Storia dell‘edizione V15-2 - V10.1
Note per la lista delle innovazioni
-
Gli argomenti sono stati messi in ordine secondo il criterio del campo.
-
Le innovazioni per cui esistono dei filmati sono contrassegnate con <filmato
...>. Cliccando con il mouse sul testo si avvia il relativo filmato.
Innovazioni V15-2 Build 7800
Generalità
- Con il tasto „del“ nella gestione del disegno è possibile cancellare
piante di casa, piani, immagini ecc. Questi possono essere altrettanto
aperti con il tasto “enter” dopo aver selezinato. Così si è reso più facile
l’uso all’interno della gestione del disegno.
- Al fine di poter mettere in scena ancora meglio i progetti di
costruzione finiti si è sviluppato il cosiddetto modo di presentazione. Così
dal punto di vista ottico l’edificio viene preparato perfettamente a primo
colpo per una presentazione. Questo nuovo tipo di rappresentazione può
essere richiamato nel menu sospeso 3D (visione 3D) con il pulsante a destra
accanto alla rappresentazione testurata. Quest’opzione si trova inoltre
anche nelle impostazioni di indicazione (F7) in immagini + 3D,
visualizzazione, modo di presentazione. In questa visione 3D speciale
vengono rappresentate le superfici intradosso di porte e finestre. In questa
circostanza il programma usa automaticamente la testura dello strato più
interno e più esterno della parete e la disegna relativamente come
superficie intradosso fino alla finestra o la porta. Inoltre si cerca di
fare un’intersezione dei corpi di parete in modo che si crei un involucro di
edificio chiuso e che non si vedono più i corpi di solaio. Anche gli angoli
di parete che sono aperti per motivi di montaggio sul cantiere vengono
chiusi da questo modo. Oltre a ciò non si disegnano più le coperture ed i
legnami di una parete per ottenere un aumento di performance per la
presentazione. Così si dimezza il tempo di calcolo secondo la dimensione di
un progetto nella rappresentazione foto-realistica. Naturalmente questo modo
di presentazione è perfetto anche per essere consegnato insieme alla
richiesta di licenza edilizia, perché l’edificio ottiene una rivalutazione
ottica. Grazie a tutte queste innovazioni è possibile presentare i progetti
con il programma SEMA in modo più piacevole e scorrevole.
<Filmato - Presentare progetti in modo perfetto>
- Si sono messi a disposizione nuovi pulsanti per la barra di simboli F7:
strati di parete visibile/invisibile, corpo di parete visibile/invisibile,
strati di parete visibile/invisibile, solai visibile/invisibile. Il nuovo
pulsante „corpo di parete visibile/invisibile“ sostituisce il pulsante
esistene „profilo di parete visibile/invisibile„ nella barra di simboli. Si
possono tirare i pulsanti come al solito dal menu di adattamento (cartella
“comandi” nella categoria “visione”) nella barra di simboli F7 esistente o
in qualsiasi altro luogo. (ditta Strüby ecc…)
- Per il comando "posiziona liberamente arcareccio" mancava la traduzione
per qualche inserimento. Questo è stato corretto. (Francia, Italia)
Stampare & Plottare
- Grazie alla nuova versione del programma SEMA la creazione di un
progetto da consegnare per la richiesta di licenza edilizia diventa un gioco
da ragazzi. Non bisogna che aprire la visione 3D dell’oggetto e dopo aver
premuto il pulsante, il programma svolge il lavoro rimanente. A ciò nel menu
sospeso della visione 3D è stata integrata la nuova funzione „creazione
automatica visione 4 parti dell’edificio“. Selezionando questa funzione il
programma crea nella gestione del disegno e completamente in automatico le
immagini per le visioni nord, sud, est ed ovest. In seguito si apre il piano
“visioni di edificio standard” con la relativa cornice di posizione e la
munisce delle visioni create. Le immagini che vengono create nella gestione
del disegno sono inoltre ottimizzate automaticamente dal programma. Così le
linee vengono trasformate in nero e si esegue automaticamente una riduzione
di linea. Naturalmente è possibile quotare in seguito le immagini create in
automatico ed aggiungervi un oggetto CAD qualsiasi. Quindi tutto ciò che
serve per creare un progetto perfetto. Un punto forte assoluto è che queste
immagini possono essere aggiornate. Presumendo che il committente voglia
ulteriormente un abbaino nel suo oggetto, adesso è possibile integrarlo in
tutte le visioni premendo un pulsante. A ciò sono disponibili alcune
possibilità. Si passa alla visione 3D e si seleziona la funzione „creazione
automatica visione 4-parti di edificio“. Si scelgono le rispettive immagini
nella gestione del disegno e si fanno aggiornare con la nuova opzione
„calcolare“. Oppure si aprono singolarmente le immagini e si seleziona il
comando di lavorazione “calcolare” (F5). Naturalmente rimangono invariate
tutte le azioni di modifica come quotatura, tratteggiati ecc. e si aggiorna
solo la modifica concreta, come in questo esempio l’abbaino. Il programma
riconosce persino le linee cancellate in precedenza e non le ricrea quando
esegue l’aggiornamento.
<Filmato - Piano di presentazione tutto in automatico>
Le immagini che si fanno aggiornare possono essere create anche a mano. A
ciò si passa alla visione 3D e si sceglie ad esempio la visione Nord. Adesso
è possibile selezionare nel menu sospeso la funzione „salvare
rappresentazione attuale come immagine“ (dischetto con macchina
fotografica). Nella finestra che si apre adesso è possibile selezionare se
questa visione va creata come „visione edificio“. Selezionando quest’
opzione il programma crea la relativa visione, ovvero immagine nella
gestione del disegno nella cartella „3D“ e nella cartella „immagini“. Al
fine di poter riconoscere facilmente le immagini che vengono aggiornate esse
ricevono un relativo simbolo davanti al loro nome. È possibile eseguire
quest’ azione in tutte le rappresentazioni open-GL, per spigoli nascosti e
nel modello a reticola. Eseguendo questa funzione nella visione spigoli
nascosti o reticola, è inoltre possibile selezionare se le linee che vengono
create nelle immagini devono essere create a colori o in bianco/nero. In più
per queste rappresentazioni si esegue automaticamente una riduzione di
linea. Naturalmente è possibile definire le sezioni verticali secondo lo
stesso schema. In questa circostanza iI migliori risultati per i progetti da
consegnare si ottengono con la rappresentazione spigoli nascosti. Secondo lo
stesso principio si possono generare anche “visioni edificio” dalle visioni
3D. A ciò si seleziona la funzione „salvare visione 3D“ nel menu sospeso.
Queste immagini o visioni 3D con lo stato “visione edificio” sono necessarie
in modo tale da assegnare automaticamente la visione corretta nel layout
alla cornice di posizione. Questo può essere stabilito nelle proprietà delle
cornici di posizione. È possibile scegliere tra le visioni nord, est, sud e
ovest, come anche sezione A-A e B-B. In questa circostanza il programma
riconosce se sono state create immagini o visioni e le riempie. Non essendo
creata alcuna immagine ma visioni 3D queste vengono utilizzate nella cornice
di posizione.
Grazie a tutte queste innovazioni si rende molto più facile e veloce la
creazione delle visioni.
<Filmato - Aggiornamento di progetti con un colpo di pulsante>
PIA, CAD, QUO, MCAD
- Da subito è possibile valutare tramite il relativo spazio immaginario la
superficie netta e lorda di pianta e poligoni CAD. (Fa. Böni)
- L’opzione „evidenziabile solo Layer attuale" non funzionava più per i
Layer creati in modo individuale. Questo è stato corretto. (ditta
Bien-Zenker)
- È stato eliminato un errore speciale nel convertire testi ramificati.
(ditta Zehrer)
Parete solaio
- Gli oggetti 3D che sono descritti per una macro nella cartella ottica,
adesso sono visibili anche in tutte le rappresentazioni Open GL.
- Le macro creano da subito delle brecce per pareti, elementi e strati se
nella tabella di sporgenza strati è messa su „sì la proprietà “crea”.m.
- Per le finestre con traversini verticali ed orizzontali non si disegnano
più di continuo i traversini orizzontali ma uniti ai traversini orizzontali.
Così si ottiene un risultato ottico migliore e non serve più fare dei
perfezionamenti successivi soprattutto per la rappresentazione spigoli
nascosti. (ditta Hauser)
- L’ottica dei corpi di parete e solaio nel 3D è stata modificata nella
cosiddetta tecnologia „ "Constructive Solid Geometry" (CSG). Così, ad
esempio, adesso si riescono a rappresentare correttamente ed in modo
dettagliato le finestre angolari. Dato che con questa tecnologia non è più
possibile rappresentare singolarmente gli spigoli del corpo bisogna
risolvere lo strato per spostare gli spigoli di strato nel 3D e per le
sezioni 2D. A ciò si evidenzia il relativo strato e si seleziona nello
spazio inserimenti in basso il comando „evidenziare dettagli oggetto”.
Adesso si risolvono le superfici in singoli spigoli e possono essere
spostate a piacere. Grazie a questo cambiamento è stata rivalutata
ampiamente anche l’export di pareti in formato 3D DXF. Inoltre il passaggio
a questa tecnologia offre un potenziale enorme per futuri sviluppi.
Disposizione di puntoni
- Per ottimizzare le descrizioni scritte sui legnami dalle macchine per la
lavorazione degli elementi e destinate al montaggio dei componenti secondo
il progetto si è ampliata l’impostazione „scrivere testo su componenti“
nelle „preregolazioni generali“ (Alt+F7), in „valutazioni“, „varie“.
Grazie a quest’ampliamento adesso è possibile impostare la descrizione del
testo in modo ancora più variabile. Con il pulsante “di più“ dietro a
„legnami/coperture“ si richiama il nuovo menu „scrivere testi su
componenti“. Qui si può impostare i modo individuale per "elementi",
"tavoloni", "puntoni", "traverse", "gattelli", "arcarecci",
"montanti/saette", tiranti", "tavole tamponamento", "legnami da parete",
"legnami da solaio" e "legnami 3CAD" quali legnami ricevono una descrizione
per il montaggio e quali non ne ricevono.
Per poter sistemare perfettamente la descrizione su questi componenti adesso
è possibile predefinire in modo individuale anche la distanza dal punto di
riferimento e la parte di riferimento. Queste opzioni sono disponibili anche
a parte per le coperture.
Come al solito si può impostare la descrizione (ad es. il numero di
elemento) tramite gli spazi immaginari predefiniti.
Così si possono impedire a priori le descrizioni indesiderate, come ad
esempio per le tavole di tamponamento. Nel caso dei legnami di parete, ad
esempio, si può mettere la descrizione su un’altra parte di riferimento in
modo tale da evitare rotazioni inutili sulla macchina.
Si potrebbe utilizzare l’opzione di definire una distanza speciale per le
descrizioni nel caso di puntoni con intaccatura da gronda.
Con il salvataggio delle „preregolazioni generali“ (Alt+F7) come
impostazione iniziale le varie opzioni possono essere archiviate in maniera
permanente o a parte come impostazione Alt F7. (ditta Röhrig, ditta
Pfletschinger).
<Filmato - Descrizione di componente ancora più flessibile>
- Gli evidenziamenti che vengono trasferiti da puntoni a legnami da parete
adesso possono essere disattivati tramite „preregolazioni generali“ (Alt+F7)
in „valutazioni“, „parete“, „trasferire tracce su legnami“. (ditta Faeton,
ditta Strüby, ditta Boraschi)
- Si è perfezionato per alcuni casi speciali il comando „tagliare più
volte“. (ditta Rosenberger)
- In una situazione speciale non si calcolava correttamente l’angolo di
tagli longitudinali (tagli 3CAD). Questo è stato corretto. (ditta Moobie)
- Si sono perfezionati i profili sui tagli di elemento per determinati
casi. (ditta Theurl)
- Si è ritoccata in dettaglio la lavorazione di tavole di tamponamento su
elementi e puntoni. (ditta Röhrig)
- Creando un abbaino ad una falda si calcolavano male in seguito i puntoni
del tetto principale. Questo errore è stato eliminato. (ditta Rat und Tat)
- Si sono fatti ampi perfezionamenti e correzioni nell’ambito
dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Schwörer, ditta Dufour,
ditta Rat und Tat, ditta Daprada, ditta Haudenschild, ditta Charles, ditta
Pfletschinger, ditta Edili, ditta Antoni, ditta Prutscher, ditta Faeton,
ditta Zini ed altri)
- Gli incastri vengono disegnati in modo corretto nelle visioni nord, est,
sud e ovest nel caso della rappresentazione spigoli nascosti. Così non è più
necessario eseguire lavori successivi di questi dettagli e si risparmia
tempo nel creare progetti per la richiesta della licenza. (Fa. Hauser)
Lamiere
- SEMA sta per crearsi un ramo commerciale addizionale sul mercato del
software per programmi costruzione 3D con la novità „copertura tetto e
lattoneria. Questa innovazione però non è destinata solo ai lattonieri, anzi
dovrebbe essere utile anche ai carpentieri e costruttori di case
prefabbricate per il calcolo, la visualizzazione e la produzione. In un
primo passo si sono realizzate lamiere con spigolo a profilo e pannelli in
lamiera.
Ogni tetto, che sia coperto con tegole o in lamiera, ha bisogno profili a
spigolo per scaricare l’acqua, come ad es. le lamiere compluvio e displuvio.
Ora questi si possono creare e suddividere facilmente sui relativi spigoli
del tetto e si adattano automaticamente all’angolo indicato.
Le superfici possono essere suddivise e coperte facilmente con pannelli in
lamiera. I questa circostanza non ha importanza se questi vengono creati
semplicemente in un piano di costruzione o con il relativo strato di tetto,
parete o solaio. Si possono coprire facilmente in lamiera anche abbaini e
camini della casa. Questo offre al progettista la possibilità di risparmiare
il lavoro per fare il computo metrico sul posto al lattoniere di sua fiducia
e di trasmettergli direttamente le quote.
Grazie alla lamiera l’edificio ottiene un‘enorme rivalutazione ottica e
quindi può essere mostrato al cliente perfettamente visualizzato e nello
stato finito. I pezzi in lamiera vengono rivalutati in maniera ottimale
nella distinta del materiale e facilitano l’ordine ed il calcolo
commerciale. Per produrre i pannelli in lamiera ed i profili di spigolo ci
sono disegno di produzione con sviluppo.
<Filmato - Opere di lattoneria>
- Per varie costruzioni con la lamiera si sono ampliati i dati
fondamentali di SEMA come segue.
Al dato fondamentale delle strutture di tetto (tetto parziale) si è aggiunto
lo strato „lamiera (profilo di spigolo). Questo strato nuovo si trova tra la
listellatura e le tegole e serve ad esempio per le lamiere displuvio,
lamiere di gronda, lamiere di collegamento camino/abbaino. Così è possibile
completare i tetti con la copertura in tegole aggiungendo i componenti in
lamiera necessari.
Nel gruppo subordinante „assonometria/struttura tetto" è stato aggiunto al
gruppo „tetto parziale“ il gruppo subordinato „tetto in lamiera“. Per i
tetti in lamiera qui sono disponibili le strutture di tetto “ad un
rivestimento senza ventilazione posteriore” e “due rivestimenti con
ventilazione posteriore”. Queste strutture di tetto servono come modello di
costruzione per i tetti con copertura i lamiera.
Al gruppo "strato di tetto" si è aggiunto il relativo gruppo subordinato
„lamiera“. Qui oltre allo strato di tetto “profili di spigolo” sono
disponibili anche glii strati “pannelli 25mm”, "pannelli 32mm" e "pannelli
38mm". Le strutture di tetto "isolamento su tetto", "tetto arcarecci
sormontati", "rivestimento" e "sottomanto" sono stati dotati dello strato di
tetto "profili di spigolo".
Al gruppo subordinante "pareti/solaio/elementi-CT" in "pareti" nel gruppo
subordinato „costruzione sistematica in legno“ si sono aggiunti i dati
fondamentali „parete esterna 160 con ventilazione posteriore e lamiera“ e
“parete esterna 160 in lamiera”. Le pareti servono come modello per una
copertura con lamiere con profili di spigolo e pannelli in lamiera. Al
gruppo "struttura di strato" si sono aggiunti relativamente nella
„costruzione sistematica in legno“ le strutture „in lamiera“ e „in lamiera
con ventilazione posteriore“. Così sono disponibili due tipi di parete per
sistemare una facciata con i pannelli in lamiera e lamiera con spigoli a
profilo.
Nel gruppo subordinante "coperture" si è aggiunto al gruppo "materiale" i
gruppo subordinato "lamiera". In questo grippo si trovano i materiai di
strato testurati "profili di spigolo", "pannelli lamiera 25mm", "pannelli
lamiera 32mm" e "pannelli 38mm". Questi possono essere assegnati come strati
alla struttura della parete, del tetto o del solaio.
I componenti in lamiera nuovi vengono integrati nel gruppo subordinante
"coperture". Questi sono divisi in lamiere per la copertura di superfici
("pannelli di lamiera", "aggraffature di lamiera", "copertura-pannelli di
lamiera") e in lamiere per allocare gili spigoli ("lamiere con spigoli a
profilo" e "tipo di copertura profilo lamiera con spigolo").
<Filmato - Valore aggiunto con la lamiera>
- Tra "pannelli in lamiera“ è possibile scegliere tra i seguenti dati:
Graffatura doppia verticale 25 (larghezza coil 300, 400, 500, 600, 700mm)
Graffatura doppia verticale 25 Clip Relief (larghezza coil 300, 400, 500,
600, 700mm)
Graffatura doppia verticale 32 (larghezza coil 300, 400, 500, 600, 700mm)
Graffatura doppia verticale 38 (larghezza coil 300, 400, 500, 600, 700mm)
profilo-snap 25 (larghezza coil 300, 400, 500, 600, 700mm)
profilo-snap 38 (larghezza coil 300, 400, 500, 600, 700mm)
Tutti i pannelli sono disponibili con diverse testure come come copertura
superiore doppia (CS-DO), copertura inferiore doppia (CI-CI), copertura
sinistra (CS-CI) e copertura destra (CI-CS) con ogni larghezza di copertura.
Così si possono coprire o suddividere con facilità le superfici da sinistra
a destra o da destra a sinistra.
Nella cartella „parametri“ del dato fondamentale del pannello ci sono varie
impostazioni: "spessore di lamiera" (standard 0,7mm), "larghezza di
copertura", l‘indicazione "totale perdita aggraffatura" (perdita
aggraffatura sinistra + perdita aggraffatura destra), l’indicazione
"larghezza nastro necessaria" (larghezza di copertura + perdita
aggraffatura) e la larghezza coil. I parametri vengono calcolati in modo
l’uno dipendente dall’altro. Così si garantisce che il pannello può essere
prodotto anche con la larghezza coil impostata. Se questo conto non torna
l’indicazione “larghezza di nastro necessaria” diventa rossa e si vede
subito che vi è qualcosa che non va bene.
In "formazione di aggraffatura" ci sono rimandi alle formazioni di
aggraffatura „sinistra“, „destra“, „inizio“ e „fine“. Qui è possibile
assegnare in modo facile e rapido le formazioni di aggraffatura alla parte
di pannello in lamiera desiderata. Nella cartella "O" (ottica) si possono
impostare come al solito testura, profilo, colore di linea, spessore di
linea e tipo di linea come anche un riempimento per l’immagine di sezione.
Nella "cartella-LM" (lista materiale) si possono fare delle impostazioni per
la valutazione nella disitnnta del materiale.
- Similmente ai "pannelli in lamiera" ci sono anche le relative
„aggraffature in lamiera“. Le aggraffature in lamiera non sono dati
fondamentali autonomi, ma sono componenti del pannello in lamiera. Nelle
formazioni di aggraffature questi vengono rimandati al pannello in lamiera e
quindi riprendono fra l’altro lo spessire e la testura del pannello in
lamiera. Per questo le aggraffature sono suddivise come i pannelli i
lamiera:
Aggraffatura di lamiera (formazioni di pannelli in lamiera sinistra, destra,
inizio, fine)
Aggraffatura doppia verticale 25
Aggraffatura doppia verticale 25 Clip Relief
Aggraffatura doppia verticale 32
Aggraffatura doppia verticale 38
Aggraffatura inizio-fine
Profilo-Snap 25
Profilo-Snap 38
Ognuno di questi gruppi contiene l‘aggraffatura "piano superiore" e "piano
inferiore". Il gruppo "varie" contiene aggraffature che sono previste per
l’inizio pannelli, ovvero fine-pannelli. Qui, ad esempio, sono disponibili
"prolungamenti", "pieghe in alto“ con angolo di 90° come anche "risvolti" e
"ripiegature" con varie dimensioni. Naturalmente queste aggraffature possono
essere anche aggiunte lateralmente, sempre se lì non è richiesta una
classica formazione di aggraffatura.
Nel dato fondamentale delle formazioni di aggraffature è possibile impostare
il „tipo di aggraffatura“. Questo influenza anche la simbolica nella visione
e nella visione dall’alto del pannello in lamiera come anche l’assegnazione
automatica del nome del dato fondamentale del pannello in lamiera a cui è
assegnata l’aggraffatura. Per l’opzione “piano superiore” il dato
fondamentale ottiene il supplemento “PS”, per il piano inferiore “PI”, per
“libero” il supplemento “F” e per “-“ una “X”.
Ciascuna aggraffatura ha una definizione di profilo. Si consiglia di aprire
e lavorare questi solo con delle conoscenze dettagliate in sintassi o XML.
Fondamentalmente i profili consistono in archi (arcs), risvolti (hems) e
linee (lines), che nella definizione di profilo sono definiti da serie di
caratteri, angoli e lunghezze nonché da raggi. Questo viene indicato a
titolo informativo nel campo disattivo “perdita di aggraffatura”. La perdita
di aggraffatura viene rilevata con un calcolo dal profilo e non può essere
modificata direttamente.
- Il prossimo gruppo subordinante per le coperture nell’ambito della
lamiera è il cosiddetto „tipo di copertura”. Con l’aiuto di questo dato
fondamentale è possibile suddividere in modo efficace e comodo qualsiasi
superficie. Per evitare impostazioni dettagliate si offre all’utente
un’ampia gamma dei più svariati tipi di suddivisione, similmente alla
struttura di dati dei pannelli in lamiera.
Nel dato fondamentale del „tipo di copertura-pannello in lamiera” intanto
viene impostato tramite i campi di rimando quale pannello deve essere creato
“all’inizio”, a “centro” o alla “fine”. La copertura si estende da sinistra
(inizio) a destra (fine). Così ad esempio si possono usare pannelli
differenti all’inizio ed alla fine.
Nelle "impostazioni di copertura" sono disponibili i tipi di divisione
„fisso“ e „variabile“ per la copertura di superfici di pannelli in lamiera.
Per il tipo di divisione „fisso“ si suddividono l’uno vicino all’altro i
pannelli in lamiera definiti „all’inizio“, „centro“ o „fine“ prendendo le
larghezze di copertura.
Con la funzione „componente di compensazione“ si determina la posizione dei
pannelli in lamiera di cui si può modificare la dimensione per la
suddivisione su una superficie limitata.
Qui sono disponibili le seguenti opzioni:
Inizio: componente di compensazione all’inizio della suddivisione
Fine: componente di compensazione alla fine della suddivisione
Inizio & fine: componenti di compensazione all’inizio ed alla fine della
suddivisione
Centro sinistra: componente di compensazione a centro (in caso di numero
pari di componenti a sinistra del centro)
Centro destra: componente di compensazione a centro (in caso di numero pari
di componenti a destra del centro)
Centro: componente di compensazione a centro (in caso di numero dispari di
componenti a centro, in caso di numero pari di componenti di creano a centro
due componenti con la stessa larghezza)
Inoltre con l’opzione „componenti marginali“ è possibile selezionare se la
dimensione dei componenti definita allo „inizio“ o alla „fine“ della
definizione di pannelli in lamiera può essere modificata o se va prima
adattato il pannello in lamiera che segue.
Qui sono disponibili le seguenti opzioni:
non compensare: mantenere dimensione per componente iniziale e finale
compensare entrambi: adattare dimensione per componente iniziale e finale
compensare inizio: si può adattare la dimensione per il componente iniziale
compensare fine: si può adattare la dimensione per il componente finale
Per il tipo di divisione „variabile“ si adattano tutti i pannelli in lamiera
e vengono creati con la stessa larghezza di copertura sulla superficie da
suddividere. Qui si sfruttano al massimo le larghezze di copertura dei
pannelli in lamiera ma non si superano.
Per i „componenti marginali“ ed il tipo di divisione variabile sono
disponibili le stesse opzioni come per il tipo di divisione fisso.
Con la definizione della distanza è possibile inserire un distanza (gioco) o
una sporgenza dei pannelli in lamiera per tutti e due i tipi di divisione
all’inizio ed alla fine della suddivisione. Per i pannelli in lamiera che
vengono creati al centro si può definire una distanza (gioco) o una
sporgenza. Per preparare perfettamente la distanza, la sporgenza e la
sovrapposizione per il dato fondamentale di suddivisione qui si possono
assegnare valori minimali, ottimali e massimali.
<Filmato - Import di profili in lamiera>
- I profili di lamiera a spigoli sono divisi nei gruppi “lamiere di
collegamento”, “spigoli di tetto”, “angoli angolari”, “profili” e “varie”.
Qui in ogni gruppo si trovano i relativi profili di lamiera a spigolo. Per
poter offrire una vasta gamma è stato realizzato con la collaborazione della
ditta Schechtl, sita ad Edling, l’import di profili di lamiera a spigoli. I
profili di lamiera a spigoli sono stati importati maggiormente da una
biblioteca del programma Schechtl S-Touch.
Per l’import dal programma S-Touch è stata integrata nella gestione di dati
fondamentali l’icona "import profili di lamiera a spigoli (Schechtl)".
Attraverso l’import di dati è possibile importare dati dal programma S-Touch
Schechtl direttamente nei dati fondamentali. I profili di linee 2D importati
da Schechtl vengono trasformati automaticamente in profili di lamiera a
spigoli 3D e nel programma SEMA ottengono uno spessore di lamiera (standard
0,7 mm. Visto che questi profili per il momento non sono ancora allineati si
sono integrate le definizioni di profilo nella cartella „parametro“ accanto
allo „spessore di lamiera” e la “lunghezza massima” (determinante per la
divisione). Come nel caso delle aggraffature, ogni profilo di lamiera a
spigolo è definito fondamentalmente da archi (arcs), risvolti (hems) e linee
(lines). Anche qui si consiglia di elaborare questi solo avendo conoscenze
dettagliate.
Per sistemare comodamente un profilo a spigolo nel progetto è possibile
definire nel campo „riferimento-inserimento“ il punto di riferimento e
l’angolo di riferimento. Cliccando su “inserimento-riferimento” si apre un
dialogo con disegno, punto di riferimento (crocetta rossa) e angolo di
riferimento (linea rossa). Nell’area inserimento del dialogo è possibile
definire il punto di riferimento in tre varianti.
"Assoluto": si può mettere il punto di riferimento liberamente nel disegno
oppure può essere definito da un punto di riferimento con angolo e lunghezza
o valori XY premendo il tasto interspazio.
"riferimento-elemento": il profilo a spigolo consiste in singoli elementi
(linee, risvolti, archi), che qui vengono anche rappresentati a colori (blu
– elemento iniziale, verde/lila in alternanza - continua elementi). Questi
possono essere selezionati attraverso il menu a discesa. Nel prossimo campo
si decide se il punto di riferimento si deve trovare all’inizio, a centro o
alla fine dell’elemento selezionato. Nell’ultimo campo si definisce su quale
parte dello spessore della lamiera si deve trovare il punto di riferimento.
"punto intersezione-elemento": con questa opzione si può definire come punto
di riferimento il punto di intersezione di due elementi.
L’angolo di riferimento viene definito attraverso la superficie su cui si
trova la lamiera a spigolo. Lo si può definire con due possibili varianti:
"assoluto": l’angolo può essere inserito a mano o preso direttamente nel
disegno
"riferimento-elemento": l’angolo può essere allineato ad un elemento di
profilo. Qui si può scegliere anche l’opzione dell’allineamento di
„inizio>fine“ o „fine>inizio“.
Punto di riferimento e angolo di riferimento sono matematicamente allineati
in modo positivo (sistema destro). In questo caso il punto di riferimento
definisce l’asse-X (X-rosso) e l’angolo di riferimento l’asse-Y (linea
verde). L’asse Z viene rappresentato dalla linea blu che si trova sempre ad
angolo retto con l’asse-Y.
Una volta definito il riferimento di inserimento si può sistemare senza
problemi il profilo a spigolo sulle posizioni desiderate.
I profili di lamiera a spigolo con adattamento automatico sono un’enorme
facilitazione. Questo vantaggio si presenta particolarmente utile per il
tetto. I profili del tetto con adattamento automatico dell’angolo
riconoscono ad esempio l’inclinazione del tetto o l’angolo tra due superfici
e si adattano automaticamente alle condizioni presenti. I profili a spigolo
con adattamento automatico dell’angolo si riconoscono dalla ruota dentata
grigia nell’immagine di dati del dato fondamentale. A seconda di quale
angolo va adattato appaiono diversi campi di richiesta nello spazio
inserimenti. Così con soli pochi clic è possibile mettere ad esempio lamiere
compluvio, lamiere gronda o lamiere finali di colmo.
Nella cartella "O" (ottica) è possibile come al solito impostare una testura,
un profilo, un profilo, un colore di linea, uno spessore di linea ed un tipo
di linea come anche un riempimento per l’immagine di sezione.
Nella "cartella-LM" (distinta del materiale) si possono eseguire anche come
al solito le registrazioni per la valutazione nella distinta del materiale.
- Come per il pannello in lamiera esiste un tipo di copertura anche per i
profili di lamiera con spigolo. Nel gruppo “tipo di copertura-profilo di
lamiera con spigolo” ci sono i gruppi subordinati “spigoli di tetto” e
“spigoli di parete”. Qui sono disponibili diverse suddivisioni per i profili
di tetto con spigoli, come ad esempio una lamiera compluvio, o per gli
spigoli di parete, come ad esempio una lamiera di scolo.
Nel dato fondamentale del „tipo di copertura – profilo di lamiera con
spigolo“ intanto si imposta tramite i campi di rimando quali profili di
lamiera con spigolo vanno creati allo „inizio“, a „centro“ o alla „fine“.
Così ad esempio si possono usare profili di lamiera con spigolo a parte per
l’inizio e la fine.
Nelle "impostazioni di suddivisione" ci sono i tipi di divisione "fisso",
"variabile" e "numero" per suddividere i profili di lamiera con spigolo.
Con il tipo di divisione "fisso" si suddividono l’uno vicino all’altro con
la “lunghezza massimale” i profili di lamiera con spigolo definiti nella
“definizione di profili con spigoli” allo “inizio” ed alla “fine”. Con la
funzione “componente di compensazione" si determina la posizione dei profili
di lamiera con spigolo che per la suddivisione possono essere accorciati ad
una lunghezza limitata.
Qui sono disponibili le seguenti opzioni:
Inizio: componente di compensazione all’inizio della suddivisione
Fine: componente di compensazione alla fine della suddivisione
Inizio & fine: componente di compensazione all’inizio ed alla fine della
suddivisione
Centro sinistra: componente di compensazione al centro (in caso di un numero
pari di componenti a sinistra del centro)
Centro destra: componente di compensazione a centro (in caso di un numero
pari di componenti a destra del centro)
Centro: componente di compensazione a centro (in caso di un numero dispari
di componenti a centro, in caso di un numero pari di componenti si creano
due componenti a centro con la stessa larghezza.
In più con l’opzione „componenti marginali“ si può selezionare se si può
modificare la lunghezza dei componenti definita nelle „definizioni di
profili con spigolo“ allo „inizio“ ed alla „fine“ oppure se si adatta il
profilo di lamiera con spigolo successivo.
Qui sono disponibili le seguenti opzioni:
non compensare: mantenere dimensione per il componenti iniziale e finale
compensare entrambi: adattare dimensione per il componente iniziale e finale
compensare inizio: si può adattare la dimensione per il componente iniziale
compensare fine: si può adattare la dimensione per il componente finale
Per il tipo di divisione “variabile” si adattano tutti i profili con spigolo
e si creano con la stessa larghezza di copertura sulla lunghezza da
suddividere. Qui si sfrutta ma non si supera la “lunghezza massima”
impostata dei profili con spigolo.
Per i „componenti marginali“ sono disponibili per il tipo di divisione
variabile le stesse opzioni come per il tipo di divisione fisso.
Con il terzo tipo di divisione “numero” si crea in modo fisso sulla
lunghezza determinata il numero di profili con spigolo che è stato
impostato. In questa circostanza non si supera la lunghezza massima dei
profili di lamiera con spigolo.
Con la definizione della distanza è possibile impostare per ogni tipo di
divisione all’inizio o alla fine della suddivisione una distanza (gioco) o
una sporgenza dei profili con spigolo. Per i profili con spigolo che vengono
creati a centro si può definire una distanza (gioco) o una sovrapposizione.
Per definire in modo perfetto la distanza, la sporgenza o la sovrapposizione
per il dato di fondamentale di divisione qui è possibile assegnare valori
minimi, ottimi e massimi.
- Si sono ampliate le testure nell’ambito del „metallo“ con riferimento ai
componenti in lamiera. Qui sono disponibili le nuove testure “zinco titanio
01", "zinco titanio antracite", "zinco titanio grigio chiaro", "zinco
titanio verde muschio", "zinco titanio rosso ossido“, "zinco titanio rosso
tegola", "zinco titanio grigio zinco" e "pannelli in lamiera".
In caso di un’installazione nuova si installano nei dati fondamentali di
lavoro anche tutti i dati fondamentali elencati. Nel caso di
un’installazione con ripresa di dati di installa solo una piccola parte dei
dati fondamentali sopraelencati. Chi desidera comunque una selezione più
ampia nel suo raccoglitore fondamentale si può prendere i dati desiderati
dai dati fondamentali originali di SEMA e metterli neo suo raccoglitore.
- Pannelli di lamiera e profili di lamiera con spigolo sono coperture e
quindi devono essere creati in uno strato di tetto, parete o solaio, oppure
in un piano di costruzione. Usando CAD oppure direttamente il comando
„profilo di parete“nella visione del piano di costruzione è possibile
disegnare una parete da timpano o una parete laterale di abbaino. Per
coprire la superficie disegnata di pannelli in lamiera si sono aggiunti al
modulo „copertura parete“ i comandi di creazione “copertura lamiera” e
“profilo in lamiera con spigolo”. Il comando “copertura lamiera” contiene
tre istanze di creazione in un menu subordinato che si apre quando si esegue
il comando:
"Creare lamiera": si aprono i dati fondamentali dei pannelli in lamiera, si
può selezionare come al solito il dato fondamentale desiderato e può essere
creato liberamente con le forme di inserimento disponibili.
"Coprire superficie": si aprono i dati fondamentali del „tipo di copertura –
pannelli in lamiera“. Qui si scegliere il tipo di copertura di pannelli in
lamiera desiderato e lo si può creare con le forme di inserimento linea che
sono a disposizione. A ciò bisogna assolutamente aver definito uno strato in
cui si creano i pannelli.
"Coprire superficie-parziale": si aprono i dati fondamentali del „tipo di
copertura – pannelli di lamiera“. Si seleziona il tipo di copertura
desiderato esattamente come per la copertura della superficie. A differenza
da “coprire superficie” qui sono disponibili delle forme di inserimento e
con la relativa forma di inserimento è possibile definire una zona della
superficie nel profilo di parete.
Per le istanze di inserimento „creare lamiera“ e „coprire superficie
parziale“ sono disponibili al bordo destro dello spazio di inserimento i
pulsanti opzionali „permettere copertura solo all’interno del limite dello
strato“ (Alt+1) e „specchiamento della copertura in lamiera sull’asse
longitudinale (Alt+2). Con questi pulsanti si decide se si possono cacare i
componenti tramite un limite di strato oppure se devono essere messi in modo
specchiato. Specchiando ad esempio un pannello di lamiera PS-PI (formazione
di aggraffatura a sinistra come piano superiore, destra come piano
inferiore, vuol dire che grazie all’assegnazione automatica del nome diventa
un pannello PI-PS (formazione di aggraffatura a sinistra come piano
inferiore, a destra come piano superiore). Come standard è attivo il
pulsante “permettere copertura solo all’interno del limite di strato
(Alt+1)” ed i componenti si rapportano al profilo della superficie.
Il comando di creazione „profilo in lamiera con spigolo“ contiene due
istanze di creazione in un menu subordinato che si apre quando si esegue il
comando:
"Creare profilo di lamiera con spigolo": si aprono i dati fondamentali dei
„profili di lamiera con spigolo“. Adesso è possibile selezionare il profilo
di lamiera con spigolo desiderato e lo si può creare con le forme di
inserimento a disposizione.
"Suddividere profilo di lamiera con spigolo": si aprono i dati fondamentali
del „tipo di copertura – profili di lamiera con spigoli“. Così è possibile
suddividere su uno spigolo un profilo di lamiera con spigolo assegnato per
mezzo della sua lunghezza massima e le impostazioni del tipo di copertura.
Anche qui sul bordo destro dello spazio inserimenti c’è il pulsante delle
opzioni „permettere copertura solo all’interno del limite di strato
(Alt+1)". Il pulsante però non è attivo, perché spesso i profili di lamiera
devono essere creati oltre la superficie del profilo.
Così con pochi clic si riesce a coprire superfici e spigoli con pannelli di
lamiera e profili di lamiera con spigoli.
Nel caso degli strati di tetto, parete e solaio funziona come con i piani di
costruzione. Nel dato fondamentale delle strutture di tetto parete e solaio
si possono definire gli strati di lamiera che poi possono essere coperti di
pannelli di lamiera e profili di lamiera con spigoli nelle parti del
programma „copertura tetto“, „copertura solaio“ e „copertura parete“.
<Filmato - Software per lattonieri e stagnai>
- Per i pannelli di lamiera ed i profili di lamiera con spigolo intanto
sono stati già realizzati in 2D i comandi di lavorazione „perforare“,
„copiare“, „posizione“, „modificare“ e „cancellare“.
Con il comando “copiare” si copia un componente in lamiera nello strato. La
copia può essere posizionata tramite la relativa forma di inserimento con
distanza, angolo e lunghezza dal pezzo originale. Il componente in lamiera
nello strato può essere spostato nello strato con la rispettiva forma di
inserimento in distanza, angolo e lunghezza.
Il comando "modificare" apre il dato fondamentale e si possono fare delle
modifiche sul componente.
Con il comando “perforare" i componenti possono ricevere delle aperture. A
seconda dell’istanza di comando si può perforare un casello, una forma
libera oppure „ad un oggetto“. Le varie istanze di comando offrono forme di
inserimento diverse.
Perforando un componente, questo grazie alla perforazione riceve delle
lavorazioni. Queste possono essere rese visibili ed evidenziabili in 2D e 3D
tramite “evidenziare dettagli oggetto”. Così ad esempio è possibile
cancellare una lavorazione.
- Con l’icona „visione componente” si può rappresentare ogni componente di
lamiera nel disegno di produzione. A ciò è stato disposto il progetto
standard „componente di lamiera standard“ appositamente per il componente in
lamiera. Con un solo colpo di pulsante si crea nella visione di componente
una “visione dall’alto parte 3)“, sviluppo, visione obliqua 3D e visione
laterale "da sinistra (inizio componente)" del componente. Passando adesso
alla visione Layout di apre il progetto predefinito. Questo contiene quattro
cornici ci posizione con i disegni sopraelencati ed una legenda. Nelle
cornici di posizione “visione dall’alto (parte 3)", "sviluppo" e "da
sinistra (inizio componente)" sono disponibili tutte le funzioni di CAD e
quotatura. Così il componente può essere quotato individualmente o
completato con CAD. Naturalmente si può adattare e modificare il progetto.
Bisogna badare alla seguente disposizione. Il progetto standard componenti
in legno deve ricevere il nome “componente in lamiera standard”, perché solo
così il programma riconosce questo progetto automaticamente. Naturalmente si
può adattare il contenuto del progetto alle proprie esigenze, il nome, però
deve rimanere sempre lo stesso.
- Alle regolazioni di indicazione (F7) si sono aggiunte le coperture di
lamiera ed i profili di lamiera con spigoli. Nei settori "pareti", "piano di
costruzione", "tetto" e "solaio" si sono aggiunti due settori nuovi alle
„coperture“. Nel settore "coperture lamiera" sii possono attivare o
disattivare varie impostazioni di indicazione in relazione al funzionamento
layer, ai valori di componenti (numero di valutazione, abbreviazione valore,
denominazione, larghezza, lunghezza, superficie lorda, superficie netta e
descrizione libera del componente), alla rappresentazione (direzione di
copertura, simbolo per formazione aggraffatura, presa per suddivisione ed
una serie di dati) ed alle linee di misura della suddivisione create
automaticamente (linee ausiliari, quotatura relativa, quotatura assoluta
come anche la posizione delle tracce e la rappresentazione delle tracce).
Secondo l’attivazione/disattivazione viene indicato o chiuso i dissolvenza
il rispettivo valore nel disegno. Il settore "profili di lamiera con
spigolo“ porta in genere la stessa impostazione di indicazione come
„copertura lamiera“. Così si possono attivare o disattivare anche per i
profili di lamiera con spigolo diverse impostazioni riferite al
funzionamento Layer, ai valori di componente (numero di valutazione,
abbreviazione valore, denominazione, lunghezza e la descrizione libera del
profilo), alla rappresentazione (presa per la suddivisione e serie di dati)
ed alle linee di misura della suddivisione create automaticamente (linee
ausiliari, quotatura relativa, quotatura assoluta, come anche posizione
delle tracce e rappresentazione delle tracce. Secondo
l’attivazione/disattivazione viene indicato o chiuso in dissolvenza il
relativo valore nel disegno.
Essendo segnata la voce „“aggiornamento del disegno“ si aggiorna
automaticamente il disegno.
- Per una valutazione comoda nella distinta del materiale si è aggiunta la
cartella „distinta materiale lamiera“ alla lista standard di SEMA )catalogo
standard). In questa lista di valutazione non vengono valutati solo i
componenti in lamiera, ma anche le superfici ed il materiale.
Come al solito per SEMA la lista è divisa in „tetto“, „solaio“ e „parete“.
In queste tre lista intanto vanno a finire tutte le superfici, coperture ed
i materiali del rispettivo sistema. La relativa lista viene assegnata in
base al sistema in cui si sono creati i componenti. Nei rispettivi sistemi
(tetto, solaio, parete) i componenti vengono ordinati secondo „superfici“,
„copertura“ e „materiale“. Nella lista “superfici” si trovano ad esempio le
“superfici tetto”, “aperture” e le “lunghezze di linea” che eventualmente
servono per eseguire un calcolo..
Nella lista "coperture tetto" (solaio, parete) sono elencati tutti i
componenti in lamiera (coperture lamiera e pannelli in lamiera). Per poter
creare una maschera perfetta per i componenti in lamiera si sono aggiunte le
opzioni „spessore“ e „larghezza-lorda” ai campi della maschera. Per la
valutazione dei componenti in lamiera è stata definita la seguente maschera:
Numero: quantità di componenti uguali
Denominazione: nome del dato fondamentale / campo LM "denominazione"
Nota: campo LM "nota"
Materiale: campo M "materiale"
Spessore: spessore della lamiera in millimetri
LR: larghezza di sviluppo in centimetri
lunghezza: lunghezza in metri nello stato montato
Llorda: lunghezza in metri dello sviluppo
Ltotale: lunghezza moltiplicata con la quantità in metri
Peso: peso moltiplicato con la quantità
I campi "denominazione", "nota" e "materiale" possono essere definiti
individualmente nella cartella LM del dato fondamentale. "Numero",
"spessore", "llorda", "lunghezza", "Llorda" e "Ltotale" risultano dalla
geometria del componente e del disegno. Anche il peso può essere definito
nella catella-LM del dato fondamentale (ad esempio con l’opzione kg/m³). I
dati fondamentali messi a disposizione da SEMA hanno già una definizione di
peso (zinco titanico con 7,2g/cm³ e rame con 8,96g/cm³).
Poiché i pannelli in lamiera sono copertura, questi si presentano
automaticamente anche nella lista “distinta del materiale e scala” nel
relativo sistema tra le coperture.
La lista „distinta del materiale lamiera“ è salvata come modello e può
essere ricaricata o ricreata in qualsiasi momento in una distinta di
materiale a parte passando per „formato“, „creare cartella/lista nuova”. Qui
sono disponibili tutte le funzioni, come ad esempio il clic destro, cosa che
facilita il lavoro tra distinta del materiale e disegno.
Scale
- Nella versione 15-2 si possono disegnare delle scale con longheroni in
acciaio.
I nuovi disegni possono essere assegnati all’assistente-scale oppure si crea
una scala con longheroni in acciaio usando i comandi „profilo“, „elementi di
marcia“ e „scala su CAD“. Natrualmente si possono scegliere le nuove
costruzioni anche nel container scale per poi assegnarle ad una forma di
scala qualsiasi.
Nei dati fondamentali in "scale", "costruzione" è stato creato il nuovo
gruppo “scala con longheroni in acciaio”. Qui si può scegliere tra “scala
con longheroni in acciaio tipo a sinistra”, “scala con longheroni in acciaio
tipo A destra”, “scala con longheroni in acciaio tipo B sinistra”, “scala
con longheroni in acciaio tipo B destra”. I tipi si distinguono per la
posizione della ringhiera ed il tipo della ringhiera. Per i longheroni è
stato creato il gruppo „longherone in acciaio“. Qui sono disponibili i
longheroni „longherone in acciaio 40 x 60 mm tipo smusso“ e „longherone in
acciaio 80 mm tipo continuo”. Le ringhiere della scala a longheroni in
acciaio si trovano nel gruppo “ringhiere”, nel gruppo subordinato “RNG 40 mm
acciaio” con il nome “tipo A acciaio inossidabile”, “tipo B acciaio
inossidabile” e tipo B acciaio inossidabile dritto”.
Nei dati di componenti dei longheroni adesso è disponibile anche la forma di
longherone „forma di longherone scalata“. Selezionando questa nuova
funzionalità tra la immagini da scegliere, è possibile accedere a „distanza
scalata“ e „angoli“. Con un clic sul "+" si aprono le relative impostazioni.
Qui si può definire la “distanza sotto”, “distanza dietro”. Con le altre
impostazioni si possono definire gli „angoli in alto davanti“, „angoli in
basso davanti“, „angoli in basso dietro“. Sono disponibili rispettivamente
le impostazioni di “angolare”, “raggio” e “fase”.
Spesso i longheroni sono composti da singoli pezzi. Nella suddivisione si
può decidere come dividere il longherone in acciaio. Sono disponibili le
impostazioni "divisione del longherone in acciaio con taglio a smusso",
"divisione del longherone in acciaio con lungo-lungo", "divisione del
longherone in acciaio con corto-corto“. Se non si deve divider il longherone
in acciaio si sceglie l’opzione “il longherone non viene diviso in pezzi
singoli”.
<Filmato - Scale con longheroni in acciaio>
Prendendo il longherone in acciaio nella visione del componente significa
che il longherone viene indicato per intero in rappresentazione originale.
Passando alla rappresentazione girata si vedranno i singoli pezzi del
longherone in modo ottimizzato per elemento e quotato. Le impostazioni per
l’ottimizzazione elemento dei longheroni si esegue nelle impostazioni di
indicazione (F7) nella cartella dello sviluppo. In “rappresentazione”,
"sagoma" si trova l’ottimizzazione del longherone in acciaio. Con un clic su
">>di più>>" si apre il menu della „ottimizzazione elemento longherone“. Qui
si definiscono la „lunghezza elemento (lunghezza X)“ massima e la „distanza
dei singoli pezzi“ l’uno dall‘altro. In "tipo di ottimizzazione" si può
scegliere tra tre tipi di ottimizzazione diversi. Nel caso
dell’ottimizzazione standard si ottimizzano nell’elemento predefinito tutti
i pezzi singoli che hanno la stessa sezione trasversale. Con “ottimizzare a
parte pedate e alzate” si ottimizzano a parte, cioè in modo indipendente
dell’uno dall’altro, i pezzi singoli verticali ed orizzontali. Nel caso
dell’ottimizzazione per la lunghezza si ottimizzano i pezzi singoli l’uno
dietro l’altro i pezzi singoli con la stessa lunghezza, in modo tale da
dover modificare meno possibile la battuta della macchina. Con ciascuno dei
tre tipi di ottimizzazione si ottimizza il rispettivo longherone.
Desiderando un’ottimizzazione su alcuni longheroni lo si può fare con
l’uscita automatica della scala. A ciò bisogna impostare per il disegno nel
menu di uscita del progetto la „ottimizzazione elemento longherone in
acciaio“, nonché assegnare un modello di progetto un’impostazione di
indicazione ed una scala di misura. Disattivando l’impostazione “ottimizzare
longherone in modo singolo” nei parametri è possibile eseguire
un’ottimizzazione su tutti i longheroni. Altrimenti le impostazioni nei
parametri sono simili al menu “ottimizzazione elemento longherone”. Se
occorre una lista in cui si allocano i pezzi singoli al rispettivo elemento,
si può attivare nell’uscita automatica della scala, in “disegno” la lista
“ottimizzazione elemento HO”. Così esce anche una lista come sommario.
Naturalmente la rispettiva ottimizzazione é disponibile per „l’export
macchina scala uscita singola“ come anche per l’export alla macchina tramite
l‘uscita automatica delle scale. Anche vale che l’ottimizzazione export
macchina funziona analogamente all’ottimizzazione “uscita-stampa”. Così si
può produrre in modo facile e comodo con longheroni in acciaio qualsiasi
forma di scala.
- È stata corretta l’indicazione della misura di taglio nel blocco dati.
(ditta Kaufmann Oberholzer)
Innovazioni V15-1 Build 7600
Generalità
- Gli elementi di piattaforma moderni permettono un lavoro comodo con più
finestre aperte.
Grazie all’aspetto nuovo, moderno con cartelle di registro si vede subito in
quale disegno ci si trova al momento. Con la “x” che si trova dietro il
titolo del disegno, è possibile chiudere molto facilmente e rapidamente
singole finestre. Inoltre tenendo premuto il tasto del mouse si riesce molto
bene a spostare l’ordine delle cartelle di finestre.
Con il nuovo menu a tendina „sommario delle finestre aperte“, adesso è
possibile scegliere rapidamente il disegno desiderato tra le varie finestre
aperte. Sono altrettanto disponibili all’inizio delle barre di simboli le
icone conosciute come quella di “chiudere tutte le finestre disattive” e
“finestre l’una accanto all’altra”.
Tutte le altre opzioni della gestione di finestre si possono scegliere nella
barra di simboli superiori andando alla voce del menu „finestra“.
Qualora non fosse sufficiente lo spazio nella barra di simboli, perché vi
sono troppe finestre aperte, esistono le due icone „cartella precedente“ e
„cartella successiva“ per passare attraverso le cartelle di finestre aperte
nella barra di simboli.
Adesso le finestre vengono indicate anche con l’immagine totale. Così anche
qui si può passare facilmente da un disegno all’altro.
Se è stato impostato un colore speciale per l’area di disegno vuol dire che
le cartelle di registro si adattano automaticamente a questa impostazione.
Grazie a questa innovazione si riesce a lavorare in modo ancora più
intuitivo ed efficiente nel programma SEMA.
- Da subito nel centro di controllo è possibile chiudere in dissolvenza
tutti i dettagli, cosa che rende ancora più chiaro il lavoro all’interno del
centro di controllo (impostazioni del centro di controllo). Essendo attiva
la funzione “tutti i dettagli” si chiudono in dissolvenza il piano ed il
componente in cui si trova il conflitto o l’indicazione utente. Così il
centro di controllo si presenta molto chiaro, proprio se ci sono numerosi
conflitti o indicazioni di utente. In questo contesto continuano ad essere
indicate le informazioni relative al componente interessato sotto le
informazioni supplementari. Inoltre tra queste impostazioni c’è la funzione
„solo avvertenze“. Con questa si possono chiudere in dissolvenza le
indicazioni utente e si vedono solo le avvertenze.
Un’altra innovazione nel centro di controllo riguarda le indicazioni utente.
Nella cartella “varie” si possono assegnare finanche 10 allegati di file per
ogni indicazione utente nel dato fondamentale. Dopo aver creato una tale
indicazione utente con allegato di file, viene indicata una cartella per
ciascun allegato sotto le informazioni addizionali. Il nome di queste
cartelle risulta dalla denominazione assegnata nella prima colonna nella
cartella “varie” nell’indicazione utente. L’indicazione utente nella
relativa cartella evidenzia il luogo in cui è salvato il file. Così si
riesce, ad esempio, a ramificare un’indicazione utente con un mezzo di
collegamento ed è possibile osservare le istruzioni di montaggio allegate
all’interno del centro di controllo senza dover aprire esplicitamente il
file. L’intero contenuto di questo file viene indicato nelle informazioni
supplementari, dove può essere osservato. Inoltre vengono appoggiati,
indicati e fatti vedere tutti i formati di immagini, i file audio, video, le
pagine internet ed il cosiddetto “formato Rich Text”. Tutti i formati o le
ramificazioni che non sono appoggiati vengono evidenziati con una icona e si
possono aprire con un clic. I dati poi vengono aperti tramite il programma
standard stabilito. Inoltre è possibile aprire tutti i file facendo un clic
doppio sulla relativa cartella. Così è possibile osservare con più facilità
e rapidità gli allegati del file.
- Adesso le indicazioni utente si trovano all’altezza giusta nel 3D quando
nella visione dall’alto vengono ramificate con un componente.
<Filmato - Elementi di superficie moderni per la tecnologia di finestre>
- Da subito si possono creare più previsioni di progetto di costruzione
per ogni progetto. Se desiderato, queste previsioni vengono rappresentate
l’una dopo l’altra quando si carica il progetto. Come al solito si richiama
la previsione del progetto di costruzione attraverso l’opzione “creare
previsione PR” nella barra di simboli superiore in “modificare”. Come finora
dopo il richiamo si crea una previsione dal piano di disegno attuale. Così
si attiva automaticamente l’opzione “indicare previsione quando si carica il
progetto di costruzione“. Questa opzione si trova nelle proprietà di PR
nella cartella „impostazioni“. Volendo creare un’ulteriore previsione si
chiudono le proprietà di PR, si porta il progetto nella posizione iniziale
desiderata e si richiama di nuovo il comando „creare previsione PR“. Adesso
viene creata automaticamente un’altra cartella. Quest’operazione si può
ripetere per un numero qualsiasi di volte. Inoltre attraverso l’icona
“creare immagine di previsione” è possibile selezionare un file immagine
dall’Explorer. Per cancellare le previsioni PR create si può usare l’opzione
„cancellare immagine di previsione“. Naturalmente adesso vengono presentate
più immagini di previsioni anche nella gestione di progetto di costruzione.
A ciò bisogna selezionare come finora l’opzione “lista con grafica di
previsione” nella parte superiore. Così adesso si possono definire ancora
più immagini di progetto più espressive.
- Nel programma SEMA è stato integrato un Diashow otticamente piacevole.
Le immagini della previsione di PR, le immagini di indicazioni di utente (highlights)
allegate, le immagini dei progetti campione e le immagini di tutti i
progetti si vedono l’una dopo l’altra nella finestra del disegno. È
possibile attivare il Diashow usando l’opzione “attivare dia show
automatico” nella barra di simboli superiore in strumenti, opzioni,
indicazione, attivare/disattivare. Qui si può stabilire il momento iniziale
del diashow. Quest’ultimo parte soltanto se all’interno del programma SEMA
non si trovano delle attività con il mouse. Non appena il programma scopre
un movimento del mouse sparisce il diashow e si può lavorare di nuovo
normalmente.
<Filmato - Innovazioni centro di controllo>
- È stata modernizzata, strutturalmente rifatta e funzionalmente
rivalutata l’ottica delle impostazioni di indicazione (F7).
Evidenziando un componente nella visione dall’alto, nella visione in
facciata o in 3D, e passando alle impostazioni di indicazione (F7) si apre
soltanto il pezzo interessato del componente evidenziato, cosa che rende
molto più chiara la visione d’insieme.
Strutturalmente si sono ottimizzate le impostazioni di indicazione in modo
che tutte le impostazioni si trovino sotto i rispettivi gruppi subordinanti.
Adesso tutte le impostazioni per le coperture e per i legnami di una parete
sono elencate nel gruppo subordinante “parete”. Le opzioni di assonometria
del tetto, strati, disposizione di puntoni e coperture si trovano nel gruppo
subordinante “tetto”. Questa nuova struttura è stata realizzata ed
ottimizzata per tutti i componenti nel programma. Grazie a questa struttura
nuova è possibile, ad esempio, di disattivare tutti i componenti di una
parete mettendo un solo segno, e questo per la visione dall’alto, la visione
in facciata e in 3D. Inoltre adesso si può usare in maniera finalizzata la
visibilità dei componenti per la visione dall’alto, la visione in facciata e
in 3D con „visibilità nelle varie visioni“. Selezionando il gruppo
subordinante “pareti” si può stabilire con un segno sulla parte destra in
quale visione si deve indicare il componente o meno. Scegliendo un
componente all’interno di un gruppo subordinante, vuol dire che anche lì è
disponibile questa opzione. Così si riesce a rendere disattiva la finestra
di una parete nel 3D, ma resta visibile nella visione dall’alto e nella
visione. In questo modo per ottenere una maggiore chiarezza si possono
rendere disattivi anche gli strati del tetto nella visione dall’alto,
rendendoli però attivi nel 3D per l’impostazione visiva. I dettagli e le
impostazioni per i rispettivi componenti possono essere resi funzionanti
nella cartella “visione dall’alto” e “visione”.
Così si riesce a trattare i legnami di pareti, elementi di tetto e solaio,
capriate e piani di costruzione l’uno indipendentemente dall’altro. Quindi
adesso è possibile ad esempio chiudere in dissolvenza i legnami in un piano
di costruzione, i legnami nelle pareti invece restano visibili. Per i
legnami si possono definire anche valori di componente diversi. Inoltre
adesso è possibile definire le coperture di pareti e gli elementi di tetto e
solaio in maniera indipendentemente dell’uno dall’altro. Così si possono
definire in modo diverso anche i valori di componente per le coperture.
<Filmato - Presentazione perfetta dei vostri progetti>
Naturalmente è stato rifatto ed ampliato anche il funzionamento degli strati
dei rispettivi componenti. Adesso è possibile inserire o disinserire gli
strati per gli elementi di tetto e solaio in modo indipendente dagli strati
di parete.
Un’altra innovazione nell’ambito del funzionamento degli strati è quella che
si possono fare funzionare gli strati nella visione dall’alto, nella visione
in facciata e in 3D in modo completamente indipendente dell’uno dall’altro.
Quindi è possibile disattivare gli strati per la visione in facciata, mentre
restano però visibili nella visione dall’alto e in 3D.
Inoltre per la rappresentazione 3D e la visione di profili di strati per
parete, elementi di tetto e solaio è stata introdotta una funzione nuova che
facilita la modifica e la rappresentazione di strati e coperture in 3D e
nella visione in facciata. Questa funzione nuova si trova nel funzionamento
di strati presso il rispettivo componente nella cartella “visione” e “3D”.
Sono disponibili le opzioni “in automatico”, “mai”, “solo strato” e
“sempre”.
Impostazione in automatico: si rappresenta lo strato per una parete soltanto
finche ci si mette una copertura. Questo finora era il comportamento
standard, che però non poteva essere influenzato.
Impostazione „mai“: Con questa impostazione si riesce ad ottenere che non un
determinato stato non viene rappresentato mai. Il programma non considera se
nello stato c’è già una copertura o meno. Grazie a questa nuova
rappresentazione è possibile controllare in modo facile e rapido quali
pannelli sono già stati sistemati nel progetto.
Impostazione „solo strato“: si disegna solo lo strato, anche se nello strato
è stato già sistemata una copertura. Così si possono modificare comodamente
le sovrapposizioni di strati in 3D, anche se vi è già una copertura.
Impostazione „sempre“: lo strato viene rappresentato anche se è stata messa
una copertura nello strato. Quindi sono attivi contemporaneamente copertura
e strato. Questa impostazione è disponibile esclusivamente nella visione.
Adesso per il piano di costruzione, la capriata e gli elementi del tetto è
possibile definire dei Layer in maniera indipendente dalla parete.
Naturalmente questi componenti sono stati anche ripresi nelle preregolazioni
(Alt+F7) in “generalità“ nella cartella „varie“ per predefinire 15 Layer
liberi. In questa circostanza è stato rinnovato dal punto di vista ottico il
menu delle preregolazioni.
<Filmato - Perfezionamento opzioni di indicazione (F7)>
Un’altro punto forte è l’aggiornamento automatico del disegno dopo aver
modificato l’impostazione. Quindi rendendo disattivo un componente nelle
indicazioni di impostazione (F7) o attivo un valore di componente il disegno
si aggiorna immediatamente. Quindi è ormai storia la chiusura della finestra
per aggiornare e controllare il disegno. Si vedono subito tutte le
modifiche. Nella parte inferiore delle impostazioni di indicazione in
„aggiornamento del disegno“ è possibile disattivare questa opzione. In più
la finestra delle indicazioni di impostazione si ricorda durevolmente la sua
posizione e la sua dimensione. Così si riesce, ad esempio, a collocare la
finestra su un secondo schermo e si possono controllare subito le modifiche
nella finestra del disegno.
Grazie a tutte queste innovazioni si possono eseguire le impostazioni in
modo ancora più rapido, chiaro e preciso.
PIA, CAD, QUO, MCAD
- Per modificare in modo ancora più rapido ed intuitivo l’aspetto di
pianta, CAD, ed oggetti MCAD è stato abilitato il gruppo “ottica” nei
contenitore di dati fondamentali. l contenitore di dati fondamentali viene
richiamato con l’icona “aprire/chiudere in rassegna contenitore dati
fondamentali” nella barra del menu standard. Esso può essere agganciato alle
quattro parti dello schermo o può essere sistemato in modo sospeso. Un
contenitore agganciato può essere o „agganciato-aperto“ oppure „agganciato-nascosto-automaticamete“.
Nel caso di „agganciato-nascosto-automaticamente“ si vede una cartella che
si apre quando viene toccata con il mouse e che fa entrare la gamma nello
schermo.
Nel contenitore non occorre che selezionare la matita-colorante adatta dal
gruppo „ottica“ ed evidenziare gli oggetti desiderati. Un’altra possibilità
è quella di evidenziare prima i componenti e selezionare con il tasto „ctrl“
premuto la matita colorante. Non appena si lascia il tasto agiscono le
modifiche sugli oggetti evidenziati precedentemente. Ciò offre il vantaggio
di evidenziare i componenti uguali rapidamente prima con il tasto
interspazio e poi effettuare le modifiche. Naturalmente questa funzione è
abilitata anche per gli altri contenitori di dati fondamentali. Così è
possibile modificare molto velocemente il colore, lo spessore della striscia
ed il tipo di linea.
- Adesso per le elaborazioni di testi MCAD ramificate si valutano
correttamene gli spazi immaginari. (ditta Landmark)
- Si inseriscono correttamente i componenti MCAD che sono stati archiviati
con l’opzione „strato inverso (Alt+1). (ditta Strüby)
Disposizione di puntoni
- Si sono realizzati ampi perfezionamenti e correzioni nell’ambito
dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Bach& Perreten, ditta
Röhrig, ditta Landmark, ditta Batut, ditta Sebalex, ditta Schuhmann, ditta
Thurner, ditta Haberl u.a.)
- In un caso speciale è stata rielaborata la rappresentazione della
testura del legno.(Fa. Strüby)
- Per una traversa della disposizione di tiranti non si consideravano i
mezzi di collegamento. Questo è stato eliminato.(ditta Kiefer)
- È stata ottimizzata la modifica di punti nodali nella visione di parete.
(Fa. Boraschi)
- È stato eliminato un problema di posizionamento di abbaini sui puntoni
smussati.(ditta Achter)
- In un caso speciale si respingevano gli oggetti 3D dopo il calcolo del
componente. Questo è stato corretto. (ditta Wiedmer)
- Si è corretto il comportamento di forature per componenti con profilo
esterno. (ditta Strüby)
- È stata ritoccata la rappresentazione dell’indicazione-componente per i
punti nodali disattivati.(ditta Lottermoser)
- Si è ottimizzato il posizionamento di montanti sotto i componenti.
Inoltre adesso è possibile mettere i montanti sopra o sotto i componenti
3CAD.(ditta Abbund Adelberg)
<Filmato - Presentazione perfetta dei vostri progetti>
- Si sono perfezionati per casi speciali i comandi "tagliare più volte“ e
„tagliare collegamento angolare”.(ditta Strüby, cuola Kerschensteiner)
- Si è corretto l’aggiornamento automatico per i puntoni girati con
profilo esterno.(ditta Hilzinger)
Parete solaio
- È stato rifatto e rivalutato sia dal punto di vista funzionale che
ottico il funzionamento degli strati nelle parti del programma „copertura
tetto“, „profilo solaio“, „copertura solaio“, „copertura solaio“, „profilo
parete“ e „copertura parete“. Nel caso del funzionamento strato di pareti e
solai viene rappresentata una sezione attraverso il componente. Così si
riconoscono a prima vista i materiali messi. Per cambiare lo strato si può
cliccare o la numerazione o lo strato stesso. In questo contesto nel titolo
vieni indicato sempre il contenuto dello strato. Così si vede subito che
materiale (copertura) viene messo sullo strato.
Inoltre è possibile rappresentare il funzionamento degli strati in formato
grande in una finestra a parte facendo uso del pulsante accanto a
„modificare strati“ dalla parte del programma a destra. È possibile adattare
la dimensione di questa finestra e modificarne la posizione. Così, ad
esempio, sì può sistemare la finestra su un secondo schermo. Naturalmente si
salvano in modo permanente la dimensione e la posizione della finestra. Con
il formato grande si riesce a mantenere la visione d’insieme proprio nel
caso di componenti con un numero elevato di strati.
<Filmato - Riformazione del funzionamento strati>
- Aumenta sempre la quantità di materiali che si usano in pareti e solaio.
Per questo si è aumentato il numero di strati possibili per pareti, solai,
elementi di tetto e solaio da 5 a 12 per ogni parte. A ciò si sono ampliati
la tabella di sporgenza strati, le impostazioni di indicazione (F7) e tutti
i caratteri relativamente necessari.
Inoltre si è introdotta un’opzione nella tabella di sporgenze strati per
portare tutti i valori indietro a „0,00“..
<Filmato - Ampliamento delle strutture di strati in parete e solaio>
- È stato corretto in un caso speciale la suddivisione di aste di
riempimento. (ditta Landmark)
- Si è eliminato un problema speciale per la suddivisione di legnami
tramite la parete automatica. (ditta Vonlanthen)
Copertura Parete Solaio
- È stato eliminato un problema speciale di coperture che sono più sottili
dello strato. (ditta Schneider)
Scale
- Per le pedate mortasate, si è aggiunto il cosiddetto tracciato libero
per l’export alla macchina. Adesso per evitare le lavorazioni manuali
successive sugli angoli interni delle pedate sono disponibili tre nuove
varianti di export destinate ad eliminare gli arrotondamenti dovuti alla
fresatura.
La prima possibilità è quella di creare il tracciato libero con una
foratura. A ciò nel file INI presso „PD_CONCAVO“ biogna impostare „1!
(trattamento tramite foratura). In/r "PD_TRAPANO" occorre inserire in
millimetri i trapani disponibili per la produzione. Si crea una foratura per
ogni angolo interno nella parte mortasata. Essendo l’arrotondamento
all’angolo talmente grande da non poterlo eliminare, vuol dire che non si
esporta la foratura di quest’angolo. Selezionando il tracciato libero
tramite una foratura bisogna fare attenzione che nel sistema CAM venga
elaborata prima questa foratura. Altrimenti può capitare ch non si può più
produrre la foratura in maniera corretta.
Ci sono altre due possibilità per creare il tracciato libero con un profilo
di fresatura modificato. A ciò nel file INI presso „PD_CONCAVO“ bisogna
inserire „2“ (trattamento con fresatura integrata lunga) o il "3"
(trattamento con fresatura integrata angolo). In "PD_FRESA" viene inserito
in millimetri il diametro della fresa utilizzata. Si modifica
rispettivamente il profilo di fresatura del profilo del componente in modo
che si possano ripulire gli angoli interni. Nel caso di tutte e tre le
varianti si cerca di modificare la pedata in modo che possa essere inserita
nel montante o nel fianco senza successive modifiche manuali. Il tracciato
libero nella pedata viene coperto dal fianco o dal montante e quindi non è
visibile. Se per "PD_CONCAVO" è stato inserito lo "0" (nessun trattamento)
significa che il profilo di pedata viene esportato come al solito.
Questa innovazione fa risparmiare molto tempo a chi costruisce le scale, in
quanto adesso sono superflue le modifiche manuali successive sulle pedate.
<Filmato - Tracciato libero per pedate mortasate>
- Nella versione 15-1 si è reagiti alle esigenze internazionali del
mercato delle scale e si sino realizzati alcuni dettagli costruttivi
relativi al bilanciamento della scala.
La grande differenza dalle scale in territori in cui si parla la lingua
tedesca è quello che ci sono dimensioni minime e massime per pedata, salita
e passo. Inoltre le pedate curvate (bilanciate) devono essere più alte
rispetto alle pedate dritte. I gradini bilanciati provenienti da curvature
differenti possono avere una pedata diversa, e tutti i gradini dritti,
tranne quello di uscita pianerottolo, devono avere la stessa pedata.
Per attivare i nuovi criteri di calcolo bisogna mettere sul disegno di
costruzione nella cartella „SCL“ l’autobilanciamento a „Winder“. Così
diventa disattivo „pedata/salita standard“ e attivo „pedata/salita Winder“.
Qui si può definire la pedata e l’altezza di salita rispettivamente con una
dimensione minima e massima. Grazie all’impostazione “auto bilanciamento” su
“Winder” diventano disattive le “regole di bilanciamento standard” nella
cartella “bil” e attive le “regole di bilanciamento Winder”. Qui si può
definire il passo minimo e massimo.
Alla cartella „“bil“ si è aggiunto il menu nuovo “linea di marcia alla
curvatura”. Qui si definisce che distanza minima devono mantenere le pedate
dritte dall’angolo interno di scala della curvatura. Le pedate dritte si
calcolano così vicino possibile alla distanza minima. Si può assegnare una
distanza per l’inizio e la fine della curvatura. Modificando qui le
dimensioni, si modifica anche il bilanciamento e quindi l’immagine totale
della scala. Con la pedata minima si definisce la pedata minima del gradino
in relazione al fianco o al montante. Qui bisogna rispettare la pedata
minima e non prendere una misura inferiore. Normalmente si misura la pedata
minima sempre dallo spigolo anteriore della pedata allo spigolo anteriore
della pedata. Solo nel caso di gradini angolari che su due lati si collegano
ad esempio ad un montante, si tira una linea ad angolo retto dall’angolo del
montante ad ogni spigolo anteriore di pedata e si allunga allo spigolo
anteriore. Se una di queste linee mantiene la distanza minima, vuol dire che
quest’ultima è rispettata. Se la distanza minima lo permette si integrano
nel montante le alzate delle pedate bilanciate. Questo ha il vantaggio che
si possono usare maggiormente i fianchi dritti.
Naturalmente è possibile modificare in qualsiasi momento il numero di
gradini. Essendo impossibile calcolare una scala secondo i criteri
prestabiliti, appare un relativo messaggio di avvertenza: „per causa di
condizioni geometriche è impossibile eseguire un bilanciamento-Winder
automatico“.
<Filmato - Scale internazionali>
- Nella versione 15-1 è possibile determinare il foro nel solaio tramite
poligono o tratto di linea già quando si inserisce la scala. Se la pianta
della scala ed il foro nel solaio sono stati disegnti con un poligono o con
le linee, quando si fa l’inserimento è possibile riprendere il limite del
foro di solaio con il comando „scala su poligono“ o „scala su tratto di
linea“.
Per il comando „scala su poligono“ si può determinare nello spazio
inserimenti prima lo „invito“ e poi la „uscita“. Dopodiché è possibile
riprendere a scelta una linea di marcia disegnata ed il limite di foro nel
solaio. Poi la scala calcola completamente in automatico la geometria
prestabilita. Se non si desidera riprendere la linea di marcia o il foro nel
solaio, vuol dire che si può concludere il comando con „OK“ anche senza
questi inserimenti.
Per il comando „scala su tratto di linea“ vi è la possibilità di riprendere
dal disegno una linea di marcia disegnata ed il limite del foro nel solaio.
Adesso è possibile adattare anche le scale esistenti al foro nel solaio
anche in seguito. A ciò è stato programmato il comando „foro solaio su
linea“. Il comando si trova nella selezione del programma "scale", "scala su
CAD". Si apre lo spazio inserimenti con la richiesta del “foro solaio”.
Questo può essere ripreso con un clic. In seguito la scala si adatta alle
nuove circostanze.
Con questa innovazione è ancora più flessibile l’inserimento della scala.
Molte informazioni presenti possono essere riprese in modo facile e rapido
con un clic del mouse.
<Filmato - Scale internazionali>
- Con la nuova impostazione "allungamento arco" si permette una flessione
di entrata e uscita comoda per una curvatura di scala. Nella serie di dati
della scala adesso nella cartella “bil”, nel menu “linea di marcia su
curvatura” è disponibile l’impostazione „allungamento arco“. Così si riesce
ad allungare di una dimensione desiderata l’arco della linea di marcia i
caso di una curvatura. Così la flessione di entrata ed uscita dei gradini
comincia e finisce prima e dopo la curvatura. L’arco della curvatura si
muove verso l’angolo interno della scala.
La forma della scala può essere impostata in modo più armonico e diventa più
comodo marciare sula scala.
Statica
- È stato rielaborato il trasferimento di supporti in legno dal programma
SEMA nel programma di statica „HO1“ di Friedrich & Lochner con le norme di
calcolo italiane "NTC EN 1995:2008". (ditta Blass)
Fisica dell‘edilizia
- Si è reso di nuovo possibile l’export al programma di fisica
dell’edilizia della ditta Ecotech 3.x. A ciò occorre selezionare nelle
preregolazioni (Alt+F7) in pareti/profilo nella cartella „spazio“ il formato
di export "Ecotech 3.x". L’export viene avviato come finora con il comando
“file”, “export”, “fisica dell’edilizia”.
Dati fondamentali componenti programma
- Dalla nuova versione 15-1 i dati fondamentali SEMA vengono consegnati in
più lingue. La differenza tra un raccoglitore di dati fondamentali
multilingue ed un raccoglitore di dati fondamentali precedente consiste nel
fatto che questo contiene tutte le lingue di programma SEMA e che non si
deve mettere a disposizione un raccoglitore di dati fondamentali a parte per
ogni lingua. Così si riesce a ridurre notevolmente la quantità di dati sul
SEMVA DVD.
Momentaneamente i dati fondamentali di lavoro SEMA contengono le seguenti
lingue: tedesco, inglese, francese, italiano, spagnolo, russo, polacco,
ceco, ungherese, giapponese e cinese.
Con l’installazione del programma SEMA vengono scelti automaticamente i dati
fondamentali appartenenti alla lingua selezionata. Nel caso della ripresa di
dati dalla versione precedente vengono preparati addizionalmente i
raccoglitori di dati fondamentali per la tecnologia multilingue della
versione 15-1.
Adesso il raccoglitore di dati fondamentali multilingue (dati fondamentali
di lavoro) viene messo a disposizione sul DVD SEMA in una cartella a parte
chiamata „SEMA_FND“ e così può essere importata in qualsiasi momento nelle
varie lingue del programma.
- Per la presa di dati fondamentali originali, ovvero da qualsiasi
raccoglitore di dati fondamentali adesso vengono offerti prima sempre i dati
fondamentali del gruppo con la stessa denominazione. Per rendere ancora più
chiara questa selezione non si aprono più tutti i rami di dati fondamentali
ma solo quelli del gruppo selezionato.
Distinta del materiale
- Da alcune versioni è possibile sistemare la distinta del materiale su un
secondo schermo. Così si riesce a controllare il disegno e verificare
contemporaneamente la distinta del materiale. Per perfezionare questa
funzione di controllo si è realizzata un’interazione visuale di distinta e
disegno.
Alla distinta del materiale nella versione 15-1 si è aggiunta la funzione
„dare rilievo a componenti nel disegno“. Il componente, ovvero i componenti
del rigo/righi attualmente evidenziato/-i nel disegno vengono messi in
risalto grazie ai colori. Questa innovazione funzione in 2D e in 3D come
anche per i componenti in piani disattivi. La messa in risalto di componenti
funziona soltanto se il focus è indirizzato alla distinta del materiale.
Continuando di nuovo a lavorare nel disegno non si mettono più in risalto i
componenti. Per attivare o disattivare questa funzione è stata integrata
l’icona „dare rilievo nel disegno a tutti i componenti del rigo attualmente
evidenziato” nella barra di simboli della distinta del materiale. In genere
questa funzionalità è attiva. Il colore per dare rilievo può essere
impostato in „visione“, „impostazioni di colori“, „generalità“ presso
„colore intermittente“.
<Filmato - Innovazioni e ampliamento pezzi in acciaio>
- Inoltre nella distinta del materiale è stato introdotto il clic destro
con il mouse. Con un clic destro su una posizione sono disponibili le
seguenti opzioni:
"evidenziare componente/-i nel progetto": si evidenziano i componenti nel
disegno.
"rendere visibili componente/-i nel progetto": si rendono visibili nel
disegno solo i componenti del rigo attuale.
"Evidenziare tutti i componenti/righi": si evidenziano tutti i
componenti/righi della lista parziale attuale.
"Cancellare componente/-i/rigo/righi": si cancellano tutti i
componenti/righi della lista parziale attuale.
Le selezioni possibili „girare componente/-i“ e „ruotare componente/-i“
diventano attive solo nella lista degli elementi.
Nell’indice delle liste parziali si sono allocati al clic destro la
selezione delle proprietà della lista parziale (generalità, selezione,
raggruppamento, ordine, maschera, valori, numerazione, stampa) e le funzioni
„modificare maschera“ e „modificare lista parziale/lista“.
Grazie a queste innovazioni si è facilitato notevolmente il lavoro nella
distinta del materiale creando un’interazione perfetta tra progetto e
distinta del materiale.
<Filmato - Innovazioni e ampliamento pezzi in acciaio>
- Per raggruppare i componenti che dopo il supplemento e l’arrotondamento
hanno la stessa lunghezza, è stata integrata l’opzione „per il
raggruppamento usare valori arrotondati“ in „proprietà lista parziale” nella
cartella “valori”. La stessa funzionalità è stata resa possibile anche per
la sezione di componenti. (ditta Tschurtschenthaler)
- Al menu di trasferimento si è aggiunta l’opzione „piani selezionati“.
Premendo in questa impostazione sul pulsante “selezione” si apre una lista
di tutti i piani del progetto. Con questa impostazione è possibile
trasferire in modo finalizzato un numero qualsiasi di piani selezionati alla
distinta. (ditta Strüby)
<Filmato - Innovazioni e ampliamento pezzi in acciaio>
- Inoltre la distinta del materiale ora nella barra di comandi Windows
ottiene una finestra individuale, agganciata al programma SEMA. Cliccando la
finestra si riduce la distinta del materiale e si riapre.
- La funzione “cerca” e “sostituisci” (Ctrl+F) è stata ritoccata e
perfezionata nella distinta del materiale..
- Il valore minimo ammesso di componenti da trasferire è sato aumentato da
1mm a 1/10 mm. (ditta EBH)
- È stato ritoccato al dettaglio il trasferimento tramite componenti
selezionati. (ditta Büdenbender)
<Filmato - Innovazioni e ampliamento pezzi in acciaio>
Oggetto 3D
- Adesso è possibile intaccare, forare e tagliare i colleganti in acciaio
piatto, travi a norma, profili rettangolari e rotondi usando le lavorazioni
3D. Acciaio piatto, trave-I, acciaio-L, profilo rettangolare, profilo
rotondo, acciaio-T, acciaio-C, acciaio-Z e corpo di estrusione adesso non
solo possono creare lavorazioni sul legno, ma possono essere lavorati anche
ad esempio con forature 3CAD, con tagli/sezioni e profili rettangolari e
rotondi. Grazie a questa nuova funzione è possibile creare con una foratura
3CAD un foro su una trave-I, con un taglio 3CAD un taglio con angolo ed
inclinazione o con un’intestatura 3CAD un’intaccatura.
A ciò al dato fondamentale è stata aggiunta la voce „lavorabile“ alla
cartella „LAV“. Se questa opzione è messa a „sì“ vuol dire che con le
lavorazioni 3CAD o gli oggetti 3D citati si possono creare le relative
lavorazioni sul corpo standard. Per ottenere una maggiore chiarezza nella
cartella “LAV” si sono nascoste rispettivamente nelle impostazioni dettaglio
tutte le impostazioni possibili di “lavorazioni dritte (orizzontali) e
“lavorazioni crescenti”. Cliccando il segno "+" questi si aprono e possono
essere impostati a piacere. Le impostazioni dettaglio diventano attive
soltanto se la lavorazione si trova a “dettaglio”.
per poter fare una selezione più facile e più chiara dei componenti da
lavorare si è ampliata anche la cartella di effetti. Per le impostazioni di
effetto “tutti”, “componente destinatario” e “tutti gli altri” si può
stabilire in „componenti selezionati“ se l’effetto deve essere eseguito sui
„componenti in legno“, „componenti di scala“, „oggetti-3D“ o una
combinazione qualsiasi. Se per l’acciaio occorre ad esempio un diametro più
grande come sul legno potrebbe portare un foro il diametro per il legno ed
un secondo foro il diametro più grande per l’acciaio.
I relativi dati fondamentali di lavoro della versione 15-1 sono impostati in
modo che tutti i componenti in acciaio (acciaio piatto, trave-I, acciaio-L,
profilo rettangolare, profilo rotondo, acciaio-T, acciaio C, acciaio-Z)
possono essere lavorati come standard. Le lavorazioni ed i gruppi di dati
fondamentali „per quadri di fori“, „costruzioni in legno“ e „costruzioni in
acciaio“ che si trovano in „collegamento a vite“ adesso creano come standard
una lavorazione sugli oggetti 3D. Con l’installazione della versione 15-1
con ripresa i dati dalla versione precedente 14-2 è possibile prendere come
al solito i relativi dati fondamentali. I dati in una cartella individuale
dell’azienda possono essere cambiati in modo facile e comodo con “multi Edit”.
Multi Edit significa che si possono evidenziare e modificare insieme più
dati fondamentali in un gruppo.
Nel 3D è possibile prendere con il mouse anche il punto centrale di
forature. Questa innovazione facilita enormemente il collocamento di oggetti
nel 3D. Con un clic si riesce a collocare uno spinotto con l’allineamento
corretto a centro in una foratura.
Un altro vantaggio è quello che ad esempio è possibile raggruppare le
travi-I lavorate con altri pezzi in acciaio e quindi che si può creare anche
un disegno di produzione nella proiezione.
Queste innovazioni desiderate da molto tempo facilitano notevolmente le
costruzioni con pezzi in acciaio e permettono modi di costruzioni
completamente nuovi nel programma SEMA.
<Filmato - Innovazioni e ampliamento pezzi in acciaio>
Legnami di parete e solaio
- Nella versione 15-1 è stato ottimizzato il funzionamento del comando „dima
con zona“ per i legnami di parete e solaio. Da subito per il tipo di
divisione “fisso”si considerano anche gli elementi marginali assegnati.
Grazie a quest’ ottimizzazione adesso è possibile realizzare molto
facilmente delle suddivisioni senza gioco tra i singoli componenti.
Elementi
- Adesso è possibile sincronizzare sulla macchina la rappresentazione del
tenone a coda di rondine ed il foro di tenone a coda di rondine usando gli
utensili presenti (fresa tenone coda di rondine). Con la nuova impostazione
“rappresentazione di tenoni/fori di tenoni a coda di rondine”, che si
trovano nelle opzioni di programma generali (Alt+F7) in liste/elementi,
nella cartella „elementi“, presso „lavorazioni speciali“, adesso è possibile
definire l’angolo di fianco per i tenoni a coda di rondine ed i loro fori
per tenoni. Sono predefiniti 15°. Qualora l’utensile sulla macchina avesse
un’altro angolo di fianco, lo si può impostare. È possibile assegnare un
angolo di fianco minimo di 10° vino a massimo 25°. Così il tenone a coda di
rondine rappresentato corrisponde a quello prodotto. Avendo modificato
successivamente l’angolo di fianco si devono ricalcolare tutti i componenti
usando il comando “calcolare lavorazioni”.
- Con l’export K2 dall’applicazione adesso si trasferisce anche il numero
della distinta del materiale.(ditta Strüby)
- Nella versione 15-è stato ampliato l’export BVX2. Nelle “regolazioni
generali” ora è possibile influenzare gli incastri per l‘export. È
disponibile la nuova opzione “cancellare larghezza arcareccio” con tre modi
diversi.
Modo 1: la larghezza di arcareccio viene cancellata soltanto se con ciò non
si modifica il componente. Un esempio classico per questo è un incastro che
avviene tramite un arcareccio di colmo. Qui la larghezza dell’arcareccio si
trova al di fuori del componente. Questo viene riconosciuto automaticamente
ed il parametro P15 (larghezza pezzo opposto) con l’export viene messo a
„zero“.
Modo 2: si cancella la larghezza di arcareccio soltanto se si conservano la
superficie verticale e la superficie orizzontale dell’incastro. Qui è
disponibile anche la possibilità di inserire una lunghezza massima. Questo
determina fino a che valore massimo si cancella la larghezza di arcareccio.
<Filmato - Ulteriore sviluppo della distinta del materiale>
Modo 3: si cancella la larghezza di arcareccio per tutti gli incastri.
Attenzione: per alcuni incastri (ad esempio sulla banchina) può capitare che
l’incastro non ha più alcun supporto, in quanto rimane soltanto la
superficie orizzontale dell’incastro.
- È stato ottimizzato l’export di puntoni displuvio e compluvio alla
macchina. È stato perfezionato il raggruppamento di singoli incastri in un
incastro ad anima, specialmente per arcarecci con intersezione corta/lunga o
lunga/corta. Con questa innovazione è stato perfezionato ulteriormente
l’export di incastri alla macchina.
Innovazioni V14-2 Build 7400
Generalità
- Con il nuovo accesso rapido è possibile allocare o sostituire ancora più
rapidamente i rimandi in un dato fondamentale. Si attiva l’accesso rapido
con un clic del mouse sulla nuova freccia doppia dietro il campo di rimando.
Dopodiché si apre direttamente e senza altre „finestre intermediarie“ la
gestione di dati fondamentali. Lì si può selezionare il componente
desiderato per mezzo di un immagine di dati otticamente piacevole ed
espressivo. Più rapido non si può; veramente! Ad esempio nel CAD si possono
sostituire con enorme rapidità i nuovi coloranti oppure i riempimenti. La
stessa cosa vale anche per i rimandi di legnami o strutture di strati,
parete, legnami, superfici di tetto o abbaini, rimandi per superfici di
tetto nell’assistente edificio, componenti di scale nella serie di dati di
costruzione, ecc. Alla fine l’accesso rapido è disponibile per tutti i
componenti e le impostazioni con campi di riamando.
L’accesso normale alla gestione di dati fondamentali avviene come al solito
con un clic del mouse direttamente sul campo di rimando.
Oltre ad un clic sulla nuova freccia doppia è possibile richiamare l’accesso
rapido anche con un clic destro. Nella gestione di dati fondamentali è
possibile assegnare con un clic destro l’accesso rapido per un rimando al
“comportamento clic stati-standard”. La stessa cosa vale naturalmente per la
“tecnica punti interrogativi-stati”.
<Filmato - Uso più facile dei dati fondamentali>
- Con l’importazione di progetti l’operazione di caricamento non avviene
più in una finestra dialogo, ma nella barra di simboli inferiore.
Naturalmente anche lì viene rappresentato in modo grafico come progredisce
il progresso importazione. Inoltre nella cartella “impostazioni” elle
proprietà del progetto di costruzione è stata integrata l’opzione „indicare
previsione del caricamento del progetto di costruzione”. Attivando questa
nuova opzione, si vede l’immagine di previsione quando si sta per caricare
il progetto di costruzione. Così si vede subito quale progetto viene
caricato. L’immagine di previsione del progetto può essere creata come
finora nella barra di simboli superiore attraverso „modificare“, „creare
previsione PR“.
- Ora nel centro di controllo vengono riconosciuti gli elementi mancanti,
i quali prendono un relativo simbolo di controllo (triangolo) sia in 2D che
in 3D. Non appena si crea un elemento mancante nel programma, sarà elencato
automaticamente nel centro di controllo. Cancellando o correggendo gli
elementi mancanti saranno eliminati automaticamente dal centro di controllo.
Inoltre è possibile cliccare i simboli di controllo (triangoli) in 2D o 3D
in modo che siano rappresentati in maniera evidenziata nel cento di
controllo. Così è possibile controllare rapidamente i problemi in 3D e poi
elaborarli nel centro di controllo.
<Filmato - Ampliamento centro di controllo>
Inoltre nel centro di controllo in „informazioni supplementari“ vengono
protocollate delle informazioni ancora più dettagliate. Dopo una verifica
del disegno/della costruzione si vede subito quanti conflitti ci sono nel
progetto. Vengono elencati il numero di elementi mancanti, delle collisioni
e delle contro lavorazioni mancanti.
Da subito è possibile copiare le indicazioni utente ed archiviarle in
qualità di componente con qualsiasi componente. In questo modo si possono,
ad esempio, archiviare componenti di finestre con l’indicazione.
L’indicazione a sua volta contiene delle informazioni (modulo per ordine,
indirizzo, costi,…) per svolgere l’ordine della finestra. A ciò nei dati
fondamentali è stato messo a disposizione il nuovo gruppo subordinato
„componenti - indicazione utente“ nel gruppo „centro di controllo“.
Inoltre dopo esser state create le indicazioni di utente ricevono la
cartella „ramificazione“. Così è possibile ramificare successivamente le
indicazioni di utente con altri componenti. Tutti i componenti che sono
ramificati con l’indicazione utente vengono rappresentati in modo
evidenziato trovandosi su questa cartella. Così è molto facile verificare a
vista l’appartenenza di alcuni componenti ad una indicazione utente..
Nell’ultima cartella delle indicazioni utente adesso è possibile asssegnare
una denominazione per gli allegati al file. Così è più facile segnare ovvero
descrivere gli allegati.
Se finora si doveva cliccare il centro di controllo e poi muovere la rotella
del mouse, adesso basa muovere il mouse sul centro di controllo. Non appena
il mouse si trova di nuovo nell’area di disegno si può come al solito lo
zoom per ingrandire o ridurre nel disegno.
- Da subito nell’assistente edificio è possibile accedere ai profili di
tetto (profili PR) definiti in modo individuale in precedenza. Questi si
trovano come al solito nella cartella „dati fondamentali PR-individuali“ a
cui si può accedere tramite la funzione „cambiare cartella fondamentale “
(cartella blu).
- L’impostazione „superficie classica“ (strumenti, opzioni....) è stata
eliminata dal programma SEMA. Solo se in Windows stesso si opera con il
Design "Windows-classico" si concorda il programma SEMA. Secondo SEMA questa
impostazione non è consigliabile in quanto non si esegue più nessun
aggiornamento di programma per questo tipo di ottica.
- Nella versione 14-2 si è reso possibile l’import 3D di tutti i
componenti dai files BTL. Attraverso "file", "import", "import-BTL" si può
importare qualsiasi file BTL. Si può prendere a scelta un file BTL anche da
un indice usando „Drag & Drop“, oppure ad esempio dal programma e-mail e poi
tirarlo nella superficie SEMA. Dopo l’import si apre un protocollo in cui
viene documentato il corso dell’import. Vengono elencati tutti i componenti
e piani che sono stati letti. Naturalmente si documentano anche i componenti
o le lavorazioni che non si sono potuti leggere. Alla fine del protocollo
vengono indicati ancora una volta in modo riassuntivo e chiaro il numero di
lavorazioni, di componenti, di piani e di altri componenti.
<Filmato - Import BTL>
Con l’aiuto dell’import BTL è possibile leggere un intero progetto nel
programma SEMA, il quale subito dopo l’import è disponibile all’utente
„pronto per la lavorazione degli elementi“. Tutti i componenti in legno
vengono letti con i tipi finali e le lavorazioni definiti nel file BTL.
I piani letti vengono creati automaticamente nella gestione dei piani ed i
componenti vengono assegnati al rispettivo piano. I componenti importati
vengono creati come componenti in legno 3CAD con le loro lavorazioni
contenute. È possibile controllare le lavorazioni nel modo-nodale
("evidenziare punti nodali“ nello spazio inserimenti). La lavorazione
importata si riconosce dalla scrittura in maiuscolo. Le lavorazioni
importate sono scritte in lettere maiuscole anche nella visione elementi,
come anche nel caso del trasferimento al programma elementi nella “lista di
selezione delle lavorazioni”. Così si riescono a distinguere le lavorazioni
importate da quelle create nel SEMA.
Naturalmente è possibile lavorare ogni componente coma anche ogni altro
componente SEMA (modificare, posizione, tagliare, ecc.). Così, ad esempio,
si riesce ad assegnare un nuovo tipo finale che poi sostituisce il tipo
finale importato. Lavorando un componente con il comando “tagliare” vuol
dire che per il momento rimane la lavorazione importata. Essa viene
cancellata solo nel momento in cui si assegna un tipo finale. Così è
possibile eseguire in qualsiasi momento delle lavorazioni successive su un
disegno importato.
Essendo definito un piano di lavorazione nel file-BTL vuol dire che con
l’import viene trasformato in un SEMA parete senza strati. Cosi dopo
l’import è presente un corpo di parete con tutte le funzionalità.
Con „l’import-BTL“ si è creato l’import di dati con un elevato grado di
dettagli.
Stampare & Plottare
- Facendo un clic nella visione Layout è possibile rappresentare il
contenuto di una cornice di posizione girato di 90°, 180° o 270° contro il
senso orario. A ciò alla barra di simboli “cornice di posizione” si è
aggiunta una nuova icona che si apre nella visione layout. Cliccando
l’icona, il disegno come standard viene rappresentato girato per 90°.
Cliccando ancora una volta l’icona, il disegno ritorna all’allineamento
iniziale. Attraverso il menu di selezione dell’icona è possibile scegliere
una volta 180° o 270°. Il simbolo dell’icona varia secondo l’angolo di
rotazione. Così si vede a prima vista se il disegno viene rappresentato in
modo girato e per quanti gradi. CAD, quotatura, MCAD e descrizioni F7 si
girano automaticamente con il disegno. Uscendo dalla visione-Layout nel caso
della rappresentazione girata, si ritorna automaticamente all’allineamento
iniziale. La cornice di posizione conserva l’allineamento e con il prossimo
passaggio alla visione-Layout il contenuto verrà indicato di nuovo in modo
girato. Il disegno può essere elaborato senza problemi nella visione-Layout
girata. Grazie a questa innovazione desiderata da tanto tempo si possono
aggiungere perfettamente ad esempio profili, tagli, rappresentazione di
elementi, sviluppo di fianchi al disegno di pianta.
- Si sono ritoccati i modelli di progetto per il disegno di produzione.
Adesso ogni cornice di posizione con un disegno dettagliato contiene una
relativa legenda. La legenda si riferisca al componente e può contenere
relative informazioni sullo spazio immaginario.
- Alla possibilità di mettere un rimando di materiale sul progetto si sono
aggiunti tutti i campi di testo della cartella per la distinta di materiale.
- Si è perfezionata al dettaglio la proiezione di componenti in acciaio.
(ditta Skaletzka)
- Si è corretto il modo di evidenzia mento nella visione Layout (ditta
Dittus)
- Adesso è possibile salvare nel Layout l’allineamento della visione
obliqua 3D. (ditta Dittus)
PIA, CAD, QUO, MCAD
- Quotatura e testo CAD sono stati perfezionati notevolmente per quanto
riguarda l’aspetto e si sono aggiunte molte opzioni utili. Così adesso è
possibile impostare i progetti in modo ancora più dettagliato e più bello.
I punti di misura (valori in cifre) si trovano più vicini alla linea di
misura, cosa che rende tutto molto più chiaro quando si tratta di quotature
dettagliate.
In questa occasione è stata ridotta anche l’area coprente togliendo il punto
di misura.
Adesso è possibile selezionare le misure di traccia attraverso una gamma di
immagini più chiara. Così si vede subito di quale tipo di traccia di misura
si tratta. Inoltre sono disponibili quattro nuove tracce di misura: una
freccia piena, un cerchio piccolo, un cerchio pieno ed una freccia aperta
con un angolo adattato. Si sono perfezionati dettagliatamente le dimensioni
e l’aspetto delle tracce di misura esistenti. Così è ancora meglio il
rapporto „punto di misura“ (valre in cifra) e traccia di misura.
È nuova l‘opzione „dimensione traccia“ con cui è possibile impostare la
dimensione della traccia di misura da 1 – 9.
Se si sovrappongono per una sola misura le tracce di misura a forma di
freccia presso una linea di misura significa che le frecce all’inizio ed
alla fine vengono apportate dall’esterno. Se si sovrappongono le tracce di
misura a forma di freccia all’interno di una linea di misura significa che
non vengono disegnate. Questo vuol dire che le sovrapposizioni di tracce di
misura fanno parte del passato. Ciò rende molto più chiara la quotatura.
Per una misura di sezione trasversale si è accorciata la distanza delle
cifre di misura l’una dall’altra, così questa misura ha un aspetto ottico
migliore. Naturalmente si è adatta e perfezionata la distanza per il
diametro come simbolo.
Per la quotatura di un cerchio con raggio, diametro o misura arco, è
possibile selezionare attraverso delle immagini le limitazioni „striscia
semplice“, „freccia doppia riempita“, „freccia doppia aperta“, „freccia
riempita semplice“ e „freccia aperta semplice“. Naturalmente è possibile
adattare le dimensioni di queste limitazioni da 1-9. Le limitazioni
“striscia semplice”, “freccia doppia riempita” e “freccia doppia aperta”
adesso sono disponibili anche per la misura dell’angolo. Anche lì vengono
apportate le tracce di misura a forma di freccia se queste si sovrappongono.
La posizione del testo di misura per la misura dell’angolo può essere
determinata addizionalmente in modo verticale con il lato 1 e 2 (L1
verticale e L2 verticale), come anche „centro verticale“.
Adesso le linee di guida vengono indicate attraverso una selezione di
immagini al posto di un testo anche per i testi CAD. In più è possibile
impostare in modo individuale la dimensione del simbolo della linea di
misura da 1-9.
Si è messa disposizione la possibilità di girare tutte le linee di misura
con il comando di lavorazione „posizione“ attraverso la quarta istanza di
inserimento.
Grazie a tutte queste innovazioni adesso i progetti possono essere quotati
in modo più bello, più individuale e più facile.
<Filmato - Quotatura ottimizzata>
- Preallocare una linea rossa con uno spessore di striscia di 0,10 mm ed
un tipo di linea ISO 03? Preparare in modo individuale un poligono con tutte
le impostazioni di profilo e riempimento? Con la nuova versione 14-2 questo
diventa facilissimo. Da subito è possible predefinire dei coloranti per gli
oggetti a forma di linea e riempiti. Così è sempre disponibile il colorante
adatto oppure il riempimento desiderato. In caso contrario si possono
adattare in maniera molto rapida ed individuale. Così è possibile ad esempio
impostare i progetti di richiesta della licenza in modo ancora più rapida ed
efficiente.
Per rendere possibile questa innovazione si sono messi a disposizione due
tipi di dati fondamentali nuovi. Le nuove “matite coloranti” e “matite
combinate” si trovano nei dati fondamentali nel gruppo “ottica” (finora
riempimento/campione di riempimento). In „matite coloranti“ si possono
creare coloranti con un colore di linea, uno spessore di striscia ed un tipo
di linea. Così si può definire una linea con il colore blu, uno spessore di
striscia di 0,18 mm ed un tipo di linea ISO 01. Questo colorante è poi
disponibile per tutti gli oggetti CAD, MCAD e di pianta (punto, linea,
rettangolo, cerchio ed ellissi). Le nuove “matite combinate” sono una
combinazione tra riempimento e matita colorante. La matita combinata
consiste semplicemente in un rimando ad una matita colorante e ad un
riempimento. Grazie a questa combinazione è ad esempio possibile definire un
poligono tratteggiato con un colore di profilo nero. Volendo creare poligoni
senza riempimento e solo con un profilo si può lasciare vuoto il rimando per
il riempimento.
Inoltre adesso si possono creare poligoni riempiti senza profilo. A ciò
bisogna però definire una matita combinata con il riempimento desiderato ma
senza matita colorante. Quando si modifica la matita nella selezione del
colore è altrettanto possibile selezionare “nessun colore”. Anche se non si
disegnano gli spigoli del profilo del poligono, è comunque possibile
prenderli e lavorarli.
Se nei dati fondamentali sono stati creati dei coloranti e coloranti
combinati e sono sati adattati alle esigenze individuali, vuol dire che
possono essere selezionati con il comando di creazione. Selezionando il
comando di creazione "linea CAD" si aprono i dati fondamentali predefiniti
delle matite coloranti. Adesso si può selezionare rapidamente una linea
rossa o nera.
Con la creazione di un poligono si aprono i dati fondamentali delle matite
combinate predefinite. Adesso sono disponibili non solo i due rimandi ma
anche il loro contenuto. Così durante la creazione di un poligono si può
modificare molto facilmente lo spessore della striscia o il tipo di linea.
Volendo però modificare l’intera combinazione del colore della linea, lo
spessore della striscia ed il tipo di linea si può sostituire l’intera
matita colorante attraverso il riamando rapido. La stessa cosa vale
naturalmente per il riempimento del poligono. Anche qui è possibile
sostituire rapidamente singoli parametri come il tipo di tratteggiato o la
dimensione oppure l’intera matita combinata. Se per la creazione è stata
creata una nuova combinazione tra matita colorante e matita combinata per la
creazione, naturalmente questa può essere risalvata nei dati fondamentali.
Un automatismo poi fa sì che vengano riconosciuti matite disegnanti e
riempimenti già esistenti. Così con il risalvataggio si evita che si creino
dati fondamentali doppi e identici. Se non si trova ne una matita disegnante
identica ne un riempimento, il programma crea automaticamente il gruppo
nuovo con il nome „generato“ e vi archivia i dati fondamentali. Così si
evita la creazione di dati fondamentali con lo stesso nome ma con parametri
differenti.
<Filmato - Disegno CAD intuitivo, intelligente, innovativo>
Naturalmente con la presa di valori (la pipetta) si possono riprendere le
impostazioni di colore di tutti i componenti. Così si possono prendere ad
esempio i valori di una parete e creare un poligono con gli stessi precisi
parametri.
Se si sono creati oggetti riempiti o non riempiti, anche qui con la modifica
è possibile sia i singoli parametri che l’intera combinazione. Cliccando
“selezione>>“ si aprono i dati fondamentali ed è possibile sostituire
un’itera matita disegnante oppure un riempimento. In questo contesto nel
disegno vengono rappresentate subito le modifiche degli oggetti.
Adesso esiste anche la possibilità di crearsi una gamma di colori
individuale attraverso „comandi individuali“. Così con un „clic“ è possibile
selezionare la matita o la matita combinata desiderata.
Inoltre la cartella-ottica per il testo è già disponibile per la creazione.
Così è possibile predefinire dei testi con colori, spessori di striscia e
tipo di linea differenti.
Con le matite e le matite combinate predefinite è possibile impostare i
disegni CAD in modo ancora più intuitivo ed efficiente.
Disposizione di puntoni
- A partire dalla versione 14-2 adesso è possibile accorciare
completamente in automatico anche puntoni displuvio, puntoni compluvio,
dislivelli, puntoni da timpano e puntoni girati al colmo. Questa funzione
nuova viene usata ad esempio per i puntoni displuvio al colmo del tetto a
padiglione o per i puntoni compluvio al colmo della costruzione trasversale.
È necessario accorciare il colmo quando per esempio non si arriva alla
larghezza di colmo per causa di perdita.
Per questo si sono ampliate le “preregolazioni generali“ (ALT+F7), in
“valutazioni“, “tetto“, “rivestimento gronda, accorciamento colmo",
“accorciare taglio a piombo al colmo“. Qui oltre alla selezione attuale
„puntone“ si può scegliere tra le nuove opzioni „elementi“, „puntone +
elementi“. Nel campo di inserimento seguente si può definire la misura di
base dell’accorciamento di colmo.
Con l’impostazione “puntone” si accorciano per il valore definito i puntoni
ed i puntoni girati che si congiungono con la linea di colmo. Con l’opzione
“elementi“ si accorciano puntoni displuvio, puntoni compluvio, dislivelli e
puntoni da timpano. Grazie all’impostazione “puntone + elementi“ è possibile
combinare le due opzioni.
Il programma qui distingue con quale tipo di spigolo del tetto si
congiungono i vari componenti e li accorcia automaticamente alla linea di
colmo utilizzando la misura impostata.
<Filmato - Accorciamento del colmo tutto in automatico>
Con il salvataggio delle „preregolazioni generali“ (ALT+F7) come
impostazione inniziale è possibile depositare le varie opzioni in modo
durevole. Naturalemnte è possibile salvarre l’accorciamento automatico del
colmo anche in una impostazione a parte.
Quindi fanno parte del passato la lavorazione successiva a mano dei tagli di
colmo nel programma oppure le brutte sorprese sul cantiere.
- Si sono eseguiti ampi perfezionamenti e correzioni nell’ambito
dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Schweinberger, ditta
Romelli, ditta CBTP, Abbundzentrum Bodenseekreis, ditta Boraschi, ditta
Camathias, Abbund-Adelberg, ditta Srutek, ditta Gröber, ditta Trussardi,
ditta Tauber, ditta Lignum, ditta Strüby, ditta Ciara.....)
- Si è perfezionato il comando „tagliare più volte“ per alcuni casi
speciali. (SEMA Francia)
- Il comando „tagliare 2 volte“ è stato corretto in un caso determinato.
(ditta Tauber)
- Dopo la modifica di legnami da traversa, specialmente dopo l’adattamento
dell’inclinazione della superficie del tetto, erano disegnati in parte
scorrettamente i fori di tenoni o i marcaggi sui puntoni interessati. Questo
errore è stato eliminato. (ditta Oppold)
- Si sono perfezionati i profilati sui tagli di elementi per determinati
casi. (ditta Zini)
Parete solaio
- In un caso speciale si riprendono adesso correttamente ti tipi finali
quando si creano le pluripareti. (ditta Lehner)
- Se con il comando „solaio su poligono“ si seleziona un poligono con una
perfoazione, significa che per il solaio creato si crea un foro nel solaio
in quel luogo.
- Da subito nei piani di costruzione è possibile creare un profilo di
superficie con delle aperture/cavità. Così si possono suddividere
rapidamente i componenti in un’area definita i precedenza. I componenti si
rapportano poi automaticamente all’area predefinita. Quindi non serve più
creare fondi zero come base di calcolo per i legnami. In questo modo si
possono suddividere ad esempio in modo facile e senza complicazioni i
montanti sotto le travi di solaio. Dopo aver creato e montato il piano di
costruzione sono disponibili in “parete profilo” i nuovi comandi “profilo
superfici” e “apertura/cavità”. Il profilo di superficie può essere messo
come rettangolo, forma libera oppure su un poligono, ovvero un tratto di
linea chiuso. In questo profilo di superficie si possono creare o
suddividere singoli componenti, quasi come in una parete. Passando allora a
"parete legnami" lì sono disponibili come finora tutte le varianti per la
creazione. La differenza è che i componenti adesso possono essere creati
senza aver disposto prima una dima. Scegliendo allora il comando
“suddividere tra due punti” bisogna allora selezionare solo uno spigolo di
profilo ed il programma riconosce automaticamente la zona da suddividere.
Con il comando “apertura” si possono creare “fori” all’interno del profilo
di superficie, i quali tra l’altro influenzano la valutazione della
superficie. Naturalmente i componenti si congiungono relativamente
all’apertura. Per questo nelle preregolazioni (Alt+F7) in “legni/travatura”
bisogna mettere il segno per „tagliare elementi ad apertura“. Nelle
impostazioni di indicazione (F7) in "parete profilo", "piano di costruzione"
è possibile rendere visibili la superficie lorda, la superficie netta, le
misure degli spigoli del profilo di superficie. Grazie a questa funzione
nuova è molto più facile e fruibile lavorare all’interno di un piano di
costruzione.
<Filmato - Profilo di superficie per i piani di costruzione>
- Nella versione 14-2 si è ottimizzato il funzionamento del comando „dima
con zona/area“ per i legnami da parete e solaio. Da subito si considerano
anche gli elementi marginali per il tipo di divisione variabile. In questo
contesto si suddivide il numero degli elementi divisori assegnati con un
interasse uguale tra gli elementi marginali. È uguale il gioco tra gli
elementi. Se si dovessero sovrapporre gli elementi divisori perché è stato
scelto un numero troppo elevato, ovvero perche si è presa una larghezza di
zona troppo ridotta, si vede un messaggio con il numero massimo possibile di
elementi divisori. Questo numero può essere ripreso direttamente o respinto
con “annulla”. Attraverso la modifica della dima si può in qualsiasi momento
adattare il numero degli elementi. Grazie a questa innovazione è possibile
suddividere in modo facile e rapido ad esempio le pareti, i balconi, le
staccionate, i rivestimenti di facciate ecc., senza dover prima calcolare un
interasse.
Scale
- Nel blocco di dati della scala ora vengono indicati misure di passi
(contapassi) e pedate differenti. Essendoci in una scala delle misure di
passi (contapassi), ovvero pedate differenti, questi saranno elencati
immediatamente nel blocco di dati. Il blocco di dati può essere reso
visibile nelle impostazioni di indicazione (F7), presso „scale“,
„costruzione“ nella cartella „visione dall’alto“. Così il blocco di dati
corrisponde con la lista delle pedate.
- Si sono riorganizzati e quindi resi più chiari i dati di componente
delle tavole di scale (fianco, corrimano, corrente e longherone). Sono state
raggruppate in modo ragionevole le impostazioni che dipendono l’una
dall’altra.
<Filmato - Pianerottolo con definizione a piacere>
Organizzazione del dato fondamentale – fianco: nella prima cartella „dat“ si
possono definire come al solito lo spessore, la profondità di mortasa delle
tasche di pedate e alzate e l’altezza presso un pianerottolo. È nuova invece
l’opzione aggiunta della forma del fianco. Qui si definisce se il fianco ha
una forma standard o se va creato in modo “scalato” sopra, sotto o su
entrambi i lati.
L’impostazione del corso di curvatura è stata eliminata dalla cartella „ver“
ed assegnata alla cartella „dat“. Cliccando il "+" davanti al “calcolo della
curvatura” si aprono le impostazioni necessarie. Il primo campo contiene le
opzioni di calcolo della curvatura conosciute come „curvatura continua“,
„curvatura interrotta“, “dritto”, “parzialmente dritto 2 lati” e
“parzialmente dritto compensazione”. Direttamente al di sotto si definisce
come deve avvenire la compensazione di altezza in caso di un collegamento
angolare. Con "totale" si compensa la differenza di altezza presso il
collegamento angolare attraverso tutto il componente. Con "L" ovvero
"coefficiente" si può inserire un valore, fino a dove sul componente si deve
eseguire la compensazione di altezza partendo dal collegamento angolare. Con
"ripresa curvatura" è possibile impostare come si deve comportare la spina
dello spigolo superiore, ovvero inferiore del fianco. Con l’impostazione
“standard” si trova una spina individuale per ogni spigolo considerando la
distanza impostata. Con l’impostazione “SOP >> SOT“ si trasferisce la spina
calcolata dallo spigolo superiore in considerazione della distanza, allo
spigolo inferiore. Con l’impostazione “SOT >> SOP” si trasferisce la spina
calcolata dallo spigolo inferiore in considerazione della distanza, allo
spigolo superiore. Con “CEN-SOSO” si trasferisce una spina calcolata nel
centro del fianco in considerazione della distanza allo spigolo inferiore e
superiore. Con un clic destro sul segno del "+" o del "-" per il calcolo
della curvatura è possibile rendere visibili o invisibili le relative
impostazioni. In "calcolo di curvatura“ seguono delle impostazioni per la
distanza (distanza standard) chei sono attive soltanto se è stata impostata
la forma di fianco „forma di fianco standard“. Anche qui è possibile aprire
la relativa impostazione cliccando il segno del „+“. Ci sono gli inserimenti
delle misure di distanza inferiori e superior. In più qui è possibile
definire anche un fianco parallelo. Per rendere attivo l’inserimento bisogna
impostare “curvatura interrotta” per il calcolo della curvatura. Nel campo
“distanza” ci sono gli inserimenti addizionali “larghezza da sopra”,
“larghezza da sotto“ e „centrare larghezza“. A seconda dell’impostazione si
attivano, ovvero disattivano i campi relativamente necessari „larghezza“,
„distanza sotto“ e „distanza sopra“.
Avendo selezionato le forme di fianco “forma di fianco scalata sopra”,
“forma di fianco scalata sotto” oppure “forma di fianco scalata bilaterale”
si aprono le impostazioni “distanza scalata e “angoli”. Per “distanza
scalata” si definisce la distanza di un fianco scalato. Qui ci sono gli
inserimenti per la distanza sopra, sotto e davanti. Si attivano i campi
necessari secondo la forma di fianco impostata.
in seguito si definisce il comportamento degli angoli in caso di un fianco
scalato. Sono disponibili gli inserimenti “angolare”, “raggio” e “smusso”.
Con „posizione in pianta“ si può definire la distanza del fianco
dall’elemento di marcia. Inoltre è possibile mettere il lato di riferimento
su „esterno“, „asse“ o „interno“.
Nella cartella „ver“ ci sono gli inserimenti conosciuti per il collegamento
angolare, fianco, invito, uscita fianco e fresatura conica. Anche questi
inserimenti possono essere aperti o rappresentati in modo nascosto, a
seconda delle necessità.
Quanto agli altri componenti di tavole come il corrimano, il corrente ed il
longherone si sono spostati gli inserimenti del calcolo della curvatura
dalla cartella „ver“ alla prima cartella „dat“. Gli altri inserimenti sono
restati nella stessa posizione, ma sono stati dotati anche della tecnologia
nuova.
Grazie a questa impostazione di menu è molto più facile per l’utente
riconoscere i rapporti dei singoli inserimenti e di eseguire le impostazioni
necessarie.
<Filmato - Pianerottolo nell'assistente scale>
- Definizione facile di pianerottoli o gradini, in tutte le aree
desiderate, e per tutte le forme di scale immaginabili. Con la nuova forma
di inserimento “bilanciamento zona/area”, la quale si trova tra le istanze
di bilanciamento, è possibile definire una zona/area in cui si stabilisce il
numero di gradini o si inserisce un pianerottolo con criteri di calcolo
diversi. Si può eseguire il „bilanciamento zona/area in 2D o 3D. Si apre il
comando attraverso la selezione di programma, “scale”, “bilanci´mento“,
„pianerottolo“ o si evidenzia un gradino e poi eseguendo un clic destro ed
il comando „posizione“ è possibile aprire l’ottava forma di inserimento
“bilanciamento zona/area”. Non essendo evidenziato nessun componente della
scala desiderata segue nello spazio inserimenti la richiesta “scala”. Con
"da" - "a" si stabilisce la zona/area. Gli indicatori del mouse espressivi
facilitano l’inserimento sia in 2D che in 3D. In più in basso a destra nello
spazio inserimenti è disponibile l’opzione „presa di punto su linea di lato/
presa di punto su linea laterale“. La selezione “pianerottolo ideale”,
“pianerottolo fissato”, “2 gradini”, “3 gradini”, “4 gradini”, “5 gradini” e
“salita” si definisce la costruzione desiderata. Ci sono relative grafiche
previsionali che appoggiano l’inserimento. Con “pianerottolo fissato” si
crea un pianerottolo precisamente sugli spigoli fissati. Così spesso davanti
e dietro si crea una misura di passi (contapassi) differente. Con
"pianerottolo ideale“ si usa come proposta la zona definita. In seguito si
considera la misura di passi (contapassi) della scala e si posizione il
pianerottolo in modo che prima e dopo il pianerottolo ci siano misure di
passi (contapassi) uguali. Con la selezione del numero di gradini si
suddivide in modo speculare il numero di gradini nella zona/area stabilita.
In più adesso è possibile cancellare delle pedate da una scala. Cancellando
una pedata che si trova in una zona modificata, si eseguono all’indietro le
opzioni esistenti nella selezione del bilanciamento di zona/area. Vale a
dire che avendo divisa una zona/area in due gradini e cancellando poi uno di
questi gradini si calcola intanto un pianerottolo fissato. Cancellando il
pianerottolo fissato che si è creato, si genera così il “pianerottolo
ideale”. Cancellando il “pianerottolo ideale” si calcola di nuovo la salita.
Grazie a questo nuovo utensile è possibile impostare il bilanciamento della
scala in modo rapido ed individuale.
<Filmato - Ringhiera di collegamento su tratto di linea>
- Nel’assistente-scale si sono resi possibili altrettanto sia
l’inserimento di pianerottoli e di un numero qualsiasi di gradini. È
possibile definire il numero di gradini o un pianerottolo per ciascun
ripiegamento. Trovandosi nell’assistente-scale nella cartella “geo” adesso è
disponibile l’opzione „zona/area“. Nel menu di selezione è possibile
scegliere tra le impostazioni „pianerottolo ideale“, „pianerottolo fissato“,
2 gradini“, „3 gradini“, “4 gradini”, “5 gradini” e “salita”. Selezionando
una funzione, essa viene indicata immediatamente nella vista dall’alto 3D e
nella sezione dell’immagine dati. Con “pianerottolo fissato” si crea un
pianerottolo precisamente nel ripiegamento. Così spesso davanti e dietro si
crea una misura di passi (contapassi) differente. Con “pianerottolo ideale”
si usa come proposta il ripiegamento. In seguito si considera la misura di
passi (contapassi) e si posiziona il pianerottolo in modo che prima e dopo
il pianerottolo ci siano misura di passi (contapassi) uguali. Con la
selezione del numero di gradini si suddivide in modo speculare il numero di
gradini seleziona nel ripiegamento.
Grazie a questa nuova funzione sono ancora più flessibili i componenti di
scale nell’assistente-scale..
- Inserimento comodo di una ringhiera di collegamento da un tratto di
linea. Essendoci il tratto di linea desiderato nel progetto di costruzione,
con il nuovo comando „ringhiera di collegamento su tratto di linea“ che si
trova nella selezione di programma in „scale“, „ringhiera“, è possibile
creare facilmente e rapidamente una ringhiera di collegamento.
Attivando il comando può essere selezionata ed eventualmente adattata la
ringhiera di collegamento. In seguito si può selezionare il tratto di linea
esistente. Essendoci solo una linea CAD, non ci vuole che un clic e si
riprende la linea. Se ci sono più linee bisogna tenere premuto il tasto „ctrl“
quando si clicca finché saranno evidenziate tutte le linee del tratto di
linea. In seguito si richiede la distanza. Qui con un valore si può
stabilire una distanza per la linea di riferimento o riprendere la distanza
cliccando con il mouse. L’asse della ringhiera di collegamento viene creato
sulla linea di riferimento. I componenti della ringhiera contenuti fanno
riferimento con i loro parametri impostati all’asse della ringhiera.
<Filmato - Scale con fianchi in acciaio>
Grazie a questa funzione nuova è possibile disegnare molto velocemente e
facilmente le ringhiere di collegamento su qualsiasi tratto di linea.
- Costruzioni di scale con fianchi in acciaio – dalla bozza alla
produzione.
Le nuove costruzioni possono essere assegnate all’assistente-scale, oppure
si crea una scala con i fianchi in acciaio usando i comandi “profilo”,
“elemento di marcia” e “scala su CAD”. Naturalmente le costruzioni sono
disponibili anche nel container di scale e possono essere assegnate ad una
forma di scale qualsiasi.
Nei dati fondamentali in “scale”, “costruzione/disegno” si è disposto il
nuovo gruppo “scala con fianchi in acciaio”. Qui sono disponibili il "Tipo A
sinistra", "Tipo a destra", "Tipo B sinistra" ed "Tipo B destra ". I tipi si
distinguono per la lunghezza di ringhiera e la forma del fianco. Per i
fianchi è stato creato il gruppo „fianchi in acciaio piatto“. Qui sono
disponibili i fianchi "15 mm scalati bilaterali" e "15 mm scalati sopra". La
ringhiera della scala con fianchi in acciaio è stata creata nuova con i nome
“tipo A” nel gruppo „ringhiera“, nel gruppo subordinato „RING 40 mm
acciaio“.
Nei dati di componente del fianco ora si può scegliere tra le forme di
fianchi supplementari „forma di fianco scalata sotto“, „forma di fianco
scalata sopra“ e „forma di fianco scalata sotto e sopra“. Selezionando una
di queste forme di fianco tra le immagini, si può accedere agli inserimenti
„distanza scalata“ e „angoli“. Con un clic sul segno del "+" si aprono le
relative impostazioni. Qui si possono definire la "distanza sotto",
"distanza sopra", "distanza davanti" e "distanza dietro". Qui è attiva la
„distanza“ necessaria secondo la forma di fianco. Con le altre impostazioni
si possono definire gli “angoli anteriori sopra”, “angoli posteriori sopra”,
“angoli anteriori sotto” e gli “angoli posteriori sotto”. Sono disponibili
rispettivamente le impostazioni “angolare”, “raggio” e “fibra/fase”.
Ci sono nuove impostazioni per l’export alla macchina destinato alla
produzione dei fianchi. A scelta nel file-INI si può fornire anche tutto il
profilo della pedata sul fianco o solo il suo spigolo inferiore, spigolo
anteriore, spigolo superiore o spigolo posteriore. In più si può esportare
il numero di pedata del rispettivo profilo di pedata.
<Filmato - Scale con fianchi in acciaio>
Così è possibile produrre in modo semplice e comodo qualsiasi forma di scala
con fianchi in acciaio..
Oggetti 3D
- Nella versione 14-2 si sono aggiunte e corrette alcune funzioni per i
colleganti unici ed i colleganti nodali.
Al comando di creazione del collegante unico si è aggiunta l’opzione
„specchiare“ (Alt+1). Con questa opzione si specchiano l’acciaio piatto, il
quadro di fori e la lavorazione intestatura/fessura del collegante unico. La
posizione dell’acciaio piatto e la disposizione dei mezzi di collegamento
viene indicato correttamente già durante la selezione della superficie del
componente destinatario.
- I colleganti unici che vengono tagliati sull’estremità del componente si
rapportano adesso alle superfici di taglio realmente esistenti del
componente.
- Si è ampliato il dato fondamentale del collegante unico. Per i
colleganti unici che vengono tagliati all’estremità del componente diventa
attiva la nuova opzione integrata „prolungamento“. Con il prolungamento è
possibile allungare, ovvero accorciare per un determinato valore l’estremità
dell’acciaio piatto.
- Le lavorazioni ed i mezzi di collegamento di colleganti unici tagliati
alla fine del componente adesso considerano la geometria precisa
dell’acciaio piatto e vengono eventualmente cancellati.
- Per il collegante nodale si è ritoccato per i componenti obliqui la
posizione dell’acciaio piatto, la relativa lavorazione intestatura/fessura
nonché l’allineamento del quadro di fori.
- Per il collegante che si trova all’interno si è corretta la posizione
della lavorazione intestatura/fessura in caso di impostazione differente di
gioco sopra/sotto.
- Agli oggetti 3D nella cartella „varie“ si è aggiunta l’opzione „file
allegato/hyperlink“. Qui si possono assegnare finanche dieci file allegati o
hyperlink. Selezionando un campo di rimando, si apre l’explorer dei files
per selezionare il file che si deve allegare. Inoltre con “drag & drop” è
possibile lasciare i files su un rimando. Qui bisogna fare attenzione che
tutti i file allegati vengono depositati nel progetto di costruzione, ovvero
nei dati fondamentali. Per non fare diventare troppo grandi i file allegati
si vede un messaggio quando si superano 10 MB. Ma si possono creare anche
delle ramificazioni sui file. Un clic destro sul campo di rimando ed il
comando „creare ed agganciare ramificazione a file” apre di nuovo la
selezione del file. Il file selezionato però poi non viene allegato al
progetto di costruzione. Qui bisogna tenere presente che le ramificazioni
non vengono inviate con l’invio del progetto di costruzione. Inoltre con un
clic destro sul campo di rimando con “creare ed allegare ramificazione su
indice” è possibile ramificare un indice. Alle fine con un clic destro è
disponibile anche la selezione „creare ed allegare hyperlink (Internet)“.
Dopo aver selezionato questo si apre un Browser per ramificare sulla pagina
internet desiderata. Nello spazio per l’indirizzo bisogna come al solito
inserire un indirizzo (ad esempio www.sema-soft.de) e dopo la conferma di
“riprendere Weblink” (segno verde accanto allo spazio indirizzo) si riprende
la pagina. Per poter segnare e descrivere in modo chiaro i vari allegati è
possibile assegnare nella prima colonna una denominazione libera per i file
allegati.
- Quando si de-raggruppa un gruppo con il relativo disegno di produzione
si vede il seguente messaggio di avviso migliore:
Quando si elimina/toglie un gruppo si elimina anche il relativo disegno di
produzione! Indicazione: Per accedere a singoli elementi di un gruppo si può
cambiare il modo di evidenziamento. (cambiando il modo di evidenziamento di
un gruppo son si cambia la struttura del gruppo)
Dati fondamentali componenti programma
- Per pareti, finestre, porte, macro di pareti, solai, strutture di strati
e strati di vani si sono perfezionate l’immagine di dati e la grafica
previsionale. Con una nuova installazione viene indicata come standard nelle
aree citate la grafica previsionale 3D chiara (immagine dati 2). Così si
vede a prima vista la struttura di strato di parete che è stata impostata.
Per poter controllare dettagliatamente la grafica previsionale si è
introdotto nell’immagine dati il disegno esplosivo. La rappresentazione
esplosa viene ripresa subito dalla grafica previsionale. Si può impostare
questo individualmente per tutti i dati fondamentali sopraelencati. La
grafica di previsione a forma di rappresentazione esplosa o non esplosa
viene indicata relativamente e permette una selezione facile visuale del
dato fondamentale desiderato.
<Filmato - Nuove grafiche di previsione ed immagini di dati>
- Per finestre, porte e macro di parete è possibile definire una parete di
previsione nei dati fondamentali. I montanti della parete di previsione
vengono rappresentati nel 2D con un colore più debole e nel 3D in modo
trasparente. Così si può controllare facilmente se, ad esempio, il
componente della finestra si comporta correttamente nella parete. Dopo aver
inserito una finestra, una porta o una macro si chiude in dissolvenza
l’opzione di una parete di previsione, in quanto in caso di una modifica
nell’immagine di previsione adesso è disponibile la parete reale.
<Filmato - Nuove grafiche di previsione ed immagini di dati>
- Per solai, strutture di strati e strati di vani è disponibile per la
prima volta una visione 3D nell’immagine di dati e per cui anche nella
grafica di previsione. Solai e struttura di strati possono essere indicati
anche nella rappresentazione esplosa. Si è altrettanto reso possibile il
disegno esplosivo per i tetti parziale e gli strati di tegole.
<Filmato - Nuove grafiche di previsione ed immagini di dati>
- Eseguita una ripresa di dati si riprendono le impostazioni effettuate
finora. La grafica di previsione 3D può essere attivata, ovvero disattivata
con un clic destro su uno o più dati fondamentali. A ciò bisogna passare in
„simboli“ da "immagine dati 1" (2D) a "immagine dati 2" (3D). La
rappresentazione visuale dei dati fondamentali facilita enormemente la
selezione dei componenti desiderati, non solo per i principianti di SEMA.
- Per rendere più facile e chiaro il lavoro con più cartelle di dati
fondamentali si è ampliato l’indicazione componente (hint) per il pulsante
„aprire/chiudere sommario“. Sono elencati tutte le cartelle installate ed un
segno indica se è attiva la cartella. Un clic sull’icona "aprire/chiudere
sommario" apre il sommario di dati fondamentali presso i comandi di
creazione, container di dati fondamentali e presso l’assistente edificio e
scale permettendo così la selezione di un altro gruppo o anche l’inserimento
di altri dati fondamentali. Adesso è possibile controllare lo stato delle
cartelle installate anche senza aprire il sommario. (ditta Strüby)
<Filmato - Nuove grafiche di previsione ed immagini di dati>
- Per l’icona „gestione dati fondamentali“, che si trova nella barra di
icone standard, si è altrettanto ampliato l’indicazione componente. Qui c’è
sempre il nome della cartella attiva nella gestione di dati fondamentali.
Distinta del materiale
- Il trasferimento della distinta del materiale funziona adesso anche con
l’opzione „piano attuale“ partendo dalla visione 3D. (ditta Haberl)
- Si è corretto dettagliatamente l’export di distinte del materiale a
Microsoft Excel.
- Con il richiamo dell’opzione "modifica della maschera" ci si trova ora
direttamente sulla prima posizione e non più nel campo di ordine. Così si
può cercare subito con una lettera iniziale.
- Una determinata parte di rigo può essere selezionato in modo
corrispondente a windows premendo il tasto per le lettere maiuscole.
Interfaccia DXF
- Ampi perfezionamenti e correzioni per l’import di files DXF (ditta
Frautschi, ditta Heinzl, ditta Söllradl, ditta Krebs, ditta. Leduc, ditta
HMS, ditta Cenomane, ditta Fahrenberger, ditta Dankl, ditta Strüby, ditta
Regnauer, ditta Schwarz, ditta Ganter, ditta. Zimmermann, ditta Ener, ditta
Stadelmann&Stutz, ditta Bach&Perreten, ditta Alpiger, ditta Santini, ditta
Proegger, ditta Arealegno, ditta Wölfe&Glöckler, ditta Larese)
Innovazioni V14-1 Build 7200
Generalità
- Si è perfezionato il tampone disegno per la composizione dell’immagine
2D e la presa. Ora non è più gestito come un grande blocco di
memorizzazione, ma come lista di oggetti piccoli, cosa che evita delle punte
estreme brevi nel fabbisogno di memoria.
- Adesso la regolazione F7, "nome di profilo" (assonometria, superfici), è
disponibile come spazio immaginario. Si valutano le superfici del tetto ed i
puntoni. Integrando questo nuovo spazio immaginario, ad es. presso le
regolazioni di indicazione componente di puntoni e superfici di tetto, vuol
dire che viene segnalato nell’indicazione per ogni puntone e per ogni
superficie del tetto.
- Il manager di progetto si presenta con un aspetto nuovo. Aprendo con un
doppio clic nell’Explorer un progetto di costruzione, si apre il SEMA
Manager di progetto. Nella parte superiore ora viene indicata la “grafica di
previsione del progetto di costruzione”. Al di sotto vengono elencate le
proprietà registrate del progetto di costruzione. Nel menu Pull-Down è
possibile impostare la versione desiderata in cui si vuole elaborare il
progetto. Con il pulsante “opzioni” si può accedere alle opzioni del SEMA
Manager di progetto. Nella parte inferiore appare l’icona della relativa
versione, secondo versione è stata impostata nel menu Pull Down. Facendo
clic si apre questo progetto di costruzione nella versione impostata.
Aprendo un progetto di costruzione in cui è stato assegnato „lo stato di
presenter“, vi è anche la possibilità di aprire il progetto nel Presenter.
- Per facilitare l’inserimento e poter usare perfettamente il programma
SEMA su un Tablet PC si è messa a disposizione una nuova gamma di tastiere.
La tastiera viene attivata con un clic destro nella zona delle barre di
simboli. In questa gamma sono elencati i tasti più importanti per l’uso,
come il blocco delle cifre, il tasto Enter, Esc, ecc… Naturalmente alla
gamma si possono aggiungere altri tasti. A ciò nel menu di adattamento,
nella cartella „comandi“, nella categoria “tastiera” ci sono ulteriori
componenti di inserimento.
Inoltre si è integrato un comando a gesti per usare il programma con le
dita. Passando con il dito da sinistra a destra o da sopra a sotto nel 2D o
3D si sposta il progetto. Passando con 2 dita nel 3D si riesce anche a
girare il progetto. Allargando o unendo le due dita nel 2D o 3D significa
che si può ingrandire o ridurre il progetto. Naturalmente questi gesti
vengono appoggiati anche nel programma SEMA Presenter in modo tale da
garantire una presentazione perfetta del progetto.
- Date o compiti importanti dimenticati in un progetto, dettagli
costruttivi non considerati nella fretta di produrre? Cose che non capitano
più con l’indicazione utente sviluppato come funzione nuova nel centro di
controllo. Le indicazioni utente possono essere messe molto facilmente in 2D
e 3D e sono sempre visibili in tutte le visioni, e quindi non possono più
sfuggire. Il centro di controllo può essere richiamato con un clic destro
sella barra di simboli superiore oppure passando attraverso „strumenti“ e
“centro di controllo”. In più nella barra di simboli superiore si è
collocata una relativa icona (triangolo di avviso).
Nella parte superiore del centro di controllo si è integrata la nuova
funzione „indicazione utente“ (spillo grigio). Selezionando questa funzione
si apre un nuovo dato fondamentale.
A ciò è stato messo a disposizione nei dati fondamentali il nuovo gruppo
„centro di controllo“.
Nella prima cartella del dato fondamentale si può selezionare l’evento
dell’indicazione utente. Sono disponibili: compito, punto forte, avviso e
informazione. Lo stato di evento stabilisce lo stato attuale dell’evento.
Queste due impostazioni stabiliscono sia la forma che l’aspetto
dell’indicazione utente. Un esempio sarebbe l’evento “compito” con lo stato
“aperto” che rappresenta un’indicazione utente che ha la forma e l’aspetto
di un calendario. Se lo stato di questo compito viene messo a „sbrigato“ il
calendario riceve un segno verde. Così si riesce a riconoscere e controllare
subito lo stato delle indicazioni utente. In più si può assegnare una
denominazione per l’indicazione utente. Non assegnando alcuna denominazione
significa che l’indicazione utente viene elencata nel centro di controllo
con il nome che si trova in “evento”. Non appena si assegna una
denominazione vuol dire che l’indicazione utente riceve questo nome nel
centro di controllo. Per di più è possibile assegnare un testo informativo
nella prima cartella. Questo testo viene indicato nel centro di controllo in
“informazioni supplementari” dopo la creazione dell’indicazione utente.
Nella seconda cartella „storia“ si possono documentare le modifiche alle
indicazioni utente. A ciò e per semplificare l’inserimento è stato integrato
un pulsante che inserisce la data e l’orario attuale. Così si riesce in modo
rapido e facile a documentare qualsiasi modifica alle indicazioni utente.
Nella cartella „varie“ si possono assegnare finanche dieci allegati al file
o hyperlink. Selezionando un campo di rimando si apre l’explorer di files
che permette la selezione del file che va allegato. Inoltre con „Drag & Drop“
si possono prendere i files e lasciarli su un rimando. In questa circostanza
bisogna fare attenzione che tutti gli allegati al file siano archiviati nel
progetto, ovvero nei dati fondamentali. Per non rendere involontariamente
grandi i progetti di costruzione appare un messaggio di avviso quando gli
allegati al file superano la dimensione di 10 MB. Ma si possono anche creare
delle ramificazioni ai file. Un clic destro sul campo di rimando ed il
comando „creare e allegare ramificazione al file“ aprono di nuovo la
selezione del file. Il file selezionato però poi non viene allegato al
progetto di costruzione. In questo contesto bisogna considerare che quando
si inviano i progetti di costruzione non si inviano anche le ramificazioni.
In più con un clic destro sul campo di rimando è possibile creare la
ramificazione di un indice usando la funzione „creare ed agganciare
ramificazione all’indice“. Alla fine è ancora disponibile nel clic destro la
selezione „creare ed agganciare Hyperlink (Internet)“. Dopo aver selezionato
questa funzione si apre un Webbrowser in modo tale da poter ramificare al
sito internet desiderato. Nello spazio indirizzi bisogna come al solito
inserire un indirizzo ( ad es. www.sema-soft.de) e dopo aver confermato
„riprendere Weblink“ (segno verde accanto allo spazio indirizzi) si riprende
il sito.
Avendo impostato relativamente l’indicazione utente, significa che può
essere usato in 2D come anche in 3D. Nello spazio inserimenti inferiore è
possibile selezionare se l’indicazione utente va ramificata con dei
componenti o meno. Ramificando l’indicazione con il componente significa che
questa informazione viene scritta nel centro di controllo dietro
all’indicazione.
Piazzata l’indicazione quest’ultima appare automaticamente nel centro di
controllo. A ciò si è integrato il nuovo gruppo subordinante „indicazioni
utente“ nel centro di controllo. Lì vengono elencate tutte le indicazioni
utilizzate nel progetto di costruzione. Nel primo ramo è elencato l’evento
utente (indicazione, informazione, punto forte e compito). Poi viene
indicato il piano in cui è stata messa l‘indicazione. Dietro i relativi
piani viene indicata l’abbreviazione del piano. Dopodiché si ramifica nei
piani di componenti in cui è stata creata l‘indicazione (ad es. corpo di
parete). Per garantire una perfetta visione d’insieme l’indicazione viene
rappresentata in modo visivo nel ramo con il relativo evento e lo stato di
evento. Le indicazioni utente con un allegato al file/Hyperlink ricevono un
triangolo rosso che serve per riconoscerli subito come tali. Con un clic
destro su una tale indicazione utente è possibile richiamare direttamente
l’allegato al file o lo Hyperlink. Inoltre con un clic destro è possibile
come al solito cancellare o evidenziare l’indicazione nel disegno. È nuova
l’opzione “componenti coinvolti visibili”, la quale è messa a disposizione
anche per le collisioni, gli angoli in automatico e le lavorazioni. Con
quest’ opzione si evidenziano i componenti coinvolti, dopodiché vengono
rappresentati solo questi. Inoltre nella parte superiore del centro di
controllo si possono rendere visibili, ovvero invisibili le indicazioni
utente ed i simboli di controllo usando l’icona “rappresentazione di simboli
ed indicazioni” (occhio).
Le indicazioni utente nel centro di controllo permettono la creazione comoda
e l’accesso rapido a compiti, indicazioni o informazioni importanti
direttamente nel progetto di costruzione.
- Con l’aggiornamento di programma online di SEMA sviluppato nuovo si
tiene riesce a tenere il programma sempre aggiornato. I vantaggi sono
evidenti. Il programma è sempre automaticamente aggiornato, non occorre più
cercare gli aggiornamenti e tutti i programmi di SEMA usano sempre l’ultima
e la stessa versione. Per vedere se la versione di programma è aggiornata è
stato integrato un semaforo nella parte inferiore a destra del programma.
Questo vi illustra in maniera visiva se la versione è vecchia (rosso), se
non è aggiornata (giallo) o se la versione è quella più nuova (verde). In
più si ottiene un’informazione testuale sulla versione attuale passando con
il mouse sul semaforo. Cliccando il semaforo si apre il uovo aggiornamento
di programma SEMA online. Quest’ultimo può essere anche richiamato come al
solito attraverso il punto interrogativo nella barra di simboli superiore,
scegliendo poi la voce „aggiornamento di programma SEMA Online“. Grazie ad
una tabella a colori (rosso, giallo o verde) in questa finestra si vede
anche subito di che versione del programma si tratta. Appare altrettanto
un‘informazione testuale si si passa con il mouse sulla tabella. Sulla parte
destra ci sono inoltre le informazioni che riguardano sia la versione
attuale installata che l’ultima ricerca di aggiornamento e l’ultima
installazione dell’aggiornamento. In più attraverso il pulsante „indicare
storia dell’edizione“ si possono richiamare le modifiche ed innovazioni
attuali. Tramite il pulsante “impostazioni” si giunge alle impostazioni
concernenti l’aggiornamento di programma SEMA online. Lì sono disponibili le
seguenti varianti di aggiornamento:
„Scaricare ed installare automaticamente l‘aggiornamento (consigliato)“
Con questa variante si cerca e, se è esistente, si scarica automaticamente
in sottofondo la versione aggiornata del programma nel momento in cui si
avvia il programma. Il progresso dello scaricamento viene illustrato
nell’indicazione del componente. Chiudendo si installa automaticamente
l’aggiornamento scaricato. In questo contesto bisogna fare attenzione che
tutti gli altri programmi SEMA siano chiusi. Se non è così l’utente riceve
un messaggio che gli chiede di farlo.
„Cercare automaticamente l’aggiornamento, ma scaricare a mano“
Con questa variante il programma riconosce automaticamente con l’avvio del
programma se è disponibile un nuovo aggiornamento e lo annuncia tramite il
semaforo con un Popup (È pronto da scaricare il nuovo aggiornamento Build
XXXX). Inoltre il semaforo in questo stato passa al rosso. A differenza
della variante 1 ora l’aggiornamento va scaricato a mano. Bisogna fare
questo nella finestra dell’aggiornamento del programma. Lì si trova il
pulsante „scaricare adesso la versione attuale“. Dopo aver eseguito questa
funzione il programma scarica ed installa l’aggiornamento come nel caso
della variante 1 quando si chiude il programma.
Per tutte e due le varianti si può attivare che dopo l’installazione con
successo de programma si apre automaticamente la storia dell’edizione.
„Mai cercare l‘aggiornamento (non è consigliato)“.
Con questa variante non si cerca e non si scarica automaticamente
l’aggiornamento. Così si possono perdere i perfezionamenti importanti del
programma ed il programma non è sempre aggiornato. L’aggiornamento attuale
può essere installato come al solito tramite il centro avvio o direttamente
dal sito Internet di SEMA.
<Filmato - Aggiornamento online
programma SEMA>
- Costruire un edificio intero con pochi clic su una pianta qualsiasi?
Nessun problema con la nuova opzione “forma libera” nell’assistente
edificio. Con un solo clic del mouse si riprende il poligono di pianta
direttamente dal disegno nell’assistente. L’edificio viene già disegnato
completamente sia nell’immagine dati che nel 3D dell’assistente. Un clic su
"completare" termina l’assistente e trasferisce l’intero edificio al
disegno.
Le nuove forme libere si trovano nell’assistente edificio, negli operati di
costruzione a blocchi, costruzione sistematica in legno, muratura, legno
massiccio e modelli rispettivamente nella nuova cartella „forme di tetto
varie”. Per ragioni di facilità dell’uso di queste forme libere esse vengono
gestite fino al dettaglio esattamente come gli attuali componenti dinamici
dell’edificio. A differenza dai componenti attuali per i quali è stata
selezionata prima la forma della pianta tra costruzione-L, costruzione-T
ecc… nel caso della forma libera la pianta viene presa direttamente dal
progetto.
Nella prima cartella si definiscono come al solito il numero di piani,
l’altezza ed il modo di inserimento. Nella cartella “geometria” non bisogna
che selezionare nel progetto la pianta (poligono) definito prima ed il
programma calcola il relativo edificio. Nella cartella “tetto” selezionando
il poligono si crea automaticamente il relativo numero di rimandi del tetto.
Nella cartella “pareti” si gestiscono come al solito pareti, finestre e
porte per i singoli piani. Nella cartella „solaio“ sono disponibili i
rimandi per l’impalcatura del solaio. Nell’ultima cartella si possono
assegnare dei dati supplementari. Selezionando poi „completare“ il programma
crea automaticamente un edificio sulla pianta. Questo vuol dire che prima
tramite un poligono si riesce a definire qualsiasi forma di pianta
immaginabile creando poi l’edifico con pochi clic. Nel caso di poligoni
bisogna fare attenzione che essi non contengano degli spigoli troppo corti
(<25cm) né degli arrotondamenti.
Con questo nuovo utensile si riescono a creare molto facilmente anche delle
forme di edificio molto complicate e straordinarie.
<Filmato - Inserimento facile e
rapido di edifici complessi>
- Ai componenti dinamici di edificio si aggiunge una costruzione-T doppia.
Questo componente predefinito si trova rispettivamente nelle cartelle di
costruzione a blocchi, costruzione sistematica in legno, muratura, legno
massiccio e modelli nella cartella “forme di tetto varie”. Così grazie
all’inserimento geometrico facile si possono costruire con l’assistente
anche edifici con due costruzioni trasversali.
<Filmato - Inserimento facile e
rapido di edifici complessi>
- Inoltre si è creata la possibilità di creare tetti ad una falda su una
costruzione-L (a scelta con displuvio o compluvio) o una costruzione
rettangolare. A ciò è stata integrata la cartella „tetti ad una falda“ in
ogni operato. La creazione di queste piante dinamiche con tetti ad una falda
si comporta come finora. Dopo aver selezionato la pianta è possibile
adattare i piani, la geometria, il tetto con inizio e fine sporgenza , le
pareti, le finestre, la porta ed i solai. Dopo aver selezionato “completare”
l’intero edificio si trova agganciato al mouse e può essere collocato in
qualsiasi posto. Adesso con l’assistente è possibile impostare in modo
rapido e comodo anche edifici con tetti ad una falda.
<Filmato - Inserimento facile e
rapido di edifici complessi>
- In strumenti, opzioni, indicazioni attivare/disattivare è possibile
attivare la domanda di sicurezza „ cancellare piani vuoti“. Essendo attiva
ed inserendo un edificio dinamico o un componente di scala si ottiene un
messaggio se i piani esistenti vuoti vanno cancellati o meno. (ditta Weiss)
- Da subito si possono rappresentare e quotare completamente in automatico
tutti i componenti in legno, componenti di scale ed i pannelli grazie alla
funzione „visione componente singolo“ che si trova nella barra di simboli
superiore. Premendo un solo pulsante si creano nella visione del componente
una visione in facciata quotata completamente in automatico (parte 4),
visione laterale sinistra (inizio componente), visione laterale destra (fine
componente), visione dall’alto (parte 3), visione retro (parte 2), visione
inferiore (parte 1) ed una visione obliqua testurata 3D del componente.
Passando adesso alla visione Layout si apre un progetto predefinito in cui
sono sistemate in cornici di posizione le visioni quotate e la visione
obliqua 3D.
Per rendere possibile questo è stata divisa la funzione „visione componente
singolo“ in quotatura carpenteria“ e „disegno di produzione“.Si rappresenta
il componente nella classica quotatura di carpenteria o con il nuovo disegno
di produzione In base all’opzione che si sceglie. Qui con il prossimo
richiamo si usa sempre l’ultima opzione impostata.
In questa circostanza si è messo su un’icona nuova ed individuale (export
macchina scale componenti singoli) l’export alla macchina per i componenti
singoli di scale in modo che anche i componenti delle scale siano coinvolte
nel disegno di produzione.
Il disegno di produzione indica un componente in legno, un componente di
scala o un pannello nelle 6 visioni laterali del quadrone che lo avvolge. Si
quotano automaticamente il profilo del componente nonché le lavorazioni
della rispettiva parte in vista. Le lavorazioni che non si trovano sulla
parte in vista e le superfici oblique vengono rappresentate con un colore
sfumato e non vengono quotate automaticamente.
Le autoquotature dei componenti che vengono rappresentate nel disegno di
produzione si possono impostare tramite un rimando nelle preregolazioni
(Alt+F7) in „generalità“ nella cartella „quotatura“. È disponibile
rispettivamente un campo di rimando per la quotatura al “disegno di
produzione componente” e “disegno di produzione componente di scale”. Così
si possono impostare autoquotature differenziate per i componenti (legnami e
pannelli) ed i componenti di scale.
Per il disegno della visione del componente è disponibile un menu sospeso
con le seguenti possibilità: Si possono sfogliare con i tasti a freccia
tutte le visioni laterali quotate come anche la visoine obliqua 3D. Tramite
le frecce sistemate l’una accanto all’altra è possibile girare le visioni di
componente indipendentemente l’una dall’altra in senso orizzontale verticale
e contro il senso orario.
Con le prossime tre opzioni si disegna la visione obliqua 3D nel modello a
retiglia, nella rappresentazione superficiale con spigoli o nella
rappresentazione testurata. Alla fine si può salvare il disegno. Questo
viene archiviato come al solito nella gestione di disegno nella cartella
„componenti“ ed è quindi salvato presso il progetto.
Creando nella visione Layout direttamente un PDF si salvano automaticamente
il componente ed il progetto appartenente.
Tutte le impostazioni possibili possono essere eseguite all’interno della
visione del componente nelle impostazioni di indicazione (F7) e
„immagini+3D“, „disegno componente“. Scrittura e dimensione di scrittura
vengono impostate per le visioni di componenti nelle preregolazioni (Alt+F7)
nella cartella “ottica”, “>>di più…>> presso “visione componente”.
In più alle cornici di posizione è disponibile l’opzione per il collocamento
automatico delle varie visioni (proprietà della cornice di posizione). È
stato già predefinito un progetto standard in formato orizzontale per tutti
i componenti in legno e di scala, il quale naturalmente può essere adattato
come al solito considerando la seguente regola! Il progetto standard per il
disegno di produzione componente deve avere il nome „disegno di produzione
standard_6“, perché solo in quel momento il programma riconosce
automaticamente il progetto.
<Filmato - Disegno di
produzione per componenti in legno e di scale>
- Per rendere più facile l’uso è stato integrato il doppio clic nel
programma SEMA. Con un doppio clic su un componente si apre il comando
„modificare“ del componente. Questo funziona per tutti i componenti per cui
è possibile „modificare“. È possibile impostare la velocità del doppio clic
nel comando di sistema Windows. Se sono stati evidenziati alcuni componenti
o dei componenti diversi appare come al solito la richiesta quali componenti
devono essere modificati e se i componenti vanno modificati in maniera
individuale o insieme.
Premendo il tasto „esc“ si disevidenziano i componenti evidenziati.
<Filmato - Uso del programma
ancora più facile>
- Al menu del clic destro si è aggiunta l’opzione „impostazioni“. In
questo menu è possibile richiamare le „impostazioni di indicazione (F7) ",
le "impostazioni di colore" e le” impostazioni per l’indicazione di
componente”. Essendo evidenziato un componente con la selezione si passa
direttamente alle relative impostazioni di questo componente.
<Filmato - Uso del programma
ancora più facile>
- Per rendere possibile un lavoro più chiaro con alcune finestre aperte è
possibile sostituire la numerazione attuale della barra di finestra con il
titolo del disegno attuale. Così, ad esempio, la finestra „piano sottotetto“
non si chiama più solo “1”, ma “piano sottotetto”. I nomi vengono accorciati
ai primi 5 caratteri a seconda di quante finestre si trovano aperte. Ad
eccezione delle pareti e dei tagli. Visto che l’informazione rilevante di
questi si trova alla fine, significa che rimangono gli ultimi 5 caratteri.
Questa innovazione è stata integrata nel menu „adattare“ (clic destro sulla
barra di simboli) sulla cartella „opzioni“. Lì può essere attivata o
disattivata sotto la voce „indica titolo di disegno nella gestione
finestra“.
Grazie a questa innovazione si riesce ad adattare SEMA in modo ancora più
individuale, cosa che permette un lavoro ancora più efficiente e facile.
<Filmato - Uso del programma
ancora più facile>
Barre di simboli/gamme
- La gestione di finestre adesso viene ordinata in senso orizzontale sotto
la barra di simboli standard. Al fine di avere un orientamento migliore ci
si scrive il nome della finestra anziché il numero.
<Filmato - Uso del programma
ancora più facile>
- Al bordo sinistro del disegno viene agganciato come standard il
container di dati fondamentali.
<Filmato - Uso del programma
ancora più facile>
- Nella versione 14-1 si è reso possibile un accesso rapido e diretto alle
proprietà di componente. Un comando autodefinito apre un campo qualsiasi nel
dato fondamentale di componenti. Ad esempio è possibile accedere con un solo
clic direttamente alla larghezza di puntoni. Un altro esempio sarebbe quello
dell’accesso diretto al materiale statico di travi di solaio nella cartella
della distinta del materiale. Per rendere possibile questo bisogna procedere
come segue. Si evidenzia una trave di solaio qualsiasi e si passa attraverso
il comando „modificare“ alla cartella „LM“ cliccando con il mouse nel rigo
„materiale statico“ (il campo deve essere attivo). Adesso co un clic destro
sulla barra di simboli superiore bisogna selezionare „definire comando“.Nel
menu aperto adesso è possibile assegnare un nome, una descrizione ed un
simbolo per il nuovo comando. Dopo aver confermato con „OK“si crea
automaticamente un nuovo comando. Adesso evidenziando una o più travi di
solaio e selezionando questo comando creato nuovo si apre automaticamente il
dato fondamentale del componente e con il cursore ci si trova direttamente
su „materiale statico“. Un altro esempio sarebbe la modifica delle sporgenze
di strato delle pareti. Qui il modo di procedere è lo stesso. Si passa al
dato fondamentale della parete, si scelgono le sporgenze con un clic destro
(nella barra di simboli superiore) „definire comando”. Adesso in questo menu
si può mettere un segno presso „aprire direttamente inserimento“. Questo
segno comporta che dopo aver azionato il comando creato nuovo si apre
direttamente il menu delle sporgenze di strati. Bisogna procedere allo
stesso modo se si vuole aprire un riamando direttamente in un dato
fondamentale. I comandi creati nuovi vengono archiviati nella barra di
simboli “comandi individuali”. Questa si trova nel menu di adattamento (clic
destro sulla barra di simboli, adattare) nella cartella „comandi“ nella
categoria „comandi individuali“.
Con questi pulsanti utenti speciali si riesce a rendere molto più rapida la
modifica di dati di componente importanti.
<Filmato - Modifica facile e
rapida di dati importanti>
PIA, CAD, QUO, MCAD
- Si è ritoccato in dettaglio la funzione di apportare i punti di misura
con successivo calcolo della linea di misura. (ditta Fuchs)
Coperture tetto
- Alle valutazioni nella distinta del materiale si sono aggiunte delle
esigenze specifiche di copritori di tetti e lattonieri. Adesso è possibile
trasferire tutti gli spigoli di tetto singolarmente alla distinta del
materiale. Questi ricevono automaticamente un numero individuale e quindi
una sistemazione sul progetto. Inoltre si può indicare anche il cosiddetto
„angolo di piegatura“ per ciascuno degli spigoli del tetto. Così ad esempio
si può fare uscire per una lamiera compluvio una valutazione esatta di un
compluvio grazie a lunghezza ed angolo di piegatura.
Il trasferimento degli spigoli di tetto viene definito nelle preregolazioni
generali (Alt F7) in „valutazioni“ nella cartella „tetto“. Il tipo di
trasferimento standard degli spigoli di tetto è quello di “spigoli
raggruppati per tipo”. Con questo modo si trasferiscono tutti gli spigoli
raggruppati per tipo ( gronda, colmo, compluvio,ecc.), come finora. Con il
modo” ogni singolo spigolo“ ciascuno spigolo riceve un numero e viene
trasferito singolarmente alla distinta del materiale.
I numeri e le lunghezze degli spigoli possono essere attivate nelle
impostazioni di indicazione (F7) in „assonometria“, „superfici“ nel campo
dei „dati del componente“ nella visione dall’alto.
Grazie a queste nuove valutazioni degli spigoli del tetto si riesce a fare
rapidamente e facilmente una valutazione precisa per i copertori di tetti ed
i lattonieri.
Disposizione di puntoni
- Si è ritoccato è perfezionato il tipo finale "entrata". Adesso è
possibile usare per tutti i componenti e combinazioni di componenti il tipo
finale previsto soprattutto per tavole di tamponamento. Quindi il tipo
finale “entrata” è indipendente da tipo di componente, allineamento e parte
di riferimento. (ditta Isoplan, ditta Flasche, ditta Ingerl ed altre)
- Si sono fatti ampie correzioni e perfezionamenti in merito
all’intersezione di incastri con i componenti. (ditta Sebalex, Schwarzwald
Abbund, ditta Vaiana, ditta Haas, ditta Nüssli, ditta Hätscher, ABZ Ulm,
ditta Blaas, ditta Gentner, ditta Oberlander, ditta Emig, ditta Thorwart,
BBS Ahaus, ditta Stiegeler, ditta Bianchiferraro, ditta Azzolini, ditta
Edili, ditta Hobelsberger, ditta Skaletzka, ditta Theurl)
- Si è ritoccato e perfezionato il funzionamento "respinta automatica di
lavorazioni superflue" nelle proprietà di progetto. (ditta Burn, ditta
Hoprog, ditta Flück, ditta Leduc, Italia)
- Nella versione 14-1 è stato programmato il comando "tagliare più volte".
I tagli di legnami possono essere rapportati finanche a 8 piani.
Evidenziando un componente in legno qualsiasi in 3D e selezionando il
comando di lavorazione „tagliare“ adesso oltre ai soliti comandi per
tagliare è disponibile anche l’istanza “tagliare più volte”. Prima bisogna
determinare con il mouse le superfici destinatarie desiderate. Per motivi di
maggior chiarezza le superfici cliccate conservano la loro previsione. Così
l’utente vede sempre quali superfici ha già selezionato. Se poi, ad esempio,
sono state selezionate le tre superfici di taglio desiderate, cliccando
sull’icona che si trova accanto „riprendere superfici selezionate“ si giunge
alla selezione delle varianti di taglio disponibili. Al posto di cliccare
l’icona si può concludere la selezione della superficie anche con ENTER.
L’esecuzione del taglio molteplice si può sfogliare come al solito con il
tasto interspazio. Al fine di facilitare la selezione delle varianti di
taglio, è possibile mettere l’ottica dei legnami a „trasparente“ (Icona
"rappresentare legnami in modo trasparente" nel menu sospeso 3D). Dopo aver
selezionato la variante di taglio desiderata si può concludere il comando
con ENTER o con un clic del mouse.
Se per prendere una superficie è stata cliccata per sbaglio una superficie
indesiderata si può revocare l’inserimento tramite il pulsante opzionale
„cancella l’ultimo piano di taglio selezionato (Alt+F1) (pulsante in basso a
destra nell spazio inserimenti). Per la presa della superficie esiste anche
la possibilità di definire con il tasto interspazio una distanza dalla
superficie presa. In alternativa alla presa della superficie è disponibile
la forma di inserimento „determinare superficie con 3 punti“ (Ctr.+8).
Esempi applicativi con tre piani di taglio sono le intersezioni di griffe
complicate di displuvi e compluvi sugli angoli di arcarecci. Nel caso di
tagli allineati verso l’esterno è possibile rapportare i componenti finanche
a 8 piani. In questo contesto gli esempi sono montanti che vengono tagliati
sotto i displuvi di tetti a tenda o torre. Ma con questa nuova funzione si
possono tagliare molto facilmente e rapidamente anche i montanti di capriate
sotto il punto della linea di colmo di tetti a padiglione.
<Filmato - Comando 3D nuovo:
tagliare più volte>
Parete solaio
- Nella distinta del materiale viene valutato il volume netto e lordo dei
corpi di solaio. Inoltre è possibile ramificare un testo CAD con gli spazi
immaginari per il volume netto e lordo con un solaio.
Coperture parete solaio
- Si è perfezionata in un caso speciale la rappresentazione di strati
spostati. (ditta Büdenbender)
Legnami di parete e solaio
- Si è aggiunta l’impostazione „illimitato“ al tipo finale “coda di
rondine” del foro tenone. Così il foro tenone termina alla superficie
superiore del tenone e non viene allungato in componenti adiacenti. Il foro
tenone limitato si usa per determinate costruzioni a blocchi, specialmente
per il collegamento di pareti interne con pareti esterne. Dovuto alla
disposizione spostata dei tavoloni, il tenone a coda di rondine riguarda due
legnami della parete esterna. L’impostazione "limitato" evita che il foro
tenone sia inutilmente trasmesso al secondo legno. (ditta Bachmann)
Scale
- Creazione facilissima di una scala su un poligono. Se la pianta
desiderata nel progetto di costruzione esiste come poligono, vuol dire che
con il nuovo comando „scala su poligono“, il quale si trova nella selezione
del programma in „scale“, „scale su CAD“,è possibile creare comodamente una
scala facendo solo pochi clic.
Attivando il comando è possibile selezionare ed eventualmente adattare la
costruzione di scala desiderata. Sono disponibili tutti i tipi di scala
immaginabili, come ad esempio le scale a fianchi, scale appoggiate, scale in
cemento, scale a bulloni o scale autoportanti. Dopodiché si può selezionare
lo spigolo di uscita sulla pianta esistente. Con “inizio“ della linea si
indica un simbolo di invito. Con un clic sullo spigolo si riprende l’invito
e si chiede l’uscita. Con “inizio” dello spigolo di uscita viene indicato un
simbolo di uscita. Con un clic sullo spigolo si riprende l’uscita e si
chiede la linea di marcia. Qui è possibile scegliere come riferimento per
lina di marcia, in senso della scala, lo spigolo sinistro o destro della
pianta, oppure una linea disegnata in maniera individuale. Selezionando lo
spigolo sinistro o quello destro si apre inoltre uno spazio inserimenti in
cui si inserisce la distanza dallo spigolo di riferimento. Si può anche
definire la distanza dallo spigolo di riferimento usando il mouse.
Scegliendo una linea CAD come spigolo di riferimento significa che la scala
viene creata immediatamente.
Grazie a questa nuova funzione è possibile disegnare le scale in modo rapido
e facile su qualsiasi pianta.
<Filmato - Scala su poligono>
- Inserimento comodo di una scala proveniente da un tratto di linea. Se
nel progetto di costruzione è presente la pianta desiderata, si riesce a
creare una scala molto rapidamente e facilmente usando il comando “scala su
tratto di linea”, il quale si trova nella selezione di programma in “scale”,
“scale su CD”.
Attivando il comando, si può selezionare ed eventualmente modificare la
costruzione di scale desiderata. Sono disponibili tutti i tipi di scala
immaginabili, come ad esempio le scale a fianchi, scale appoggiate, scale in
cemento, scale a bulloni o scale autoportanti. In seguito si possono
determinare sulla pianta la „parte sinistra“, la „parte destra“ e la „linea
di marcia“. Essendo presente solo una linea CAD per una parte, basta un clic
e la linea viene ripresa. Se ci sono più linee che appartengono ad una
parte, occorre premere „Ctrl“ quando si cliccano le linee e tenerlo premuto
finché sono evidenziate tutte le linee della rispettiva parte. Poi segue la
richiesta del riferimento della linea di marcia. Qui nel senso della
scala,si può scegliere a piacere come riferimento della linea di marcia, la
parte sinistra o quella destra della pianta o una linea di marcia disegnata
in modo individuale. Selezionando come riferimento lo spigolo sinistro o
destro si apre anche uno spazio inserimento in cui si definisce la distanza
dallo spigolo di riferimento. Si può definire anche la distanza dallo
spigolo di riferimento usando il mouse. Scegliendo una linea CAD come
spigolo di riferimento significa che la scala viene creata immediatamente.
Grazie a questa nuova funzione è possibile disegnare le scale in modo rapido
e facile su qualsiasi pianta Questo inserimento può essere utilizzato se non
c’è un poligono, oppure ad esempio se invito e uscita si sovrappongono in
modo che è impossibile creare un poligono.
Grazie a questa nuova funzione è possibile disegnare le scale in modo rapido
e facile su qualsiasi pianta.
<Filmato - Scala da tratto di linea>
- Essendo già creata la scala e volendo modificare poi la parte di
riferimento della linea di marcia, oppure definire una linea di marcia
disegnata, ciò funziona adesso con il nuovo comando “ linea di marcia su
tratto i linea”. Selezionando il comando, il quale si trova nella selezione
di programma in “scale”, “scale su CAD”, si apre uno spazio inserimento con
la richiesta della scala e la linea di marcia. Ora basta un clic su un
componente della scala desiderata e sulla linea di marcia disegnata o sulla
parte di riferimento. Selezionando una parte di riferimento vuol dire che
segue la richiesta della distanza dalla parte di riferimento. Questa può
essere definita anche con il mouse. Selezionando una linea di marcia
disegnata, essa viene ripresa. Dopodiché segue il calcolo della scala..
Grazie a questa funzione si riesce ad impostare in modo facile e flessibile
la definizione o la modifica della linea di marcia.
- Invito, uscita, completare. Disegnare delle scale con soli tre clic sua
qualsiasi pianta. Una cosa facilissima con la nuova opzione “forma libera”
nell’assistente-scale:
Esistendo la pianta desiderata in qualità di poligono nel progetto di
costruzione, si apre l’assistente di scale e si seleziona la nuova rubrica
„forma libera“. Qui sono disponibili i componenti “tutti i componenti
ringhiera sinistra”, “tutti i componenti ringhiera destra” e “solo pedate”.
Dopo aver inserito i dati del piano si trovano nella cartella “geometria” le
richieste per spigolo d’invito e di uscita che vengono ripresi con un clic
del mouse direttamente dal disegno nell’assistente. La scala desiderata
viene già disegnata in maniera completa sia nell’immagine dati che nel 3D
dell’assistente. Un clic su “completare” termina l’assistente e trasferisce
la scala completamente finita nel disegno.
Volendo creare una scala con una linea di marcia autodefinita, allora
intanto bisogna disegnarla sulla pianta usando il CAD. La linea di marcia
può essere ripresa poi con un clic del mouse direttamente dal disegno
nell’assistente, come prima lo spigolo di invito e di uscita. Anche la linea
di marcia si vede subito nell’immagine dati.
Al posto di disegnare la linea di marcia muovendo il mouse si può riprendere
rispettivamente la parte destra o sinistra come riferimento destinato alla
linea di marcia. In tal caso la linea di marcia viene creata con una
distanza di 45 cm dallo spigolo di riferimento.
Con questo nuovo utensile si possono creare molto facilmente anche le forme
di scale più complicate e straordinarie.
<Filmato - Costruzioni
di scale con facilità su qualsiasi pianta>
- Si è perfezionata l’uscita automatica scale per i componenti della
ringhiera di collegamento. (ditta Gemmeke)
- Si è perfezionata la suddivisione di steccati per la ringhiera di
collegamento con „angoli arrotondati“ (ditta Aimer)
Fisica dell‘edilizia
- Nella versione 14-1 si è resa possibile la valutazione in merito alla
protezione contro l’umidità di pareti secondo la procedura Glaser ai sensi
della norma DIN 4108. Premendo il pulsante si riesce a calcolare il valore
U, il periodo di rugiada e l’evaporazione all’interno di una parete.
Naturalmente è possibile poi salvare o stampare tutte le tabelle ed i
risultati con un clic in modo tale da poterle inoltrare. Per rendere
possibile il calcolo tutti componenti rilevanti per la fisica dell’edilizia
sono stati dotati della nuova cartella “varie”. In questa cartelle in
“fisica dell’edilizia” si possono assegnare la conducibilità termica λ ed il
codice di diffusione valore-μ o valore-Sd [m] minimo e massimo. Nella
cartella “varie” in “fisica dell’edilizia” è possibile indicare per le
pareti il valore U [W/m²+K] e la suddivisione superficiale legno/imbottitura
in percentuale. Quindi grazie all’indicazione della suddivisione
superficiale si possono calcolare anche le pareti disomogenee. Si può
selezionare se le quote legno e imbottitura vanno calcolate automaticamente
o registrate a mano. Nel caso di „in automatico“ il programma calcola
automaticamente la quota legno, imbottitura secondo la parete automatica
facendo influire questo nel calcolo del valore-U. I dati rilevanti dal punto
di vista della fisica dell’edilizia per l’imbottitura ed il sostegno vengono
calcolati dal programma sulla base dei materiali assegnati in cartella
strati, suddivisione legno, materiale isolante e asta di congiungimento. Nel
caso di pareti in legno massiccio si usa per il calcolo il componente
registrato nella cartella „parete“ in „corrente inferiore“. Per riconoscere
una parete in legno massiccio nella cartella supplementare della parete la
registrazione dev’essere scritto come al solito “FINE PROFILO PARETE LEGNO
MASSICCIO”.
Se per una parete nella cartella „varie“ non è definito alcun valore-U
significa che il calcolo del valore-U di ciascuna parete viene eseguito
completamente in automatico con il trasferimento nella distinta del
materiale, e quindi può essere indicato. Essendo già stato assegnato un
valore-U significa che quando si esegue il trasferimento alla distinta del
materiale questo viene naturalmente conservato. Naturalmente si
trasferiscono alla distinta del materiale anche i valori fisici
dell’edilizia (valore-Sd, valore-μ e λ) dei materiali.
Al fine di calcolare le pareti si è integrata in „strumenti“ la nuova
funzione “fisica dell’edilizia Glaser”. Dopo aver richiamato questa funzione
bisogna selezionare una parete e si apre la nuova finestra della fisica
dell’edilizia.
Nella prima cartella „sviluppo termico“ viene indicata completamente in
automatico una grafica che rappresenta la sezione attraverso la parete
selezionata. In questa grafica viene indicato con una linea blu il periodo
di rugiada e con una linea verde il periodo di evaporazione. Inoltre viene
descritta testualmente accanto alla grafica la struttura della parete
dall’interno all’esterno. La parte interna di una parete è sempre la parte
sinistra. Inoltre nella parte inferiore della finestra si può passare dalla
rappresentazione, ovvero dal calcolo dell’imbottitura ai sostegni.
Nella prossima cartella „periodo di rugiada“ si indica nella grafica con una
linea nera la pressione di saturazione vapore e con una linea rossa la
pressione parziale vapore. Se si incontrano la linea rossa e la linea nera,
vuol dire che in questo punto di intersezione si genera acqua di rugiada.
Nella cartella „evaporazione“ viene indicata altrettanto con la linea nera
la presssione di saturazione vapore e con la linea rossa la pressione
parziale vapore.
Con un clic destro si possono copiare le e grafiche delle prime tre cartelle
nella grafica dell’archivio intermedio. Quindi queste possono essere
inserite ad esempio nella gestione di disegno in “immagini” in un documento
Word, ecc.
Nella cartella „condizioni marginali“ si gestiscono i dati climatici per il
calcolo della valutazione della fisica dell’edilizia. La durata (h), ed il
periodo di rugiada e di evaporazione, la temperatura e l’umidità atmosferica
possono essere modificati e poi salvati con il pulsante „salvare“. Con il
pulsante „DIN 4108“ si riportano tutti i dati climatici ai dati prescritti
dalla normativa DIN 4108. Inoltre sulla parte destra ci sono dati generali
come il tipo di componente, la corrente termica e la quota di superficie per
imbottitura e sostegni.
Nella cartella „tabella temperatura“ viene rappresentato il calcolo dello
sviluppo termico. Così si riesce a verificare perfettamente come cambia la
temperatura da uno strato all’altro all’interno della parete.
Nella cartella „tabella pressione“ viene rappresentato il calcolo della
pressione del vapore in modo tale da poter ripercorrere la pressione da
strato a strato all’interno della parete.
Nell’ultima cartella „valutazione“ vengono raccolti tutti i valori calcolati
in precedenza. Si ottengono a prima vista delle informazioni come i
valori-U, l’analisi di acqua di rugiada con la quantità dell’acqua di
rugiada, volume di evaporazione ed il controllo se il disegno corrisponde
alle normative di DIN 4108. I mezzi ausiliari ottici (segni verdi, punti
esclamativi neri e rossi) appoggiano la valutazione fisica dell’edilizia
della struttura della parete.
Nella parte inferiore della finestra di fisica dell’edilizia ussando un
pulsante è possibile cambiare la struttura degli strati in modo rapido e
senza complicazioni.
In più con la funzione “ripresa nel PR” si può riprendere nella gestione del
disegno la situazione calcolata. A ciò si è integrata la nuova cartella
„fisica dell’edilizia“ nella gestione del disegno. Questo significa che il
calcolo fisico dell’edilizia è salvato presso il progetto e può essere
richiamato in qualsiasi momento.
Inoltre con l’opzione „previsione“ premendo un solo pulsante si riesce a
creare completamente in automatico un documento a più pagine con tutte le
grafiche e le tabelle del calcolo. Naturalmente è possibile adattare come al
solito il modello alle esigenze individuali.
<Filmato - Fisica dell’edilizia nel
programma SEMA>
Dati fondamentali componenti programma
- Volendo riprendere i dati dalla versione 12.2 con l’installazione della
versione 14-1 si possono riprendere tutti le cartelle di dati fondamentali.
La cartella attiva della versione 12.2 viene trasferita nella versione 14-1
senza cambiare il nome ed è anche lì la cartella fondamentale attiva. Se è
ammesso nelle proprietà della cartella fondamentale questa viene aggiornata
con gli ultimi dati fondamentali della versione 14-1.
Dalla versione 12.2 esiste la possibilità per i comandi di creazione ed i
container di dati fondamentali di accedere contemporaneamente a più cartelle
fondamentali in cui si segna qualsiasi cartella. Questo stato di fatto viene
ripreso altrettanto nella versione 14-1.
- Si è perfezionata l’assegnazione di nomi per cartelle fondamentali. Così
si trasportano nella gestione i dati fondamentali standard di SEMA con
un’abbreviazione di versione per ciascuna versione. Nella versione attuale
questa cartella fondamentale si chiama di conseguenza “dati fondamentali di
lavoro 14-1”. La numerazione denomina la versione ed allo stesso tempo la
data di edizione, cioè “primo semestre 2014”.
È stata ampliata relativamente anche l’assegnazione di nomi con la creazione
di una cartella fondamentale. L’inserimento del nome composto avviene nei
campi prestabiliti. Nel primo campo si può inserire un nome qualsiasi. Nel
secondo e terzo campo grazie alle cifre è possibile assegnare un numero,
ovvero la versione della cartella, una data o qualcosa di simile. Non è
ammesso inserire determinati caratteri particolari (ad es.: :/*? ecc.).
Facendo un tale inserimento l’utente viene avvisato da un testo indicativo
che si apre in dissolvenza e non è possibile riprendere il nome.
Direttamente sotto i campi d’inserimento viene indicato in una previsione il
futuro nome della cartella fondamentale.
- Sotto la voce del menu „cartella fondamentale“ è stato integrato il
comando „rinominare“.
- A proposito delle registrazioni di rimandi scrittura nella cartella
della distinta del materiale in alcuni casi speciali si creavano inutilmente
dei dati fondamentali subordinati quando venivano risalvate le pareti.
Questo è stato corretto. (ditta Renggli)
Dati fondamentali componenti contenuto assistenza
- Ai dati fondamentali di lavoro ed originali della versione 14-1 si sono
aggiunti i mezzi di collegamento della ditta SIHGA. Sono disponibili i
colleganti Hobafix in tutte le dimensioni in vendita.
- Si sono aggiornate le basi di pilastro "SF IS Maxi" e "SF ISB Maxi"
della ditta Simpson. Si sono modificati relativamente i quadri di fori e
l’altezza delle basi di pilastro. Si possono prendere dai dati fondamentali
originali della versione 14-1. (ditta Schwarz)
- Si è perfezionata la testura BSH. Adesso vanno meglio insieme la testura
frontale e laterale.
- Si è sostituita la testura-intonaco standard per pareti, cioè sie è
sostituita la struttura 01 con la „struttura 02“. Così con ci sono più gli
effetti come ad esempio il tremolio quando si gira un edificio nella
rappresentazione testurata.
- Nei dati fondamentali di lavoro ed originali della versione 14-1 si sono
aggiunti i relativi valori della fisica dell’edilizia tutti i materiali e
componenti rilevanti.
<Filmato - Fisica dell’edilizia nel
programma SEMA>
- Per la stampa del calolo fisico dell’edilizia si offre un relativo
modello.
<Filmato - Fisica dell’edilizia nel
programma SEMA>
- Per il centro di controllo si è introdotto il gruppo „indicazioni
utente“. Sono disponibili degli esempi che si riferiscono a compiti,
informazioni, punti forti ed avvisi.
<Filmato - Gestione di compiti
nel centro di controllo>
- Si sono rifatte le cartelle per le immagini, ovvero le grafiche per
l’assistente di edificio e di scale.
- Si è creata nuova la struttura per i componenti dinamici di edificio
dinamici. Sotto il gruppo del tipo di costruzione desiderata (costruzione a
blocchi, costruzione sistematica in legno ecc.) ci sono i gruppi subordinati
“tetti ad una falda” e “forme di tetto varie”.
<Filmato - Inserimento facile e
rapido di edifici complessi>
- Nei „tetti ad una falda“ si offrono per ogni tipo di costruzione un
tetto ad una falda rettangolare ed una costruzione ad L con compluvio e
displuvio.
<Filmato - Inserimento facile e
rapido di edifici complessi>
- Per le „forme di tetto varie“ sono disponibili di recente una
costruzione a T doppia ed una forma libera.
<Filmato - Costruzioni
di scale con facilità su qualsiasi pianta>
- Nei componenti dinamici di scale si trova il nuovo gruppo „forma
libera“. Questo contiene esempi per qualsiasi forma di pianta, o completa
con tutti i componenti o solo con pedate.
- Per il nuovo disegno di produzione per componenti in legno e di scale si
è messo a disposizione un modello di progetto.
<Filmato - Disegno di
produzione per componenti in legno e di scale>
- Per il disegno di produzione si è creato un nuovo componente.
<Filmato - Disegno di
produzione per componenti in legno e di scale>
- Per il disegno di produzione c’è una nuova autoquotatura: "componente
disegno di produzione". Questa quotatura è stata relativamente integrata in
Alt-F7.
<Filmato - Disegno di
produzione per componenti in legno e di scale>
- Da subito arrivano correttamente nella distinta del materiale le
lunghezze accorciate per gli spinotti ed i bulloni calibrati. Gli spinotti
ed i bulloni calibrati ritoccati possono essere presi dai dati fondamentali
originali della versione 14-1. (ditta Haberl)
Elementi
- Nel caso dell‘export BVX2 i legnami che portano un’informazione per
maschio e femmina della scanalatura vengono esportati come tavolone. A ciò
bisogna definire nella cartella „sup“ (dati supplementari) presso il
componente la scanalatura di tavolone come segue:
BVX2BlockPlank
GrooveCount = 3
GrooveSide = 4
GrooveDistance = 20
GrooveHeight = 10
GrooveWidth = 15
Esportando il componente via BVX2 appare il componente nel Cambium (dalla
versione 1.10) in qualità di tavolone e viene rappresentato con le
scanalature maschio e femmina predefinite.
- Le lavorazioni nell’applicazione vengono calcolate in modo ancora più
preciso e quindi sono disponibili on una maggiore precisione anche nel
programma elementi. La precisione di calcolo delle lavorazioni è stata
aumentata dai decimi di millimetri ai centesimi di millimetri. Questa
precisione viene ripresa anche nel trasferimento al programma elementi. Nel
programma elementi si continuano a rappresentare i millimetri, ma adesso con
due cifre dopo la virgola.
Nelle regolazioni generali, per l’export BTL in “progetto” è possibile
impostare la precisione dell’export scegliendo “arrotondare“. Sono
disponibili millimetri, decimi di millimetri, centesimi di millimetri e
millesimi di millimetri. L’impostazione standard è quella dei decimi di
millimetri.
Per l’export BVX2 si usano i millesimi di millimetri. Alle macchine K2 e P10
si continua ad esportare con una precisione di decimi di millimetri. Così le
lavorazioni vengono trasmesse in modo preciso dall’applicazione fino ad
arrivare alla macchina.
- Si è perfezionato l’export di profili nel formato BVX2 e BTL. Creando
delle lavorazioni su un componente con un corpo di estrusione adesso è
possibile impostare nella cartella „lav“ (lavorazioni) un „profilo-F fg“per
il corpo di estrusione. Questo vuol dire che si fresa e si libera
all’interno del profilo.
- È stato migliorato nel dettaglio il raggruppamento di profili per
l’export K2. (ditta Haudenschild)
- Al fine di ottimizzare la strategia di produzione sulla macchina sono
disponibili per l’export BTL dalla versione 10.6 nuove informazioni sul
materiale. Si usano utensili, numeri di giri o velocità di avanzamento
speciali secondo la proprietà del materiale. Al fine di fare arrivare
perfettamente l’informazione della proprietà del materiale dall’applicazione
SEMA alla macchina, sono disponibili presso i componenti ed i materiali
rilevanti, nella cartella „var“ (varie) le impostazioni “dettagli del
materiale”.
Nel "gruppo del materiale" è possibile definire l’informazione del
materiale. Sono disponibili i gruppi del materiale "BA" listellatura, "CL"
per rivestimento, "MT" per legno massiccio, "ME" per membrana (lamine,
carta), "GB" per pannelli di cartongesso, "GF" per pannelli in fibre di
gesso, "IN" per isolamento, "SH" per materiali di pannelli (OSB,
compensato), "FB" per pannelli di facciate, "PB" per pannelli profilati e "PL"per
intonaco o colla.
Avendo in un gruppo di materiali ancora a tipi di materiale differenti in
“tipo di materiale” si può definire il tipo di materiale con un numero
identificativo di 3 cifre o con un testo identificativo.
Interfaccia DXF
- Si è continuato a perfezionare l’import e l’export DXF.
Innovazioni V12.2 Build 7000
Generalità
- Il performance del programma è stato perfezionato soprattutto per I
progetti di costruzioni che contengono molti oggetti 3D o descrizioni. Si è
tenuto molto al fatto di poter elaborare in modo liscio anche grandi
progetti di costruzione proprio quando il computer calcola le lavorazioni
dei componenti.
- Il calcolo facile e perfetto del vostro progetto con SEMA e WGsystem.
Per ottenere un calcolo di progetto ancora più rapido si sono integrate in
„strumenti“ le due funzioni nuove „calcolo WGsystem“ e „impostazioni di
progetto WGsystem“. Attraverso „calcolo WGsystem“ si crea automaticamente un
calcolo preciso per tutti i componenti della pianta di casa attuale. Il
calcolo generato in automatic può essere stampato subito come preventivo con
tutti le opere. Con la funzione „impostazioni di progetto WGsystem“ si
possono definire delle impostazioni specifiche di progetto destinate al
calcolo. Le impostazioni vengono salvate per il rispettivo progetto e prese
in considerazione quando si richiama il calcolo.
- Nella versione 12.2 è stata perfezionata ancora la funzionalità del
centro di controllo. Da ora in avanti il centro di controllo riconosce
subito automaticamente le lavorazioni opposte mancanti.
Dopo aver eseguito modifiche costruttive i legnami con tipifinali non creano
controlavorazioni e non possono essere assemblati sul cantiere? Grazie
all’ultimo sviluppo del centro di controllo SEMA ciò non succede più.
In questo contest si sono presi in considerazione i seguenti tipi finali:
collegamenti a coda di rondine, intestature a coda di rondine, tasche, tipo
finale prolungamento ed entrata, giunti a dente e collegamenti a tenone.
Nell’esempio seguente il componente riceverebbe il triangolo abituale, se il
tipo finale non creasse nessuna lavorazione opposta.
Un montante è stato messo con un tenone sotto un arcareccio. Per ragioni di
statica occorre aumentare di 2 cm la sezione trasversale dell’arcareccio.
Adesso il tenone non crea più un foro di tenone nell’arcareccio. Dopo il
calcolo del centro di controllo questo luogo nel progetto viene evidenziato
con un riangolo. Con la nuova intersezione si corregge il collegamento di
tenone e si evitano brutte sorprese in cantiere.
Per mantenre la chiarezza all’interno del centro di controllo si è integrato
il nuovo gruppo subordinante „lavorazioni“. In questo gruppo vengono
elencati i componenti con i tipifinali di cui sopra che non creano nessuna
controlavorazione. Facendo un’intersezione corretta del legno vuol dire che
il tipo finale crea la controlavorazione corretta ed il componente sparisce
dalla lista del centro di controllo dopo il calcolo nuovo. Naturalmente qui
sono disponibili anche le funzioni conosciute come “evidenziare component
coinvolti”, “ignorare conflitto” o “cancellare nodo di controllo”.
Con il riconoscimento automatico delle controlavorazioni mancanti si è
perfezionato e continuato a sviluppare in modo logico e il centro di
controllo.
<Filmato - Lavorazioni nel
centro di controllo>
- Adesso si possono rappresentare e quotare completamente in automatico
tutti i colleganti in acciaio piatto (nuovo 12.2), componenti in acciaio
(travi a doppio T, profilati rettangolari ecc..), oggetti 3D creati in modo
individuale o mezzi di collegamento predefiniti usando la funzione „visione
componente individuale“ nella barra di simboli superiore. Premendo un solo
pulsante si crea nella visione del componente una visione in facciata,
visione laterale, visione dall’alto, visione obliqua 3D ed una visione
dettagliata del componente quotata completamente in automatico. Passando
alla visione Layout si apre un progetto predefinito in cui sulla parte
sinistra si crea completamente in automatico una proiezione a tre lavagne
(visione in facciata, visione laterale e visione dall’alto) e su quella
destra la visione dettagliata quotata. Essendo il componente composto da
alcuni componenti individuali che sono stati raggruppati, vuol dire che si
crea automaticamente il rispettivo numero di cornici di posizione per i
dettagli. Con due "clic" si ottiene un progetto quotato perfettamente fino
al dettaglio.
L’autoquotatura dei componenti che vengono rappresentati nella visione del
componente può essere impostata attraverso un rimando nelle preregolazioni
(Alt+F7) in „generalità” nella cartella “quotatura”.
Nel disegno della visione componente è disponibile un menu sospeso con le
seguenti possibilità. È possibile scorrere con i tasti freccia in disegni di
dettagli, visione in facciata, visione laterale, visione dall’alto, visione
obliqua 3D e visione dettagli. Con le frecce disposte l’una vicina
all’altra, è possibile girare le visioni di componenti in senso verticale,
orizzontale e contro il senso orario. Naturalmente girando la visione in
facciata, la visione laterale o la visione dall’alto in una direzione si
adattano automaticamente le altre due visioni. Così si ottiene sempre in
automatico una perfetta proiezione a tre lavagne del componente.
Naturalmente è possibile girare le visioni dettaglio del componente in modo
individuale l’una dall’altra. Con le prossime tre opzioni si disegna la
visione obliqua 3D o nel modello retiglia metallica, nella rappresentazione
superfici con spigoli o nella rappresentazione testurata. Alla fine è
possibile salvare il disegno del componente. Questo viene archiviato come al
solito nella gestione dei disegni nella cartella „componenti“ ed è quindi
salvata presso il progetto.
Tutte le impostazioni possibili all’interno della visione del componente
possono essere inserite nelle impostazioni di indicazione (f7) in
„immagini+3D“, „disegno componente“. Scrittura e dimensioni di scrittura per
le visioni di componenti vengono impostate nelle preregolazioni (alt+F7)
nella cartella “ottica”, “>>di più…>> presso “visione componente”. Inoltre
si è messa a disposizione un’opzione nuova per il posizionamento automatico
delle varie visioni nelle cornici di posizione.
Nelle "proprietà della cornice di posizione“ è possibile impostare il
contenuto della cornice. Qui sono disponibili visione dall’alto, visione in
facciata, visione laterale, visione 3D e dettaglio. Così le cornici di
posizione si riempiono automaticamente con la visione impostata. Si sono già
predefiniti dei progetti standard per componenti composti da massimo 8
componenti singoli. In questo contesto il programma riconosce
automaticamente da quanti componenti è composto l’oggetto e ne sceglie il
progetto giusto. Essendo composto un componente raggruppato da più di 8
componenti si dispone automaticamente il numero rispettivo di cornici di
posizione l’una dopo l’altra nella visione dettaglio. Naturalmente si
possono creare altri progetti per più di 8 componenti. Bisogna badare alla
seguente regola. Un progetto standard per 9 componenti dovrebbe avere il
nome „componente standard 9“, perché solo così il programma riconosce
automaticamente questo progetto. La stessa cosa vale anche per la modifica
di progetti standard già esistenti. Naturalmente è possibile adattare il
contenuto del progetto alle esigenze individuali, il nome però deve essere
sempre uguale.
<Filmato - Componenti in
acciaio: collegante individuale>
<Filmato - Componenti in acciaio:
collegante nodale>
<Filmato - Componenti in acciaio: componenti an acciaio raggruppati>
PIA, CAD, QUO, MCAD
- Con il comando di lavorazione „modificare scala“ si può definire se si
deve respingere o tenere l’oggetto che ha subito una modifica di scala.
- Al dato fondamentale della quotatura nella cartella „O“ (ottica) si sono
aggiunte le nuove funzioni „unità indicazioni di lunghezza“ e „cifre
decimali”. Nella funzione „unità indicazione lunghezze“ sono disponibili le
impostazioni „da Alt+F7“, „metri“, „centimetri“ e „millimetri“. CosÌ si può
selezionare l’unità di indicazione lunghezza indipendentemente dalle
preregolazioni (Alt*F7). Inoltre con „cifre decimali“ è possibile definire
quante cifre vengono indicate dopo la „virgola“. Grazie a queste innovazioni
è possibile quotare le pareti ad esempio nella visione dall’alto in metri ed
i pezzi in acciaio in millimetri.
- Con l’autoquotatura nuova “componente” adesso è possibile quotare
completamente in automatico un terreno, dei poligoni, dei corpi di
estrusione, corpi di rotazione, colleganti nodali e colleganti individuali.
Dopo aver selezionato questa nuova quotatura non occorre che evidenziare il
component desiderato e cliccare il pulsante “creare autoquotatura”. In
questo contesto sulla prima linea di misura vengono quotati i fori
all’interno del componente, sulla seconda linea di misura gli spigoli del
corpo, sulla terza linea di misura il centro del componente ed infine la
lunghezza totale del componente. Inoltre si quotano fori rotondi con il loro
diametro. In questa circostanza il programma riconosce completamente in
automatico se ci sono più fori con la stessa dimensione e ne quota
naturalmente solo uno. Nel dato fondamentale dell’autoquotatura nella
cartella “auto” si possono definire i rimandi di quotatura per forature,
arrotondamenti ed un component CAD. Il componente CAD che può essere definio
in modo individuale ha automaticamente un riferimento al componente quotato
e quindi tramite gli spazi immaginari può valutare superficie, peso ecc.
Inoltre in questa cartella si può stabilire se si deve quotare o meno il
centro del componente. Nella cartella “quo” si possono definire come sempre
le quotature orizzontali e verticali o gli angoli. Per l’autoquotatura gli
angoli vengono solo rapportati se l’angolo supera 90° oppure è inferiore.
<Filmato - Innovazioni CAD e quotatura>
- Si sono facilitati e migliorati notevolmente le possibilità di
inserimento e di modifica dei testi. Adesso il testo redatto nello spazio
inserimenti si vede direttamente nel disegno. Ciò permette di inserire il
testo in maniera molto più chiara. Inoltre è possibile creare testi con
capoversi.
Quando si modifica il testo il programma ora passa automaticamente alla
nuova cartella „tst“ in cui si può indicare e modificare il contenuto del
testo. Non appena si edita il testo nella cartella si vede sempre in modo
aggiornato nel disegno. Naturalmente continua ad esserci anche la
possibilità di inserire nel testo spazi immaginari e dati provenienti da un
file. Inoltre adesso quando si ri-salva il testo viene trasferito anche.
Così è possibile creare testi predefiniti nei dati fondamentali.
<Filmato - Innovazioni CAD e quotatura>
Per l’archiviazione è possibile definire uno spazio immaginario usando la
funzione “assegnazione nome con parametro dati“ e “inserire“. Questo spazio
immaginario fa sì che nel nome del testo venga ripreso il suo contenuto
(fino a 40 caratteri) e che venga aggiornato automaticamente in caso di
modifiche. Ai finidi una perfetta vision d’insieme dei testi si scrive
nell’immagine dati il contenuto del testo attuale con lo stile di parametro
scrittura impostato. Se il dato fondamentale non contiene nessun testo
predefinito, vuol dire che nell’immagine dati c’è scritta la parola „testo“
altrettanto nello stile dei parametri di scrittura impostato. Così si vede
subito quale tipo o stile di scrittura è stato predefinito per il testo.
- Con la nuova autoquotatura „componente“ è possibile quotare tratti di
linee chiusi. Le linee vanno evidenziate prima o dopo la selezione dell’autoquotatura.
Dopo aver confermato “creare autoquotatura” si quotano le linee
relativamente. Così si riesce ad esempio a quotare automaticamente i file
DXF importati facendo pochi clic con il mouse.
<Filmato - Innovazioni CAD e quotatura>
Disposizione di puntoni
- Dalla versione 12.2 è possibile esportare al centro di lavorazione
elementi le lavorazioni che sono state ritagliate sulla parte frontale del
componente. Per creare tali lavorazioni è importante che lavorazioni vengano
create ad angolo retto con il piano del componente. Per lavorare ad esempio
la parte frontale di una trave di solaio (perforare, aggiungere o modo
curvo) occorre creare una sezione verticale sul piano di componente (parte
frontale). La lavorazione dei legnami funziona esattamente come quella dei
poligoni. Si evidenzia il componente e si lavora il componente facilmente e
comodamente con i comandi di lavorazione „perforare – casello“, „forma
libera“, „oggetto. Per il comando „perforare oggetto“ si possono selezionare
anche altri componenti in legno che creano la relativa lavorazione sul
componente.
Però momentaneamente è impossibile ingrandire i legnami con il comando di
lavorazione „aggiungere“ o troncarli con il comando „perforare“. È
altrettanto impossibile perforare all’interno del componente. Però si
possono continuare a lavorare i legnami tramite sezioni 3D, lavorazioni MCAD
o intestature. Avendo già perforato un componente si può influenzare la
forma entro il componente perforato usando il comando “aggiungere“. Passando
al modo curvo (evidenziare dettagli oggetto) il componente riceve,
esattamente come un poligono, dei punti di appoggio e di comando per la
lavorazione. Naturalmente è possibile dividere/unire o collegare gli spigoli
di componente in modo tale da ottenere altri punti di appoggio. È
altrettanto possibile cancellare I punti di commando già esistenti. Anche
qui bisogna fare attenzione che non si ingrandisca il componente spostando I
punti di appoggio e di commando. Nel momento in cui un componente in legno è
stato lavorato con le possibilità sopraelencate esso ottiene un profilo
esterno per la lavorazione sulla macchina di lavorazione degli elementi.
Tutti i componenti lavorati ottengono nel dato fondamentale la cartella „L“
(lavorazioni profilo). In questa cartella si può stabilire se la lavorazione
eseguita sul componente va prodotta oppure solo rappresentata. Inoltre è
disponibile l’opzione “non valido”. Con l’opzione “produrre“ si esporta il
componente con il suo profilo esterno alla macchina per la lavorazione degli
elementi. Con “rappresentare“ si disegna la lavorazione nel programma SEMA
ma non viene esportata alla macchina. Con „non valido“ si riporta il
componente nel suo stato originario e si eliminano tutte le lavorazioni di
profilo. Le lavorazioni possono essere disinserite anche tramite i punti
nodali (spazio inserimenti in basso, evidenziare punti nodali). A ciò si
crea un nodo a centro del componente (profilo esterno), il quale revoca
tutte le lavorazioni di profilo.
Perforando un casello nel componente sulla macchina ciò viene trasformato
completamente in automatico in una scanalatura, un‘intestatura o in una
battuta. La perforazione a forma di un triangolo (3 punti) sulla macchina
viene esportata come uno smusso o una cavità. Si Esporta altrettanto uno
smusso se si crea uno “smusso“ sul componente. Per rappresentare le
lavorazioni nella vista dall’alto si può selezionare l’opzione „tipo finale
3D + lavorazione“ nelle impostazioni di indicazione (F7) in
legnami/elementi, disposizione puntoni/generalità, componente in legno/3CAD
e disposizione di travi/elementi.
<Filmato - Legnami con profili parte
2>
Parete solaio
- Per finestre, porte e macro si può inserire un gioco di montaggio nella
tabella delle sporgenze di strato. Il menu si trova nella terza cartella del
rispettivo componente. Lì si può impostare un gioco a „inizio, fine, sopra,
e sotto“ per „parete/legno“, ovvero per „lana minerale“. Questi dati
agiscono sul rimando del componente il quale può essere impostato nella
seconda cartella (componente finestra, porta e macro). Così adesso è
possibile ad esempio dare un gioco al componente senza dover preparare
appositamente un relativo componente.
<Filmato - Innovazione parete>
- Si è perfezionato il calcolo delle macro in un caso speciale. (ditta
Friedl)
- Nella versione 12.2 si sono rese notevolmente più facili la ripresa e la
creazione di componenti in moduli. Nella visione di pareti, ovvero elementi
di tetto e solaio si sono integrati nel comando di lavorazione „varie“ i
comandi „creare modulo nuovo“, „staccare da modulo“ e „riprendere in
modulo“. Con la funzione “creare modulo nuovo” si possono creare moduli da
un numero qualsiasi di component. Dopo aver selezionato I component e
richiamato questa funzione appare un campo di testo nello spazio
inserimenti. In questo campo di testo si può definire la formula per creare
il modulo. Per facilitare l’inserimento è si può accedere agli spazi
immaginari (Alt+1) ed all‘editore (Alt+2). Una formula possible per la
creazione del modulo potrebbe essere come segue.
WEINMANN
MODULO = @B-PREF-MODULNAME@
NOMEMODULO = @B-TE-PA-SO-NR@_@B-FHP-MODULNR@
NOME = @B-PREF-NOMEMODULO@
FINE
Dopo aver confermato „OK“ si riprendono questi dati nella cartella
supplementare dei componenti evidenziati. Naturalmente in questa circostanza
vengono conservate le registrazioni di component esisetenti e non vengono
sovrascritte. Certamente il nuovo numero di modulo (B-FHP-MODULNR) ottiene
automticamente una numerazione nuova. I dati definiti nel campo di testo
vengono salvati i maniera permanente, questo vuol dire che nel caso di
richiamo della funzione non occorre inerire di nuovo la formula.
Con la funzione „staccare dal modulo“ è possibile staccare i componenti già
definiti in un modulo. Il relative legno va prima evidenziato per poi poter
selezionare la funzione „staccare dal modulo“. Dopo aver confermato “OK” il
modulo non è più parte del modulo.
La funzione “riprendere nel modulo” permette la ripresa di componenti in un
modulo esistente. Si evidenzia il relativo componente e nello spazio
inserimenti viene chiesto in che modulo va ripreso il componente. In questa
circostanza non bisogna che selezionare un componente del modulo. Quindi
così il componente è assegnato al modulo e tutti relative dati vengono
trasferiti nella cartella suplementare.
<Filmato - Innovazione parete>
Elementizzazione
- Il peso di componenti in legno (ad esempio puntoni o travi di solaio)
che vengono ripresi in un elemento di tetto o solaio viene considerato e
aggiunto nel calcolo dell’elemento. Inoltre si calcolano altrettanto i
componenti in legno che vengono inseriti successivamente nell’elemento.
Certamente I legnami partecipano anche anl cacolo del centro di gravità del
peso. Questo significa che si riesce a determinare in modo ancora più esatto
il peso degli elementi.
<Filmato - Innovazione parete>
Automatismi PREF
- Per l’export PREF (F12) alle macchine seguenti si esporta l’intera
intestazione del progetto, sempre se sono statti allocati i relativi campi:
„CMS lavorazione pannelli“, „Weinmann Fertigungsautomat (produzione in
automatico)“, „BOSMOB/MACH“, „MHW comando macchina“ e „Randek BauTech (cdt)“
CosÌ si possono scrivere automaticamente ancora più dati e informazioni nel
file esportato.
Scale
- Con la versione 12.2 diventa un gioco da ragazzi costruire le scale con
distanziatori di gradini. Con la nuova funzione “distanziatore gradino” si
possono sistemare comodamente i bulloni tra le pedate.
Le impostazioni per posizionare i distanziatori si trovano nella pedata
nella cartella „ins/on“. Qui sono disponibili il “distanziatore-gradini
sinistro” e “distanziatore-gradini destro. Cliccando ad esempio il „più“
davanti a „distanziatore-gradini sinistro“ si aprono le impostazioni
necessarie.
Con l’impostazione "distanza parte/lato" è possibile posizionare il bullone
di scala con una distanza desiderata dallo spigolo laterale della pedata.
Con l’impostazione "distanza spigolo anteriore" si definisce la distanza del
bullone di scala dallo spigolo anteriore della pedata. La direzione della
distanza viene determinata con l’impostazione "direzione distanza SA“:
scegliendo "parallelo" il valore inserito viene apportato in senso parallelo
con la pedata. Con l’impostazione “direzione-T” il valore viene apportato
nel senso della scala. Certamente la differenza di questa imposizione si
nota solo nel caso di pedate sbilanciate. Nei campi di rimando
"distanziatore gradini" e "distanziatore invito" vengono assegnati i bulloni
di scala desiderati.
Nei dati fondamentali in "visualizzazione/oggetti 3D", "vari oggetti-3D",
"bulloni di scale", nel gruppo "Thumm &Co" sono disponibili alcuni bulloni
di scale. C’è un bullone normale ed un bullone da invito per ciascun tipo.
Questi oggetti-3D speciali sono stati create con tre “oggetti-base.
L’oggetto base centrale si adatta sempre alla salita e prende l’altezza tra
lo spigolo superiore e lo spigolo inferiore della pedata successiva.
L’oggetto base superior e quello inferior si adattano sempre allo spessore
della pedata. A ciò nell’oggetto superiore ed inferiore va fatto un
inserimento nella cartella „LM“ in „tipo 1“. Se l’oggetto base inferiore si
deve adattare allo spessore della pedata inferiore vuol dire che nel campo
„tipo1“ occorre inserire „000“. Per riprendere lo spessore della pedata
superiore bisogna inserire “001” nel campo “tipo1” dell’oggetto base
superiore. Nei singoli oggetti base si possono posizionare altri oggetti 3D
che a seconda della impostazione si adattano alla lunghezza dell’oggetto
base oppure, se la lunghezza è fissata, o conservano la loro forma. Così si
può creare qualsiasi bullone di scala che crea lavorazioni sulla scala o che
serve solo per la rappresentazione visiva.
Combinando una pedata con un „bullone di scala“ e depositandolo nei dati
fondamentali si può assegnare la combinazione alla costruzione tramite il
container di scale via „soluzione ad 1 clic“. A ciò si è creato il nuovo
gruppo „gradini con bulloni di scale“ sotto il gruppo „scale“, „pedata“, e
dove ci sono più combinazioni.
La combinazione tra posizionamento preciso e flessibilità perfeziona il
disegno di scale autoportanti.
<Filmato - Scale autoportanti>
- Nella versione 12.2 si è resa possibile l’uscita in stampa tutta
automatica del progetto di tutti i componenti della scala su stampante o
plotter con una sola operazione.
Grazie all’uscita automatica delle scale è possibile stampare in modo
sincronico tutti i progetti della scala.
Attraverso "strumenti", "uscita scale in automatico",si apre il menu
dell’uscita automatica del progetto. Qui si possono attivare delle varianti
di uscita predefinite. Con il comando “stampare/uscita” si avvia
l’operazione di stampa.
Con un clic destro sulla barra di simboli (adattare, comandi, strumenti) è
possibile sistemare il comando „uscita automatica scale“ in una barra di
simboli a piacere. Così si riesce a chiamare il comando in modo ancora più
rapido e comodo.
Nel menu dell’uscita automatica del progetto sono disponibili varie opzioni
nella rubrica della scala. Attivando l‘opzione "tutte le scale",vuol dire
che fanno parte dell’uscita in stampa tutte le scale esistenti nel PR. Con
l’impostazione “tutte le scale nel piano attuale” partecipano solo le scale
del piano attivo. Con "scale evidenziate" partecipano solo le scale, di cui
è stata evidenziata prima „la presa di scale“. Trovandosi davanti all’uscita
scale in un disegno di visione o di sviluppo si possono fare uscire i
componenti di questa scala usando l’opzione “scala attuale”.
Nella rubrica „uscita",e usando l’opzione „stampare subito i progetti“ è
possibile inviare i disegni ai driver predefiniti nel modelo di progetto e
quindi a varie stampanti o plotter. Con "salva progetti in PDF" si
archiviano i progetti in formato PDF e possono essere richiamati
successivamente attraverso la gestione di disegno. Qui con il „pulsante pull
down" si può inoltre decidere se si crea un file PDF per ciascun progetto
con „file PDF ad una pagina“ oppure si salvano tutti i progetti in un file
PDF con „file PDF a più pagine. Scegliendo „un file PDF per scala " quando
si fanno uscire più scale è possibile creare addizionalmente un file PDF a
parte per ciascuna scala. Scegliendo "indicare progetti nella finestra " si
compongono i progetti nella visione Layout, in singole finestre.
Facendo uscire alcune scale in una volta, si può stabilire con „ottimizzare
su tutte le scale“ se, ad esempio, per l’ottimizzazione incollatura o
l’ottimizzazione pannelli vanno ottimizzate tutte le scale insieme.
Sulla parte destra del menu sono disponibili i comandi „uscita“, „carica“,
„salva“, „cancella rigo“, „cancella tutto“ e „chiudi“. Con "uscita/stampa"
si avvia l’operazione di stampa. Con "carica" si può richiamare
un’impostazione di uscita progetto salvata in precedenza. Con "salva" è
possibile salvare un’impostazione di uscita progetto un un nome desiderato.
Con "cancella rigo" si possono eliminare singoli righi dell’uscita di
progetto. Volendo allestire un’uscita di progetto completamente nuova si
possono eliminare con “cancella tutto” le varianti di uscita predefinite.
Con „chiudi“ si chiude il menu dell’uscita di progetto.
Un’altro menu di selezione influisce sulla dimensione e la selezione del
menu. Sono disponibili le impostazioni “visione minimale”, “visione normale”
e “con selezione”. Scegliendo la "visione minimale“ si vede solo il campo
per la denominazione. Con "visione normale" si aggiungono i campi "disegno",
"P" (parametro), "progetto modello", "progetto numero" (numero di progetto),
"indice" (numero direvisione), "impostazioni di indicazione" (F7) e "scala".
Con l’impostazione "con selezione" si aprono in dissolvenza anche i campi
"campo", "X" ed "contenuto".
Nel campo "denominazione" si può assegnare un nome per la variante di
uscita. Un clic con il tasto sinistro del mouse sul campo attiva
l’inserimento. Nel campo "disegno" si può schegliere il disegno nel menu di
selezione. Nel campo "P" (parametro) si attiva un P nei disegni che possono
essere ottimizzati. Cliccando il P si stabiliscono qui le impostazioni per
l‘ottimizzazione. Qui sono sempre solo attivi i campi che fanno senso. Qui
si può scegliere tra l’impostazione per l’ottimizzazione pannelli,
l’ottimizzazione incollatura e per i bordi. Inoltre c’è la possibilità di
„raggruppare i componenti uguali“. Nel campo "modello di progetto" è
possibile assegnare un modello di progetto creato in precedenza. Nel campo
"impostazioni di indicazione (F7)" si sceglie l’impostazione F7 desiderata.
Nel campo "scala" viene depositata la scala per la variante di uscita.
Se si vogliono fare uscire dei componenti di un gruppo di componenti (ad es.
pedate) su progetti diversi occorre eseguire la registrazione nella cartella
LM dei componenti (ad es. nel campo delle note la registrazione “progetto
1”). Nella colonna "campo" dell’uscita automatica del progetto poi si può
selezionare "nota" e poi nel campo “contenuto” eseguire in seguito la
registrazione "progetto1".
Nel campo "X" si definisce come selezionare. Sono disponibili le
impostazioni "=" (uguale), ">" (maggiore), "<" (minore), "<>" (disuguale),
"C" (contiene) e "C" (non contiene).
Stampando un progetto si crea automaticamente un numero di progetto nella
gestione di progetti. Questo viene indicato nel campo "progetto numero".
Creando una revisione per un progetto nella gestione di progetti vuol dire
che nella cartella "indice" viene indicata la valutazione (ad es. il numero
di revisione) nella cartella "indice".
Dopo aver impostato le diverse varianti di uscita secondo le proprie
esigenze si ha la possibilità di salvare queste impostazioni e di
richiamarle e stamparle sempre di nuovo. La nuova uscita di scale in
automatico si distingue per la sua rapidità e l’elevato livello di
flessibilità.
<Filmato - Uscita automatica
per scale>
- Nella versione 12.2 si è reso possibile il trasferimento tutto
automatico di tutti i componenti della scala ai sistemi CAM delle macchine a
controllo numerico. Con l’uscita automatica di scale ora si possono
esportare in modo sincronico tutti i componenti della scala.
Attraverso "strumenti", "uscita di scale in automatico" si apre il menu
dell’uscita di progetto in automatico. Qui nella cartella "export-macchina"
si possono attivare le varianti di uscita predefinite. Con il comando
“uscita/stampare” si avvia l’export alla macchina.
Con un clic destro sulle barre di simboli (adattare, comandi, strumenti) è
possibile posizionare il comando „uscita automatica di scale“ in un luogo a
piacere della barra di simboli. Così si riesce a richiamare il comando in
modo ancora più rapido e comodo.
Per l’uscita automatica del progetto (cartella „export macchina), nella
rubrica „scale“ sono disponibili diverse opzioni. Attivando l’opzione "tutte
le scale" vuol dire che tutte le scale presenti nel progetto di costruzione
partecipano all’export alla macchina. Con l’impostazione "tutte le scale nel
piano attuale" partecipano all’export le scale del piano attivo. Con "scale
evidenziate" sono solo le scale di cui si è evidenziato prima la “presa di
scala”. Trovandosi in un disegno di visione o di sviluppo è possibile fare
uscire i componenti di questa scala usando l’opzione „scala attuale“.
Nel "percorso superiore export“ si definisce dove vanno esportati i
componenti. Con "Default-INI" viene selezionato il file INI usato per il
trasferimento.
Facendo uscire più scale in una volta è possibile decidere con „ottimizzare
su tutte le scale“ se per l’ottimizzazione incollatura o l’ottimizzazione
pannelli vanno ottimizzate insieme tutte le scale.
Sulla parte destra del menu sono disponibili i comandi „uscita“, „carica“,
„salva“, „cancella rigo“, „cancella tutto“ e „chiudi“.Con "salva" è
possibile salvare un’impostazione di trasferimento macchina modificata con
un nome desiderato. Con "uscita/stampa" si avvia il trasferimento alla
macchina. Con "carica" si può richiamare un’impostazione di trasferimento
macchina salvata in precedenza. Con "cancella rigo" si possono eliminare
singoli righi del trasferimento macchina. Volendo allestire un trasferimento
macchina completamente nuova si possono eliminare con “cancella tutto” le
varianti di trasferimento predefinite. Con „chiudi“ si chiude il menu
dell’uscita di progetto.
Un’altro menu di selezione influisce sulla dimensione e la selezione del
menu. Sono disponibili le impostazioni “visione minimale”, “visione normale”
e “con selezione”. Scegliendo la "visione minimale“ si vede solo il campo
per la denominazione. Con "visione normale" si aggiungono i campi "disegno",
"P" (parametro), "file-INI scale" (file-INi scale) e “indice subordinato”.
Con l’impostazione "con selezione" si aprono in dissolvenza anche i campi
"campo", "X" ed "contenuto".
Nel campo „denominazione“ si può assegnare un nome per l’export alla
macchina. Un clic con il tasto sinistro del mouse nel campo attiva
l’inserimento.
Nel campo "componente", è possibile selezionare il componente nel menu di
selezione.
Nel campo "P" (Parameter) si attiva una P per i componenti che possono
essere ottimizzati. Cliccando il P si possono impostare in un menu i
parametri per l’ottimizzazione. Vengono resi attivi solo i campi che fanno
senso. Qui si può scegliere tra le impostazioni per l’ottimizzazione di
pannelli, per l’ottimizzazione di incollatura e per i bordi. Inoltrre vi è
la possibilità di „raggruppare gruppi uguali“.
Nel campo "file-INI SCALE" si può assegnare un “file-INI” speciale al
componente.
Nel campo "indice subordinato" è possibile assegnare un nome ad una cartella
che viene creata nell’indicedel „percorso superiore export“ dopo l’export.
In questa cartella vanno a finire specialmente questi componenti esportati.
Volendo fare uscire i componenti di un gruppo di componenti (ad. es. pedate)
su progetti diversi occorre fare la registrazione nella cartella LM dei
componenti (ad es. nel campo delle note la registrazione “export1”). Nella
colonna "campo" dell’uscita automatica del progeto poi si può selezionare
„nota“ e poi nel campo “contenuto” fare in seguito la registrazione
“export1”.
Nel campo "X" si imposta come selezionare. Sono disponibili le impostazionei
"=" (uguale), ">" (maggiore), "<" (minore), "<>" (disuguale), "C" (contiene)
e "C" (non contiene).
Avendo impostato e salvato le proprie varianti di export macchina vuol dire
che possono essere richiamate e stampate sempre di nuovo. La nuova uscita
automatica di scale si distingue per la sua velocità e l’elevata
flessibilità.
<Filmato - Trasferimento tutto
automatico di scale alle macchine CNC>
- Scale eleganti grazie alla parallelità continua dei fianchi. Non c’è
problema con la versione 12.2.
Nel dato fondamentale si è resa possibile una nuova definizione per i
fianchi. Impostando nella cartella “ver” nel corso delle curve “curva
interrotta” è possibile impostare nella cartella "Dat" presso l’impostazione
„distanza“ nel menu di selezione la „larghezza da sopra“, la „larghezza da
sotto“ oppure „centrare la larghezza“. Secondo l’impostazione eseguita si
attivano i campi "larghezza", "distanza da sopra " e "distanza da sotto".
Con l’Impostazione „larghezza da sopra“ il fianco tiene la distanza
superiore, lo spigolo inferiore del fianco ne risulta in parallela con una
larghezza impostata.
Selezionando „larghezza da sotto“ il fianco mantiene la distanza inferiore
impostata. Lo spigolo del fianco ne risulta in parallela con una larghezza
impostata.
Con "centrare larghezza" si calcola una curva di fianco al centro. DA questa
curva si proietta in alto e in basso rispettivamente la metà della larghezza
impostata. Qui non si bada più alla distanza. Con questa innovazione è
possibile creare fianchi snelli ed eleganti.
<Filmato - Scale eleganti>
- Nella versione 12.2 si possono scrivere ancora più informazioni
automaticamente sul progetto. Per la scala c’è una moltitudine di nuovi
spazi immaginari. Così si riesce a valutare ancora meglio sul progetto o nel
testo le informazioni di componenti o costruzioni.
I nuovi spazi immaginari si trovano in "CAD", "testo", "inserire spazio
immaginario", nell‘argomento "scale". Per la valutazione della serie di dati
della scala si sono aggiunti gli spazi immaginari “invito”, “gradino
d’uscita”, “lunghezza foro solaio”, “spazio testa” e “angolo testa”.
Per un progetto visione dall’alto, ad esempio, si può scegliere tra
„spessore corrimano sinistra/destra", "altezza corrimano sinistra/destra",
l’altezza di parapetto ringhiera sinistra/destra", "spessore fianco
sinistra/destra ", "spessore corrente sinistra/destra", "spessore longherone
sinistra/destra", "spessore montante sinistra/destra" e lo “spessore
steccati sinistra destra“. Se non si vuole distinguere "sinistra" o.
"destra" sono disponibili gli spazi immaginari "spessore fianco", "spessore
corrimano", spessore longherone!“, “spessore corrente”, “spessore montante”
e spessore steccati. Inoltre c’è il materiale dei componenti "pedate",
"fianchi“, "longheroni", "correnti", "corrimano", "montanti" e "steccati".
Vale per tutti gli spazi immaginari: se per un gruppo di componenti ci sono
diversi dati vuol dire che vengono valutati l’uno dopo l’altro..
Oggetti 3D
- Alle lavorazioni 3D si è aggiunto il nuovo dato fondamentale “quadro
fori“. Con questo nuovo dato fondamentale è possibile predefinire in modo
facile e rapido un numero qualsiasi di fori su una determinata superficie
come quadro fori. I quadri fori sono stati integrati nei dati fondamentali
in un gruppo subordinato “lavorazioni 3D”, “forature”.
Nella cartella “CMP” del quadro fori si definiscono lunghezza e larghezza
della superficie da suddividere. Lunghezza e larghezza possono essere
impostate come al solito in modo “fisso” o “variabile”. Con "angolo interno"
si definisce l’angolo tra la direzione X e la direzione Y. Nella cartella
">>" è possibile assegnare un oggetto 3D che deve essere suddiviso.
Cliccando il campo di rimando si aprono i dati fondamentali e si può
assegnare ad esempio un foro oppure un bullone calibrato. In questo contesto
bisogna considerare che per il quadro fori nella versione 12.2 sono
disponibili mezzi di collegamento e lavorazioni 3D perfettamente allineati.
Questi si trovano in "mezzi di collegamento", "collegamenti a vite" nel
gruppo "per quadri di fori". Selezionando lì un mezzo di collegamento oppure
una lavorazione 3D questi vengono creati automaticamente sul punto di
suddivisione del quadro fori.
Per suddividere la superficie sono disponibili varie opzioni di impostazione
nel senso del componente (direzione – X) come anche per il senso trasversale
rispetto al componente (direzione – Y):
- Direzione-X: opzioni di impostazione per il senso longitudinale del
componente
- Numero/quantità: numero/quantità di punti di suddivisione nel senso
del componente
- Distanza (fissa): distanza fissa dei punti di suddivisione nel senso
del componente
- Distanza (massima): distanza massima dei punti di suddivisione nel
senso del componente
- Distanza iniziale (auto): distanza automatica all‘inizio
- Distanza iniziale (fissa): distanza fissa all‘inizio
- Distanza iniziale (min.): distanza minima all‘inizio
- Distanza: distanza fissa tra i punti di suddivisione
- Distanza finale (auto): distanza automatica alla fine
- Distanza finale (fissa): distanza fissa alla fine
- Distanza finale (min.): distanza minima alla fine
- Distanza: distanza fissa tra i punti di suddivisione
- Direzione-Y: opzioni di impostazione trasversali rispetto al senso
longitudinale del componente
- Numero/quantità: numero/quantità di punti di suddivisione
trasversali rispetto al senso del componente
- Distanza: (fissa) distanza fissa dei punti di suddivisione
traversali rispetto al senso del componente
- Distanza: (max.) distanza massima dei punti di suddivisione
trasversali rispetto al senso del componente
- Distanza iniziale (auto): distanza automatica all‘inizio
- Distanza iniziale (fissa): distanza fissa all‘inizio
- Distanza iniziale (min.): distanza minima all‘inizio
- Distanza: distanza fissa tra i punti di suddivisione
- Distanza finale (auto): distanza automatica alla fine
- Distanza finale (fissa): distanza fissa alla fine
- Distanza finale (min.): distanza minima alla fine
- Distanza: distanza fissa tra i punti di suddivisione
- In "posizionamento" si possono definire altre impostazioni per il
posizionamento preciso della suddivisione:
- Tipo di posizionamento (massimale): suddivisione sulla massima
superficie di riferimento
- Tipo di posizionamento (minimale): suddivisione sulla massima
superficie di riferimento rettangolare possibile
- Inoltre lì è possibile modificare il punto di riferimento del quadro di
fori da „inizio sotto“ attraverso „“fine sopra“ verso „inizio sopra“.
Presso l’opzione "spostamento" è inoltre possibile spostare i punti di
suddivisione con le impostazioni „spostamento a meta“ per la metà della
distanza. Con l’impostazione “diagonale” si sistemano i punti di
suddivisione in diagonale sulla superficie.
Con queste impostazioni possibili si possono definire ad esempio i quadri di
fori per collegamenti-tiranti-puntoni, file di forature per un ancoraggio di
arcareccio, quadri di fori per punti nodali nella costruzione di capriate o
vari quadri di fori per componenti in acciaio.
<Filmato - Quadri di perforazione>
- Ai dati fondamentali nella costruzione in acciaio si è aggiunto il nuovo
gruppo „acciaio piatto“. Con questo nuovo dato fondamentale si possono
produrre semplici linguette con fori ma anche componenti in acciaio speciali
e ad adattamento complessi. Il dato fondamentale-acciaio piatto è un
componente 3D e può essere usato tramite il comando „costruzioni in
acciaio“. È possibile definire come al solito uno “spessore”, una
“larghezza” ed una “lunghezza”. Nelle cartelle “3D” e “anc” si possono
preregolare anche i dati involucro 3D come anche i punti di ancoraggio come
per gli altri componenti 3D.
L’acciaio piatto si distingue da altri componenti in acciaio nella cartella
„lav“. Qui sono disponibili varie opzioni ed impostazioni riguardo alla
lavorazione dell’acciaio piatto. Mettendo l’impostazione
"fessura/intestatura" a "no", significa che l’acciaio piatto non crea alcuna
lavorazione su un legno. Si disinseriscono anche tutte le altre
impostazioni. Con l’impostazione „sempre“ l’acciaio piatto crea una
lavorazione fessura/intestatura su una o più case interessate secondo la
selezione, Selezionando l’opzione “stante all’interno“, vuol dire che
l’acciaio piatto crea solo una lavorazione se si trova all’interno del
legno. Con le impostazioni possibili in “effetto” si definisce su quale
componente deve agire la lavorazione dell’acciaio piatto. Con le
„impostazioni - aria“ (aria sopra, aria sotto, aria a sinistra, aria a
destra, aria al lato) si può assegnare un gioco di montaggio intorno
all’acciaio piatto.
Attraverso i campi di riamando dei “quadri di fori” si possono assegnare
fino a due quadri di fori per ciascun acciaio piatto. Questi creano anche le
lavorazioni relativamente grandi sull’acciaio piatto, secondo l’impostazione
del “diametro foro”. Momentaneamente l’acciaio piatto è l’unico dato
fondamentale a cui si possono assegnare quadri di fori. CosÌ per la prima
volta si possono creare foratura nell’acciaio piatto.
Nella cartella "va" (varie) si può impostare se il componente va disegnato
nel „disegno di produzione.
Adesso è possibile rappresentare e quotare completamente in automatico tutti
i colleganti in acciaio piatto attraverso la funzione „visione componente
individuale“ nella barra di simboli superiore. Premendo un solo pulsante si
crea nella visione del componente una visione in facciata, una visione
laterale, una visione dall’alto, visione obliqua 3D ed una visione dettaglio
del componente quotata completamente in automatico. Passando adesso nella
visione Layout si apre un progetto predefinito in cui sulla parte sinistra
viene creata completamente in automatico una proiezione a 3 lavagne (visione
in facciata, visione laterale e visione dall’alto) e sulla parte destra la
visione dettaglio quotata. Essendo il componente composto da alcuni
componenti individuali che sono stati raggruppati si crea automaticamente il
numero relativo di cornici di posizione per i dettagli. Con due soli "clic"
si ottiene un progetto perfettamente quotato fino al dettaglio. (vedi più
dettagli per la quotatura automatica e l’uscita del progetto in generalità)
Per raggruppare più facilmente i componenti si è perfezionato il comando di
lavorazione „raggruppare componente“. Adesso esiste la possibilità di
raggruppare componenti ancorati o provenienti da vari disegni di visione.
L’allineamento dell’oggetto influenza le visioni standard del disegno di
produzione. (vedi più dettagli per la quotatura automatica e l’uscita del
progetto in generalità)
Per la creazione di acciaio piatto, e specialmente per l’istanza „ancorare
su superficie componente“ è disponibile la nuova opzione „ancorare
all’interno del quadrone”. Con questa opzione si ancora automaticamente un
oggetto 3D all’interno del componente. In questa circostanza, se necessario,
l’oggetto ancorato riesce a prendere tutte e tre le dimensioni del quadrone
involucro.
Inoltre l’acciaio piatto ha la particolarità nello „stato di componente“, e
cioè la possibilità di trasferimento nel programma elementi. Dall`elementi è
possibile esportare l’acciaio piatto nel formato BTL. In questo momento si
esportano profilo esterno e fori che sono stati creati tramite un quadro di
fori.
L’ancoraaggio dell’acciaio piatto in genere è allineato „a centro“. Con
questa impostazione è perfettamente idoneo per colleganti individuali e
colleganti nodali e può essere assegnati a questi compreso quadro di fori e
mezzi di collegamento.
Con il dato fondamentale nuovo si possono i più svariati componenti in
acciaio come ad esempio una semplice scarpa d’appoggio o collegamenti nodali
complicati.
<Filmato - Componenti in
acciaio: componenti an acciaio raggruppati>
- Per disegnare in modo facile e rapido dei componenti in acciaio si è
integrato nel programma SEMA il nuovo comando di creazione „collegante
acciaio piatto“. Con questo comando si possono creare con pochi clic i
colleganti individuali ed i colleganti sui legnami.
Il collegante individuale è un semplice acciaio piatto il quale con le
relative impostazioni viene ancorato automaticamente sul componente.
Il comando di creazione “collegante individuale” è la prima istanza del
comando integrato „collegante acciaio piatto“ nella parte di programma 3CAD.
IL collegante individuale viene creato sul legno con un solo clic sul. Può
essere inserito direttamente tramite un container di dati fondamentali come
ad esempio un mezzo di collegamento. Inoltre per il posizionamento del
collegante individuale ci sono due pulsanti opzionali.
Con queste due opzioni si riesce ad ancorare il collegante individuale sul
quadrone involucro di un componente (Alt+1) oppure a sistemarlo ad angolo
retto con il taglio del componente (Alt+2).
Nel dato fondamentale del collegante individuale si possono predefinire le
seguenti impostazioni:
Per primo si definisce lo spessore dell’acciaio piatto. In "posizionamento"
ci sono varie opzioni per impostare la posizione del collegante sul legno.
Con l’opzione "esterno" si ancora l’acciaio piatto sulla parte che si
seleziona con il mouse. Con "esterno doppio" si crea automaticamente un
secondo acciaio piatto sulla parte opposta. Con "a un taglio" si crea
l’acciaio piatto a centro del legno; con „a due tagli“ si crea
automaticamente una seconda linguetta nel legno. In questa circostanza si
divide la sezione trasversale del legno in tre parti uguali.
Attraverso il rimando della linguetta di collegamento si assegna un acciaio
piatto al collegante individuale. Questo può, come già descritto per
l’acciaio piatto, portare un quadro fori e mezzi di collegamento.
Attraverso "tipo" si può anche definire se l’acciaio piatto viene calcolato
oltre il componente destinatario o se si rapporta con la fine del legname
del componente destinatario.
Nella cartella "So" è possibile, come già descritto per l’acciaio piatto,
impostare se il collegante deve partecipare per intero al disegno di
produzione o meno. Qui bisogna considerare che questa impostazione è
indipendente da quello che è stato impostato per i singoli componenti del
collegante (acciaio piatto, mezzi di collegamento).
Adesso è possibile rappresentare e quotare completamente in automatico i
colleganti individuali attraverso la funzione „visione componente singolo“.
Premendo un solo pulsante si crea nella visione del componente una visione
in facciata, visione laterale,visione dall’alto, visione obliqua 3D ed una
visione dettaglio quotata completamente in automatico. Passando adesso alla
visione Layout si apre un progetto predefinito in cui sulla parte sinistra
si crea completamente in automatico una proiezione a tre lavagne (visione in
facciata, visione laterale, e visione dall‘alto) e sulla parte destra la
visione dettaglio quotata. Essendo il componente composto da più componenti
singoli che sono stati raggruppati, si crea automaticamente il rispettivo
numero di cornici di posizione per i dettagli. Con due soli “clic” si
ottiene un progetto quotato perfettamente fino al dettaglio. (vedi più
dettagli per la quotatura automatica e l’uscita del progetto in generalità))
I colleganti individuali possono essere raggruppati senza problemi anche con
altri componenti. Essi si prestano perfettamente per collegamenti a
unione/divisione e successivi di qualsiasi tipo.
<Filmato - Componenti in
acciaio: collegante individuale>
- Il collegante nodale è composto da alcuni acciai piatti i quali, con le
relative preregolazioni, possono essere creati automaticamente su qualsiasi
nodo di componente. (ad es. nodo traliccio, nodo capriata ecc.)
Il comando di creazione „collegante nodale“ è la seconda istanza del comando
„collegante acciaio piatto“ nella parte del programma 3CAD. Per creare il
collegante nodale si devono evidenziare tutti i legnami interessati. In
questa circostanza non ha importanza a quale estremità vanno evidenziati i
componenti. Essendo evidenziati tutti i legnami desiderati si crea
automaticamente il collegante nodale sul relativo punto nodale. Anche il
collegante nodale può essere posizionato direttamente sui legnami tramite i
container di dati fondamentali.
Nel dato fondamentale del collegante nodale sono disponibili le seguenti
possibilità di impostazione:
Per primo si definisce lo „spessore " dell’acciaio piatto. In
"posizionamento" si definisce con varie opzioni di impostazione la posizione
del collsegante sul legno. Con l’opzione "esterno" l’acciaio piatto viene
ancorato sulla parte che si seleziona con il mouse. Con "esterno doppio" si
crea automaticamente un secondo acciaio piatto sulla parte opposta. Con "a
un taglio" si crea l’acciaio piatto a centro del legno; con "a due tagli" si
crea automaticamente una seconda linguetta nel legno. In questa circostanza
la sezione trasversale del legno viene divisa in tre parti uguali.
Attraverso il rimando delle linguette di collegamento si assegnano uno o più
acciai piatti diversi al collegante nodale. In "linguette di collegamento" è
possibile assegnare rispettivamente un acciaio piatto individuale per il
„componente principale“ (componente continuo), il componente trasversale (ad
angolo retto con il componente principale) e per il componente obliquo
(tutti i componenti che non sono ad angolo retto con il componente
principale. Come già descritto per l’acciaio piatto, questi possono portare
un quadro di fori e mezzi di collegamento. Con "tipo" si può inoltre
definire, se il collegante nodale va creato con la forma esatta, come
pannello rettangolare o come pannello convesso (forma più piccola possibile
senza angoli interni).
Nella cartella „So“, come già descritto per l’acciaio piatto, è possibile
impostare se il collegante deve far parte per intero del disegno di
produzione. Qui bisogna considerare che questa impostazione non dipende da
quello che è stato impostato per i singoli componenti (acciaio piatto, mezzi
di collegamento) del collegante..
Con la funzione “visione componente individuale” nella barra di simboli
superiore i colleganti nodali possono essere rappresentati e quotati
completamente in automatico subito. Co un solo clic del pulsante si crea
nella visione del componente una visione in facciata, una visione laterale,
una visione dall’alto, una visione obliqua 3D ed una visione dettaglio
quotata completamente in automatico. Passando adesso alla visione Layout si
apre un progetto predefinito in cui sulla parte sinistra si crea
completamente in automatico una proiezione a tre lavagne (visione in
facciata, visione laterale e visione dall’alto) e sulla parte destra la
visione dettaglio quotata. Essendo il componente composto da alcuni
componenti singoli si crea automaticamente il relativo numero di cornici di
posizione per i dettagli. Con soli due "clic" si ottiene un progetto quotato
perfettamente fino al dettaglio. (vedi più dettagli per la quotatura
automatica e l’uscita del progetto in generalità)
I colleganti nodali possono essere raggruppati senza problemi con altri
componenti. Essi sono perfettamente idonei per i collegamenti nell’ambito
delle capriate, come pannelli di chiodi o ad esempio per nodi a traliccio.
<Filmato - Componenti in
acciaio: collegante nodale>
Dati fondamentali Componenti Programma
- Da subito nel programma SEMA è possibile lavorare contemporaneamente con
più cartelle di dati fondamentali. Se finora erano disponibili solo i dati
di una cartella, adesso è possibile indicare e selezionare i dati di un
numero qualsiasi di cartelle.
Nella selezione delle cartelle nel „sommario cartelle“ (comandi di creazione
e container di dati fondamentali) si possono attivare più cartelle. In
questo modo si possono creare e fare indicare le cartelle di dati
fondamentali secondo un riferimento tematico. Un esempio sarebbe una
cartella di mezzi di collegamento che contiene esclusivamente mezzi di
collegamento. Aggiungendo inoltre anche questa cartella di mezzi di
collegamento, vuol dire che quando si creano i mezzi di collegamento sono
disponibili anche i contenuti di questa cartella. Naturalmente I dati poi
non vengono indicate quando si crea una parete. Il programma verifica se
cisono dati fondamentali identici doppi e ne attiva solo uno. Così si evita
che ci siano più dati uguali da poter selezionare. In questa circostanza il
programma verifica prima il nome del dato fondamentale. Se si trovano due o
più nomi di dati fondamentali identici vuol dire che poi viene verificato se
è identico anche il contenuto. Essendo identici nome e contenuto si indica
solo un dato fondamentale. Essendo identico il nome e diverso il contenuto
vengono elencati naturalmente entrambi i dati fondamentali. Inoltre si
dovrebbe fare attenzione alla struttura quanhdo si creano tali cartelle con
riferimento tematico. Selezionando il nome della cartella identico con uno
di un’altro recipient vuol dire che i dati supplementary vanno a finire
nella stessa cartella. Se si da un’altro nome alla cartella significa che ci
sono più cartelle nella struttura dell’indice da poter selezionare. Per
ragione di chiarezza da quale recipiente di dati fondamentali derivano i
dati indicati viene esposto il nome del recipiente nella barra superiore del
dato fondamentale. Il programma salva naturalmente quali recipienti sono
stati attivati in modo che saranno re-indicati nel caso del ri-avvio del
programma. In questa circostanza i recipienti attivi presso i „comandi di
creazione“ sono indipendenti dai recipienti attivi presso i container di
dati fondamentali. Così è possibile attivare altri recipienti presso i dato
fondamentali rispetto a quelli presso i „comandi di creazione“. Lì è anche
possibile attivare cartelle differenti per ciascun container. Per risalvare
I component è disponibile solo un recipiente come finora. Questo recipiente
è quello attivato nella gestione di dati fondamentali. Nella gestione di
dati fondamentali vengono rappresentati solo i dati di un recipient.
Grazie a questa potente novità è possibile creare in modo chiaro e
strutturato cartelle di dati fondamentali piccoli e riferiti esattamente ad
un argomento senza perdere la visione d’insieme in una gigantesca cartella
di dati fondamentali.
<Filmato - Operare facilmente con
cartelle fondamentali>
Elementi
- Per l’export BVX2 è stato perfezionato in dettaglio l’export di incastri
trascinanti. (ditta Fa. G.R Sistemi)
- Adesso è possibile esportare via BTL al robot K2anche i componenti con
l’impostazione trasferimento-LM „no“.
- È stato corretto l’export di costruzioni individuali in collegamento con
l’impostazione „voltare prima del trasferimento“. (ditta Hoffstedde &
Hüntemann)
- In un caso speciale si è perfezionata la lavorazione su un puntone
attraverso i profili. (ditta Haudenschild)
- È stata ritoccata una lavorazione al taglio di gronda attraverso i
profili. (ditta Burn)
Innovazioni V12.1 Build 6800
Generalità
- Si è perfezionata nel centro avvio la lista di presa dei progetti di
costruzioni usati per ultimo. Spostando il mouse sul progetto si vedono
nell’indicazione del progetto tutti i dati d’intestazione del progetto di
costruzione. Così è possibile definire ancora meglio i progetti nella lista di
presa.
- Sono stati ritoccati in dettaglio i dati di componente con la rappresentazione
„coprente“. (ditta Skaletzka)
- Adesso a partire dal modulo „pianta professionale“ si può usare una banca dati
di indirizzi individuale nella gestione di progetti di costruzione. (ditta Zimmermann)
- Si è migliorato in dettaglio la valutazione di scritti. (ditta Renggli)
- A partire dalla versione 12.1 è disponibile il SEMA Centro di comando,
il quale è uno sviluppo nuovo. Con questo centro di comando è possibile
controllare in modo facile e rapido un intero progetto di costruzione e
quindi eliminare gli errori del disegno. Collisioni e conflitti vengono
indicati con un testo nel centro di comando ed in maniera visiva con un
triangolo nel disegno 2D e 3D. Partecipano alla verifica tutti i componenti
in legno di disposizione di puntoni, costruzione sistematica in legno e
3CAD.
Si può richiamare il centro di comando eseguendo un clic destro nella barra
di simboli superiore oppure attraverso „strumenti“, „centro di comando“.
Inoltre è stata sistemata una relativa icona (triangolo) nella barra di
simboli superiore. Generalmente il centro di comando si comporta come un
recipiente di dati fondamentali. È possibile agganciarlo alle quattro parti
dello schermo oppure posizionarlo in modo sospeso sullo schermo. Un centro
di controllo agganciato può essere „agganciato-aperto“ oppure „agganciato-automaticamente-nascosto“.
Nel caso di “agganciato-automaticamente-nascosto” si vede una cartella che
si apre quando viene toccato con il mouse e che fa entrare la gamma nello
schermo.
Il centro di comando si divide in due parti: nella parte superiore vengono
rappresentati collisioni e conflitti, i quali possono essere gestiti e
lavorati li stesso. Nella parte inferiore vengono indicate delle
informazioni addiszionali relative alle collisiioni ed ai conflitti. Per
controllare se in un progetto di costruzione ci sono delle collisioni
bisogna selezionare il comando “verifica/controllo del disegno” nella parte
superiore del centro di comando. Si apre un menu in cui si può scegliere tra
le seguenti possibilità: controllo di collisione per la parete attuale,
pareti evidenziate, tutti i componenti in legno nel piano e tutti i
componenti in legno nella base della casa. Così vengono controllati tutti i
componenti in legno che ci sono nel progetto di costruzione. Essendoci una
collisione tra due componenti in legno in senso longitudinale,vuol dire che
questi vengono indicati in una struttura ad indice nella parte superiore del
centro di comando. Durante la verifica del disegno viene indicato il
progresso nella parte inferiore (informazioni addizionali). Con „annullare“
si può terminare in anticipo la verifica. Dopo il calcolo dei componenti
viene indicato se si sono riscontrate delle collisioni o meno.
Inoltre nel caso di angolo in automatico (parete automatica (F10) o
attraverso „pareti, inserire angolo, angoli in autoamtico“) si riconosce
automaticamente se gli angoli non vengono inseriti per mancanza di rimandi o
di altre circostanze. Gli angoli mancanti, non inseriti vengono poi indicati
automaticamente nel centro di comando e nel disegno.
L’indice a struttura nel centro di comando è suddivisa nel modo seguente:
Innanzitutto si distingue tra collisioni ed angolo automatico.
Nel prossimo ramo sono elencati i piani che sono stati verificati. Dietro ai
rispettivi piani viene indicata l’abbreviazione del piano.
Dopodiché si ramifica nei piani del componente dove si accertano le
collisioni oppure i conflitti. Questi piani di componente vengono suddivisi
in pareti, piani di costruzione e tetti. Nel caso delle pareti e dei piani
di costruzione si scrive addizionalmente la denominazione della parete sulla
parte destra dell’indice.
Nella ramificazione più inferiore si trovano i componenti che causano una
collsione. In più qui viene indicato il numero di componente. Nella parte
informazioni del centro di comando/controllo si trova una descrizione della
collisione (denominazione componente, posizione-Z, ecc.).
Però non si accertano soltanto le collisioni all’interno di una parete ma
anche tra i diversi piani di componenti, come ad esempio tra parete e tetto.
Un esempio sarebbe ad esempio la collisione di un corrente superiore di una
parete con l’arcareccio del tetto. Nel caso in cui ci fosse una collisione
tra componenti provenienti da piani di componenti differenti viene indicata
come informazione addizionale la denominazione della parete del componente.
Trovando una collisione vuol dire che vengono segnati con un triangolo
giallo i relativi componenti nel centro di controllo e visivamente nel
disegno, in 2D e 3D. Così si riesce a riconoscere a prima vista le
collisioni nel disegno e nel centro di controllo.
Naturalmente nel centro di controllo vengono elencati anche i piani di
componenti che dopo la verifica non contengono collisioni né conflitti.
Questi vengono segnati con un fumetto blu ed un punto esclamativo.
Con la seconda funzione nella barra di simboli superiore del centro di
controllo sopo aver selezinoato una collisione si può passare con il „mouse“
nell’indice al relativo piano di costruzione. Ad esempio selezionando un
corpo di parete il programma dopo aver confermato questa funzione passa
automaticamente alla visione della parete. Questa funzionalità può essere
eseguita anche con un doppio clic del mouse sul piano di costruzione nel
centro di controllo.
Ad esempio trovandosi nella visione di parete in cui si è accertata una
collisione, con la terza funzione „cerca eventi del disegno attuale“ è
possibile passare direttamente alla collisione/al conflitto nel centro di
controllo.
Conn le prossime tre opzioni è possibile aprire, chiudere l’intera struttura
dell’indice oppure chiudere solo i rami disattivi.
Con l’opzione „indica eventi particolari“ vengono indicati solamente rami in
cui si trovano delle collisioni. Così aumenta notevolmente la chiarezza
dell’indice, soprattutto quando si tratta di progetti più grandi.
Con il pulsante “rappresentazione dei simboli di controllo nel disegno” si
possono rendere visibili o invisibili i simboli nel disegno. Questa opzione
si trova altrettanto nella barra di simboli superiore nel programma SEMA.
La modifica delle collisioni e dei conflitti si esegue con l’ultimo
pulsante: „comandi per registrazioni selezionate del centro di controllo“.
Nel menu sono disponibili le seguenti possibilità:
Il comando „evidenziare componenti coinvolti“ evidenzia i componenti nel
disegno. Nel caso di un problema nel angolo automatico così vengono
evidenziate le relative pareti. Attraverso la funzione di visibilizzazione è
possibile rappresentare poi nel disegno esclusivamente questi componenti,
ovvero le pareti. Inoltre muovendo il mouse nel centro di controllo su una
collisione vuol dire che i componenti vengono messi in risalto con un
colore. Così si riesce a trovare rapidamente la parte problematica nel
progetto di costruzione.
Avendo il centro di controllo riconosciuto una collisione che però
dall’utente non è stata creata volutamente in questo modo è possibile
segnare la collisione come „trattata“ usando la funzione „trattare i
conflitti“. Questi componenti poi nell’indice vengono rappresentati con un
triangolo ed un segno verde. Il simbolo di controllo nel disegno sparisce.
Con la funzione „riattivare conflitto“ è possibile riprisitnare il
conflitto. Poi viene rappresentato di nuovo relativamente il simbolo di
controllo nel disegno.
Con l’ultima funzione si può cancellare contemporaneamente un nuodo di
controllo nell’indice e nel disegno. È impossibile riattivare il simbolo di
controllo.
Si possono attivare le funzioni appena descritte anche con un clic destro
sul rispettivo componente nel centro di controllo. Inoltre si cancellano
automatciamente dal centro di controllo le collisioni se si cancella uno dei
componenti interessati nel progetto di costruzione. Naturalmente è possibile
risolvere le collisioni anche attraverso diversi altri comandi di
lavorazione come ad esempio „posizione“. Però per far cancellare la
collsione bisogna riavviare il calcolo nel centro di controllo. Naturalmente
dopo il calcolo nuovo i conflitti già trattati continuano a rimanere già
trattati e non devono essere più verificati.
Con questo potente utensile si può verificare rapidamente e comodamente nel
progetto di costruzione se ci sono errori di costruzione.
<Filmato - SEMA Centro di
comando>
- Nella versione 12.1 è statointegrato il nuovo spazio immaginario
„numero-combinazione“ (@B-KOMBI-NR@) nell’argomento „componente“. Questo
spazio immaginario è una combinazione di spazi immaginari „numero
tetto-parete-solaio (VNR)“ e „numero tetto-solaio-elemento (EL)“.
Ramificando il nuovo spazio immaginario con un comando di un elemento di
tetto o solaio vuol dire che lo spazio immaginario valuta automaticamente il
numero di tetto-solaio-elemento (EL). Ramificando lo stesso spazio
immaginario con un componenti di un solaio, parete o tetto viene valutato
automaticamente il numero di tetto-parete-solaio (VNR). Usando questo nuovo
spazio immaginario ad esempio nelle preregolazioni (Alt+F7) in
valutazione/varie presso “con il trasferimento scrivere testo sul
componente”, significa che nel momendo in cui si esegue la lavorazione degli
elementi si scrive automaticamente su tutti i legni e le coperture
automaticamente il numero ditetto-parete-solaio (VNR), ovvero il numero
tetto-solaio-elemento (EL).
-
Volete creare un edificio intero in modo completamente dinamico ed assistito
con soli pochi clic del mouse? Non c’è problema! Adesso c’è l’assistente
edificio sviluppato completamente nuovo nella versione 12.1.
A tale scopo il menu per la creazione del progetto di costruzione (progetto di
costruzione proprietà) è stato rifatto otticamente ed èstato perfezionato. Nella
parte superiore del menu viene rapprentata „l’immagine di previsone del
progetto” che si può creare in „modificare, creare previsione PR“ (barra di
simboli superiore nel programma). Inoltre nella voce “di più/altro” si sono
integrate le funzioni attuali come “modello” (per selezionare un modello di
progetto di csotruzione), “opzioni” (per i dati d’intestazione del progetto di
costruzione) ecc… Volendo, attraverso „di più/altro” queste funzioni addizionali
possono essere aperte o chiuse in dissolvenza. Nella parte inferiore del menu
sono stati integrati tre pulsanti nuovi.
„Progetto vuoto“: si crea un progetto di costruzione senza contenuto (nella
versione precedente questo era il pulsante „OK“). Selezionando un progetto di
costruzione modello vuol dire che questo pulsante lo apre. Naturalmente poi da
“progetto vuoto” si trasforma in “progetto con modello”.
„Progetto con assistente-scale“: questa funzione nuova viene descritta nella
parte „scale“ della lista delle innovazioni.
„Progetto con assistente-edificio“: con questa nuova funzione si riesce a creare
un edificio intero con pochi clic del mouse. Segue un esempio per come creare in
maniera facile e rapida un edificio rettangolare con costruzione trasversale
annessa:
Intanto si apre il programma SEMA con il nuovo assistente-edificio. Dopo aver
selezionato “costruzione sistematica in legno” (doppio clic) si sceglie la
“costruzione-T” desiderata. Dopo aver adattato le altezze dei piani e scelto il
pulsante “continua” si giunge alla cartella “geometria”, dove vengono definite
le lunghezze dell’edificio. Gli inserimenti vengono messi in risalto visivo
dell’immagine di dati. Tetto, pareti e solai sono già predefiniti in modo che
cliccando il pulsante „completare“ si possa posizionare con un clic l’intero
edificio nell’area del disegno. I legnami vengono creati tramite le funzioni di
tetto e parete in automatico. Ecco pronto un edificio a più piani in costruzione
sistematica in legno con costruzione trasversale annessa.
Segue inoltre una descrizione dettagliata delle funzioni del nuovo
assistente-edificio. Generalmente l’assistente-edificio si comporta com un
container/recipiente di dati fondamentali. Egli può essere agganciato alle
quattro parti dello schermo oppure disposto in sospeso sullo schermo.
L’assistente-edificio agganciato può essere o „agganciato-aperto“ oppure „agganciato-nascosto-automaticamente“.
Nel caso di “agganciato-nascosto-automaticamente” si vede una cartella che si
apre quando viene toccata con il mouse e che poi fa entrare la gamma di opzioni
nello schermo. <Filmato - SEMA
Assistente-edificio>
Al fine di rendere ancora più perfetti rappresentazione ed uso si sono messi a
disposizione delle cartelle con immagini ausiliari illustrative. Cliccando
doppiamente su queste cartelle si riesce a navigare attraverso l’assistente. Con
“ritorna indietro” all’interno dell’assistente si può passare in qualsiasi
momento di nuovo alla gerarchia precedente. Così l’uso all’interno
dell’assistente è paragonabile a quello del Windows Explorer. Sono disponibili
le cartelle „costruzione a blocchi“, „costruzione sistematica in legno“ e „legno
massiccio“ i quali si possono aprire con un „clic doppio“. Adesso selezionando
ad esempio la cartella “costruzione sistematica in legno” sono disponibili tre
edifici predefiniti con planimetrie diverse. È possibile scegliere tra le
seguenti piante: „costruzione-L“, „costruzione rettangolare “ e „costruzione-T“.
Scegliendo ad esempio la “costruzione rettangolare” vuol dire che
nell’assistente si aprono l’immagine di dati ed i campi d’inserimento del
componente.
Nella prima cartella “piano” vengono indicati i piani del componente (piano
sottotetto, pianoterra, cantina e piastra suolo). È possibile modificare questi
nomi dei piani successivamente nell’assistente. Nella seconda colonna della
cartella è possibile definire l’altezza del pianoterra e della cantina.
L’altezza del piano sottotetto risulta dal tetto, il quale può essere più tardi.
Selezionando ad esempio l’altezza della cantina significa che il piano della
cantina viene reso attivo in una sezione nell’immagine di dati e tutti gli altri
piani vengono resi disattivi. Inoltre nell’immagine di dati l’altezza che deve
essere modificata viene illustrata con una linea di misura rossa con freccia
(aiuto sensitiva al contesto). L’altezza si riferisce sempre dallo “spigolo
superiore suolo” fino allo “spigolo superiore solaio”. Quindi modificando
l’altezza della cantina si ricalcolano automaticamente tutti i piani che si
trovano al di sopra. Allora non è necessario adattare individualmente le altezze
delgli altri piani. Inoltre nella seconda colonna possono essere inseriti o
disinseriti tutti i piani. Disinserendo ad esempio il piano della cantina vuol
dire che tutti i piani si ricalcolano ancora una volta e si ottiene un edificio
finito senza cantina. Inoltre nella cartella “piano” è possibile definire il
modo di inserimento per posizionare il componente-edificio. Si può scegliere tra
le seguenti possibilità.
Usando l’impostazione “adattamento” avviene un bilanciamento tra i piani del
componente e del progetto. Si fondono i piani di cui sono uguali l’uso (tetto,
solaio) e l’altezza del piano. Il piano del progetto di costruzione conserva il
suo nome. L’impostazione „addizione“ comporta che i piani del componente vengono
letti addizionalmente nella gestione dei piani del progetto. L’impostazione
“adattamento+nome” si comporta come l’impostazione “adattare”, però nel caso di
questa opzione devono essere uguali l’uso, l’altezza del piano ed il nome..
Con „continua à“ ovvero. „ß ritorna indietro“ è possibile passare alla cartella
prosssima o precedente. Si possono confermare continuamente con „ENTER“ tutti i
righi all’interno dell’assistente. Passando alla cartella “geometria” si possono
inserire indicazioni di lunghezza per definire la pianta, a seconda della forma
della pianta totale. Inoltre con il passaggio alla cartella “geometria” non
viene più rappresentata la sezione dell’edificio nell’immagine di dati, ma
automaticamente la visione dall’alto. Naturalmente è possibile rappresentare
l’edificio nell’immagine di dati anche in modo tridimensionale. Come per la
modifica delle altezze dei piani anche qui ci sono delle linee di misura rosse
con frecce ad illustrare quale lunghezza viene modificata. In questa circostanza
la direzione della freccia in che senso si allunga o accorcia la misura. Così,
ad esempio, si può modificare una costruzione rettangolare da 10m x 10m a 9m x
8m. Nella prossima cartella “tetto” si può stabilire il tipo, ovvero la forma
del tetto. A ciò sono disponibili ad esempio per la „costruzione rettangolare“
quattro rimandi di tetto. Attraverso i campi di rimando si può fare uso dei dati
fondamentali dell’assonometria. Così con pochi clic si può fare di un tetto a
due falde un tetto a padiglione. Naturalmenta anche nella cartella “tetto” sono
le linee di misura evidenziate a rendere visibile quale rimando di tetto viene
modificato.
Nella cartella „pareti“, si possono assegnare le pareti per il piano sottotetto,
il pianoterra e la cantina. Inoltre è possibile definire le finestre per il
piano sottotetto e le finestre, ovvero le porte per il pianoterra. Nell’immagine
di dati viene sempre rappresentato attivamente il piano in cui ci si trova. Gli
altri piani vengono rappresentati disattivi.
Nella cartella „solaio“ è possibile definire i solai per la disposizione di
travi, il solaiodi cantina e la piastra di pavimento.
Nell’ultima cartella “tst” si possono inserire dei commentari a piacere per il
componente. Avendo modificato tutti i dati nella maniera voluta si può quindi
inserire il componente tramite „completare“. Adesso il componente è agganciato
al „mouse“è può essere posizionato con le “istanze di inserimento”. Inoltre
sulla parte destra nello spazio inserimenti sono disponibili altre opzioni,come
ad esempio “posizionare punti di riferimentinuovi” (Alt+2) e “girare componente”
(Alt+5).
Ad inserimento eseguito si chiude automaticamente l’assistente-edificio. Questo
può essere riattivato tramite „file, assistente-edificio“ oppure attraverso la
nuova icona nello spazio inserimenti superiore. Naturalmente adesso è possibile
continuare a lavorare e modificare l’edificio.
<Filmato - Tipi finali sempre
aggiornati>
-
A partire dalla veresione 12.1 le modifiche del tipo finale vengono
rappresentate nel disegno già durante l’inserimento. Evidenziando un componente
e selezionando il comando “tipo finale” vuol dire che adesso i dati modificati
vengono visualizzati nel programma in tempo reale. Gli adattamenti si vedono
così in maniera perfetta specialmente in 3D. Selezionando dei tipi finali nuovi
dai dati fondamentali ed assegnandoli al componente vuol dire che questa
modifica viene aggiornata e disegnata prima di concludere il comando.
Riprendendo i dati dal disegno usando la pipetta oppure dei tipi finali completi
usando la funzione per copiare, vengono aggiornati anche questi immediatamente.
Si può controllare ed eventualmente correggere subito durante l’inserimento ad
esempio la parte della mortasa di un tenone che, come è noto, dipende dal senso
del componente.
È possibile controllare continuamente ed adattare passo per passo il risultato
di inserimenti e parametri complicati perprofili o teste di profili
Vengono realizzati sul legno vero e sono subito visibili gli inserimenti in
percentuale per intestature incrementate o per intestature a coda di rondine,
come anche ad esempo per la posizione dell’intestatura.
Le immagini di fori, come ad esempio per il tipo finale di scala, vengono
realizzate e visualizzate subito dopo l’inserimento.
Questa novità fa risparmiare molto tempo all’utente esperto e per i principianti
con il programma SEMA questo uso intuitivo rappresenta una faciilitazione ed un
aiuto essenziale per ottenere in modo facile e rapido il successo desiderato.
-
Nella versione 12.1 è stato implementato un nuovo comportamento layout
standard dinamico per le finestre di dati fondamentali. Così si crea molto più
spazio individuale per dati e testi per apparecchiature di rappresentazione
grandi ed ad alta definizione. Con questa innovazione vengono rappresentate in
modo ingrandito le finestre di dati fondamentali per i comandi di creazione e di
lavorazione come anche nella gesionte di dati fondamentali. Così, ad esempio,
nel caso del comando di creazione è possibile disporre due simboli di dati
fondamentali di media dimensione l’uno vicino all’altro.
Generalmente per la creazione del Layout standard individuale ci sono due metodi
d’uso diversi.
Questi possono essere attivati nel menu „adattare“ (clic destro barra di simboli
superiore) nella cartella „opzioni“. Premendo il pulsante nuovo integrato
„creare layout standard per finestra con dati fondamentali…“ si può scegliere
tra „creare layout standard classico“ (finestre piccole) e „creare layout
standard comfort“ (finestre grandi). Con l’opzione "comfort" c’è più spazio per
i testi nel dato fondamentale. Quindi i testi possono essere scritti ed indicati
per esteso. Così, ad esempio, nel caso di un dato fondamentale di costruzione
sistematica in legno si indica “tipo di taglio” per “TAG e “funzione” per “FNZN”.
Il layout “classico” ripristina le finestre di dati fondamentali piccole con i
testi abbreviati conosciute dalle versioni precedenti.
Per le finestre di dati fondamentali ingrandite è possibile impostare in modo
individuale la larghezza di colonna usando il cosiddetto „splitter“(divisore). A
seconda della posizione dello “splitter”(divisore) si scrive il testo per esteso
o in modo abbreviato. Con questa innovazione si riesce ad adattare perfettamente
SEMA all’apparecchiatura di rappresentazione (schermo/proiettore) attualmente in
uso.
Per le prime installazione e premendo il pulsante „standard“ , il quale è nuovo
nel menu „adattare“, si definisce come standard automaticamente il layout
„comfort“ per le apparecchiature illustranti ad alta risoluzione. Nel caso di
risoluzioni basse si usa automaticamente il layout standard “classico”.
<Filmato - Dati fondamentali con
„comfort“>
Questo permette di lavorare in modo molto più comodo su schermi ad alta
risoluzione e rende più facile ai principianti l’approccio al programma SEMA.
-
Al fine di rendere evidente che si sta eseguendo una modifica nel momento in
cui si creano dei componenti nel dato fondamentale, quest’ultimo riceve un
asterisco (*). Per indietreggiare di nuovo tutte le modifiche eseguite si è
integrata l’opzione „respingere modifiche“. Con un clic destro sul dato
fondamentale è possibile selezionare l’opzione „respingere modifiche“. Dopodiché
tutte le impostazioni nel dato fondamentale ritornano allo stato originario.
-
Si sono integrati i testi per la nuova impostazione di dati fondamentali
„comfort“ nelle seguenti lingue:: francese, italiano ed inglese.
<Filmato - Dati fondamentali con
„comfort“>
-
È stata perfezionata la velocità del programma. In particolare si è reso
più veloce il calcolo delle lavorazioni del componente in sottofondo. È
stato ottimizzato in maniera decisiva anche l*uso del programma durante il
calcolo in sottofondo in corso.
Presenter
- Funziona di nuovo la stampa di distinte del materiale partendo dal
Presenter. (ditta Kurmann, EBH Haus)
PIA, CAD, QUO, MCAD
- È stato perfezionato in dettaglio lo spostamento tramite il comando di
lavorazione „posizione dei testi CAD ramificati. (ditta Zehrer)
- È stato rielaborata in dettaglio l’autoquotatura nella visione di parete
(ditta Skaletzka)
Terreno
- Adesso il comando „terreno da oggetto“ nella selezione del programma in
terreno può essere utilizzato anche per linea di pianta. Inoltre per il
comando “terreno da oggetto” nello spazio di inserimento inferiore è
disponibile una misura di spostamente.
Profilo
- I dati dei campi di selezione „altezza gronda“ e „sporgenza“, specialmente per
l’impostazione „adattare lunghezza di sporgenza a listellatura fissa“ ora
possono essere copiati nel clipboard (Ctrl+C) ed essere inseriti relativamente
per la creazione di altri profili. Così l’utente può riprendere il dato esatto
in un’altro campo.
Assonometria
- È stata perfezionata l’intersezione di tetti parziale con „superficie di
smusso tavolone“. (ditta Mehlinger)
- È stato perfezionato ancora una volta il comando di creazione „tetto
parziale su poligono“. Quindi adesso è possibila anche creare assonometrie
su linee CAD, ovvero linee di pianta che formano un tratto di linee chiuso.
Inoltre è possibile definire una misura di spostamente nello spazio
inserimento.
<Filmato - Tetto, solaio, parete su
poligono>
Disposizione di puntoni
-
Si sono perfezionati i nodi di lavorazione di profili con evidenziamento
di descrizione. (ditta Coray)
-
Nella versione 12.1 è possibile eseguire l’intersezione
dei componenti con il comando di lavorazione „tagliare collegamento
angolare“ anche in 3D. Si possono assegnare tipi finali come intestature e
tenoni già durante il comando. In più adesso si può fare l’intersezione di
collegamento angolare anche per componenti differenti di sistemi diversi.
Si è ritoccato e perfezionato fondamentalmente il comando „tagliare
collegamento angolare“. Dopo aver evidenziato i componenti desiderati e
richiamato il comando si sceglie nello spazio inserimento la versione
„taglio“ o „intestatura“. Il tipo di taglio, ovvero la posizione
dell’intestatura si determina nel seguente campo di selezione. La
distinzione dei componenti è appoggiata da una descrizione (CMP1, CMP2).
Così è possibile formare in modo rapido e senza complicazioni i collegamenti
angolari come i tagli a smusso oppure delle intestature semplici.
I collegamenti angolari più complessi come le intestature incrementate, i
collegamenti a coda di rondine oppure i collegamenti con tenoni vengono resi
possibili con l’accesso ai tipi finali tramite il pulsante „definizioni
avanzate tipo finale“ (Alt+1). Sia i tipi finali assegnati che le loro
impostazioni vengono rappresentati subito sullo schermo ed ogni modifica si
aggiorna „in tempo reale“. Questo offre all’utente il miglior controllo
possibile ed una chiara visione d’insieme già durante la creazione del
collegamento angolare.
Per il caso in cui si devono tagliare in uno smusso i componenti con uno
spessore differente si è introdotta un’altra opzione: il collegamento
angolare bisettrico con diversi spessori di componenti (Alt+2). Essendo
attivo questo pulsante si esegue lo smusso in modo bisettrico. Non vi è
nessuna copertura completa delle superfici di taglio. Essendo disattivo il
pulsante (standard) lo smusso viene girato dall’angolo in modo che non sia
visibile nessuna superficie di taglio del collegamento angolare. L’angolo di
smusso non è bisettrico, le superfici di smusso si coprono completamente.
Il comando "tagliare collegamento angolare“ è stato abilitato per le visioni
oblique 3D e tutte le altre visioni come le sezioini verticali, orizzontali
e le visioni nord e sud. Naturalmente questa è la condizione per poter
eseguire adesso l’intersezione con un collegamento angolare anche i
componenti differenti di vari sistemi. Ad esempio è possibile fare
l’intersezione di legnami provenienti da diveerse pareti o piani di
costruzioni. È altrettanto possibile formare un collegaemento angolare da
diversi componenti., ad esempio tirante e puntone. Principalmente il comando
è stato reso possibile per tutti i legnami, quindi anche per legnami CAD,
puntoni o anche componenti in acciaio descritti nel legno.
Si può fare l’intersezione a formare un solo smusso prendendo anche i
componenti che non si trovano in un piano o che si trovano in posizione
girata o ruotata l’uno dall’altro.
<Filmato - Taglio collegamento
angolare in 3D>
-
Si sono realizzati ampi perfezionamenti e correzioni
nell’ambito dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Moobie, ditta
Kirsten, ditta Huber, ditta Hansmann, ditta Reining, ditta Hammer, ditta
Proegger, ditta. Coray, ditta Buder, ABZ Bodenseekreis, ditta Weihmann,
ditta Röhrig, ditta Betchalet, ditta Sense, ditta Schwarz, ditta Pretot, ABZ
Landau, ditta Hilzinger, ditta Schnitzler, Francia, Italia...)
-
Per il comando di creazione „lucernario“ adesso è
disponibile anche la posizione „centrale“, per quanto il lucernario venga
posizionato in modo indipendente dal raster di tegole (disattivare opzione
"posizionare lucernario in raster "). (Francia)
-
Gli abbaini a due falde, triangolari ed a padiglione
adesso possono essere creati con un arcareccio di colmo smussato sullo
spigolo superiore. Le impostazioni dell’arcareccio (arcareccio-puntone:
"smussare spigolo superiore, smussare spigolo superiore ed inferiore)
possono agire non appena si integra un tale arcareccio nel campo
dell’arcareccio di colmo del dato fondamentale dell’arcareccio.
-
In determinati casi non veniva indicato nella
rappresentazione visualizzata l’arrotondamento impostato delle intestature a
coda di rondine. Questo si è corretto.(ditta Pflugfelder)
-
Per il "giunto a tallone doppio" adesso si possono
definire due profondità differenti. Sono disponibili le opzioni di
inserimento "profondità tallone anteriore" e "profondità tallone
posteriore". (ditta Huber)
-
Nella versione 12.1 è possibile predefinire già nei dati fondamentali i
tipi finali per gli arcarecci. La funzione del tetto in automatico viene
perfezionata da tipi finali di arcareccio preallocati.
La cartella dei tipi finali del dato fondmentale per arcarecci adesso è
dotata dei campi di riamando per i tipi finali all’inizio ed alla fine già
nei dati fondamentali. Così, ad esempio, è possibile preallocare gli
arcarecci con teste di profilo nei dati fondamentali ed integrarli nella
creazione del profilo. Dopo aver creato l’assonometria ed eseguito
successivamente il tetto in automatico (F9) o tutti gli altri arcarecci in
automatico vengono disegnate automaticamente delle teste di profilo per le
estremità di arcareccio libere. Quindi non è più necessario eseguire una
successiva riallocazione di tipi finali. In questa circostanza il programma
riconosce completamente in automatico se l’arcareccio finisce su una linea
di facciat e che perció si crea la testa di profilo, oppure se nell’ambito
della falda va fatta un’intestatura automatica dell’angolo di profilo ed
ignorata la testa di profilo. L’intestatura aumtomatica degli arcarecci
avviene come finore secondo le impostazioni in Alt+F7 (disposizione puntoni,
arcarecci, impostazioni automatiche).
Con questa innovazione è anche possibile risalvare gli arcarecci nel
progetto completamente nei dati fondamentali. Adesso vengono salvati
altrettanto i tipi finali esistenti.
A ciò per la modifica di arcarecci si usa l’icona „archiviare come nuovo
dato fondamentale (F2) nella barra di comandi del dato fondamentale di
arcarecci..
Sono nuovi i pulsanti per "prendere" altri arcarecci dai dati fondamentali
di lavoro, ovvero dai dati fondamentali originali di SEMA. Con questa
funzionalità è possibile sostituire in modo facile e comodo gli arcarecci
nel progetto con gli arcarecci preallocati provenienti dai dati
fondamentali. Questo comporta un enorme vantaggio di tempo rispetto alla
creazione nuova soprattutto quando ci sono molte registrazioni nella
cartella della distinta del materiale degli arcarecci.
<Filmato - Tipi finali predefinibili
per arcarecci>
-
La modifica manuale di superfici di piallatura funziona di nuovo
indipendentemente dalla dotazione del modulo. (ditta. Baumgartner)
-
Si sono perfezionati i nodi di lavorazione di profili con evidenziamento
di descrizione. (ditta Coray)
Parete solaio
- Da adesso in avanti si possono creare pareti e corpi di parete con un
„clic“ su CAD/pianta-poligoni, CAD/pianta-linee, terreno e superfici base. A
ciò si sono integrati nella selezione del programma in „pareti“ il nuovo
comando „pareti su poligono“ ed in „profilo di solaio – solaio“ il comando
„solaio su poligono“. Richiamando il comando „pareti su poligono“ si apre il
dato fondamentale delle pareti. Il prossimo passo è quello di cliccare il
policono, ovvero di evidenziare completamente un tratto di linea chiuso su
cui si devono creare le pareti. Dopodiché si ottiene una previsione dei
corpi di parete sul poligono. Nello spazio inserimento (pulsante opzioni) si
continua a poter modificare come al solito il livello di altezza (Alt+1) ,
il riferimento di strato (Alt+2), la posizione di parete (Alt+3) e gli
strati (Alt+4). Inoltre è possibile inserire una misura di spostamento
negativa o positiva. Grazie al riferimento allo strato ed alla posizione
della parete è possibile modificare a piacere la posoizione del corpo di
parete sul poligono. Lo strato di riferimento può essere definito nelle
preregolazioni (Alt+F7) in „pareti/profilo, strato inserimento parete“.
Cliccando su “OK“ si creano le pareti. Il senso di creazione è sempre contro
l’orario, cioé da sinistra a destra. Dividendo/unendo uno spigolo continuo
di poligono vuol dire che su questa linea vengono create due pareti.
Il modo di procedere per la creazine di corpi di solaio su poligoni è
identico a quello per l’inserimento della parete. Per la creazione di corpi
di parete è altettanto disponibile una misura di spostamento.
Questa funzione è stata altrettanto messa a disposizione per creare fori di
solaio su poligoni. In “solaio profilo, foro di solaio” si trova il nuovo
comando „foro di solaio su poligono“.
<Filmato - Tetto, solaio, parete su
poligono>
Grazie a questi nuovi comandi si riescono ad esempio a creare in modo rapido
e comodo delle pareti, dei corpi di solaio e dei fori di solaio sui file DXF
importati.
- È stato ritoccata l’archiviazione di un componente in un caso
determinato. (ditta Merkle)
- Nella versione 12.1 è stata ampliata e perfezionata la funzione
dell’angolo automatico. Adesso con l’inserimento dei componenti angolari
vengono considerati lo spessore della parete (muro in legno) come anche la
parte in vista e la parte opposta. Inoltre è possibile inserire angoli
esterni automaticamente in maniera alternante.
A ciò alla „direzione principale“ nella cartella „PE“ (parete esterna) si
sono aggiunte le funzioni „in senso orario“ e „contro il senso orario“.
Inoltre nella parte dialogo dell’angolo per pereti esterne e pareti interne
è stato integrato il cosiddetto „tipo di inserimento“. Per questa funzione
nuova si può scegliere tra le seguenti possibilità:
Libero: con l’impostazione tipo di inserimento „libero“ si usa sempre il
rimando nel dato fondamentale trovato per primo (logica fino alla versione
12.0)
Fisso: i componenti angolari vengono inseriti solo se corrispondono la
direzione principale (ordine di posa del componente 1-2) e gli spessori di
parete del componente con il disegno in cui si deve inserire il componente.
Variabile: con questo tipo di inserimento non si considera più la direzione
principale ed il componente posato determina l’ordine per l*inserimento.
<Filmato - Angoli in automatico a
prefezione>
Il “tipo di inserimento” è stato altrettanto integrato nella parte dialogo
nell’ambito dell’angolo per i collegamenti-T di pareti interne e pareti
esterne. Lì però sono disponibili solo i „tipi di inserimento“ „libero“ e
„fisso“.Fondamentalmente il tipo di inserimento “fisso” si comporta come
quello per le pareti esterne ed interne. Gli spessori di parete della parete
continua e della parete congiungente devono essere identici agli spessori di
parete archiviati. Con la funzione “parte in vista fissa” (si o no) è
altrettanto possibile considerare la parte in vista. Scegliendo l’opzione
“fisso” per il tipo di inserimento e la parte in vista si inserisce il
collegamento-T solo se nel disegno della parete corrispondono entrambi i
criteri. Naturalmente si possono creare anche componenti provenienti dalle
combinazioni di entrambi le funzioni.
Grazie a questa innovazione è possibile attrezzare in maniera ancora più
differenziata ed individuale e in automatico le intersezioni di parete.
Inoltre è possibile inserire automatciamente gli angoli nelle pareti che non
hanno un collegametno logico l’una con l’altra. In questa circostanza lo
strato del legno/muro della parete congiungente deve toccare solo uno strato
della parete continua.
- Al dato fondamentale di pareti si sono aggiunte due opzioni nuove nella
cartella „CMP“. Per le impostazioni „sottostruttura legno“ e „sottostruttura
strati“ è stata integrata l’opzione „auto 0,000“. Scegliendo per una parete
l’opzione “sottostruttura legno – auto” lo strato del muro in legno (H0)
della parete si rapporta automaticamente sotto la banchina predefinita nel
profilo del tetto. Qualora una parete con questa impostazione non andasse a
toccare nessuna banchina, allora lo strato di muro in legno (H0) si rapporta
automaticamente con lo spigolo inferiore dei puntoni che sono stati
predefiniti nel profilo del tetto. Attraverso il dato da impostare è
possibile dare una distanza positiva o negativa ad angolo retto con il
puntone, ovvero la banchina. Attivando nelle preregolazioni (Alt+F7) in
„pareti/profilo", "varie“ l’opzione „rapportare in automatico parete con
parte inferiore banchina“ vuol dire che prevale questa opzione. Nel caso
dell’opzione „sottostruttura strato - auto“ gli strati sinistri e destri di
una parete appoggio muros i rapportano con lo spigolo inferiore puntoni,
ovvero lo spigolo inferiore banchina. In questo contesto il programma
riconosce automaticamente se lo strato si trova sotto la banchina e lo
rapporta sotto la banchina. Se lo strato si trova accanto alla banchina vuol
dire che viene rapportato automaticamente con lo spigolo inferiore del
puntone. Anche per „sottostruttura strato - auto“ può essere assegnata una
distanza positiva o negativa in posizione rettangolare con il puntone.
Naturalmente le due opzioni continuano a prendere tutti i dati che sono
stati assegnati nella tabella delle sporgenze di strati.
- Nella prima cartella „parete“, ovvero nella prima cartella „cmp“ nel
dato fondamentale di pareti/solai è stata integrata la nuova opzione
“elementi ad apertura”. Questa opzione permette di determinare se per ogni
parete/solaio gli elementi si devono rapportare alle aperture (ad es.
finestre). Finora era possibile attivare questa opzione solo in modo globale
nelle preregolazioni (Alt+F7) in “legnami/disposizione travi”, “attivare
elementi”. Nel dato fondamentale di parete/solaio sono disponibili le
seugenti possibilità di impostazione:
„Da Alt F7“: nel caso delle aperture gli elementi si comportano come
stabilito nelle preregolazioni (Alt+F7).
„Sì“: tutti gli elementi vengono rapportati alle aperture.
„No“: gli elementi non vengono rapportati alle aperture.
Coperture parete solaio
- Si è rielaborato a dettaglio il ritaglio di pannelli. (ditta Renggli)
Scale
- Si è corretto il calcolo delle scanalatura di alzate nelle pedate. (ditta Ambauen)
- È stato corretto il calcolo di un montante speciale. (ditta Biehler)
- Nella versione 12.1 si è reso possibile l’adattamento del foro nel
solaio in 3D. A ciò è stato abilitato il comando di posizione per gli
spigoli dell’apertura ne solaio in 3D e naturalmente anche in 2D. È
possibile visibiliazzare l’apertura nel solaio in F7 in „scale“,
„costruzione/disegno“.
Evidenziando l’apertura nel solaio in 2D o 3D e selezionando il comando
„posizione“, vuol dire che si apre lo spazio inserimento con la richiesta
della lunghezza. Questa può essere inserita dalla fine della marcia oppure
relativamente alla posizione attuale dell’inizio dell’apertura nel solaio.
La scala si adatta automaticamente alla situazione nuova. Alla fine il
comando permette una definizione nuova della libertà di testa.
L’apertura nel solaio adesso è disponibile anche in „visione“, „impostazioni
di colore“, „scale“ e vi si può assegnare a piacere un colore di linea, una
larghezza di linea, un tipo di linea ed un tratteggiato individuale per il
taglio.
Questa innovazinoe permette la modifica semplice e comoda dell’apertura nel
solaio con l’adattamento tutto in automatico del disegno della scala.
<Filmato - Adattamento
dell’apertura nel solaio in 3D>
- Volete creare una scala intera in modo completamente dinamico ed
assistito con soli pochi clic del mouse? Non c’è problema! Adesso c’è
l’assistente edificio sviluppato completamente nuovo nella versione 12.1.
A tale scopo è stato rifatto otticamente e perfezionato il menu per la
creazione del progetto di costruzione (progetto di costruzione proprietà).
Nella parte superiore del menu viene rappresentata „l’immagine di previsone
del progetto” che si può creare in „modificare, creare previsione PR“ (barra
di simboli superiore nel programma). Inoltre nella voce “di più/altro” si
sono integrate le funzioni attuali come “modello” (per selezionare un
modello di progetto di csotruzione), “opzioni” (per i dati d’intestazione
del progetto di costruzione) ecc… Volendo, attraverso „di più/altro” queste
funzioni addizionali possono essere aperte o chiuse in dissolvenza. Nella
parte inferiore del menu sono stati integrati tre pulsanti nuovi:
„Progetto vuoto“: si crea un progetto di costruzione senza contenuto (nella
versione precedente questo era il pulsante „OK“). Selezionando un progetto
di costruzione modello vuol dire che questo pulsante lo apre. Naturalmente
poi da “progetto vuoto” si trasforma in “progetto con modello”.
„Progetto con assistente-edificio“: questa funzione viene descritta nella
parte „generalità della lista delle innovazioni.
„Progetto con assistente-scale“: con questa nuova funzione si riesce a
creare una scala intera con pochi clic del mouse. Segue un esempio per come
creare in maniera facile e rapida una scala “mezza curvatura”:
Intanto si apre il programma SEMA con il nuovo assistente-scale. Dopo aver
selezionato”scale con tutti i componenti” (clic doppio) si sceglia la scala
“mezza curvatura”. Dopo aver adattato l’altezza del piano si giunge con il
pulsante “continua” alla cartella “geometria” dove si definiscono le
lunghezze della scala. Gli inserimenti vengono messi otticamente in risalto
nell’immagine di dati. Sono già predefiniti le pareti, i solai e la scala in
modo che dopo il clic sul pulsante „completare „ si può posizionare la scala
con un clic del mouse nell’area del disegno. Ed ecco pronta la scala a mezza
curvatura.
Segue una descrizione dettagliata delle funzionalità del nuovo
assistente-scale. Generalmente l’assistente-scale si comporta come un
container di dati fondamentali. Può essere agganciato alle quattro parti
dello schermo oppure può essere disposto in maniera sospesa sullo schermo.
Un assistente-scale agganciato può essere o „agganciato-aperto“ oppure „agganciato-nascosto-automaticamente“.
Nel caso di „agganciato-nascosto-automaticamente“ si vede una cartella che
si apre nel momento in cui viene toccato conil mouse facendo entrare la
gamma nello schermo.
<Filmato - SEMA
Assistente-scale>
Per rendere ancora migliore rappresentazione ed uso nell’assistente-scale si
sono messi a disposizione delle cartelle con immagini ausiliari chiare. Con
un clic doppio su queste cartelle si riesce a navigare attraverso
l’assistente. Con la funzione „ritorna/indietro“ si può ritornare in
qualsiasi momento alla gerarchia precedente all’interno dell’assistente.
Così l’uso all’interno dell’assistente è paragonabile a quello del Windows
Explorer. Sono disponibili le cartelle „trequarti di curvatura“, „dritto“,
„mezza curvatura“, „scala curva“, „un quarto di curvatura“, „scala a
chiocciola“ e „scala con tutti i componenti “ le quali si possono aprire con
un “doppio clic”. Adesso selezionando la cartella “mezza curvatura“ si può
scegliere tra le cartelle „curvatura a sinistra“ o „curvatura a destra“.
Nella cartella "curvatura a sinistra" sono dipsonibili delle scale
predefinite con delle piante totali diverse. Si possono selezionare le
seguenti scaole: „con pianerottolo“, „con pianerottolo e raggio curvo tipo
1“, „con podesto e raggio curvo tipo 2“, "con pianerottoli", "con
pianerottoli e raggi curvi" "standard" e "standard con raggio curvo".
Prendendo ad esempio la scala "standard con raggio curvo", si aprono
nell’assistente l’immagine dati e gli spazi di inserimento del componente.
Nella prima cartella „piano“ vengono indicati i piani del componente
(disposizione di travi, pianoterra, solaio di cantina). Questi nomi di piano
possono essere modificati successivamente nell’assistente. Nella seconda
colonna della cartella si può influenzare l’altezza del pianoterra.
Selezionando questa altezza si attiva l’altezza da superare (spigolo
superiore solaio grezzo fino a spigolo superiore solaio grezzo) nella
sezione nell’immagine di dati. Inoltre si rarppresenta con una linea di
misura rossa con freccia (aiuto sensitiva al testo) l’altezza che va
modificata. L’altezza si riferisce sempre dallo “spigolo superiore solaio
grezzo” allo “spigolo superiore solaio grezzo”. Quindi modificando l’altezza
del pianoterra si ricalcola automaticamente il piano che si trova sopra.
Inoltre nella cartella “piano” è possibile definire il modo di inserimento
per inserire il componete-scale. Si può scegliere tra le seguenti
possibilità:
Usando l’impostazione „adattare“ avviene un bilanciamento tra i piani del
componente e del progetto di costruzione. Si fondono i piani di cui sono
uguali l’uso (tetto, solaio) e l’altezza di piano. Il piano del progetto di
costruzione conseva il suo nome. L’impostazione “addizione” significa che i
piani del componente vengono inseriti addizionalmente nella gestione del
piano del progetto. L’impostazione “adattare + nome” si comporta come
l’impostazione “adattare”, per per questa opzione devono essere uguali
l’altezza del piano ed il nome.
Con „continua ->“ ovvero „<- ritorn/indietro“ si può passare alla prossima
cartella o a quella precedente. Tutti i righi all’interno dell’assistente
possono essere confermati con “Enter”.
<Filmato - SEMA
Assistente-scale>
Passando alla cartella “geometria” si possono inserire delle lunghezze per
definire la pianta a seconda della forma della scala. Inoltre passando alla
cartella “geometria” nell’immagine dati non viene più rappresentata la
sezione della scala, ma automaticamente la visione dall’alto. Naturalmente è
possibile rappresentare la scala nell’immagine dati anche in maniera
tridimensionale. Si indica con una linea di misura rossa con freccia quale
lunghezza viene modificata, come per la modifica dell’altezza del piano In
questo contesto la direzione della freccia indica in che senso si accorcia o
allunga la misura. Così si riesce facilmente e comodamente ad inserire le
misure della scala.
Nella prossima cartella “pareti” è possibile assegnare una parete per il
pianoterra attraverso un campo di rimando.
Nella cartella „solaio“ è possibile assegnare un solaio desiderato.
Assegnando un solaio con degli strati (struttura pavimento) vuol dire che la
scala considera queste impostazione es si calcola da pavimento finito a
pavimento finito.
Nella cartella „scala“ si stabilisce con quale costruzione va creata la
scala. Cliccando sul rimando si apre la costruzione assegnata attualmente.
Se si vuole che la scala si riferisca all’altezza impostata nella cartella
„piano“ vuol dire che per la „altezza“ deve essere stata impöostata
l’opzione automatica. Avendo usato nella cartella “solaio” un solaio senza
struttura di pavimento, è possibile impostare l’altezza della struttura di
pavimento nella cartella „rivetimento sotto” ovvero “rivestimento sopra”.
Nell’ultima cartella “tst” si possono inserire commenti a piacere per la
scala.
Avendo modificato tutti i dati desiderati si può inserire la scala con la
funzione „completare“. Adesso il componente è agganciato al “mouse” e può
essere posizionato relativamente. Inoltre nello spezio inserimenti sulla
parte destra sono disponibili altre opzioni come ad. Es. „mettere punti di
riferimento nuovi“ (Alt+3) e „girare componente (Alt+5).
Dopo l’inserimento si chiude automaticamente l’assistente-scale. Questo può
essere inserito successivamente tramite „file, assistente-scale“ oppura
attraverso la nuova icona nella barra di simboli superiore. Naturalmente è
possibile elaborare o modificare la scala.
- A partire dalla versione 12.1 è possibile eseguire le modifiche delle
scale in modo rapido e visivo. Tramite i recipienti di dati fondamentali si
possono assegnare facilmente con un clic del mouse tutti i componenti delle
scale e persino costruzioni di scale complete.
Nella barra di simboli standard (accanto alla gestione di dati fondamentali)
è disponibile il nuovo pulsante „aprire/chiudere in dissolvenza container
dati fondamentali“. Con questo è possibile aprire/chiudere in dissolvenza
comodamente il “container-scale”. Attivando per la prima volta il container
scale questo si apre sul bordo sinistro dello schermo e si trova nella
rubrica “scale”-“costruzione”-“scale a fianchi”. Con il pulsante
"aprire/chiudere sommario" si può accedere alle rubriche rimanenti, come ad
es. „pedate“ ed i loro componenti singoli.
Ad esempio selezionando nel container scale la pedata desiderata ed
evidenziando una pedata nel disegno si sostituiscsono le pedate dell’intera
scala. Volendo sostituire solo dei componenti singoli o evidenziati bisogna
premere anche il tasto „ctrl“ quando si esegue il clic sui componenti
selezionati.
Selezionando dei componenti come fianchi, longheroni, corrimano, corrente,
suddivisione steccati o montanti, vuol dire che quando si assegnano i
componenti nel disegno appaiono una o più linea ausilari rosse che
richiedono la parte di scala dove si deve creare il componente. Andando con
il mouse al centro della scala appaiono due linee ausiliari rosse nel
disegno. Dopo aver confermato con il tasto sinistro del mouse si crea il
componente su entrambi le parti della scala. Andando con il mouse su una
parte della scala vuol dire che la linea ausiliare rossa viene rappresentata
solo lì, Dopo aver cliccato con il mouse il componente viene assegnato solo
sulla parte della scala selezioanta. Essendoci dei componenti sulle parte
della scala, basta un clic sul componente e si sostituisce su tutta la
parte. In tal caso non appare più alcuna linea ausiliare. Se si vuole
sostituire solo un componente biosgna premere anche qui il tasto „ctrl“
quando si esegue il clic.
<Filmato - Modifiche di
scale in modo rapido e visuale>
Assegnando una ringhiera, se ancora non c’è alcuna ringhiera, vuol dire che
con la linea ausiliare viene richiesta la parte. Se vi è già una ringhiera
basta cliccare la ringhiera esistente e si crea la ringhiera nuova con i
suoi componenti contneuti.
Selezionando un disegno e cliccando la scala esistente nel disegno, si crea
la costruzione con tutti i componenti contenuti.
Con questa funzione nuova si può presentare con facilità al cliente la sua
scala speciale in diverse versioni. Inoltre può servire anche a capire
meglio le differenze speciali nelle serie di dati dei componenti.
Nel pulsante “aprire/chiudere in dissolvenza container di dati fondamentali”
è disponibile la funzione „creare container dati fondamentali nuovo“.
Selezionando questa funzione si apre il menu “aggiungere gamma” con la
richiesta “nome della gamma”. Inserendo il nome e confermando con OK si apre
una gamma nuova in alto a sinistra sullo schermo. Adesso si può accedere
alla struttura di dati fondamentali usanto il comando „aprire/chiudere
sommario“ e scegliere la cartella desiderata. Dopodiché tramite il comando
„aprire/chiudere sommario“ si può chiudere di nuovo la struttura di dati
fondamentali Adesso non bisogna che posizionare la gamma sul luogo
desiderato sullo schermo. CosÌ si riesce ad accedere in modo rapido e comodo
alle cartelle specifiche ed ai dati fondamentali usati frequentemente.
- È stato ottimizzato il calcolo di superfici smusso di longheroni che
vengono create da pedate curvate. (ditta. Sacker)
- Per „l’export macchina scale“ ora sono disponibili linee centrali per
sistemare le tasche nei fianchi che vengono create da tenoni di pedata.
(ditta Zarbl)
- In un caso speziale si creavano errati i collegamenti di tavola al
montante. Questo errore è stato eliminato. (ditta Arnold)
Disposizione di puntoni
- Nella versione 12.1 è possibile predefinire già nei dati fondamentali i
tipi finali per gli arcarecci. La funzione del tetto in automatico viene
perfezionata da tipi finali di arcareccio preallocati.
La cartella dei tipi finali del dato fondmentale per arcarecci adesso è
dotata dei campi di riamando per i tipi finali all’inizio ed alla fine già
nei dati fondamentali. Così, ad esempio, è possibile preallocare gli
arcarecci con teste di profilo nei dati fondamentali ed integrarli nella
creazione del profilo. Dopo aver creato l’assonometria ed eseguito
successivamente il tetto in automatico (F9) o tutti gli altri arcarecci in
automatico vengono disegnate automaticamente delle teste di profilo per le
estremità di arcareccio libere. Quindi non è più necessario eseguire una
successiva riallocazione di tipi finali. In questa circostanza il programma
riconosce completamente in automatico se l’arcareccio finisce su una linea
di facciat e che perció si crea la testa di profilo, oppure se nell’ambito
della falda va fatta un’intestatura automatica dell’angolo di profilo ed
ignorata la testa di profilo. L’intestatura aumtomatica degli arcarecci
avviene come finore secondo le impostazioni in Alt+F7 (disposizione puntoni,
arcarecci, impostazioni automatiche).
Con questa innovazione è anche possibile risalvare gli arcarecci nel
progetto completamente nei dati fondamentali. Adesso vengono salvati
altrettanto i tipi finali esistenti.
A ciò per la modifica di arcarecci si usa l’icona „archiviare come nuovo
dato fondamentale (F2) nella barra di comandi del dato fondamentale di
arcarecci..
Sono nuovi i pulsanti per "prendere" altri arcarecci dai dati fondamentali
di lavoro, ovvero dai dati fondamentali originali di SEMA. Con questa
funzionalità è possibile sostituire in modo facile e comodo gli arcarecci
nel progetto con gli arcarecci preallocati provenienti dai dati
fondamentali. Questo comporta un enorme vantaggio di tempo rispetto alla
creazione nuova soprattutto quando ci sono molte registrazioni nella
cartella della distinta del materiale degli arcarecci.
<Filmato - Modifiche di
scale in modo rapido e visuale>
Dati fondamentali componenti contenuto aggiornamento
- Nel gruppo „standard§ degli arcarecci si offrono tre arcarecci con tipi
finali predefiniti. Si tratta degli arcarecci "16-16 testa di profilo",
"16-20 con testa di profilo" e "16-22 testa di profilo". Usando questi
arcarecci per la funzione degli arcarecci in automatico vuol dire che di
conseguenza vengono disegnate automaticamente delle teste di profilo sulle
estremità libere dell’arcareccio.
<Filmato - Tipi finali predefinibili
per arcarecci>
- In "edifidcio" è stato creato il gruppo dei componenti-edificio
dinamici. Questi componenti vengono usati per il nuovo assistente-edificio.
Ai gruppi "costruzione a blocchi", "costruzione sistematica in legno",
"muratura" e "legno massiccio" si sono assegnati diversi edifici. Il gruppo
"modelli" offre varie piante come la costruzione-L, costruzione-T o una
costruzione rettangolare. Sono vuoti i rimandi per le superfici di tetto,
pareti e solai ecc. e possono essere riempite a piacere di dati
individuali..
<Filmato - SEMA
Assistente-edificio>
- In "scale" è stato creato il gruppo dei componenti-scale dinamici.
Questi componenti vengono usati per il nuovo assistente-scale. Gli esempi
nei vari gruppi coprono la gamma di tutte le forme di scale in uso.
<Filmato - SEMA
Assistente-scale>
Distinta del materiale
- Si è perfezionata la cancellazione di singole voci in un gruppo. (ditta
S&G)
- Si sono rinnovate e rielaborate completamente le basi tecniche della
distinta del materiale. Nell’ambito di queste modifiche fondamentali si sono
potuti ottimizzare e perfezionare essenzialmente diversi settori della
distinta del materiale. Questo si presenta molto utile per la velocità di
trasferimento dati alla distinta del materiale come anche per la velocità di
lavoro con e nella lista.
Adesso con l’istanza SEMA aperta è possibile aprire anche la distinta del
materiale.
La distinta del materiale è ora una cosiddetta „finestra non modale“. Di
conseguenza è possibile continuare a lavorare nel progetto di costruziona
anche con la distinta del materiale aperta. Modificando qualcosa nel
progetto ed avviando un nuovo trasferimento si chiude la distinta per la
durata del trasferimento e si riapre automaticamente. Questo modo di
lavorare si presta molto bene ad esempio con il “sistema a due schermi”.
Passando con la distinta aperta ad un altro progetto di costruzione si apre
automaticamente la distinta standard che appartiene al progetto (se
eisistente). Non avendo lì eseguito ancora alcun trasferimento di dati alla
distinta del materiale vuol dire che viene indicata una finestra di distinta
materiale vuota.
Adesso non vengono più respinte le dimensioni modificate delle finestre
nella distinta del materiale quando vengono aperte di nuovo.
È nuova anche la possibilità di mettere in ordine alfabetico tutti i
dialoghi selettivi. Questa opzione si trova tra l’altro nella distinta del
materiale nelle impostazioni possibili della maschera (“formato”,
“modificare maschera”). A questa si è aggiunta la nuova opzione
„classifica/ordine“. Sono disponibili le seguenti possibilità:
"Standard": ordine come finora
"nome A-Z": ordine alfabetico dei nomi cominciando da A
"nome Z-A": ordine alfabetico dei nomi cominciando da Z
"abbreviazione A-Z": ordine alfabetico delle abbreviazioni cominciando da A
"abbreviazione Z-A": ordine alfabetico delle abbreviazioni cominciando da Z
Per motivi di maggior chiarezza il dialogo di selezione per le liste
parziali viene indicato adesso in una finestra individuale. Anche in questa
finestra è possibile stabilire l’ordine alfabetico come per la maschera.
L’ordine agisce sempre su tutti i dialoghi selettivi.
Un’altra novità della distinta del materiale è la visione d’insieme di tutte
le colonne della distinta del materiale per il componente selezionato. Con
un clic doppi su un componente si apre una finestra nuova in cui sono
elencate dutte le colonne della distinta materiale con i dati del componente
attuale. Così si riesce a controllare molto facilmente e rapidamente quali
sono i dati del rispettivo componente nella distinta del materiale. Se con
la finestra aperta si seleziona un altro componente i dati si aggiornano
automaticamente.
Inoltre siamo riusciti a far sì che la distinta del materiale fosse
indipendente dalle lingue. Così è migliorata notevolmente la possibilità di
scambiare progetti di costruzione tra le versioni di lingua diverse del
software SEMA.
Per i progetti che sono stati importati da una versione precedente bisogna
convertire nel formato nuovo la distinta del materiale. Aprendo la distinta
o eseguendo il trasferimento dati appare una volta per ciascun progetto di
costruzione se bisogna cancellare o convertire la distinta. In questo caso è
consigliabile di cancellare possibilmente la distinta precedente e di
eseguire un nuovo trasferimento di dati alla distinta del materiale. La
conversione della distinta per cui ci vuole più tempo dovrebbe avvenire
possibilmente in modo locale sul computer. Se non si trovano i componenti
necessari si trasferisce la distinta del materiale ad un Server-SEMA dove
poi avviene la conversione. A ciò occorre una connessione Internet.
Con queste innovazioni è stato perfezionato e reso più facile il lavoro con
la disinta del materiale.
<Filmato - Distinta del
materiale ancora più efficiente>
- Adesso è possibile trasferire in modo girato le sezioni trasversali del
legno alla distinta del materiale (cambiare larghezza/altezza). Grazie a
questa novità esiste ad esempio la possibilità di raggruppare nella distinta
del materiale un legno 8x16 ed un legno 16x8 e quindi elencarli in una
posizione. Questa opzione è stata integrata nelle preregolazioni (Alt+F7),
valutazioni, nella rispettiva cartella "tetto", "solaio", "parete", in
"posizione componente". Qui si può attivare l’opzioine "girare sezione
trasversale (cambaire larghezz/altezza)". Addizionalmente occorre impostare
se i componenti vanno trasferiti in modo “verticale "(8x16) oppure
"orizzontale"(16x8). Con l’impostazione "verticale" si girano tutti i
componenti della rispettiva cartella in modo che la larghezza sia inferiore
all’altezza del componente. Con l’impostazione “orizzonatle" si girano tutti
i componenti della rispettiva cartella in modo che la larghezza sia
superiore all’altezza del componente. Non si girano i componenti che già
corrispondono a questi criteri. Per i legnami girati vengono ricalcolati
automaticamente i tagli semplici in modo che maggiormente si possa eseguire
un raggruppamento di questi componenti anche nella lista degli elementi.
Così si possono raggruppare nella distinta del materiale i legnami con la
sezione trasversale rovescia.
<Filmato - Distinta del
materiale ancora più efficiente>
- Si è corretta la funzione delle liste parziali in automatico,
specialmente i secondo i dati di larghezza, altezza e lunghezza. (ditta Zobl)
- Si è corretto un errore di conversione. (ditta Lottermoser)
- Si separano di nuovo con una virgola le valutazioni di superficie e volume.
(ditta HMS)
Elementi
- Nella versione 12.1 è stato perfezionato l’export BTL. Nelle
"preregolazioni generali" adesso è possibile influenzare gli incastri
destinati all’export. È disponibile la nuova opzione "cancellare larghezza
di arcareccio" con tre modi diversi.
Modo 1: si cancella la larghezza di arcareccio solo se con questo non varia
il componente. Un esempio classico per questo è un incastro attraverso un
arcareccio di colmo. Qui la larghezza dell’arcareccio si trova al di fuori
del componente. Ciò viene riconosciuto automaticamente e per l’export si
mette a „zero“ il parametro P15 (larghezza pezzo opposto).
Modo 2: si cancella la larghezza di arcareccio solo se rimangono invariate
la superficie verticale e la superficie orizzontale dell’incastro. Qui è
inoltre disponibile l’inserimento di una lunghezza massima. Questo determina
fin a quale valore massimo si cancella la larghezza dell’arcareccio.
Modo 3: si cancella la larghezza di arcareccio per tutti gli incastri: per
alcuni incastri (ad esempio quelli sulla banchina) questo può significare
che l’incastro non ha più nessuna tenuta, in quanto non rimane che la
superficie di incastro orizzontale.
Inoltre c’è la nuova opzione "raggruppare incastri di puntone displuvio".
Per un collegamento angolare di arcareci (intestatura o taglio) spesso
vengono creati due incaastri nel displuvio. Grazie a questa impostazione,
questi possono essere raggruppati in un incastro ad anima, se la larghezza
di arcareccio corrisponde a “zero” oppure se è stata cancellata la larghezza
di arcareccio.
Interfaccia DXF
- Si è perfezionato l’import di files DXF e DWG. (ditta Lederbauer)
- Nella versione 12.1 è stato ampliato e perfezionato l’export-DXF 3D. Da
subito ogni componente viene esportato come blocco-DXF individuale. In
questo contesto ciascun blocco-DXF porta un nome chiaro. Nelle
preregolazioni (Alt+F7) in „import/export-DXF“ presso „nome blocco 3D“ è
possibile configurare come deve essere composto questo nome.
In questo contesto i dati di ciascun componente vengono assegnati a tre
Layer-DXF differenti. Esiste un Layer "SURFACE", un Layer "OUTLINE" e un
Layer "APERTURE".
Nel Layer „SURFACE“ ci sono i dati della geometria del corpo. Questi
rappresentano il componente come tale.
Nel Layer „OUTLINE“ c’è in piÙ una linea di circonferenza che indica la
traccia dell’ombra del componente. Quest può essere utilizzata ad esempio
per il comando della produzione.
Nel Layer „APERTURE“ ci sono le linee di circonferenza per le aperture
eventualmente esistenti nel componente. Anche queste linee possono essere
utilizzate per il comando della produzione.
Per i dati nel Layer „SURFACE“ inoltre è possibile impostare se la geometria
dei componenti va esportata come modello di linea (--> 3D-Lines) oppure
modello di corpo (--> 3D-Faces). Esportanto il modello di corpo nel
programma destinatario è possibile fare una rappresentazione dei componenti
con le superfici riempite. Si può definire questa impostazione altrettanto
nelle preregolazioni (Alt+F7) in „import/export-DXF“, „Export-3D di corpi”.
Import SCI-XML
- Nella versione 12.1 si è reso possibile l’export di pareti, finestre,
porte e macro nel formato SCI-XML. Nel programma in „file“, „export“ si
trova il nuovo „export SCI-XML ….“. Selezionando questa nuova possibilità di
export si apre un menu export in cui è possibile definire quali
componenti/pareti vanno esportati. Si può scegliere tra „pianta casa
attuale“, „piano attuale“, „parete attuale“ e „componenti evidenziati”. Dopo
aver avviato l’export vengono protocollate le varie azioni nell’indicazioine
dello stato. Dopodiché si apre il percorso di export impostato nelle
preregolazioni (Alt+F7). Questo viene stabilito in „import/export PREF“
nella cartella „ImpExp“ in „export SCI/XML“. Inoltre lì è possibile inserire
un nome di file export fisso. In più nel menu di export è disponibile
l’opzione „controllo“ con cui si possono controllare ancora una volta i dati
salvati.
Sistema di misurazione
- Con la nuova funzione "rilievo nel modo demo" viene simulato il
trasferimento dei punti di misura di un tachimetro al programma SEMA.
A ciò bisogna aprire una seconda volta il programma SEMA. Nel primo
programma SEMA si trovano i componenti o la costruzione da cui si vogliono
prendere le coordinate. Nel secondo programma SEMA si apre un progetto vuoto
in cui poi vanno a finire i punti di misura inviati oppure si inseriscono
delle coordinate nei vari spazi di inserimento.
Nella visione 3D del progetto con il disegno si può avviare la simulazione
Laser attraverso „strumenti“, „opzioni“, „SEMA-interno“. Si apre una visione
con la simulazione di tachimetro. Con l’aiuto dell’indicatore del mouse si
simula un raggio di laser. Adesso bisogna attivare l’inserimento desiderato
nel secondo programma SEMA aperto (ad es. inserire punti di misura,
misurazione z.B. Messpunkte eingeben, rilievo a laser scale, parete "da"
"a", componente in legno 3D "da" "a" ecc.). Essendo attivo il comando
desiderato bisogna passare di nuovo al programma SEMA con la
“simulazione-tachimetro”. Adesspo si possono inviare le coordinate agli
spazi inserimento oppure i punti di misura desiderati al programma SEMA
ancora vuoto.
Con questo utensile è possibile indicare e ripercorrere in maniera vsibile
le possibilità del „SEMA sistema di misurazione“ anche senza tachimetro.
Innovazioni V12.0 Build 6600
Generalità
-
A partire dalla versione 12.0 si può aprire il programma
quante volte si vuole. In caso di necesseità questo permette il controllo
rapido e comodo i dati che servono in un secondo progetto e senza dover
chiudere il progetto attuale. Inoltre è possibile copiare (Ctrl+C) tutti i
componenti e oggetti ed incollarli (Ctrl+V) nel secondo programma SEMA
aperto. Le impostazioni, come le regolazioni di indicazione (F7) o le
preregolazioni (Alt+F7) possono essere definite ed eseguite a parte per ogni
programma aperto. In tutti i programmi aperti si usa però lo stesso
recipiente di dati fondamentali. Per cui salvando un componente nel primo
programma significa che può essere utilizzato anche nel secondo programma. È
altrettanto possibile aprire due versioni diverse del programma. Nel caso di
una versione precedente alla 12.0 bisogna avviare prima la versione
precedente (ad esempio V11.5) e poi la 12.0. Però la copia di componenti,
oggetti ecc. funziona solo se sono aperte le versioni uguali. Ma attenzione!
Con due programmi aperti è impossibile lavorare lo stesso progetto.
Natüralmente si può aprire anche il Presenter parallelamente al programma.
Per il momento la distinta del materiale può essere richiamata solo in un
programma aperto.
<Filmato - Apertura molteplice del
programma SEMA>
-
Nella versione 12.0 si possono creare sezioni verticali
incrementate, vale a dire spostate. Per creare queste sezioni si è resa
possibile la divisione/unione di sezioni verticali. Così la sezione
verticale può essere divisa per un numero a piacere di parti. Usando il
comando di lavorazione “posizione” è possibile spostare le singole sezioni
parziali nella posizione desiderata parallelamente alla sezione verticale.
Ora la particolarità è quella che le singole sezioni parziali nella visione
indicano solo la parte in cui sono state posizionate. Per cui prendendo una
sezione parziale nella visione significa che si posizionano tutte le sezioni
parziali della sezione verticale e che nel totale si rappresenta la parte di
ogni singola sezione.
<Filmato - Sezioni verticali
incrementate>
Lo spessore di ogni sezione parziale può essere impostato in maniera
diversa. Si evidenzia la sezione parziale e si definisce lo spessore
desiderato usando il comando „modificare“. Nella visione della sezione nella
barra di simboli “sezione/taglio” attraverso “parametro sezione 3D” si può
definire lo spessore di ogni singola sezione. Tante sono le sezioni parziali
tante parti vengono messe a disposizione nel dato fondamantale per
modificare lo spessore di sezione. L’ordine dello spessore di sezione va da
sinistra a destra. Naturalmente dopo la divisione/unione si può adattare la
lunghezza delle sezioni parziali usndo il comando di lavorazione „tagliare“.
Cancellando una sezione parziale nella visione dall’alto si cancellano
altrettanto tutte le sezioni relative.
-
Nella cartella “opzioni” del „menu adattamento“ della
barra di simboli si è programmato un nuovo pulsante per correggere una
sovrapposizione dei pulsanti opzionali tramite il dato fondamentale:
"adattare la larghezza della parte destra del programma"
Questo comando mette la larghezza della parte destra del programma sulla
larghezza standard dei dati fondamentali compreso la larghezza di cornice
impostata attualmente in Windows. Nel caso di un Layout standardizzato così
si possono evitare sovrapposizioni di pulsanti di comando.
-
Un’innovazione della versione 12.0 è il cosiddetto „agganciamento dati
esterno“. Fondamentalmente adesso vi è la possibilità nel programma SEMA di
accedere a banche dati esterne grazie ad un „collegamento online“. In futuro
si potrebbero struttura collegamenti del programma SEMA con le banche dati
più svariate. Ad esempio con dati di calcolo, mezzi di collegamento, dati
fondamentali di ogni tipo o dati di materiali differenti.
Per illustrare le future possibilità di questo agganciamento dati si è
realizzata la ripresa di dati di clienti da una banca dati di indirizzi
esterna nei dati di intestazione del progetto di costruzione SEMA.
A tale scopo ai dati fondamentali in “variabili/spazi immaginari liberi” si
aggiunte le opzioni “collegamento-dati”, “tabella-dati” e “richiesta dati”.
Con “collegamento-dati" si stabilisce un collegamento tra SEMA e la banca
dati. Nel dato fondamentale del collegamento si definisce prima la banca
dati. Sono disponibili le seguenti possibilità d’impostazione: Access,
SQLite, Firebird, Interbase, MySQL, MS SQL, PostgreSQL, Sybase SQL Anywhere,
IBM DB2, Oracle e varie. Fondamentamente il collegamento funziona con tutte
le banche dati che si basano su ODBC. Avendo selezionato un tipo di banca
dati si registrano il percorso della banca dati come anche tutti gli
inserimenti necessari come “server”, “nome utente” e “password”. Diversi
tipi di banca dati necessitano di parametri addizionali che possono essere
inseriti nel rispettivo campo d’inserimento. Con il pulsante “provare
collegamento” si può controllare se gli inserimenti sono stati giusti.
Essendo corretto il collegamento riguardoa inizializzazione, collegamento e
scollegamento significa che in “collegamento” vengono indicate le tabelle
trovate.
Adesso tramite “tabella-dati” è possibile richiedere facilmente una tabella
dalla banca dati oppure un determinato valore dalla banca dati tramite
„tabella-dati“.
<Filmato - Inserimento dati
esterni>
Con l’esempio della gestione di indirizzi si chiede una tabella di
indirizzi. Nel dato fondamentale della “tabella-dati” si assegna alla banca
dati il collegamento già stabilito nel primo campo del collegamento. Per la
richiesta si inserisce che cosa serve di preciso da una tabella esistente.
Questo viene fatto con la formula "Select (colonna1, colonna2, colonna3,...)
from (nome di tabella)". Per l’inserimento del valore "*" viene indicata
l’intera tabella. Per essere valutati, i valori con segni speciali vanno
messi in parentesi angolari. Essendo corretto lo string di richiesta si
indica subito la tabella con le colonne richieste nella immagini dati della
cartella “tabella”. Attraverso "aggiornare" si bilancia la tabella con la
banca dati..
Per l’esempio con la banca dati di indirizzi non serve un dato fondamentale
proveniente dal gruppo “richiesta-dati”.
Se la tabella è stata stabilita in modo che funzioni significa che adesso si
può accedere alla banca dati quando si crea un nuovo progetto di
costruzione.: in "opzioni" viene assegnata la tabella di indirizzi
desiderata dai dati fondamentali. Nei campi della “colonna banca dati”
vengono selezionati i dati adatti per la descrizione. Qui sono disponibili
nel “menu pull down” tutte le colonne richieste della tabella. Queste
possono essere assegnate in modo adatto alla descrizione. Tutti i campi
allocati vengono evidenziati a colori nei dati d’intestazione del progetto
di costruzione. Questi campi adesso agiscono anche come “campi di ricerca”.
Inserende ad esempio per il nome il cognome del cliente e cliccando
“aggiornare” significa che queso nome viene rilevato dalla banca dati. Tutti
gli altri campi definiti vengono riempiti automaticamente con tutti i dati
che appartengono al nome. Se il criterio di ricerca esiste più volte si apre
una selezione con il relativo numero di registrazioni. Qui adesso si può
selezionare ed assegnare la registrazione adatta.
Questo esempio per un agganciamento dati illustra in maniera evidente come
si possono trasferire in modo facile e comodo i dati da una banca dati nel
programma SEMA.
<Filmato - SEMA Centro avvio ed
informazione>
- La funzione di ricerca (binocolo) di dati del componente nella cartella
LM è stata perfezionata riguardo alla scrittura maiuscola e minuscola.
(ditta Frankenhauser)
- Il bloccaggio del modulo della versione funziona a partire da questo
aggiornamento.
- È stata perfezionata la modifica degli scritti nei modelli di progetto.
(ditta Landmark)
PIA, CAD, QUO, MCAD
-
Per il „comando di copia“ delle linee di misura si sono
abilitate tutte le forme di inserimento. Così si possonno copiare le linee
di misura in qualsiasi posizione. Sulla parte destra dello spazio
inserimenti si è creata una nuova opzione. Questa opzione stabilisce se con
la copia delle linee di misura si devono copiare anche i punti di misura e
le aree o meno.
<Filmato - Amapliamento quotatura>
-
Nella visione di parete, in elementi di tetto e solaio,
nei piani di costruzioni, nella visione di capriate e disposizione di travi
si è integrata la quotatura per zona. Cosi i legni, oggetti CAD ecc. Possono
essere apportati alla linea di misura selezionata usando il comando per la
quotatura di zona.
<Filmato - Amapliamento quotatura>
-
Dalla versione 12.0 si possono definire „variabili di
utente“ riferite al progetto di costruzione. Con questa funzione si possono
modificare in maniera facile e rapida i dati definiti individualmente che
vengono assegnati per oggetti MCAD. Così ad esempio è possibile modificare
con una sola operazione il diametro di più forature MCAD da10mm a 12mm. A
ciò si è integrato il nuovo gruppo „variabili“ nei dati fondamentali in CAD/MCAD,
componenti MCAD. In questo gruppo ci sono due forature preparate ed una fila
di chiudatura che sono state già allocato con delle variabili. Inserendo nel
progetto di costruzione una foratura MCAD proveniente da questo gruppo,
significa che nell’editore delle variabili si crea automaticamente la
variabile predefinita. Questa variabile potrebbe essere come segue:
[VARUTENTE.diametro foratura]
COMMENTO=diametro foro per chiodo puntone
VAL=10
DEFVAL=10
In questo editore si può modificare il valore (dietro „VAL“) da 10 a 12 e la
lavorazione, ovvero il diametro si adatta relativamente e crea un foro di
12mm anziché 10mm.
Naturalmente si possono definire individualmente le variabili. L’editore si
trova in „strumenti", "variabili utente PR“. Si apre un editore chiaro in
cui si creano le variabili. A ciò in alto a sinistra si è integrato un
pulsante che inserisce elementi sintattici predefiniti che servono per
definire le variabili.
<Filmato - Variabili determinabili
dall’utente>
Si possono definire i seguenti valori. Dietro „VARUTENTE“ si inserisce il
nome delle variabili, e dietro „COMMENT“ un commento, ovvero una descrizione
delle variabili, dietro „VAL“ una cifra oppure una denominazione e dietro „DEFVAL“
ad esempio il valore originario di „VAL“. Assolutamente necessarie per
creare una variabile sono solo “VARUTENTE” e “VAL”. Tutti gli altri campi
servono per una maggiore chiarezza. Una volta definita in modo desiderato la
variabile utente bisogna salvarla con il pulsante-salvataggio (in alto a
sinistra). Per inserire la variabile si possono assegnare degli spazi
immaginari per la definizione di un MCAD. Gli spazi immaginari possono
essere richiamati attraverso il pulsante nuovo oppure con un clic destro.
Sulla parte sinistra della selezione di spazi immaginari è stato integrato
il nuovo „argomento“ delle „variabili utente“. Lì si trovano tutte le
variabili create con la denominazione definita in „VARUTENTE“. Per l’esempio
sopra sarebbe disponibile lo spazio immaginario @VARUTENTE.diametro foro@.
Questo spazio immaginario può essere usato come diametro per una foratura:
Una formula MCAD poi potrebbe essere definita come segue:
3DLAVOR 4 40 3
SE CMP = LEGNI SEFINE
RIFERIMENTO = SOPRA
ANGOLO = ANGRET
P01 = PX1
P02 = PY1
P06 = 0
P07 = PN1
P11 = 20
P12 = @VARUTENTE.diametro foro@
La conseguenza sarebbe un diametro di foro di questo componente MCAD pari a
10mm, in quanto per „VAL“ è stato stabilito il valore "10". Ora il vantaggio
di queste variabili è che tutti i fori MCAD che hanno questa formula possono
essere modificati in una volta. Inoltre nell’editore dopo aver inserito una
variabile dietro “UTENTE” si vede quante volte la variabile viene usata nel
progetto di costruzione. Naturalmente è possibile archiviare gli oggetti
MCAD con variabili anche nei dati fondamentali e quindi riusarli in
qualsiasi momento. Non appena si inserisce un MCAD con una variabile nel
progetto, la variabile appare nell’editore delle variabili utente. Inoltre
tutte le variabili che sono state archiviate nei dati fondamentali di lavoro
possono essere elencate e modificate in “cartella-fondamentale/variabili
utente”. Inviando via e-mail un progetto di costruzione che contiene delle
variabili significha le variabili sono salvate per il progetto di
costruzione e che possono essere modificate su ogni stazione di lavoro.
-
Il comando "misura di altezza" è stato reso disattivo
nelle visioni, ovvero nei programmi in cui non fa senso. (Italia)
-
Da subito con il comando di lavorazione „varie“ si
possono trasformare le linee di pianta in poligoni di pianta.
-
Con il comando di lavorazione „varie“ si possono ancorare
componenti di pianta raggruppati (linee, poligoni, ecc.).
-
Nella verseione 12.0 è stata integrata l’autoquotatura
per corpi di parete. A tale scopo si è aggiunto al dato fondamentale dell’autoquotatura
il tipo „solaio“. Eseguendo l’autoquotatura per un solaio si quotano come
standard lunghezze, larghezze, insenature e fori di solaio. In questo
contesto si creano automaticamente delle quotature di zona sulle linee di
misura create. La larghezza della quotatura di zona di ogni linea di misura
corrisponde esattamente ad un terzo dell’estensione massima del corpo di
parete. Inoltre nella prima cartella del dato fondamentale dell’autoquotatura
si può impostare se si devono quotare o meno anche i legnami e gli elmenti.
Così si riesce a quotare automaticamente in modo rapido e comodo anche una
disposizione di travi. Legnami, elmenti e fori di solaio vengono creati
rispettivamente su una linea di misura a parte. Apportando una dima per la
creazione di una disposizione di travi significa che le linee di misura
vengono create sempre dietro la dima. Così si evita che si sovrappongano
dime e linee di misura. La distanza impostata della prima linea di misura
orizzontale nella terza cartella “quo” nel dato fondamentale della linea di
misura poi si riferisce alla dima e non più al corpo di solaio. Inoltre al
menu di selezione del componente nel dato fondamentale della linea di misura
si sono aggiunti lunghezze di solaio, fori di solaio ed elementi di tetto e
solaio. L’autoquotatura per corpi di solaio (solaio) è stata integrata nei
dati fondamentali in „CAD/MCAD“, „auto-quotatura“.
<Filmato - Amapliamento quotatura>
-
Nella versione 12.0 è possibile farsi indicare il punto
centrale di cerchi ed ellissi. A tale scopo nel menu di adattamento nella
terza cartella „comandi“ nella categoria „visione“ si è messa a disposizione
la funzione „punto centrale cerchio visibile“. Questa funzione può essere
inserita in una barra di simboli qualsiasi. Attivando questa funzione
significa che il punto centrale di tutti i cerchi ed ellissi viene
rappresentato con una “X” al centro e naturalmente è possibile prenderlo con
il mouse. Il menu di adattamento viene aperto con un clic destro sulla barra
di simboli e selezionando l’opzione “adattare”.
-
Per la definizione del materiale MCAD si sono abilitati
tutti i campi della cartella della lista del materiale. Così è possibile
trasferire alla distinta del materiale ancora più dati attraverso un MCAD
che è stato definito come materiale.
-
I punti di misura (cifre di misura) possono essere
posizionati in modo centrale sulle linee di misura. A ciò nella seconda
cartella “linea di misura” nei dati fondamentali della linea di misura si è
messo a disposizione l’opzione „rel. centrale“ (testo di misura relativo
centrale su linea di misura).
- Nella versione 12.0 è possibile rendere ancora più chiare la quotatura e
la descrizione automatica. Si possono disegnare in varie varianti i testi
CAD, cifre di misure e tutti i dati automatici di componenti come cifre di
misura, lunghezze, sezioni trasversali, numeri di componente ecc… .
Le possibilità di impostazioni per i dati del componente si trovano nelle
regolazioni di indicazione (F7) per il rispettivo componente. Le
impostazioni avanzate sono offerte per tutti i legnami, pareti, solai,
assonometria ecc. oppure altrettanto per tutti i componenti di scale.
Nel campo di selezione sono disponibili le seguenti possibilità:
Con "standard" i dati vengono rappresentati come finora.
Con l’impostazione "coprente" i dati ricevono uno sfondo bianco coprente, il
quale copre i componenti.
Con l’opzione "cornice" il dato del componente riceve una cornice.
Con l’impostazione "cornice coprente“ il dato riceve una cornice ed uno
sfondo bianco coprente, il quale copre tutti i componenti..
Per i componenti di scale la funzione è disponibile anche nella visione e lo
sviluppo dei componenti.
Per i testi CAD queste impostazioni sono disponibili nella stessa maniera e
funzione nella cartella „tst“ (testo) e nel campo “sfondo”(sfondo).
Per le linee di misura, le misure di sezione trasversale e le misure di
angolo e altezza le nuove possibilità di impostazioni si trovano nella
cartella “O” (ottica). Lì si possono disegnare anche tutte le misure nel
campo „sfondo“ „coprente“, „con cornice“ o “coprente con cornice”.
Così è possibile eseguire i disegni in modo ancora più individuale e
chiaro..
<Filmato - Quotatura e
descrizione ancora più chiare>
- I testi CAD/MCAD possono essere ramificati con tutti gli oggetti-3D.
(Francia)
Assonometria
- Nella versione 12.0 è stato ritoccato e perfezionato il comando „tetto
parziale“ nella parte del programma „assonometria“.
L’uso dell’istanza “tetto parziale libero” è come quello delle versioni
precedenti. Ma in sottofondo agiscono delle routine di calcolo completamente
nuove le quali permettono un’assonometria con qualsiasi profilo su piante
complesse in un ciclo. Si possono risolvere in modo facile è rapido anche
delle assonometrie teoriche che sono richieste per esercizi o esami dalle
scuole professionali o scuole per mastri.
È nuovo anche il pulsante opzionale "revocare inserimento della parte di
tetto (Alt+1)" in basso a destra nello spazio inserimenti. Con questa
opzione durante l’assonometria è possibile revocare gli ultimi inserimenti
senza dover annullare il comando. Naturalmente continua a funzionare
l’abbreviazione di tasti “z”.
Uno sviluppo nuovo è la seconda istanza "tetto parziale su poligono". Con
questo comando si può costruire un’assonometria completamente in automatico
su un poligono. Non si deve che eseguire il comando, selezionare il profilo
desiderato, cliccare il poligono e confermare con “OK”. Naturalmente è
possibile modificare poi le superfici del tetto o assegnare delle linee di
facciata. Con questo comando si possono disegnare in modo facile e rapido
soprattutto le torri a più angoli o altre assonometrie che vengono formate
da un solo profilo.
Vari messaggi dopo il calcolo dell’assonometria segnalano all’utente le
possibili imprecisioni di inserimento della pianta o del profilo. Ad esempio
si fanno notare lunghezze ridotte degli spigoli del tetto: "indicazione:
spigolo di superficie corto TP:1 dislivello 0,053m".
Adesso si può indicare anche il „nome del profilo“ (nome superfici-profilo
dato fondamentale) per ciascuna superficie del tetto (F7, assonometria,
superfici, valori componente) L’indicazione del nome di profilo agisce già
con l’inserimento di un tetto parziale; così si ha il controllo su quali
profili vengono usati.
<Filmato - Assonometria
completamente automatica>
Disposizione di puntoni
- Nella versione 12.0 si sono aggiunti due ulteriori tipi al tipo finale
„giunto a dente". Nella selezione d’immagine del dato fondamentale del
giunto a dente sono disponibili un “giunto a tallone doppio” ed un “giunto
libero”.
Nel caso del “giunto a tallone doppio” si definisce prima la “profondità”.
Il tallone viene prolungato nel senso del componente finchè avrà raggiunto
la profondità impostata, misurata ad angolo retto con lo spigolo del pezzo
opposto. E va da questo punto d’intersezione ad angolo retto fino allo
spigolo del pezzo opposto. Il secondo tallone comincia da questo punto
d’intersezione e va altrettanto nel senso del componente verso il pezzo
opposto finché sarà raggiunta la profondità impostata. Con la scanalatura si
può definire un gioco tra il taglio del componente e lo spigolo del pezzo
opposto. Così si evita che vengano trasferite delle forze al taglio del
componente. Come anche per altri tipi di giunto a dente è possibile rifinire
esattamente o fresare di continuo la lavorazione opposta. Lo „incastro di
giunto a tallone doppio” viene esportato con due intestature alla macchina;
il “giunto a tallone doppio” con un taglio doppio ed un’intestatura.
Nel caso del „giunto a dente libero“ si definisce altrattanto prima la
profondità del giunto. La misura viene apportata ad angolo retto allo
spigolo del pezzo opposto. Con la scanalatura si può definire un gioco tra
taglio del componente e spigolo del pezzo opposto. Per la “distanza“ si
definisce la posizione dell’incastro del giunto a dente. La distanza viene
apportata sempre dallo spigolo anteriore. Insieme alla profondità del giunto
a tallone risulta il punto d’intersezione per l’incastro del giunto a dente.
Con l’angolo si definisce in che modo si deve formare la parte frontaledel
giunto a tallone. Qui sono disponibili le impostazioni, "libero", "bs (bisettrico)
componente", "bs giunto a dente", "ar (angolo retto) componente" e "ar
giunto a dente", Per questo tipo finale è disponibile nella cartella
“tenone” il “tipo di tenone A” con le solite possibilità di impostazione.
Nella cartella “for” si possono assegnare i fori al tenone. L’incastro del
giunto a dente viene trasferito o con una o due intestature ed un foro di
tenone. Il giunto viene esportato con una o due intestature ed un tenone.
Tutte gli inserimenti per il tipo finale possono essere controllati “in
linea” guardando l’immagine dei dati.
Nei dati fondamentali sono disponibili dei relativi esempi.
<Filmato - Giunti nuovi>
- Saette curvate? Puntoni per abbaini rotondi? Capriate ad arco? Oppure
un’intestatura al componente senza oggetto 3CAD o MCAD? Non c’è problema!
Dalla versione 12.0 si possono creare legnami con qualsiasi forma. Non ci
sono limiti creatività. Si possono lavorare liberamente tutti i componenti
della disposizione di puntoni, costruzione sistematica in legno e componenti
3CAD.
A ciò sono stati abilitati i comandi di lavorazione „perforare“ e
„aggiungere“ per i componenti citati. È stato altrettanto abilitato il “modo
curve” nello spazio inserimenti inferiore (evidenziare dettagli di oggetto).
Così si possono lavorare e formari i legnami quasi in modo identico ai
poligoni. Tutti i componenti possono essere lavorati dalla parte 3 e 1,
dalla parte 4 e 2 e anche sulla parte frontale. In questo contesto è
importante che le lavorazioni vengano create solo ad angolo retto con il
livello del componente. Per lavorare un puntone sulla parte 3, ovvero 1
(perforare, aggiungere o modo curve) bisogna creare una sezione verticale su
queste superfici del componente. Arcarecci, travi di solaio ecc. possono
essere naturalemente lavorati direttamente nella visione dall’alto sulla
parte 3. La lavorazione dei legnami funziona come quella per i poligoni. Il
componente viene evidenziato e poi lavorat facilmente e comodamente con i
comandi di lavorazione „perforare – casello, forma libera, oggetto“. Nel
caso del comando „perforare-oggetto“ si possono selezioantre persino altri
componenti in legno che creano la rispettiva lavorazione sul componente.
Per creare ad esempio una saetta curvata si consiglia di procedere nel modo
seguente:
Prima si disegna la forma della saetta con un poligono CAD. Poi si mette il
componente in legno da cui si deve creare la saetta sopra il poligono. In
questo contesto occorre fare attenzione che venga scelta una dimensione del
componente in legno più grande rispetto a quella del poligono. Per ultimo si
evidenzia il componente in legno e si sceglie il comando di lavorazione
“perforare – oggetto”. Con l’opzione “ritagliare forma (Alt+1)“ (a destra
nello spazio inserimenti) la saetta assume la forma del poligono.
Naturalmente si potrebbe portare in forma la saetta anche mediante il modo
curve (evidenziare dettagli oggetto).
Per lavorare comodamente anche un montante con saetta adesso può essere
lavorato solo il componente evidenziato. Quindi la saetta sinistra e destra
come anche il montante possono essere evidenziati a parte e lavorati nel
modo curve.
Per il momento però è impossibile ingrandire i legnami con il comando di
lavorazione „aggiungere“ (larghezza, altezza e lunghezza) o troncarli con il
comando „perforare“. È altrettanto impossibile perforare all’inerno di un
componente. Ma è possibile continuare a lavorare i legnami tramite sezioni
3D, lavorazioni MCAD o intestature. Avendo già perfoarato un componente
significa che si può influenzare la forma all’interno dell’area ritagliata
usando il comando „aggiungere“.
Passando al modo curve (evidenziare dettagli oggetto) significa che il
componente riceve punti di sostegno e di comando per la lavorazion, proprio
come il poligono. Per ottenere ulteriori punti di sostegno si possono
naturalmente divider/unire, ovvero collegare gli spigoli del componente. È
altrettanto possibile cancellare dei punti di comando già esistenti. Anche
qui bisogna fare attenzione che il componente non può essere ingrandito
spostando i punti di sostegno o di comando. Non appena si lavora un
componente in legno con le possibilità citate, significe che esso riceve un
profilo esterno per la lavorazione sulla macchina di lavorazione degli
elementi.
Tuti i componenti che sono stati lavorati ricevono nel dato fondamentale la
nuova cartella “B” (lavorazioni profilo). In questa cartella è possibile
determinare se la lavorazione eseguita sul componente va prodotta o solo
rappresentata. Inoltre è disponibile l’opzione “non valido”. Queste
impostazioni sono disponibili per le lavorazioni sulla parte 3/1 e la parte
4/2. Si rende attiva solo la parte interessata dal profilo. Con l’opzione
„produrre“ si esporta il componente con il suo profilo alla macchina di
lavorazione degli elementi. Con l’opzione „rappresentare“ si disegna
soltanto la lavorazione nel programma SEMA e non viene esportata. Con “non
valido” il componente viene messo nel suo stato originario e si eliminano
tutte le lavorazione del profilo. Non si esportano alla macchina le
lavorazioni sulla parte frontale, per cui lì sono disponibili solo le
opzioni „non valido“ e „rappresentare“.
Le lavorazioni possono essere disinserite anche tramite i punti nodali
(spazio inserimenti inferiore, evidenziare punti nodali). A tale scopo si
crea un nodo a centro del componente in legno (profilo esterno), che revoca
tutte le lavorazioni di profilo.
Perforando un casello dal componente significa che sulla macchina viene
trasformato completamente in automatico in un’intestatura. Una perforazione
a forma di un incastro (3 punti) viene esportata come incastro alla macchina
(senza foro per chiodo di bloccaggio). Arrotondamenti o altre forme vengono
create come profili liberi.
Sono fissi dopo la lavorazione i componenti lavorati dalla parte 3/1 o 4/2.
Questo significa che nel caso di un calcolo non vengono più allungati o
accorciati automaticamente. I componenti possono essere archiviati nel dato
fondamentale mediante il comando di lavorazione “definire componente”. Nel
caso dei comandi di lavorazione „divider/unire“, „tagliare“ e „tipo finale“
appare un messaggio di avviso se i legnami con profilo sono stati lavorati
sulla parte 3/1 e la parte 4/2. Inoltre questo messaggio appare con la
modifica della sezione trasversale del legno con una lavorazione di profilo
frontale. Per rappresentare le lavorazioni nella visione dall’alto si può
selezionare l’opzione „tipo finale+lavorazione 3D“ nelle impostazioni di
indicazione (f7) in pareti legnami/elementi, disposizione puntoni/genralità,
componente in legno/3CAD ed elementi disposizione travi/elementi..
<Filmato - Realizzazione di qualsiasi
forma curvata per i legnami>
- Adesso è possibile eseguire il tetto automatico (strumenti, tetto
automatico (F9)) anche in 3D.
- Si sono eseguti ampi perfezionamenti e correzioni nell’ambito
dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Haudenschild, ditta
Frankenhauser, ditta Meinholz, ditta Schwarz, ditta Binderbau, ditta
Hilzinger, ditta Flütsch, ditta Romelli, ditta Klingler, Schwarzwald-Abbund,
ditta Clen, ditta Moobi, ditta Tauber, Italia, Francia.....)
- In un caso speziale mancava la foratura del tirante per il collegamento
con il puntone. Questo è stato corretto. (ditta S&G)
- Si è perfezionata la profondità d’incastro indicata nel dato
fondamentale, specialmente per i puntoni ribassati. (ditta Bien-Zenker)
- In un caso speziale si creavano sbagliati le saette di un montante.
Questo è stato corretto. (ditta Donner)
Capriate
-
Nella versione 12.0 è stata integrata la funzione
automatica delle capriate, con cui si possono suddividere auotmaticamente
delle capriate sotto le superfici del tetto. La funzione delle capriate in
autoamtico si trova nella barra di simboli superiore in “strumenti”, “tetto
automatico (F9)”. Il nuovo comando “creare capriata” è stato integrato nel
tetto automatico. Con il rimando dietro il comando “creare capriata” è
possibile assegnare una capriata per la funzione automatica. Tutte le
capriate necessare per la costruzione del tetto vengono generate
automaticamente da questa “capriata principale”. Se tramtie l’assistente di
capriata si è già creata e archiviata una capriata in „PR – dati
fondamentali individuali“ questa appare nella selezione. Naturalmente si può
accedere alle capriate „libere“ archiviate nei dati fondamentali anche
attraverso il simbolo della cartella in alto a sinistra (cambiare cartella
fondamentale). Mediante „>>di più…>>“ dietro il rimando nel tetto automatico
si accede alle impostazioni di capriata.
Con l’opzione „creare capriata displuvio/compluvio“ è possibile definire se
si deve creare una capriata sotto ogni displuvio o compluvio.
L’opzione „creare capriata della linea di facciata“ si comporta come nel
caso del tetto automatico. È possibile selezionare se si devono creare delle
capriate di linea di facciata e se queste devono ricevere anche un gioco di
montaggio con la linea di facciata.
L’opzione „suddividere zone con capriate“ serve per determinare se si devono
suddividere delle capriate lungo la linea di colmo o meno. Inoltre è
disponibile l’opzione se deveono essere suddivise con l’interasse impostato
(da stabilire nelle preregolazioni Alt+F7 in pareti/profilo/ capriata) o
nella trama dell’edificio. Nel caso di un tetto a padiglione si crea sempre
automaticamente una capriata al punto displuvio/di colmo. Per questo esiste
una nuova impostazione con cui si può determinare la „posizione/distanza dal
punto displuvio/compluvio“. È disponibile un valore in cifre che può essere
assegnato in modo „positivo“ e anche „negativo“. Inoltre è possibile
selezionare l’opzione “interno”. Scegliendo questa opzione la capriata al
punto displuvio/colmo va verso l’interno..
Le prossime due opzioni “creare capriate a triangolo” e “capriate falso
puntone” assumono un importanza in caso di superfici di falde, intersezioni
displuvio e compluvio.
Spiegazione di capriate a triangolo e falso puntone con l’esempio di un
tetto a padiglione:
Non essendo attiva nessuna delle due opzioni significa che si continua a
procedere con la suddivisione anche nella zona del padiglione, tenendo
presente che le capriate ottengono l’intersezione sotto il padiglione e
automaticamente un corrente superiore orizzontale.
Essendo segnata solo l’opzione “capriata a triangolo” vuol dire che si
procede con la suddivisione nella zonda del padiglione fino alla lunghezza
minima impostata. Si prosegue con la suddivisione nella “zona tetto a due
falde” finché le capriate a triangolo ricevono la misura minima impostata.
Alla “ultima” capriata si congiungono poi ad angolo retto le capriate a
triangolo create completamente in automatico.
Essendo segnata solo l’opzione “creare capriata di falso puntone” significa
che la suddivisione “normale” delle capriate finisce al punto di linea del
displuvio. Le capriate di falsi puntoni vengono suddivise secono l’interasse
impostato e si rapportano con le capriate displuvio.
Attivando tutte e due le opzioni, „creare capriata a triangolo“ e „capriata
falso puntone“, si genera un tetto a capriate da una combinazione di
capriate a triancolo e capriate falso puntone.
Per le capriate a triangolo, come anche per le capriate falso puntone, si
crea sempre una capriata a centro nella superficie della falda. La
suddivisione nella zona delle falde a padiglione è stata realizzata in modo
che vengano create possibilmente molte capriate uguali. Così si riduce anche
il lavoro di produzione delle singole capriate..
Naturalmente è anche possibile fare suddividere contemporaneamente le
capriate ed i legnami del tetto. Le capriate create a mano rimangono
esistenti e vengono considerate per la suddivisione.
<Filmato - Creazione completamente
automatica di tetti a capriate>
Parete solaio 3D
- All’uscita automatica della parete si sono aggiunte le due nuove
condizioni logiche „contiene (~)" e "non contiene (/~)". Con queste
condizioni è possibile selezionare e fare uscire solo pareti con un
determinato contenuto. È naturalmente al contrario, di non selezionare
pareti che hanno un determinato contenuto.
- Gli strati modificati a mano successivamente vengono rappresentati
correttamente in 3D. (ditta Landmark)
- Si è perfezionata al dettaglio la modifica delle sprogenze di strati per
i solai. (ditta Kiefer)
- È stata corretta la modifica in comune dell’altezza di architrave per
più finestre con altezze di parapetto differenti. (ditta Landmark)
- Eseguendo una numerazione manuale delle pareti nel caso delle
pluripareti esistenti significa che vengono aggiornati correttamente i
numeri delle pluripareti. (ditta Landmark)
- Nel caso del posizionamento e dello spostamento tramite il comando di
lavorazione „posizione“ è stata disattivata la richiesta della posizione
(sinistra, destra e a centro) nello spazio inserimenti per le macro con una
larghezza di „0,00“. Così si possono inserire ancora più rapidamente e
comodamente delle macro come ad esempio delle prese elettriche che non
necessitano di nessuna larghezza. Non appena si assegna una larghezza ad una
macro è naturalmente di nuovo attiva la richiesta..
- Grazie alla nuova possibilità di impostazione nelle preregolazioni
(Alt+F7) si può definire da quale lunghezza in poi si crea un corrente
superiore. Questa impostazione si trova in “pareti/profilo” nella cartella
“corpo di parete”. È possibile assegnare un valore in „creare corrente
superiore a partire dalla lunghezza“. (ditta Landmark)
Coperture parete solaio 3D
- Se nella tabella delle sporgenze degli strati si sceglie l’opzione
„rapporto“ per gli strati sinistri o destre di una parete significa che
adesso vengono rapportati alle superfici del tetto anche se per strato in
legno (S0) è stato stabilito „alto“ o „basso“.
Elementizzazione
- Nella versione 12.0 si possono archiviare ed inserire i cosiddetti
giunti di elemento per gli elmenti di tetto e solaio. Nella selezione del
programma in “assonometria” al comando di creazione “elementi del tetto” si
sono aggiunte le istanze „elemento di tetto su superficie tetto“ e „elemento
di tetto in automatico“. Nel caso del comando „elemento di tetto su
superficie del tetto non occorre che scegliere poi la superficie desiderata
su cui si deve creare l’elemento. Dopodiché il programma crea un elmento del
tetto sull’intera superficie del tetto. Con il comando “elementi del tetto
in automatico” è possibile creare gli elementi del tetto in modo ancora più
facile e rapido. Dopo aver selezionato il dato fondamentale desiderato si
deve solo confermare il comando con “OK” nello spazio inserimenti e si
creano elementi del tetto su tutte le superfici del piano attuale.
Naturalmente continua ad esserci la possibilità di creare gli elementi del
tetto usando il comando „elementi del tetto a mano“. Il comando di creazione
“elemento di solaio” è stato perfezionato relativamente anche in „profilo
solaio“. Lì è stata integrata l’istanza „elemento di solaio su solaio“. Dopo
aver selezionato il dato fondamentale adatto occorre evidenziare il solaio e
l’elemento di solaio viene creato su tutta la superficie. In più è possibile
stabilire nello spazio inserimenti se l’elemento del tetto va creto in
verticale oppure in orizzontale (pulsante opzione, Alt+3).
Il nuovo comando „inserire divisione/unione elemento“ è stato integrato sia
in „assonometria“ che nella parte del programma „profilo solaio“ e non si
distingue nel suo modo di procedere. Dopo aver selezionato il comando nuovo
si apre un dato fondamentale dove si seleziona un giunto di elmento
archiviato precedentemente. A tale scopo è stato predisposto il nuovo gruppo
subordinato „giunto di elemento di tetto“ e „giunto e elemento di solaio”
nei dati fondamentali in “pareti/solai/elementi-CT”. Dopo aver selezionato
il dato fondamentale desiderato bisogna selezionare un elemento di tetto o
di solaio in cui si deve inserire il giunto di elmento. Poi si definisce la
posizione in cui si deve dividere/unire l’elemento creato precedentemente.
Per ultimo si definiscono il primo e secondo elemento. Adesso si inserisce
il giunto di elemento tra questi due elementi. Inoltre nello spazio
inserimenti sono dipsonibili le funzioni addizionali “prendere solo asse
componente” (Alt+1) ed “inserire solo giunto elemento”. Attivando la
funzione “inserire solo giunto elemento” si eliminano le possibilità di
inserimento „evidenziare elemtno“ e „distanza“ ed il giunto di elemento può
essere inserito direttamente. Per inserire meglio i giunti di elemento si è
creata un’immagine di sezione nell’immagine di dati del giunto di elementi.
Questa rappresenta otticamente le sporgenze ed il legname. Inoltre in questa
immagine di sezione grazie alla nuemrazione si rende visibile quale è il
primo elemento e quale il secondo. Quindi l’inserimento di un giunto di
elemento va paragonato all’inserimento di un angolo per le pareti.
Con il comando “archiviare giunto di elemento” si definisce il giunto di
elemento. A ciò non occorre che selezionare il primo ed il secondo elemento.
Poi si aprono di dati fondametnali e si può archiviare il giunto di
elemento. Per il giunto di elemento vengono archiviati anche tutti gli
strati del primo e del secondo elemento. Inoltre si possono archiviare nel
giunto di elemento punton, ovver legnami di elmento, oggetto CAD e oggetti
di quotatura. Questi devono solo esseree videnziati prima di eseguir il
comando „archiviare giunto di elemento..
Inoltre si possono seperare gli elementi di tetto e solaio usando il comando
di lavorazione “unire/dividere”. Le sporgenze sulla linea di facciata
(sinistra e destra) come anche sul colmo ed sulla gronda vengono
inizialmente definite nell’elemento grande messo su tutta la superficie e
non vengono infouenzati da un giunto di elemento inserito. Con queta
innovazione bisogna definire i giunti di elemento solo una volta, cosa che
rende notevolmente più facile l’elementizzazione.
<Filmato - Dividere/unire
elementi di tetto e solaio>
- Nella versione V12.0 ai modelli di progetto dei progetti standardsi sono
aggiunti i modelli „elemento tetto stadard ed „elemento standard solaio”.
Così gli elementi di tetto e solaio hanno un modello di progetto standard a
parte che come al solito può essere anche modificato e salvato.
Automatismi PREF
- È stato perfezionato il comportamento degli evidenziamenti MCAD che
vengono crati con l’export PREF. Nelle preregolazioni (Alt+F7) si possono
definire evidenziamenti in “import-export-PREF”, „Weinmann“ per gli strati
sinistri e destri, ovvero i Layer. A partire dalla versione 12.0 vengono
cancellati dopo l’export-PREF anche gli evidenziamenti-MCAD che sono stati
archiviati sul Layer „corpo di parete“, „elementi“ o „strato zero“. (ditta
Landmark)
Scale
- Adesso si mantiene „il punto fisso“ dopo il bilanciamento singolo, dopo
il cambio del gradino.
(ditta Lederbauer)
- Nella versione 12.0 è possibile tagliare tavole inserite a mano
(corrimano, corrente, fianco, longherone) con spessori differenti.
Evidenziando i componenti inseriti a mano e selezionando il comando
“tagliare” si apre lo spazio inserimenti con le possibilità di inersezione.
Sono disponibili le solite versione come “taglio” o “griffa”. Nel caso della
versione „taglio“ sono disponibili i tipi „smusso“, „corto“, „lungo“ „c-l-livello“
riferiti al „CT 1“ (componente 1). In basso a destra è disponibile l’opzione
„correzione di altezza“. Essendo attiva questa significa che per il
collegamento di altezza si può scegliere „correzione totale“ oppure
„lunghezza di correzione zona“. Nel caso di "correzione totale" si
correggono i componenti interessati sul collegamento angolare in modo che si
generi un passaggio senza giunto. La manipolazione avviene per entrambi i
componenti su tutto il componente. Nel caso di “lunghezza di correzione
zona” viene compensata senza giunto anche il collegamento angolare. Però è
possibile ancora influenzare di quale componente si corregge lo spigolo
superiore, ovvero inferiore. Con il coefficiente di correzione si definisce
fino a dove si deve eseguire la correzione. Più è alto il coefficiente più
si corregge sul componente. Nel caso della versione “griffa” si decide se va
eseguita in bass o in alto. Per il riferimento di altezza della griffa sono
disponibili le opzioni “in basso assoluto”, “in alto assoluto”, “in basso%”,
“in alto%” e “QS pedata”, ovvero “QI pedata”. Anche qui è disponibile la
„correzione altezza“ come descritto sopra. Inoltre adesso è possibile
eseguire l’intersezione anche di tavole con delle tavole di un’altro gruppo
di componenti. Così è possibile ad esempio di eseguire un’Intersezione anche
di un longherone con un fianco o un corrimano con un corrente. Naturalmente
si possono asseganre anche dei tipi finali alle estremità del componente.
L’intersezione può essere fatta in 2D come anche in 3D.
<Filmato - Collegamento angolare
fianchi con larghezze differenti>
- Nella versione 12.0 si sono ottimizzate le istanze di bilanciamento che
adesso sono dipsonibili anche in 3D e nelle visioni dei componenti. Sono
nuove le istanze di bilanciamento “ripresa di invito” e “numero di gradini
per zona/area”.
Evidenziando una pedata in 3D nella vista in pianta o nella visione del
componente, si apre il comando di lavorazione „posizione“. Selezionando
questo comando si aprono in basso a sinistra nello spazio inserimenti le
istanze di bilanciamento "bilanciamenti automatici", "bilanciamento
parallelo", "bilanciamento singolo", "riprisa invito", "numero di gradini
per zona/area", "misurazione vista dall’alto " e "misurazione visione". Le
istanze di bilanciamento che nella versione 11.5 erano ancora elencate
individualmente come „autobilanciamento“, „bilanciamento costante“,
„bilanciamento lineare“, bilanciamento sino“ e „bilanciamento steccati“ ora
sono riunite e si trovano nell’istanza di bilanciamento “bialanciamenti
automatici”.
Selezionando l’istanza di bilanciamento “bilanciamenti automatici", viene
chiesto nell’area insierimenti la zona da bilanciare. Essendo evidenziata la
zona desiderata è possibile selezionare il tipo di bilanciamento. Il
bilanciamento sino e lineare può essere impostato come finora
„crescente/decrescente o „semplice“.
Per il bilanciamento parallelo bisogna evidenziare prima la zona desiderata
e poi il gradino di bilanciamento. Così con il mouse si può portare lo
spigolo anteriore del gradino di bilanciamento alla posizione desiderata.
Nello spazio inserimenti in basso a destra è disponibile il pulsane
opzionale „presa di punto su linea laterale“ ovvero "presa di punto su linea
di lato”. Nel caso di "presa di punto su linea laterale“ si bilancia il
gradino sempre ad angolo retto con la linea di marcia; nel caso di "presa di
punto su linea di lato” il gradino mantiene la sua direzione e viene mosso
parallelamente.
Per il bilanciamento singolo non occorre che selezionare un gradino e un
punto fisso. Dopo aver determinato il punto di bilanciamento si puo
riposizionare il gradino inserendo uno spostamento o usando il mouse. Con il
pulsanti "freccia su" e "freccia giù" nello spazio inserimenti si possono
cambiare comodamente i gradini. Anche qui è disponibile il pulsante
opzionale di cui sopra. Inoltre esiste l’opzione “presa libera punto” ovvero
„presa su steccato“. O si muove liberamente il gradino o si prende lo
steccato selezionato. La pedata viene posizionata in modo che lo steccato si
trivi in posizione centrale nel taglio sottosquadra.
Con la nuova istanza di bilanciamento "ripresa invito" si può riprendere
nella zona desiderata l’invito di una pedata qualsiasi. A ciò bisogna prima
selezionare la zona e poi il gradino di riferimento che è decisivo per
l’invito. Visto che varia solo la zona occorre selezionare un “tipo di
calcolo”.
Con "iniziio fissato",si fissa la posizione della prima pedata nella zona
evidenziata. La fine della zona evidenziata è variabile e viene adattata in
modo che si possa calcolare l’invito ripreso.
Con "fine fissato" si fissa la posizione dell’ultima pedata nella zona
evidenziata. È variabile l’inizio della zona variabile e viene adattato in
modo che si possa calcolare l’invito ripreso.
Con "compensazione inizio/fine" sono variabili inizio e fine della zona
evidenziata. Si compensa rispettivamente all’inizio ed alla fine la metà
della misura calcolata per la ripresa dell’invito.
Con tutti e tre i tipi di calcolo si modifica solo l’invito, la salita
rimane invariata.
Con la nuova istanza di bilanciamento "numero di gradini per zona" si può
modificare il numero di gradini. Per primo si evidenzia la la zona
desiderata. Nel prossimo campo viene indicato il numero di pedate esistenti
nella zona evidenziata. Modificando e confermando il numero significa che
nella zona evidenziata viene determinato un nuovo invito con il numero di
gradini desiderato. La salita viene calcolata da capo sull’intera scala.
L’istanza di bilanciamento „misurazione vista dall’alto“ adesso è
disponibile anche in 3D e nella visione di gradino. Come al solito con il
riferimento „relativo“ o „inizio marcia“ o „fine marcia“ è possibile
modificare la pedata evidenziata a sinistra e destra. Con i pulsanti
“freccia su” e “freccia giù“ nello spazio inserimenti è possibile cambiare
comodamente i gradini. Nell’area inserimenti è dipsonibile il pulsante
opzionale „rilievo gradino/rilievo cemento“. Questo è attivo soltanto se
alla scala è stato assegnato un cemento. Con il pulsante opzionale è
possibile modificare a scelta i gradini o il cemento.
Anche l’istanza di bilanciamento „rilievo visone“ è disponibile in 3D oppure
ad esempio in una visione di fianco. Con questo si può modificare la
posizione di altezza di un gradino evidenziato. L’altezza può essere
registrata o presa dal pavimento finito (pafimento PF), dal solaio grezzo,
dalla traccia metro o in „relativo“ con riferimento alla pedata precedente.
Con i pulsanti "freccia su" e "freccia giù" nello spazio inserimenti è
possibile cambiare comodamente i gradini. In basso a destra nello spazio
inserimenti sono disponibili i pulsanti opzionali “rilievo gradino/rilievo
cmento” e “gradino fissato/gradino non fissato”. Con “gradino non fissato”
si adatta solo la pedata modificata nella posizione di altezza. Con "gradino
fissato" vengono ricalcolate la pedate prima e dopo la pedata modificata in
modo che si generi una salita unica rispettivamente nella zona inferiore e
superiore.
Naturalmente la lista delle pedate viene aggiornata continuamente e fornisce
tutte le informazioni necessarie riguardo alle pedate ed alla linea di
marcia. I valori viola vi avvertono se non si raggiunge l’invito minimo. I
valori bluo vi avvisano che si supera “la differenza massima” impostata
nella serie di dati. Sono nuovi i valori verdi. In questo caso viene
indicato che il gradino rappresenta un pianerottolo.
Con le nuove istanze di bilanciamento ed il comando di posizione 3D si è
perfezionato notevolmente il bilanciamento ed è ancora più comodo e facile
da usare.
<Filmato - Bilanciamento scale
3D>
- Per l’export alla macchina adesso si possono raggruppare le tasche di
tenoni di pedata e alzate nei fianchi, a condizione che ci sia la stessa
profondita di mortasa. (ditta Dettbarn)
Oggetti 3D
- Nella versione 12.0 si è resa possibile la sostituzione di testure per
oggetti terzi 3D. A tale scopo si e aggiunta la cartella della ottica al
dato fondamentali di oggetti terzi 3D. Ciascun oggetto terzo 3D possiede una
lista interna con i materiali. Questa lista ora appare nella nuova cartella
della ottica. L’enumerazione dei diversi materiali comincia con 0 in modo
ascendente ed ha un campo di rimando per testure e colori che vengono usati
per la rappresentazione testurata e foto-realistica. Con un clic nel campo
di rimando si aprono i dati fondamentali e si può assegnare una testura o un
colore. L’immagine si aggiorna subito dopo aver assegnato il nuovo
materiale. Con il pulsante materiale “standard” si eliminano tutte le
testure assegnate e l’oggetto terzo 3D ottiene di nuovo i suoi materiali
originari. È molto più facile e comodo assegnare i materiali direttamente
tramite il recipiente di dati fondamentali con un clic. Dai dati
fondamentali si sceglie la testura/il colore desiderato/-a e con un clic si
assegna all’oggetto terzo 3D. In questo contesto si clicca semplicemente
solo la superficie dell’oggetto da modificare, alla quale viene allocata il
nuovo materiale. Nel rimando del componente viene indicato addizionalmente
il numero di materiale. Così è molto più facile la selezionte della
superficie nel caso di materiali che si trovano vicini l’uno all’altro o di
testure/colori molto somiglianti. Assegnando il materiale in questo modo
significa che questo appare anche nella cartella ottica dell’oggetto. Queta
innovazione permette impostare gli oggetti 3D in modo individuale per quanto
riguarda testurae colore e di ampliare i propri dati fondamentali a piacere
con il salvatagggio dell’oggetto.
<Filmato - Impostazione libera di
oggetti 3D>
Statica
- Si è ottimizzato il tempo di calcolo di legnami con carichi concentrati
di punta in HO7, ad esempio il calcolo di arcarecci con carichi concentrati.
(ditta Schöny, ecc…)
- Con la versione 12.0 adesso con il programma di statica Friedrich &
Lochner è possibile utilizzare il codice di normativa europea per Germania e
Italia. Quindi già disponibile adesso la normativa di calcolo EN5-DIN-2010
con l’appartenente normativa di carico EN1-DIN-2010 `per la Germania.
Inoltre si continuano ad offrire le attuali normative per la Germania. La
normativa DIN-2008-Italia che non è più ammessa è stata sostituita dalla
normativa EN5-NTC-2008.
Le normative possono essere impostata come al solito nelle „preregolazioni
generali“ (ALT+F7) nella rubrica "statica" nella cartella "Frilo". Come
impostazione standard viene usata la normativa di calcolo EN5-DIN-2010
(troverete una descrizione delle normative sul sito Internet di SEMA in „support“,
„domande e risposte“, nella rubrica „statica“).
In questo momento è solo il sostegno in legno (HO1) a non poter essere
calcolato con la normativa Eurocode. Quindi i calcoli statici con sostegni
ed il loro trasferimento di carico su altri componenti per il momento devono
essere fatti ancora con la normativa DIN 1052: 2008.
Per la statica di solaio si è aggiunto il cosiddetto certificato di
flessione a la programma di trave HO7. Trasferendo un legno di solaio a
Frilo per eseguire il calcolo statico, significa che nel programma Frilo si
può richiamare e calcolare il certificato di flessione. Questo certificato
di flessione viene poi considerato per il certificato statico (troverete una
descrizione dettagliata di questo argomento sul sito di SEMA in “support”,
“domande e risposte” nella rubrica “statica”).
Per il calcolo statico di legnami con la nuova normativa di calcolo occorre
assolutamente installare la versione attuale di Frilo (presente sul DVD
"V12.0 Build 6600", oppure Download dal sito di SEMA )
Vano
- Per la prima volta è possibile nella versione 12.0 assegnare e valutare
per un vano degli oggetti-MCAD, finestre, porte e macro. In questo modo si
riesce a considerare e valutare già in una prima fase quale e quanto
materiale serve per un vano. A ciò si è perfezionata la funzione di oggetti
MCAD. Nella formula di definizione MCAD nella prima cartella di un oggetto
MCAD che nel caso di questo MCAD si tratta di un “materiale” che viene
valutato nella distinta del materiale.
In "CAD/MCAD", "MCAD-Bausteine", "Materiale" sono disponibili diversi
materiali MCAD.Creando un tale MCAD in un vano significa che nella distinta
del materiale vengon valutate addizionalmente il numero ed il nome del vano
in cui si trova l’MCAD. Poiszionando l’MCAD in modo che non tocchi soltanto
un vano ma anche un corpo di parete significa che si valuta anche il numero
della parette toccata. Così l’MCAD puó essere assegnato non solo ad un vano,
ma anche ad una parete. Con il recipiente di dati fondamentali quindi
possono essere assegnati componenti MCAD ad un vano eseguendo un “clic”.
Un esempio applicativo per il materiale MCAD sarebbe la valutazione di prese
ed interruttori in un vano. Si assegnano altettanto al vano (numero di vano
e nome del vano) porte, finestre e macro nella distinta del materiale. Nel
caso di porte interne, finestre interne e macro si determina l’appartenenza
al vano usando la battuta, ovver la posizione. Per le finestre e porte che
vengono posizionate in una parete esterna non si considera la battuta e
viene assegnata sempre al vano “interno”. Inoltre si sono perfezionate le
cartelle “disitnta del materiale e scale” e “lista vani” nella distinta del
materiale. Nelle due liste citate si è integrata la lista parziale
„materiale vano“. Questa lista parziale è strutturata in modo che tramite
una funzione auomtaica i singoli vani vengono elencati il loro contenuto del
materiale (porte, finestre, macro e MCAD). Quindi è possibile calcolare e
stampare rapidamente il fabbisogno di materiale per ciascun vano.
<Filmato - Vani con materiali
accessori>
- Vano e limite di sistema si rapportano correttamente al corpo di parete
anche nel caso di piani senza contenuto. (ditta WG System)
- Si è ritoccata la determinazione di pareti interne ed esterne per la
fisica edile (ditta Egger)
Dati fondamentali componenti programma
- Nel gruppo "giunti a dente" sono disponibili i nuovi tipi finali "giunto
a dente libero" e "giunto a dente libero con tenone A" come anche un "giunto
a tallone doppio".
- È stato creato un nuovo dato fondamentale per la quotatura automatica
del solaio.
- Nel nuovo gruppo "giunti di elemento tetto" e "giunti di elemento di
solaio" sono disponibili dei dati fondamentali nuovi destinati all’elementizzazione.
- Per l’uso di variabili utente PR sono disponibili in "componenti-MCAD"
nel gruppo "variabili" degli esempi per forature e chiodature.
- Al gruppo "materiale" per i componenti MCAD si sono aggiunti i gruppi
subordinati „elettrici“ e „sanitari“. Questi materiali MCAD vengono
attribuiti automaticamente al vano appartenente.
- Si è perfezionata la gamma di colori per la visualizzazioen.
- Per il cosiddetto "aggancio dati esterni" si sono creat in "spazi
immaginari/variabili liberi " i gruppi "collegamento-dati", "tabella-dati" e
"richiesta-dati".
Nel gruppo “collegamento-dati” è stato creato il dato fondamentale „demo
database“ il quale contiene un collegamento con una banca dati.
Nel gruppo della tabella dati c’è un dato fondamentale che contiene
indirizzi esemplari.
Per il momento il gruppo "richiesta dati" è ancora vuoto.
- Per i portatravi della ditta Rothoblaas si sono adattati i codici di
articolo degli spinotti. (Italia)
Distinta del material
-
Nella versione 12.0 si è aggiunta alla funziona
automatica delle liste parziali (proprietà lieste parziali, cartella „generalit“)
l’opzione „lista parziale in automatico per piano“. Usando questa nuova
opzione, si elencano le liste parziale per ciascun piano. Così ad esempio si
possono separare con un’operazione per ciascun piano ad esempio le pareti
che devono essere divise per numero di tetto/parete/solaio.
<Filmato - Innovazioni distinta
del materiale>
-
Inoltre ora si offre il nuovo campo maschere
"lavorazioni". Questo può essere inserito tramite la „lavorazione della
maschera“. In questa colonna si indica la lavorazione di ogni componente che
fa parte degli elementi. Pe ril momento vengono valutate cinque lavorazioni
diverwse che vengono assegnati automaticamente in caso del trasferimento
alla distinta del materiale:
-
"<vuoto>": componente non fa parte degli elementi
-
„taglio AR": il componente ha un taglio ad angolo
retto
-
"numero di componente": componente con videnziamento
che indica il proprio numero (possibilità di impostazione in Alt+F7)
-
"piallatura": componente con superfici piallate
-
"complesso": componente con tutte le altre
lavorazioni
-
CosÌ adess c’è la possibilità di selezionare i componenti
secondo la loro lavorazione. Per facilitare la selezione dei componenti di
una lista, è stato integrato il nuovo „campo pulsante selezione valore“
nella cartella „selezione“ nelle proprietà della lista parziale. Nel menu di
selezione del valore si possono segnare facilmente uno o più criteri per le
selezioni di campo che ricevono valori definiti fissi dal programma. Questi
vengono poi ripresi nel campo di valori. Il campo pulsante si rende attivo è
può essere aperto nel caso delle seguenti sei selezioni:
-
Tipo di piano
-
lavorazione
-
stato di creazione
-
modulo
-
tipo di componente
-
stato elementi
-
Inoltre si possono inserire naturalemente anche a mano i
valori nel campo valori. Un’altra novita nella cartella “selezinoe” delle
“proprietà delle liste parziali“ è l’opzione „invertire selezione“.
Attivando questa opzione, significa che vengono selezionati nella lista
tutti i componenti che non corrispondono almeno ad un criterio selettivo.
Così esiste la possibilità di creare da una lista con determinati componenti
parallelamente una lista con tutti i componenti che non corrispondono ai
relativi criteri selettivi.
<Filmato - Innovazioni distinta
del materiale>
-
Per poter selezionare determinate sezioni trasversali del
legname si è data una dimensione interna ad ogni dato fondamentale di un
legno. Questa agisce nel momento in cui è vuoto il campo della cartella
lista materiale „dimensione“ e si riferisce alla larghezze e altezza del
legno. In questo contesto si mette in prima posizione sempre il valore più
basso. Questo vuol dire che un legno da 16 x 10 riceve la dimensione 10x16.
<Filmato - Innovazioni distinta
del materiale>
-
Con queste innovazioni si può creare una molteplicità di
liste nuove. Così ad esempio una lista per legnami che vengono definiti per
legnami standard grazie ad una determinata lavorazione, dimensione o
lunghezza. Parallelamente a questo una lista che contiene tutti i legnami
che non corrispondono ai criteri della lavorazione, dimsenionse e lunghezza
dei legnami standard.
<Filmato - Innovazioni distinta
del materiale>
Elementi
- È stata migliorata la descrizione di componenti. I testi che vanno
scritti sul componente, come ad esemöio il numero di elemento, possono
essere posizionati in modo differenziato già nell’applicazione. Sono
disponibili le impostazioni "a spigolo di riferimento" (come finora), "di
fronte a spigolo di riferimento" e "centro". Si può impostare questo nelle
preregolazioni (Alt-F7) in "valutazioni", "varie". La selezione si trova nel
rigo inserito nuovo "posizionamento testo a spigolo di riferimento". La
descrizione del componente viene disegnata relativamente nella
rappresentazione tsturata e nelle rappresentazioni area 3D. (ditta Ge-Wo,
ditta Meier ed altri…)
- Il pulsante "lavorazioni successive" nel menu „risultato liste export" è
solo attivo se ci sono veramente delle lavorazioni successive. Sul pulsante
viene indicato il numero di lavorazioni successive.
- All’export BVX 2 Export alle macchine Hundegger K2-Robot,PBA ed SPM si
sono aggiunte le nuove lavorazioni (arco, riscanalatura, nuovi tipi di
intestatura). Inoltre si sono perfezionate le lavorazioni "scanalatura",
"piallatura", "incastro a rettifica", "incastro ad anima singolo", "incastro
puntone compluvio" e "intestature troncanti". Si è altrettanto ottimizzata
la trasformazioni di incastri in intestature.
- Nelle "regolazioni generali" in "tagli", è disponibile per l’export BVX2
l’impostazione "raggruppare intestature in taglio displuvio/compluvio".
Sistemi di misurazione
- Si è reso possibile lo scambio di punti di misura tra SEMA ed il Leica
Disto3D.
Adesso è perfetto il collegamento di Leica Disto3D. È stata ottimizzata
l’interfaccia con il programma pilota ElTheo di Elcovision. È possibile
riprendere le coordinate 3D misurate direttamente nei comandi di disegno.
È stato programmato il DISTO in qualità di "mouse-3D".
I punti della provenienti dal disegno possono essere inviati a Disto3D per
la mortasa via clic del mouse. Il Disto poi si indirizza automaticamente a
questi punti.
Innovazioni V11.5 Build 6400
Generalità
- È stata perfezionata l’incorporazione delle grafice nella legenda.
(ditta Sutter)
- Si sono perfezionati i modi diprogetto 2 e 3 nell’ambito dei “messaggi
di bloccaggio” superflui. (ditta Simon ed altre)
- Una novità della versione V11.5 è quella del disegno esplosivo. Con
questa possibilità di rappresentazione é possibile illustrare nella visione
3D i gruppi di componenti come anche interi progetti di costruzione
frazionati in pezzi singoli. Nel caso di questa rappresentazione animata i
componenti vengono divisi l’uno dall’altro nello spazio come se si
disintegrassero seguito di un’esplosione al centro dell’oggetto illustrato.
A tale scopo si è aggiunta l’icona „disegno esplosivo“ alla barra di simboli
„visione 3D“. Cliccando la freccia a destra accanto all’icona “disegno
esplosivo”, si apre il menu d’impostazione. Qui sono disponibili diversi
modi di esplosione. La prima impostazione è quella “automatico, la quale è
stabilita anche come standard. Con questa impostazione il sistema sceglie
automaticamente il modo più adatto per la rappresentazione attuale. In prima
linea il sistema controlla quanti piani vengono indicati. Se qui sono
rappresentati 2 o più piani significa che i piani vengono divisi. Se è
rappresentato solo un piano, significa che il sistema controlla se ci sono
pareti. Se ci sono due o più pareti nell’immagine attuale il modo
„automatico“ favorisce l’opzione „dividere pareti“. Se è disegnata solo una
parete, significa che il sistema seleziona „dividere strati“. Se non è
adatto nessuno dei modi finora indicati significa che il sistema ceglie il
modo „dividere partendo dal centro“. Il modo scelto dalla opzione
“automatico” viene indicato in grassetto.
Disattivando il segno per “autonmatico” si rendono attivi tutti i modi di
selezione. Quindi é possibile selezionare un modo singolo come anche alcuni
modi in combinazione. Con il modo "dividere piani“ si dividono in verticale
i piani partendo dal punto centrale dell’oggetto. Con l’opzione "dividere
pareti" si dividono tutte le pareti in orizzontale partendo dal punto
centrale dell’oggetto. Avendo selezionato il modo “dividere strati”
significa che si dividono in avanti e indietro, ovvero in su e giù gli
strati dei corpi di parete e di solaio. Con l’opzione “dividere partendo dal
centro“ si dividono a forma di raggi tutti i componenti partendo dal punto
centrale dell’oggetto. Essendo attivi più modi significa che vengono
eseguiti l’uno dopo l’altro.
Dietro i modi di esplosione si può impostare la distanza esplosiva. Con
l’aiuto del regolatore scorrevole è possibile determinare a quale distanza
si devono dividere piani, pareti, strati e componenti. Questo funziona
online, vale a dire nel modo esploso si vede subito a che distanza vengono
divisi i componenti.
Nela parte inferiore del menu d’impostazione ci sono le “impostazioni di
animazione”. Qui si stabilisce se si deve fare un’animazione o meno. La
velocità può essere stabilita attraverso il regolatore scorrevole. Mettendo
il segno su "ripetere animazione“ significa che questa viene ripetuta in
continuazione. Con il pulsante "esplosione" si avvia la funzione
direttamente dal menu d’impostazione. Quindi si vede subito quali
impostazioni vengono definite precisamente. In caso di necessità si possono
anche eseguire delle modifiche.
Con l’aiuto del disegno esplosivo si presenta molto facile controllare ad
esempio punti di dettaglio come varie intersezioni di legnami e strutture di
pareti. Questa innovazioni è perfettamente adatta anche per ottimizzare la
presentazione di progetti.
<Filmato - Archiviazione
progetti ed uscita PDF>
- Nella versione 11.5 si è aggiunta l’uscita PDF alla gestione di
progetti. Con questa nuova possibilità si possono salvare in modo facile e
rapido i progetti in formato PDF con il progetto di costruzione. L’intera
gestione di questi progetti PDF avviene direttamente nella gestione di
progetti SEMA.
A tale scopo alla gestione di progetti si sno aggiunti due pulsanti: "salva
PDF" e "archivio PDF". Non appena è stato evidenziato un progetto creato
individualmente lo si può salvare in formato PDF cliccando „salva PDF“.
<Filmato - Archiviazione
progetti ed uscita PDF>
I progetti creati individualmente ricevono un nome automatico composto dal
numero del progetto, dall’indice dal nome del progetto e da un numero
progressivo PDF. Il numero di progetto, l’indice ed il nome del progetto
vengono definiti dall’utente nella gestione di progetti. Il numero interno
ed il numero progressivo PDF vengono assegnati automaticamente. Il numero
interno serve come rimando alla gestione di progetti. Se un progetto trova
il numero interno appartenente nella cartella PDF significa che appare un
segno PDF nella prima colonna della gestione di progetti e con un clic
destro sul progetto si apre il relativo file PDF. Salvando più volte un
progetto come PDF aumenta il numero progressivo PDF e con un clic destro sul
progetto appaiono tutti i progetti con lo stesso numero interno di progetto.
Alla barra di simboli della visione Layout si è aggiunta l’icona „salva
progetto come file PDF“". Si può accedere a questo comando anche attraverso
„modificare“, „salva rappresentazione come PDF“. Con questa funzione è
possibile salvare la visione Layout direttamente come PDF. Usando uno dei
progetti standard appare la richiesta di un nome. Qui viene proposto
automaticamente il nome attuale del disegno.
La funzione PDF è stata integrata anche nell’uscita automatica della parete.
A tale scopo nel campo “uscita” si è aggiunta l’opzione “salva progetti come
PDF”. Adesso nell’indicazione di progetti vengono elencati anche il numero
di progetto e l’indice. Facendo uscire un progetto con l’opzione “salva come
PDF” significa che il progetto viene creato nella gestione di progetti
ricevendo il prossimo numero più alto ed anche un indice. Nella gestione di
progetti si può creare una revisione di questo progetto. Nell’uscita
automatica della parete viene indicata e utilizzata sempre la revisione più
alta del rispettivo progetto.
<Filmato - Archiviazione
progetti ed uscita PDF>
Con questa innovazione è possibile creare dei file PDF del progetto con un
clic del mouse potendoli gestire facilmente con il programma SEMA, ovvero
partendo dal progetto di costruzione appartentente.
- Si è ritoccato il messaggio
di indicazione che appare quando si esegue l’uscita PDF e non è installato
PDF Factory. In questo messaggio ora si rimanda a delle informazioni
generali per l’archiviazione progetti SEMA con PDF Factory attraverso un
Link. Questa pagina contiene ulteriori Link per “informazioni di prodotto”,
“filmati SEMA” comeanche alla pagina del costruttore e la lista rivenditori.
<Filmato - Archiviazione
progetti ed uscita PDF>
- Adesso è possibile
impostare in „Alt F7“ nella cartella „varie“ il nome di file PDF che vengono
create tramite l’uccita PDF automatica. Così si può definire in maniera
individuale il nome per i file PDF a mano o tramite spazi immaginari.(ditta
Dittus)
Rappresentazione visualizzazione 3D
- Nella versione 11.4 è stato sviluppato il nuovo modulo "SEMA
Virtual-Reality". "Sema Virtual-Reality" permette di guardare, girare e
visitare il progetto con una qualità d’immagine tridimensionale e
fotorealistica. Il movimento della videocamera in tempo reale trasmette
delle impressioni reali grazie agli effetti come ombre morbidi,
specchiamenti, lucidità, trasparenza, immagini testurati ed
all’illuminazione naturale con un’elevata qualità di luce del giorno. Al
fine di eseguire a perfezione la presentazione tridimensionale ci sono varie
possibilità per una rappresentazione stereo 3D. Le proiezioni 3D vengono
rappresentate su schermi normali attraverso occhiali in rosso/verde. Nel
caso di schermi moderni 3D e televisori oppure impianti di proiezione si
usano gli occhiali Shutter.
Per avviare "SEMA Virtual-Reality" si è aggiunto il pulsante „SEMA VR“ (crea
un programma VR della rappresentazione attuale) alla „fascia
simboli-visione-3D“. L’icona viene abilitata non appena la scena è stata
calcolata in modo fotorealistico. Per ottenere una posizione iniziale
favorevole nel programma VR conviene selezionare prima la posizione iniziale
del “modo navigazione” (visione 3D dall’interno). Cliccando adesso il nuovo
pulsante SEMA-VR si apre un dialogo salvataggio normale per determinare il
nome del file di programma ed un luogo qualsiasi di salvataggio sul
computer. Adesso si crea un file di programma (*.EXE). Questo file può
essere aperto su ogni computer „normale“. Così può essere trasmesso anche al
committente. A tale scopo non serve né il programma SEMA né un’altro
programma qualsiasi. La persona destinataria, ad esempio il cliente, ottiene
il progetto SEMA Virtual-Reality con Player integrato.
Dopo aver salvato il file si avvia automaticamente “SEMA-Virtual-Reality”.
Ora il progetto trasferito é completamente in modo 3D fotorealistico e può
essere girato e visitato a piacere. L’uso del programma è molto facile è
chiaro. I singoli comandi e opzi8oni si trovano nella fascia inferiore del
menu e possono essere usati altrettanto con i „tasti-F“ della tastiera. Per
girare e muovere la videocamera si può usare il mouse o la tastiera (tasti
freccia). I singoli comandi sono disponibili anche nel menu che si apre con
il clic destro del mouse. Questo è particolarmente utile se si rappresenta
in quadro totale.
Il modulo "SEMA Virtual-Reality" è l’utensile perfetto per le presentazioni
di prodotto professionali.
<Filmato - Disegni
esplosivi automatici>
PIA, CAD, QUO, MCAD
-
Si è ritoccato il
comportamento quando si posizionano i punti di misura su una linea di
misura. Creando un punto di misura su una linea di misura ed evidenziando
poi un’altra linea di misura nello spazio inserimenti tramite “selezionare
linea di misura” si de-evidenzia la linea di misura evidenziata
precedentemente. Naturalmente continua ad esistere la possibilità di creare
punti di misura su più linee di misura. (ditta Landmark)
-
Si è perfezionata in
dettaglio la quotatura di semicerchi con una misura d’arco molto grande.
(ditta Dittus & Lutter)
- Nella veresione 11.5 si è perfezionata ed ampliata la quotatura in molti
settori. Per rendere possibili le ampie innovazioni, ora la linea di misura
possiede un “inizio” ed una “fine”. Così esiste la possibilità di
dividere/unire una o più linee di misura con il comando „dividere/unire“
oppure di collegare di nuovo 2 linee di misura. Inoltre si è reso possibile
il comando di lavorazione “tagliare”. Questo rende possibile rapportare le
linee di misura ad uno spigolo obiettivo usando il comando „tagliare 1x“
oppure “accorciare/allungare” le linee di misura di una determinata
dimensione usando il comando „allungare/accorciare“. Esiste altrettanto la
possibilità di inserire la lunghezza totale della linea di misura. Avendo
assegnato alla linea di misura una quotatura di zona o quotatura di punto
d’intersezione significa che queste si attattano rispettivamente.
Per il “comando posizione” delle linee di misura si sono abilitate tutte le
forma di inserimento. Così si possono spostare le linee di misura in
qualsiasi posizione. Sulla parte destra dello spazio inserimenti è stata
integrata una nuova opzione. Questa opzione serve per determinare se se con
lo spostamento delle linee di misura si spostano anche i punti di misura e
le zone o meno.
L’istanza d’inserimento „spostare punto zero“ è stata spostata dalla 6a
istanza (Ctrl+6) alla 7a istanza (Ctrl+7). Così adesso è possibile spostare
insieme con un’operazione gli oggetti CAD e le linee di misura.
L’ottava istanza d’inserimento (Ctrl*8) “distanza linea di misura” si
comporta come l’istanza d’inserimento “spostare in posizione parallela”
(Ctrl+5); però con lo spostamento della linea di misura la posizione della
quotatura di zona assegnata rimane sul punto originario e non si sposta.
Nell’ambito della quotatura arco si sono aggiunti due tipi nuovi alla misura
della sezione trasversale. Adesso esiste la possibilità di creare una linea
di misura curva su un cerchio. In questa circostanza sono disponibili i tipi
„a piombo“ e „radiale“. Con queste opzioni si può determinare se la linea di
misura curva va rapportata a piombo o in modo radiale..
Con la creazione nuova di una misura di sezione trasversale (CAD/MCAD/quotatura/misura
di sezione trasversale) è possibile stabilire nei dati fondamentali della
misura se si tratta di una sezione trasversale, un diametro oppure una
misura arco.
Inoltre adesso è possibile modificare con una operazione i punti di misura e
le linee di misura. A tale scopo si è integrata la cartella „PM“ (punto di
misura) nel dato fondamentale della linea di misura. Così ad esempio si può
modificare con un’operazione il colore della linea di misura e del punto di
misura.
Nella seconda cartella del dato fondamentale della linea di misura si sono
messi a disposizione una distanza ed il tipo di linea per le linee
ausiliari. Tutti i punti di misura/linee ausiliari vengono accorciate della
distanza integrata. Selezionando il tipo di linea si può rappresentare la
linea ausiliare anche in modo continuo.
Nel dato fondamentale dell’autoquotatura “visione parete dall’alto” adesso
nella terza cartella “det” (dettagli d’impostazione) si possono assegnare
attraverso i rimandi quattro linee di misura per le macro (tipo A,B,C e D).
Assegnando il relativo tipo nella macro significa che viene creata
completamente in automatico nella visione dall’alto la linea di misura
assegnata nell’autoquotatura. Il comportamento è quindi lo stesso come nella
visione della parete.
Inolstre nel dato fondamentale della linea di misura si sono messi a
disposizione nella prima cartella „M“ (linea di misura) per le macro in
„componenti“ le impostazioni „tutti“, „tipo a“, „tipo B“, „tipo C“ e „tipo
D“. Così si stabilisce quali macro vengono rapportate alla linea di misura
per la quotatura di zona o la quotatura punto d’intersezione. Selezionando
“tutti” si rapportano tutte le macro alla linea di misura, indipendentmente
dal tip. I rimandi per i tipi A,B e C sono stati integrati nei dati
fondamentali è possono essere presi dai dati fondamentali originari in caso
di necessità.
Un’altra innovazione è quella della creazione di autoquotature su vari Layer.
Adesso si possono rapportare anche contemporaneamente i punti di misura su
un numero qualsiasi di linee di misura. Le linee di misura vengono
evidenziate o con il tasto destro del mouse premuto (barra evidenziamento) o
con il tasto Ctrl premuto. Il punto di misura viene poi rapportato a tutte
le linee di misura evidenziate..
A partire dalla versione 11.5 la presa dell’auotquotatura nella visione
della parete viene posizionata più vicina alla linea di misura creata.
<Filmato - Elaborazione testo
fino al trasferimento di testi alle macchine>
- Creando un testo CAD o MCAD e selezionando l’istanza d’inserimento
„ramificare testo con componente“ (Ctrl+2) significa che i testi adesso
possono essere ramificati anche con tutti gli oggetti CAD e MCAD. Copiando
un oggetto CAD/MCAD ramificato con un testo o spostando l’oggetto con il
comando della posizione, significa che si sposta automaticamente anche il
testo.
- Si è rielaborata l’autoquotatura nella visione di parete che viene
eseguita attraverso la parete automatica (F10) per tutte le pareti nel piano
attuale. (ditta Kiefer)
- Si è rifatta la cancellazione di punti di ancoraggio per un gruppo.
- Si è rielaborata la trasformazione di poligni-CAD in poligoni-pianta.
(ditta Lottermoser)
- Nel caso dell’import di testi DXF vengono bloccati gli string non validi
(ditta Landmark)
- Nella versione 11.5 è stata integrata la nuova lavorazione "testo-MCAD".
Con questa nuova lavorazione è possibile scrivere testi su coperture e
legnami. Per rendere possibile che si creino testi MCAD sui componenti è
necessario che nella formula di lavorazione sia depositata la formula
„3DBEARB 3 61 3“. Con la formula „3DBEARB“ vengono generati e valutati
automaticamente la posizione, l’angolo, il testo e la posizione relativa al
punto di riferimento. Naturalmente il testo MCAD viene rappresentato anche
in 3D. Il testo viene altrettanto esportato alle macchine come lavorazione.
Qui si tratta della Hundegger SPM, Hundegger PBA e dell’export BTL a partire
dalla versione 10.5. In questo momento le Hundegger SPM e PBA non valutano
la dimensione del testo, la cornice ed il tipo di scrittura. Si consiglia di
usare la dimensione di scrittura 0.32 nel programma SEMA. Questa dimensione
va relativamente bene con la dimensione di scrittura predefinita sulle
Hundegger SPB e PBA.
<Filmato - Elaborazione testo
fino al trasferimento di testi alle macchine>
- Nella visione dall’alto per
pareti si valuta corettamente lo spazio immaginario „nomde di parete“ (@B-NOMEPARETE@).
(ditta. Landmark)
- Adesso si valuta come nome
di file anche lo spazio immaginario "scala" (ditta Dittus)
- Si usa di nuovo il dato
fondamentale corretto usando il comando "apportare punto di misura" ad una
singola linea di misura. (ditta Zobl)
Terreno
- Il comando „terreno da
oggetto“ è stato ampliato nella versione 11.5. Finora con questo comando era
possibile creare un terreno dagli oggetti CAD. È nuova la possibilità di
creazione automatica del terreno compreso i punti interni del terreno dai
punti di misurazione usando un solo comando. Si possono evidenziare con
questo comando i punti di misurazione ripresi con un teodolite e importati
nel programma SEMA. Il programma crea automaticamente un terreno con una
relativa forma di terreno. In questo contesto il programma crea punti di
sostegno del terreno dai punti di misurazione eterni e punti interni del
terreno dai punti interni. Così si possono creare ancora più rapidamente e
comodamente con il programma SEMA i terreni che sono stati misurati con un
teodolite.
<Filmato - Forme di terreno con
punti interni>
- Al terreno si sono aggiutni 2 comandi nuovi. Nella selezione del
programma in “terreno” si sono integrati i comandi “punto interno da
oggetto” e “punto di terreno interno”. Con il comando "punto di terreno
interno" adesso si possono creare anche punti di terreno all’interno di un
terreno. Dopo avers selezionato questo nuovo comando viene chiesto nello
spazio inserimenti in quale terreno si deve creare il punto interno.
Dopodiché occorre definire la posizione del punto di terreno all’interno del
terreno. A ciò nello spazio inserimenti sono dipsonibili 7 istanze
d’inserimento. Il punto di terreno viene poi creato automaticamente
sull’altezza del terreno selezionato. Inoltre sulla parte destra dello
spazio inserimenti è disponibile l’opzione „con o senza posizione-Z“
(Alt+1): Al punto di terreno si può dare una “altezza oltre zero normale” o
una “altezza oltre l’altezza del piano” già quando si esegue la creazione.
Il programma poi si ricorda sempre l’altezza definita per ultimo.
Con il comando "punto interno da oggetto" si possono prendere direttamente i
punti di misurazione che sono stati creati con un teodolite. In questo
contesto il programma riconosce completamente inautomatico le altezze e le
posizioni di questi punti di misurazione e crea un punto interno del
terreno. Dopo aver selezionato il comando „punti interni da oggetto“ nello
spazio inserimenti vengono chiesti i punti. È possibile evidenziare singoli
punti di misurazione o un numero qualsiasi. Dopo aver confermato con “OK” si
creano poi i punti interni. Così si riesce a misurare rapidamente con un
teodolite il terreno interno ad un progetto e ad integrarlo comodamente nel
programma SEMA. Con questo comando si possono altrettanto prendere i punti
di sostegno del terreno. Più punti di misurazione si creano e più
precisamente si può illustrare il terreno.
Disposizione di puntoni
-
Nella versione 11.5 si è
continuata a sviluppare la funzionalità dei punti nodali.
Per rendere visibili, ovvero modificabili i punti nodali è stato introdotto
il modo „evidenziare punti nodali“ nel campo di uso in basso del programma
(in „oggetto – evidenziare dettagli”).
Passando a questo modo significa che con il comando che si trova accanto
„indicare nodi“ si possono rendere visibili i nodi per i componenti
desiderati (evidenziati).
Dopo aver eseguito questo comando sono visibili i nodi sui componenti
evidenziati precedentemente. I nodi vengono disegnati in qualità di sfere
blu e sono visibili e modificabili in tutte le visioni. È particolarmente
sinottica l’elaborazione dei punti nodali nella rappresentazione 3D
testurata con illustrazione trasparente dei legnami (pulsante nella barra di
icone 3D). Nel modo nodale si possono prendere solo i nodi. Se per motivi di
maggior chiarezza si devono chiudere in dissolvenza i componenti con l’aiuto
della funzione di visibilizzazione, questi possono essere evidenziati con „shift+
tasto sinistro del mouse“ (vedi le descrizioni più dettagliate nell’ambito
dei punti nodali in: filmato della versione 10.5 „punti nodali“ sul sito di
SEMA in punti forti -> prospetto generale -> V10.5 12/2008 come anche il
filmato della versione V11.2 "perfezionamento punti nodali: posizione e
profondità d’intestatura" punti forti -> prospetto generale -> V11.2
05/2010).
Con l’aiuto dei punti nodali si sono resi possibili nella versione 11.5 le
intersezioni di componenti con la forma esatta del pezzo opposto. Con "forma
esatta" si intende il componente rappresentato con tutte le lavorazioni.
Così ad esempio è possibile collegare i puntoni con un incastro su una
sezione trasversale di arcareccio ridotta (ad e. intestatura tramite
intestatura 3CAD o tipo finale). A tale scopo bisogna procedere come segue:
Nel modo dei nodi si rendono visibili i nodi per i componenti interessati.
L’indicazione del componente dei nodi annuncia per l’intersezione
punton-arcareccio „niente lavorazione“, in quanto come standard si fa
l’intersezione del puntone con il profilo di quadrone dell’arcareccio.
Quindi il nodo interessato viene evidenziato e cambiato attraverso il
“comando modifica”. Adesso nel dato fondamentale del nodo si può selezionare
la nuova impostazione „esatto“ anziché „standard“. Le modifiche vengono
aggiornate ed illustrate immediatamente sullo schermo durante l’inserimento
nel dato fondamentale. Così l’utente vede il risultato dell’intersezione già
prima di aver confermato il comando. Adesso il puntone si trova con un
incastro sull’arcareccio con intestatura (forma esattaI. Il nodo modificato
adesso viene disegnato come sfera marrone e nell’indicazione del componente
viene scritto “(x)” come contrassegno per l’intersezione esatta.
Se ad esempio per ragioni di statica si vuole evitare un’incastro ad anima
di un puntone displuvio ed invece eseguire alsuo posto l’angolo
dell’arcareccio, ciò può essere fatto anche con l’impostazione “esatto” nel
nodo. È possibile modificare insieme entrambi i nodi degli incastri (esiste
un nodo per ogni arcareccio). L’intersezione dell’elemento adesso va messa a
„no“ (il puntone displuvio non deve ricevere nessun incastro) e
l’intersezione dell’arcareccio va messa a „esatto“ (intersezione
dell’arcareccio con la forma esatta del puntone displuvio).
Si può adottare lo stesso modo di procedere se per alcuni singoli puntoni
non occorrono incastri ed al loro posto si devono elaborare gli arcarecci.
L’impostazione “esatto” quindi sostituisce il posizionamento di intestature
o componenti in acciaio come costruzione ausiliare per ottenere
un’intersezione.
<Filmato - Tenone su taglio doppio>
Con quest’innovazione si possono realizzare intersezioni esatte con forme
complesse di componenti congiungenti.
È nuovo nella versione 11.5 anche la possibilità di respingere
automaticamente le lavorazioni superflue. Vengono disattivate completamente
in automatico le lavorazioni che si trovano oltre la forma esatta del
componente e che non sono importanti per il trasferimento al centro di
lavorazione elementi. Queste lavorazioni vengono illustrate con una sfera
marrone. Questi diventano visibili quando si entra nel modo dei nodi senza
aver evidenziato prima dei componenti. Nell’indicazione del componente di
questi nodi si mette l’abbreviazione “(a)” davanti alla lavorazione. “(a)”
significa che la lavorazione si trova oltre la forma di componente esatta.
Il simbolo "*" indica che la lavorazione è stata messa a „no“ e che quindi
non appare nel programma elementi. In caso di necessità si potrebbe mettere
la lavorazione a „produrre: sì” a mano. Ecco in seguito alcuni esempi per
lavorazioni respinte automaticamente:
Fori tenone di montanti sotto una sovrapposizione di arcarecci (se il foro
di tenone interessa solo una intestatura).
Tagli ed altre lavorazioni se il componente è stato accorciato con un taglio
3CAD.
Montanti sotto collegamenti di travi di solaio con tenoni a coda di rondine.
(ditta Röhrig)
Incastri su displuvi e compluvi che si tagliano agli arcarecci.
La respinta di lavorazioni superflue fa risparmiare molto tempo all’utente,
in quanto non devono più essere cancellate a mano nel programma elementi.
-
Si sono corrette delle
imprecisioni nel caso dell’angolo di taglio di un tavolone compluvio in un
determinato caso. (ditta Rat & Tat)
-
Si è perfezionata la
posizione di lavorazioni di profilo tramite corpi di estrusione. (ditta
Nüssli)
-
Si sono eseguit ampi
perfezionamenti e correzioni nell’ambito dell’intersezione di incastri e
componenti. (ditta Moretti, ditta Brandl, ditta Comaed, ditta Schenk& Lehr,
ditta. Lignum, .....)
- Si crea di nuovo
correttamente una lavorazione di scanalatura particolare. (ditta Sebalex)
- Si è corretto il taglio al
colmo in caso di un elemento ribassato. (ditta Ideallegno)
- Si è ritoccata la posizione
di altezza di arcarecci in componenti di tetto e edificio. (ditta Schubauer)
- In un caso particolare il
piano di riferimento errato di una tavola di tamponamento comportava un
errore nel progetto. Questo è stato corretto. (ditta Tomaselli)
- Adesso si crea
correttamente la lavorazione di un’Intestatura 3CAD speziale, lateralmente
su un puntone displuvio. (ditta Haudenschild)
- Si è ritoccata
l’assegnazione di tipi finali attraverso il comando di modifica. (ditta
Schmidt e Thürmer)
Capriata
- Nella veresione 11.5 è stato integrato un assistente di capriata. Con
questo assistente si possono creare in mod rapido e comodo capriate di
studio, capriate triangolari e capriata a traliccio. L’assistente si trova
nella selezione del programma in profili/abbaini. Passando nell’assistente
di profilo in pareti/solaio/elementi-CT alle capriate si ottiene una
richiesta grafica del tipo di capriata. Si può scegliere la capriata di
studio, la capriata triangolare e la nuova capriata a traliccio. Per quanto
riguarda la capriata di studio si tratta dell’attuale capriata tipo 1 e
quanto alla capriata triangolare della capriata tipo 1. Dopo aver
selezionato il tipo della capriata si crea un modello automatico con legnami
preallocati ecc…
Con il doppio clic o la funzione “modifica con assistente” si apre
l’assistente d’inserimento per il tipo di capriata selezionato.
L’assistente di capriata è strutturato come l’assistente per l’inserimento
dei profili di tetti, lucernari ed abbaini. Sulla metà sinistra
dell’assistente viene raprresentata la capriata compreso il profilo del
tetto assegnato e la quotatura in 2D. Naturalmente nella cartella superiore
“3D” è possibile passare anche alla visione 3D della capriata. Nella barra
di simboli superiore è possibile aprire e chiudere in dissolvenza il profilo
del tetto assegnato e la quotatura; tutte le altre funzioni sono analoghe ai
profili normali. Per la quotatura di una capriata è stata messa a
disposizione una nuova autoquotatura. Nella visone della capriata si può
quindi selezionare l’autoquotatura e con il nuovo dato fondamentale „visione
di capriata“ quota la capriata completamente in automatico. Nel caso della
capriata a traliccio vengono quotati sul corrente superiore ed inferiore gli
assi dei montanti e la lunghezza del corrente superiore e del corrente
inferiore. Se non si assegnano montanti alla capriata significa che vengono
quotati gli assi delle saette assegnate. Addizionalmente si quotano
l’altezza del corrente dritto superiore ed inferiore come anche l’altezza
totale della capriata e l’inclinazione. Nel caso di una capriata triangolare
si quotano le saette sull’asse, la lunghezza dei correnti superiori ed
inferiori, l’inclinazione della capriata e delle saette e l’altezza totale
della capriata. Nel caso di una capriata di studio si quotano a centro asse
al corrente superiore le saette di colmo e le saette al punto base. Si
quotano altrettanto la lunghezza totale e l’altezza della capriata come
anche la lunghezza del corrente superiore. Inoltre si apportano anche la
lunghezza del tirante e la posizione del montante di colmo.
Capriata di studio: nella prima cartella viene assegnato il profilo in cui
si costruisce la capriata. La forma della capriata ed i legnami si adattano
relativamente a questo profilo. In "capriata“ è possibile definire la
posizione della capriata con una distanza. In questo contesto ci sono le
possibilità "sotto arcarecci sormontati", "sotto puntoni", "sotto
arcareccioe+incastro" (qui si può definire una profondità d’incastro) e
"sotto superficie di tetto". In "definizione della forma del tetto“ è
possibile selezionare se l’altezza della capriata viene limitata o meno.
Limitando l’altezza della capriata si rende attivo lo spazio insiermento
dell’altezza della capriata dove si può definire l’altezza desiderata. In
questo caso viene creato un “corrente superiore dritto” addizionale. In
"tipo di costruzione" sono dipsoinbili le possibilità di selezioni „tutto il
tetto“, „metà sinistra“ e „metà destra“. Così si rende possibile la
costruzione di “mezze” capriate. La cartella iniziale è identica per tutti i
tre tipi di capriata.
Nella seconda cartella “correnti” viene assegnato il corrente obliquo
attraverso un rimando. In più è possibile modifica re larghezza e altezza
senza dover accedere al legno assegnato. In "taglio" si può scegliere tra QI
linguetta (spigolo inferiore linguetta) e SI appoggio sul muretto (spigolo
interno appoggio sul muretto). Così si definisce il taglio del corrente
superiore obliquo. In più si può assegnare una „sporgenza a sinistra“ e
„sporgenza a destra“ positiva come anche negativa. Limitando l’altezza della
capriata significa che si usa il rimando definito in “corrente superiore
dritto”. Non assegnando alcun corrente superiore significa che viene usato
lo stesso dato fondamentale come per il corrente superiore obliquo. Inoltre
nel campo “corrente inferiore” si può assegnare un dato fondamentale per il
corrente inferiore della capriata. In „tipo di corrente inferiore“ si può
scegliere tra „bilaterale“ o „a centro“. Così si stabilisce se si creano due
correnti inferiori sulla parte sinistra e destra del corrente superiore
obliquo. Selezionando "a centro", significa che il corrente inferiore viene
creato a centro al di sotto del corrente superiore obliquo. Inoltre è
possibile definire l’altezza del corrente inferiore o attraverso lo spigolo
inferiore o lo spigolo superiore del corrente ed una misura di
accorciamento. Si possono definire comodamente larghezza e altezza per il
corrente superiore dritto ed il corrente inferiore come nel caso del
corrente superiore obliquo.
Nella prossima cartella “colmo” vengono assegnati il montante di colmo e le
saette. Per il montante di colmo vi è la possibilità di definire una
sporgenza a condizione che il corrente inferiore venga eseguito
„bilaterale“. La distanza delle saette dallo spigolo inferiore del montante
di colmo e l’angolo che può essere definito in modo „libero“ o „ad angolo
retto rispetto al corrente superiore“ completano le possibilità di
impostazione per la formazione del colmo.
Nella quarta cartella “punto base” si possono assegnare rimandi per saette,
correnti, linguette e montanti. Anche qui per tutti i rimandi è possibile
modificare larghezza e altezza al di fuori del dato fondamentale. Per le
saette si può definire una distanza (che si riferisce allo spigolo interno
dell’appoggio sul muro) ed un angolo. Per i correnti e le linguette si può
definire una sporgenza addizionale. Questa si riferisce allo spigolo esterno
delle saette. Inoltre per le linguette si può definire un’altezza che si
riferisce allo spigolo inferiore o allo spigolo superiore delle linguette.
La distanza che si può impostare per i montanti si riferisce allo spigolo
interno dell’appoggio sul muretto.
Nella quinta cartella „fori“ viene impostato se si creano fori in corrente
inferiore, linguette e montanti. I fori nel corrente vengono però create
soltanto se quest’ultimo è stato definito in modo „bilaterale“. È inoltre
possibile stabilire il diametro del foro.
Nella sesta cartella „distinta del materiale“ si possono assegnare dati
rileventi per la distinta del materiale.
Capriata triangolare: la prima cartella è identica a quella della capriata
di studio.
La seconda cartella si distingue soltanto per le possibilità di selezione
del taglio del corrente superiore obliquo. Qui è possibile selezionare
"spigolo superiore/inferiore corrente inferiore" e "spigolo interno appoggio
sul muretto".
Nella terza cartella è possibile assegnare una sporgenza del montante di
colmo, altrimenti si possono fare le stesse impostazioni come per la
capriata di studio.
La quartacartella “fori” è altrettanto analoga alla capriata di studio ed
alla capriata a traliccio. Per la capriata triangolare viene creato un foro
sul punto nodale corrente inferiore/corrente superiore obliquo se il
corrente inferiore è stato definito in modo bilaterale..
Nell’ultima cartella “distinta del materiale” si possono assegnare dati
rilevanti per la distinta materiale analogamente alla capriata di studio ed
alla capriata a traliccio.
Capriata a traliccio: la prima cartella è di nuovo analoga alla capriata di
studio ed alla capriata triangolare.
La seconda cartella si distringue dalla capariata triangolare solo per per
il fatto che si può defiire il tipo del corrente superiore „a centro“ e
„bilaterale“.
Nella terza cartella si definisce il tipo di suddivisione delle diagonali.
Si può scegliere tra „lunghezza uguale“ e „angolo uguale“. Scegliendo „lunghezzha
uguale“ significa ce si suddividono le saette in modo che sia uguale la
distanza dell’asse delle diagonali, ovvero dei montanti a sinistra e destra,
ovvero in mezzo. Scegliendo “angolo uguale” significa che le saette sulla
parte sinistra e destra della capriata vengono suddivise con lo stesso
angolo. Nella selezione della suddivisione si definisce il numero di campi.
Per una capriata “totale” è possibile definire sempre solo numeri di campi
pari. È un’eccezione quando la capriata si definisce una capriata solo sulla
parte sinistra, ovvero sulla parte destra oppure sotto un profilo di tetto
ad una falda. Essendo selezionata la suddivisone „lunghezza uguale“
significa che si può scegliere tra otto veresioni di diagonali diverse. Le
versioni di diagonali vengono rappresentati in modo grafico e vengono
aggiornati in tempo reale nell’immagine di dati. La selezione della
veresione di diagonale è abilitata solo per il tipo di suddivisione
„lunghezza uguale“. Inoltre nella terza cartella „suddivisione“ si possono
assegnare rimandi per diagonali e montanti. Anche qui vi è la possibilità di
modificare comodamente larghezza e altezza dei rimandi al di fuori del dato
fondamentale. Per le saette si può definire un cosìddetto „tipo
d’intersezione diagonali“. Si può scegliere tra „sulla parte interna“,
„sull’asse“ e „sulla parte esterna“. Nel caso del tipo d’intersezione “sulla
parte interna” si esegue l’Intersezione delle saette in modo che l’asse
delle saette si calcoli sullo spigolo interno dei montanti, e cioè sulla
parte interna del corrente superiore. Quanto all’intersezione “sull’asse” si
esegue l’interezione di montanti e saette in modo che gli assi di entrambi i
componenti si taglino sull’asse del corrente superiore obliquo. Nel caso
dell’intersezione “sulla parte esterna” si esegue l’intersezione delle
saette in modo che l’asse delle saette si calcoli sullo spigolo interno dei
montanti, qui però sulla parte esterna del corrente superiore. In montanti
si può selezionare se si crea/creano „nessuno“, senza esente di forza di
norma“ oppure „tutti“. Impostanzo “senza esente di forza di norma“ significa
che non si creano montanti dove 2 saette si tagliano su un punto nodale e
che quindi il montante diventa superfluo.
Scegliendo nella quarta cartella “sì“ per i fori significa che si eseguono
forature di montanti con correnti superiori ed inferiori con un diametro
impostato, sempre se queste vengono eseguite in modo „bilaterale.
Nell’ultima cartella si possono assegnare dati rilevanti per la distinta del
materiale.
Copo aver completato una capriata nell’assistente è possibile stampare il
disegno della capriata partendo dalla gestione del profilo. Le varie viste
del disegno della capriata possono essere ancora perfezionate a piacere con
il CAD o la quotatura manuale. A ciò è disponibile un Layer individuale per
ciascuna visione.
Si è rifatto è perfezionato anche il posizionamento di capriate. Nella
selezione del programma in “pareti 3D” è possibile selezionare il comando
„capriate“. Sono disponibili subito le istanze “posizionare capriata”,
“suddividere zona”, “suddividere tra 2 punti” e “in trama edificio”. Le
possibilità di creazione sono come quelle per il posizionamento di un
puntone.
Nel caso del comando “posizionare capriata” si sono messi a disposizione per
la scelta soprattutto le capriate che in precedenza sono state create
nell’assistente. Natüralmente si può accedere anche alle capriate depositate
nei dati fondamentali. Dopo aver selezionato la capriata desiderata occorre
evidenziare una superficie del tetto o uno spigolo del tetto (ad es.
displuvio). Dopodiché è richiesto un punto di riferimento della capriata. È
nuovo anche che la capriata non viene rappresentata solo con una linea ma
anche con lo spessore del legno più largo della capriata. Dopo aver messo il
punto di riferimento, la distanza e la posizione (sinistra, centro e destra)
con il mouse bisogna stabilire il senso della perspettiva. Sulla parte
destra dello spazio inserimenti vi è una nuova opzione supplementare „
capriata continua“, ovvero „capriata non continua“ (Alt+2). Con
l’impostazione “capriata continua” la capriata nel caso del padiglione del
tetto non finisce più sullo spigolo ma continua. In questo contesto il
programma stabilisce automaticamente l’altezza necessaria sotto il
padiglione del tetto e crea al di sotto un corrente superiore dritto.
Nel caso dell’istanza „suddividere zona“ occorre selezionare la superficie
del tetto in cui si deve suddividere la capriata. Dopodiché viene proposto
un numero di elementi. Il programma calcolo questo numero dall’impostazione
„interasse desiderato“ che si trova nelle preregolazioni (Alt + F7) in
pareti/profilo capriata. Modificando il numero di elementi significa che
l’interasse viene ricalcolato automaticamente. Confermando il numero di
elementi esiste altrettanto la possibilità di modificare l’interasse; così
si adatta relativamente il numero di campi. Modificando l’interasse
significa che nello spazio inserimenti appare un’altar opzione che permette
di compensare l’interasse a „inizio & fine“, „solo all’inizio“ oppure „solo
alla fine“. Infine bisogna stabilire il senso della perspettiva della
capriata.
Nel caso dell’istanza „suddividere tra due punti“ dopo aver selezionato la
superficie del tetto bisogna stabilire una zona „da“, „a“. in cui si devono
suddividere le capriate. Dopodiché viene si chiedono il numero di elementi,
l’interasse ed il senso di perspettiva.
Con l’istanza „suddividere in trama edificio“ si suddividono le capriate
secondo la trama d’edificio impostato. La trama d’edificio veiene definito
nelle “regolazioni per la presa del mosue” che si trovano in “strumenti”
nella parra di simboli superiore. Dopo aver selezionato la superficie del
tetto ed il senso di perspettiva le capriate vengono suddivise esattamente
nella trama definita.
Salvando una capriata tramite il dato fondamentale (F2) si ottiene poi la
richiesta se la capriata va salvato inmodo locale con il progetto oppure in
modo globale nella gestione di dati fondamentali. Nei dati fondamentali in
pareti/solai/elementi-CT si è integrata la capriata a traliccio nel gruppo
„capriate“. Naturalmente si possono prendere dai dati fondamentali originali
tutti i dati rilevanti per la capriata a traliccio, la capriata di studio e
la capriata triangolare.
<Filmato - Assistente per capriate>
Parete solaio 3D
- I componenti che sono stati creati con componenti MCAD tramite la parete
automatica (F10), vengono respinti e creati nuovi u nun nuova automatica.
(ditta Renggli)
- La tabella delle sporgenze di strati si aggiorna immediatamente quando
si aggiunge o elimina un’altro strato.
- In un caso speciale è stato perfezionato il trattamento della
collisione. (ditta Platzhaus)
- Adeso partecipano all’angolo automatico le pareti che sono state
spostate in altenzza con il comando di lavorazione „posizione“. (ditta
Landmark)
- Si sono rittoccate le linee ausiliari della dima (F7/legnami parete/dima/linee
ausiliari) nella visione della parete. (Francia)
- Si è perfezionata la chiodatura di una parete in un caso speciale.
(ditta Bonndorf)
- Nella versione 11.5 si possono cerare cosiddetti componenti di copertura
in elementi di pareti, tetto e solaio. A ciò bisogna creare i pannelli nei
rispettivi strati secondo il „campione di posa“ desiderato. Attraverso un
legno o un MCAD si può eseguire l’archiviazione, ovvero la creazione dei
pannelli come componente. Nel caso del modo di procedere tamite MCAD si
posiziona un punto-MCAD sullo strato in cui si creano i pannelli (ad es.
inizio parete/corrente inferiore). Adesso bisogna evidenziare i pannelli
creati ed il punto MCAD che devono essere archiviati con la prima forma
d’inserimento del comando di lavorazione “definiere componente” (CAD/MCAD).
Adesso si può assegnare il componente archiviato nel dato fondamentale degli
elementi, ovvero nella cartella “S” (strati e divisione) della parete presso
la struttura dello strato sinistra/destra, nella cartella „MC“ (lavorazione-MCAD)
per lo strato desiderato nella colonna „in basso“. Inoltre nella cartella
addizionale degli elmenti, ovvero delle pareti occorre inserire la chiave „WANDART = DCKBST“. Naturalmente è possibile definire il componente di copertura
archiviata anche su un legno che rimanda ad un componente. Dopo la parete
automatica (F10) si creano i pannelli nel modo impostato e si ritagliano
agli spigoli di profilo dello strato. Si consiglia di usare una parete
relativamente alta e lunga per l’archiviazione/la creazione del componente.
Essendo il componente troppo piccolo sgnifica che non viene messo su tutta
la superficie in un una parete più grande. Con questo nuovo modo di
montaggio delle coperture è possibile creare molto facilmente e rapidamente
ad esempio i rivestimenti rombo.
<Filmato - Pannelli e profili con
intersezione automatica con profilo di parete>
Legnami di parete e di solaio
- Nella versione 11.5 si è resa possibile la costruzione del taglio doppio
con tenone. Al componente tagliato due volte si può assegnare un tenone
attraverso il comando del tipo finale. Si posizione un tenone su ogni
superficie di taglio che crea un foro di tenone nei componenti opposti. Un
esempio per questo sarebbe un montante a centro del timpano che viene
rapportato con i correnti superiori obliqui.
È altrettanto possibile usare un tenone mortasato per il taglio doppio. La
"mortasa 1" accorcia il tenone sulla parte sinistra del componente, la
"mortasa 2" sulla parte destra del componente. (sinistra, destra visto dal
senso di creazione).
Di conseguenza in questo modo è anche possibile costruire un tenono solo su
una superficie di taglio. Un esempio per questo sarebbe una saetta che
finisce con un taglio doppio sul corrente e su un montante. Se ora si deve
provvedere al collegamento con tenono tra corrente e diagonale significa che
per la mortasa 1 bisogna inserire il dato della lunghezza di taglio. Se la
mortasa su un lato dovesse essere maggiore alla lunghezza di taglio,
significa che il resto serve per la mortasa dell’altro tenone. ditta
Zimmermann, ditta Hilzinger, ecc..)
<Filmato - Tenone su taglio doppio>
Nesting
- Nella gestione componente grezzo nesting si possono creare
contemporaneamente più componenti grezzi nesting. Intanto occorre stabilire
prima il numero desiderato nel campo selezione “numero di nesting che
vengono creati nuovi". Con un clic del pulsante "creare nuovo nesting" si
aprono i dati fondamentali. Qui bisogna evidenziare il pezzo grezzo nesting
desiderato e confermarlo con “OK”. Dopodiché si crea il pezzo grezzo nesting
selezionato con la quantità impostata.
- Essendo un componente nesting posizionato in un componente grezzo
nesting significa che il componente nesting può essere evidenziato e con un
clic destro in “varie” poiszionato nuovamente con il comando “posizionare di
nuovo componente”. Il comando è disponibile anche nel Nesting-Manager e in
„varie“ tra i comandi di lavorazione.
- Il comando "specchiare" è stato abilitat anche per i componenti nesting
posizionati. Sono disponibili i comandi "specchiare" e "specchiare ad asse“.
Elementi
- Si è migliorata la trasformazione di intestature troncanti per l’export
BVX2 al robot K2. (ditta Prudic)
- Si è ritoccato in dettaglio l’export-BTL delle teste di profilo.
- Si indica di nuovo correttamente la distanza per la bandierina di msiura
per le forature. (ABZ Breitenbrunn)
Macchine PREF
- Nelle preregolazioni (Alt+F7) in PREF Import/Export Weinmann/nome file
export si esporta lo spazio simbolico @B-EL-NR@ per l’export PREF (F12) ad
un impianto Weinmann. (ditta Otto)
Scale
-
Si è perfezionata
l’assegnazione di numeri ID per le pedate. (ditta EBS)
-
Si è perfezionata in
dettaglio il disegno visivo di steccati. (ditta Kaufmannoberholzer)
-
Lavorando singolarmente sulla macchina le tasche delle pedate e alzate, adesso
si può influenzare la sovrapposizione. Con l’impostazione "PDALZ_OLTRE_ALZ"
bisogna indicare un dato in millimetri. (ditta Heller)
TSSSVERBHK=1 |
0: pedata ed alzata sullo spigolo posteriore non vengono fresate in
sovrapposizione
1: collegamento pedata/alzata sullo spigolo posteriore viene fresato in
sovrapposizione |
TSSS_UEBER_SS=20 |
Dato in mm, sovrapposizione della mortasa di alzata sulla mortasa di
pedata nel fianco |
- Si è perfezionato il salvataggio e l’inserimento di componenti di scale che
contengono pedate con tenoni. (ditta Dettbarn)
- Si è perfezionato l’export alla macchina di gradini a chiocciola. (ditta Gatterer)
- Nella versione 11.5 si è sviluppato un nuovo sistema di misurazione per
creare le scale con un teodolite. A tale scopo si è aggiunto il comando
„misurazione scala a laser “ alla barra di simboli “sistemi di misurazione”.
Quest’ultima può essere attivata con un clic destro nell’area delle barre di
simboli.
Nella rubrica „visualizzazione/oggetti 3D“, „punti di misurazione“dei dati
fondamentali si è creato il nuovo gruppo “misurazione scala”. In questo
gruppo si sino creati i seguenti punti di misurazione nuovi:: "cemento
sinistra ", "cemento destra", "cemento gradino", "marcia sinistra", "marcia
destra", "pedata" e "fine scala".
L’obiettivo è quello di creare un disegno CAD con il trasferimento di punti
di misura dal teodolite al programma SEMA. Con il nuovo comando di creazione
"scala da CAD" si crea poi automaticamente la scala rilevata.
Essendo il teodolite collegato con il computer ed installata la relativa
interfaccia significa che si possono inviare i punti di misurazione al
programma.
Con il comando "misurazione scala a laser" si aprono i dati fondamentali.
Qui si determina il tipo del punto di misurazione che deve essere creato.
Per la misurazione del nucleo in cemento sono disponibili i punti di
misurazione „cemento sinistra“, „cemento destra“, „cemento gradino“ e “fine
scala”. Con “cemento sinistra” si devono rilevare i „punti di misurazione“
dalla parte sinistra del nucleo in cemento e con „cemento destra“ quelli a
destra. Con il modulo "modo di misurazione attivo" si devono rilevare i
punti in ordine di successione. Con l’opzione "modo di misurazione
disattivo" si possono rilevare i punti di misurazione anche senza ordine di
successione. Con i punti rilevati si creano linee CAD che si tagliano
automaticamente l’una con l’altra. Con il punto di misurazione “cemento
gradino” si rilevano gli spigoli anteriore delle pedate, con rispettivamente
due punti e lo spigolo superiore pedata con rispettivamente un punto. Con
l’opzione “selezione del modulo di misurazione per gradini” è possibile
decidere come si vogliono rilevare i gradini di cemento. Si può scegliere
tra le seguenti possibilità: solo gli spigoli anteriori del cemento, solo
l’altezza del gradino di cemento oppure una combinazione delle due opzioni.
Il rilievo dei punti di misurazione è a piacere; non bisogna osservare
nessun determinato ordine di precedenza. Se nella scala da rilevare esiste
un pianerottolo allora per questo gradino in cemento bisogna azionare
l’opzione “creare gradino come pianerottolo”. Se dopo si rileva una pedata
normale bisogna premere di nuovo il pulsante opzioni. Grazie ai punti di
misurazione si rilevano la posizione precisa e l’altezza reale del gradino
in cemento. Inoltre si creano linee CAD che – qualora fossero esistenti – si
tagliano con lo spigolo laterale cemento a sinistra e destra. Per completare
la pianta della scala si deve ancora determinare la fine della scala. Qui
con il punto di misurazione “fine scala” bisogna rilevare la fine
dell’uscita dell’ultimo gradino in cemento (senza prolungamento di uscita).
La fine della scala non deve essere rilevata per ultimo, questo può essere
fatto in qualsiasi momento. Una volta rilevati tutti i punti si può usare il
pulsante opzionale „test“ per controllare se ci sono tutti gli spigoli
necessari per creare la scala. In caso affermativo appare il messaggio “La
misurazione della scala è completa!”.
Con il nuovo comando di creazione "scala da CAD" ora si può costruire la
scala sulla base dei punti di misurazione letti. Come al solito per il
disegno si sceglie prima la serie di dati desiderata delle scale. Si deve
selezionare nello spazio inserimenti la scala desiderata solo se sono state
inserite più piante di scala. Dopo aver determinato la linea di marcia
(centrato, da sinistra, da destra) è possibile cliccare il pulsante
„creare“. Adesso veiene creato il nucleo in cemento con tutte le sue
dimensioni reali e con tutti i componenti assegnati nella serie di dati
della scala.
<Filmato - Misurazione di scale
con teodoliti>
Volendo rilevare una scala normale (non una scala in cemento), bisogna
operare con i punti di misurazione „marcia sinistra“, „marcia destra“,
„pedata“ e „fine scala“. Con “marcia sinistra” e “marcia destra” si rilevano
la parte sinistra e la parte destra della scala esistente. Con il punto di
misurazione “pedata” si rilevano lo spigolo anteriore e l’altezza della
pedata, con il punto di misurazione “fine scala” si stabilisce la fine della
scala. Il poligono della scala rilevato può essere modificato anche
successivamente. Gli angoli possono ricevere l’intersezione rotonda o con
una fibra. Così si riesce a creare una curvatura con raggio curvo da una
curvatura angolare.
Se si sono rilevati dei punti di una scala rotonda. con il “modo di
msiurazione attivo” significa che nella pianta intanto sono delle linee
dritte. Evidenziando le linee che risultano da una curvatura esiste la
possibilità di trasformarle le singole linee in uno o più archi usando il
comando „varie“ – „trasformare in archi“. A ciò bisogna o inserire un
coefficiente di correzione oppure muovere il regolatore scorrevole finché si
ottiene il risultato desiderato. A destra in basso nello spazio inserimenti
c’è ancora il pulsante opzioni „conservare oggetto esistente“/ „respingere
oggetto esistente“; qui deve essere attiva l’opzione "respingere oggetto
esistente”. Confermando il comando con OK significa che le linee evidenziate
diventano archi.
Dovendo rilevare sul cantiere più scale in un piano quando si esegue la
misurazione esiste la possibilità di allocare il “punto di misurazione” ad
una scala usando il pulsante di selezione della scala. Si possono rilevare
finanche cinque scale contemporaneamente.
- Per il nesting dei componenti di scale è disponibile nella 11.5
l’ottimizzazione di incollatura e pannelli. Se nell’archivio di componenti
nesting ci sono componenti di scale, questi possono essere evidenziati ed
inviati a scelta all’ottimizzazione di incollatura, ovvero di pannelli
usando il pulsante “ottimizzazione componenti scale” che si trova
nell’archivio componenti nesting. Se in precedenza non si è creata
un’allocazione con i criteri di filtraggio „tipo“ e „nome“ appare il
seguente messaggio.: "Non si è potuto trovare nessun dato fondamentale pezzo
grezzo nesting adatto per uno o più componenti selezionati! Può selezionare
successivamente un dato fondamentale componente grezzo nesting per questi
componenti oppure interrompere l’operazione automatica.."
Confermando il messaggio con „OK“ si aprono i dati fondamentali in cui è
possibile selezioanre il componente grezzo nesting desiderato. I componenti
grezzi nesting vengono integrati nella gestione componenti grezzi nesting
completamente in automatico.
Nei dati fondamentali nella rubrica“nesting“, „componenti grezzi nesting“ è
stato creato il nuovo gruppo “nesting di scale”. In questo gruppo sono
disponibili i componenti grezzi nesting “ottimizzazione pannelli” e
“ottimizzazione incollatura”.
L’ottimizzazione di pannelli prende i componenti nesting evidenziati e
riempe il componente grezzo nesting sempre in larghezza. In lunghezza viene
ottimizzato finché si raggiunge la lunghezza del componente grezzo nesting.
Se poi rimangono ancora dei componenti si comincia con un nuovo componente
grezzo nesting.
<Filmato - Ottimizzazione automatica
Nesting scale>
L’ottimizzazione di incollatura prende i componenti nesting evidenziati e
cerca sempre prima di ottimizzare due pedate oblique l’una con l’altra. Alla
fine vengono ottimizzate le pedate dritte. Anche in questo caso si riempe in
larghezza. Si accorcia automaticamente la lunghezza del componente grezzo
nesting alla largnhezza delle pedate. Per l’ottimizzazione di incollatura si
possono assegnare anche linee di divisione automatiche per la troncatura, ad
esempio con la sega. A ciò bisogna assegnare al componente grezzo nesting
una macro dividente. Nella cartella "NE" (Nesting) è possibile assegnare la
macro dividente. Sono disponibili le macro dividenti “linea divisione 1098,
“linea divisione 1099”, linea divisione “2098” e “linea divisione 2099”. Il
numero descrive il numero-ID nel file-INI: qui alla linea divisione si
possono assegnare altre informazioni. Le linee divisione possono essere
disegnate anche a mano per il componente grezzo nesting ottimizzato per
incollatura e pannello. Tramite CAD “inserire componente” si possono
selezionare le linee divisione nel gruppo “Nesting.”. Si possono modificare
anche successivamente le dimensioni dei componenti grezzi nesting creati. A
ciò bisogna evidenziare il componente nesting e selezionare il comando
„modificare“. Si aprono i dati fondamentali del componente grezzo nesting;
qui si possono eseguire delle modifiche. Anche i componenti nesting
posizionati possono essere cancellati manualmente, riposizionati o
modificati nella loro posizione. I componenti grezzi nesting possono essere
esportati dalla gestione direttamente alla distinta del materiale o ad una
macchina.
- Se i fianchi sono collegati con unga griffa esiste la possibilità di
assegnare un appoggio di parete. L’impostazione si trova nella serie di dati
del fianco nella cartella “ver” nel campo “prol in basso” (prolungamento in
basso) e “prol in alto” (prolungamento in alto). Qui si può stabilire per
quanto l’appoggio di parete si deve creare oltre il collegamento del fianco.
L’altezza viene ripresa dalla griffa. L’appoggio di parete viene prolungato
in orizzontale.
- Se per un appoggio di parete serve un prolungamento all’invito riferito
al pavimento finito, ciò può essere impostato solo nella cartella „ver“ nel
campo „appoggio“. È possibile indicare sia un dato negativo che un dato
positivo. Il fianco si allunga o accorcia relativamente per il dato
inserito..
Adesso c’è la possibilità di esportare il montante come componente 3D in
quattro posizioni di componente diverse. Si esportano quattro dati singoli
in cui si trova sopra sempre rispettivamente un’altra parte del componente.
Resta all’utente quale file si riesce a lavorare meglio. Se occorrono due
file per la lavorazione del montante bisogna badare al fatto che ci sono
sempre tutte le lavorazioni. Così può capitare che ad esempio le tasche che
nel sistema CAD/CAM non sono state attivate possono essere lavorate
doppiamente. Nel file INI si influenza questo con l’impostazione "MONTOTALE".
Desiderando questa uscita bisogna inserire il numero “3”. (ditta Dettbarn)
MONTOTALE=3 |
0: le parti del montante vengon esportate singolarmente (ad es. come
singoli blocchi), tutte le parti in un file DXF |
1: export del montante come componente 3D |
2: le parti del montante vengono esportate singolarmente in un rispettivo
file DXF individuale |
3: Export del montante come componente 3D ma quattro file ogni parte una
volta in alto (ruotate) |
- Si è ritoccato il calcolo nuovo dei longheroni, specialmente se si sono
fatte delle modifiche manuali sulle pedate. (ditta Kaufmannoberholzer)
- Si è perfezionato il calcolo di ringhiere di collegamento con un fascio
di correnti. (ditta Biehler)
- Si è perfezionato il calcolo della posizione dei mezzi di collegamento
con vasi. (ditta Schilling)
- L’uscita estesa sulle scale 1:1 funziona anche con ringhiere di
collegamento esistenti. (ditta Kaufmannoberholzer)
- Si sono eliminate le lavorazioni di alzata laterali superflue e vengono
eliminate con l’export DXF. (ditta EBS)
Oggetti 3D
- Si è ritoccato in dettaglio la trasformazione di oggetti 3D esterni in
componenti SEMA come anche l’import RCE-/MXF. (ditta Merotto, ditta Eurodach)
Statica
- Nella versione 11.5 si sono
resi possibile la creazione completamente in automatico di un modello
elementi e nodi 3D per la statica come anche l’export ai programmi di
statica in vari formati di file.
Per rappresentare in maniera facile il nuovo “modello elementi e nodi 3D per
la statica” dalla creazione fino all’export si è creata la nuova barra di
simboli „modello elementi e nodi 3D per la statica“.Questa può essere
attivata con un clic destro nell’area delle barre di simboli.
Il primo comando nella nuova barra di simboli è il “calcolo modello elementi
e nodi 3D”. Eseguendo questo comando (il più sinottico nella visioine
obliqua 3D testurata con la rappresentazione „solo legnami“), significa che
vengono calcolati o tutti i legnami o solo quelli evidenziati. Dopo il
calcolo il programma passa automaticamente al “modello exporft” (seconda
icona della barra di simboli „modello elementi e nodi 3D per la statica“).
Dagli assi dei legnami vengono formati elementi statici con nodi di carico e
di appoggio.
Inoltre con la rappresentazione di nodi vengono rilevate le relazioni dei
legnami l’uno con l’altro (ad es. contatto, incastro…). La descrizione
precisa dei nodi si vede nell’indicazione del componente muovendo il mouse
sul nodo.
Grazie a degli automatismi preregolati (Alt+F7, statica, modello elementi e
nodi 3D per la statica) si creano dei riferimenti statici tra gli elmenti
(ad esempio puntone ed arcareccio). Essendo attivata la prima opzione
"spostare nel tetto assi di elementi per export modello" significa che per
il „calcolo del modello elementi e nodi 3D“ gli assi di puntoni ed arcarecci
vengono messi automtaticamente in un piano, cioè QS puntoni. Questo si vede
particolarmente bene se si attiva il terzo pulsante della barra di simboli
„modello elementi e nodi 3D per la statica“: "rappresentazione dei
componenti di statica in 3D”. La seconda opzione “allungare assi di elmenti
in caso di contatto con asse del partner“ significa ad esempio che si
allungano automaticamente fino all’asse dell’arcareccio i montanti che si
trovano sotto gli arcarecci. Si possono accorciare automaticamente fino al
dato impostabile le sovrapposizioni degli elementi irrelevanti (terza
opzione in Alt+F7, statica, modello elementi e nodi 3D per la statica). Un
esempio per questo sarebbero le estremità di elementi sovrapponenti nel caso
della sovrapposizione di arcarecci. Inoltre si è aggiunta anche la rubrica
„statica“ alle regolazioni di indicazinone (F7). In questa nuova rubrica
sono disponibili tre opzioni di rappresentazione da scegliere. La prima
opzione, quella del „modello export“, è attivata come standard e significa
che non viene rappresentato il vero modello dell’asse ma il modello export.
Con la seconda opzione di impostazione “raggruppare nodi di appoggio e di
carico”, anche attivata per standard, si illustrano in modo raggruppato i
nodi di appoggio e di carico. Con la possibilità d’impostazione „componenti
di statica in 3D“ si rendono visibili i legnami per il modello export o
modello assi. Quest’opzione è disponibile anche nella barra di simboli (3a
icona della barra di simboli „modello elementi e nodi 3D per la statica“) ed
offre una buona possibilità di controllo se i legnami vengono rappresentati
in modo trasparente.
Il modello elementi e nodi 3D può essere continuato ad elaborare a mano nel
programma SEMA. A ciò sono disponibili i comandi di lavorazione „tagliare“ e
„posizione“ per gli elementi evidenziati. Quindi usando il comando
„tagliare“ è possibile tagliare, allungare ed accorciare gli elementi. Con
il comando di lavorazione “posizione” ci sono le possibilità „spostare fine
elemento“ oppure „spostare 2D/3D“.
Dopo le modifiche costruttive del progetto occorre eseguire un nuovo
“calcolo del modello elementi e nodi 3D” in modo tale da trasferire le
modifiche al modello statico.
Si è aggiunta la cartella „statica“ al dato fondamentale dei legnami della
disposizione di puntoni e dei componenti in legno 3D. Qui si stabilisce, se
il legno deve partecipare o meno all’export della statica.
Attualmente per l’export 3D sono disponibili i formati "DXF" e "DSTV(STP)".
L’export avviene tramite la quarta icona nella barra di simboli oppure
tramite il comando nuovo “export statica modello elementi e nodi” inserito
in “strumenti”. Eseguendo l’export occorre selezionare prima un tipo di
formato. Nel menu di export statica dei tipi di formato è possibile
scegliere tra vari formati. Nel caso di DXF sono disponibili un DXF statica
SEMA generico come anche un formato DXF adattato in particolar modo a Dlubal
ed un formato DXF adattato a ABIES Engineering. Nel menu di export DSTV sono
disponibili un DSTV di statica SEMA generico ed un DSTV(STP) adattato
specialmente a Dlubal.
Dopo l’export si apre automaticamente un programma destinatario (ad. es.
Dlubal) oppure un programma adatto che è stato definito come standard per il
rispettivo formato export. Se non si trova alcun programma significa che si
apre un dialogo di salvataggio ed il file può essere archiviato in un luogo
qualsiasi.
<Filmato - Statica 3D con modello
automatico elementi e nodi>
- La versione 11.5 è stata ampliata nell’ambito delle nuove versioni MDBAT
per CB71 (a partire dalla versione 4.9.1.0) ed EC (a partire dalla versione
5.6.1.0). Nelle preregolazioni SEMA (Alt+F7) `si è implementato un nuovo
comando di norma integrata nel programma SEMA. Adesso nel menu subordinato
“statica” è disponibile la cartella „MDBAT“. Lì ora si imposta la norma di
calcolo da usare per i trasferimenti ai programmi MDBat. A seconda
dell’installazione si può scegliere dra le norme MDBat, ovvero Eurocode per
la Francdia, la Spagna, la Svizzera ed il Belgio nonché la norma CB71 per la
Franca e la Svizzera.
Qujindi si usa automaticamente il programma di MDBat adatto per la norma
impostata..
A seconda della norma impostata sono disponibili nel menu di trasferimento
diversi dialoghi di carico, nonché nella cartella della distinta del
materiale dei materiali statici specifici. Il programma verifica inoltre se
la definizione del carico va bene con la norma.
Inoltre nei collegamenti con MDBat, nell’uso delle norme Eurocode, si è
integrato un certificato di oscillazione per solai/travi di solaio. Gli
inserimenti addizionali necessari per questo possono essere fatti nel menu
trasferimento/export dei legnami di solaio (dialogo nuovo). Con il
certificato di oscillazione si sono aggiunti i dati „FHz“ (frequenza reale“
ed „eSB (ETA flessione a causa dell’oscillazione) ed „eSV“ (ETA vibrazione a
causa di oscillazione) ai valori statici risultanti dei legnami di solaio.
Questi possono essere scritti come di solito sul rispettivo componente.
(ditta STEICO)
<Filmato - Statica 3D con modello
automatico elementi e nodi>
- Per il trasferimento al programma di statica MD Bat si sono fatte degli
adattamenti nell’ambito del richiamo del programma.
- Per il calcolo del modello
elementi e nodi 3D per la statica si sono programmate i seguenti
perfezionamenti:
Ora si creano nella loro posizione corretta gli elementi di arcareccio che
non si trovano in posizione parallela con la superficie del tetto.
Si sono perfezionati in dettagli i contatti di vari legnami del tetto.
(Repubblica Ceca)
- Si è ottimizzato il calcolo
del modello elementi e nodi 3D. (Italia)
<Filmato - Statica 3D con modello
automatico elementi e nodi>
- Adesso l’export del modello
elementi e nodi 3D è possibile con qualsiasi unità di misura (ad es. mm, cm,
m,...). (Italia)
Vano
-
Adesso è possibile
combinare in maniera ragionevole il modulo "progettazione vani" anche con i
moduli "parete 3D base" o "parete architetto". Si apre in dissolvenza
automaticamente la funzione degli strati necessaria per elaborare gli strati
del vano.
Macchine PREF
-
Nella versione 11.5 si
considera ed esporta completamente in automatico la posizione-Z di legnami
per l’export PREF (F12) su un impianto Weinmann. È necessario che nelle
preregolazioni (Alt+F7) in “import/export FHP” nella cartella „Weinmann“ in
„registrazione versione“ sia inserita la versione „3.3“. Grazie alla
registrazione della versione “3.3” con l’export di pareti, elementi del
tetto ed elementi del solaio vengono esportati anche il nome e la
posizione-Z dei legnami. Assegnando ad esempio la registrazione “NOME = asta
trasversale” nella cartella supplementare del legno significa che si usa
„asta trasversale” come nome per l’export. Non assegnando questa
registrazione al legno significa che si usa automaticamente il nome del
componente. Bisogna fare attenzione che per la visione di parete “sinistra”,
ovvero visione “in basso” venga assegnata per gli elementi la registrazione
“VEL = INTERNO” e per la visione di parete „destra“, ovvero visione „in
alto“ la regsitrazione „VEL = ESTERNO nella cartella supplementare della
parete, ovvero dell’elemento. (ditta Landmark)
<Filmato - Perfezionamento della
quotatura>
-
Si è perfezionato il
raggruppamento di moduli in una pluriparete in un caso speciale. (ditta
Landmark)
Distinta del materiale
-
Si è perfezionata in un
caso particolare la stampa di righi evidenziati nella distinta del materiale
(ditta Brüninghoff)
Profilo
- Si è ritoccato l’inserimento di dati dall’archivio intermedio
nell’assistente di profilo. (ditta Binderbau)
sistemi di misurazione
- Si è perfezionato l’inserimento di un componente in legno 3D attraverso
un sistema di misurazione. Adesso misurando tre punti con un teodolite è
possibile inserire direttamente un piano. Così si possono ad esempio creare
molto rapidamente i legnami 3D ruotati. I tre punti misurati dovrebbero
descrivere un triangolo possibilmente grande. L’ordine di precedenza in cui
si misurano i tre punti del piano l’uno dopo l’altro – con o contro il senso
orario – determina su quale parte del piano viene posizionato il componente.
(ditta Frankenhauser)
- Alla misurazione con piano di riferimento si è aggiunto nello spazio
inserimenti il pulsante opzionale „modo di misurazione attivo/disattivo“. Il
campo "distanza", diventa disattivo nel "modo di misurazione attivo”. Si
deve solo determinare la posizione del componente con il teodolite. Per
l’inserimento del prossimo componente si passa automaticamente al
“riferimento E” (pino di riferimento). (ditta Frankenhauser)
Innovazioni V11.4 Build 6200
Generalità
- L’impostazione differente della data di sistema comportava dei conflitti
su diversi sistemi nell’aprire un progetto di costruzione. Questo errore è
stato eliminato. (ditta Manufactum)
- Essendo attiva l’opzione „ripulire dati esterni" o eseguendo a mano
significa che non si annullano più i dati come ad esempio i Logo nelle
legende. (Francia)
- È stata completata ed integrata nella versione la traduzione nella
lingua polacca.
- L’impostazione differente della data di sistema sui vari computer creava
un conflitto quando si apriva un progetto di costruzione sui vari sistemi.
Questo è stato corretto. (ditta Manufactum)
- Al meu del clic destro sui campi con un inserimento di cifre si è
aggiunto una lista degli ultimi 10 inserimenti eseguiti. Questo funziona per
tutti i campi con l’inserimento di cifre, quindi ad esempio inserimenti nel
dato fondamentale o nello spazio inserimenti. Così ad esempio con un clic
destro si può „togliere“ in modo semplice e comodo un valore inserito
precedentemente nel campo „distanza“ comando "mettere puntone".
È altrettanto possibile trasferire in altri campi di nome con questa
funzionalità i termini usati per ultimo come ad esempio le registrazioni
delle categorie di taglio nella cartella LM di un dato fondamentale.
In questo contesto la lista degli ultimi campi nome usati per ultimo non
dipende dalla lista degli inserimenti di cifre inseriti per ultimo.
- Alla versione 11.4 si è aggiunta la cosiddetta „descrizione libera
componente“. Con questa nuova funzione è possibile agganciare inserimenti
testuali e/o valori ad una posizione qualsiasi del componente usando gli
spazi immaginari. Per cui, ad esempio, vi è la possibilità di far scrivere
in mezzo al componente delle combinazioni testuali come il numero di
elemento, la larghezza, l’altezza, e la lunghezza di un componente oppure un
testo scritto a piacere. La relativa opzione d’inserimento si trova nelle
impostazioni di indicazione (F7) sotto il rispettivo componente. Lì esiste
intanto la possibilità di inserire/disinserire la descrizione libera del
componente. Cliccando il pulsante >>di più…>> si apre la finestra
d’inserimento della descrizione libera del componente. Questa e divisa in
due parti: il "Posizionamento" (sopra) ed un "cmpo inserimento dati" (sott).
Con l’opzione "agganciare valori" si agganciano automaticamente dei dati
inseriti all’inizio del componente oppure ad una descrizione di componente
automatica già esistente. Disattivando il segno si rendono attivi i campi di
selezione "riferimento del valore al testo ", "posizione sul componente",
"spostamento in direzione X" e "spostamento in direzione Y". Per il
„riferimento del valore al testo“ ci sono nove diverse impostazioni
possibili. Le cosiddette posizioni standard vanno da "sinistra/in basso" a
"centro/centro fino ad arrivare a "destra/in alto". Con questa opzione si
stabilisce il punto di riferimento del testo.
Le impostazioni possibili per la "posizione sul compoennte" sono le stesse 9
posizioni standard come per il “riferimento del valore al testo”. Con questa
opzione si stabilisce l punto di riferimento sul componente. Qui per
definire la posizione a sinistra, ovvero a destra è decisivo il senso di
creazione. Con le opzioni "spostamento in senso-X" e "spostamento in
senso-Y" si può spostare il testo inserito dalle posizioni standard per un
valore da definire. Questo significa che è possibile definire qualsiasi
posizione immaginabile per una descrizione libera del componente.
Attraverso l’icona per la selezion dello spazio immaginario nel campo
inserimento valore si può inserire un testo a piacere e/o uno spazio
immaginario. Inoltre sotto il campo inserimento valore si trovano tre icone
di formattamento testo con cui potete sistemare il testo allineato a
sinistra o a destre oppure in maniera centrata. Per alcuni componente vi è
la possibilità opzionale di mettere un segno al fine di „stampare valori per
ciascun componente“. Con questa impostazione si può definire, se per più
componenti uguali in una fila, come ad es. puntoni, travi di solaio o
gradini di una scala i valori vanno agganciati solo al primo componente
oppure a ciascun componente.
Per i componenti delle scale tali fianchi, longheroni, corrimano, correnti,
montanti e steccati c’è la possibilità d’impostazione speciale “specchiare
riferimenti per parte destra della scala”. Qui si specchia dalla sinistra a
destra o viceversa il “riferimento del valore al testo” e la “posizione sul
componente”. Le impostazioni ed i valori nella descrizione libera del
componente possono essere salvati e caricati come al solito come
impostazione di indicazione (F7).
<Filmato - Iscrizione del
componente a piacere>
- Con la funzione nuova „impostazioni per indicazione componente“ si può
definire l’indicazione (Hint) del mouse. Questa innovazione si trova nel
programma in "indicazione", " impostazioni per indicazione componente...".
Selezionando questa opzione si apre la finestra " impostazioni per
indicazione componente", in cui sono elencati tutti i componenti. Per
mantenere la chiarezza e trovare rapidamente determinati componenti si sono
suddivisi i componenti nelle relative parti del programma. I legnami del
tetto, come ad esempio i puntoni, si trovano nella cartella "disposizione di
puntoni". Essendo evidenziato un componente e richiamando "impostazione
indicazione componente" si passa automaticamente nel campo adatto per il
componente.
Ci sono due campi di inserimento testo con la rispettiva opzione „indic.orig.”
(indicazione originale) per ciascun gruppo di componente. Il campo
d’inserimento testo „indicazione componente“ definisce l’indicazione
componente standard che si vede quando il mouse si trova sul componente. Il
campo d’inserimento testo "indicazione componente per controlollo
componente“ agisce per la funzione di controllo dei componenti che può
essere richiamata tramite l’icona di controllo nella barra di simboli. Nei
campi d’inserimento testo si possono inserire testi a piacere e/o operare
con gli spazi immaginari. Cliccando con il tasto destro il campo
d’inserimento testo si ottiene tra l’altro anche l’opzione “inserire spazio
immaginario”. Selezionandola si apre la gestione degli spazi immaginari.
Un’altra selezione possibile con il clic destro è quella dello “inserimento
testo grande…”. Selezionando questa opzione si apre l’editore testo che
permette di inserire il testo in modo facile e comodo.
Essendo segnata l’opzione "indic.originale“ significa che in prima posizione
nell’indicazione componente del mosue viene indicata l’indicazione
originale. Questo segno può essere disattivato soltanto se nel relativo
campo inserimento testo ci si trova un valore.
Come al solito con “salvare…” si possono salvare e caricare le impostazioni
di indicazione componente in qualità di file “impostazione indicazione
componente.hnt ". Il pulsante “standard" riporta le impostazioni allo stato
originario SEMA. <Filmato -
Indicazione componente e spazio immaginario>
- Un’altra innovazione della versione 11.4 sono gli "spazi immaginari
autodefiniti". Adesso è possibile definire senza complicazioni come spazio
immaginario ogni singolo campo in un dato fondamentale. Si può, ad esempio,
definire come spazio immaginario il tipo finale di un puntone e si può
inserire nell’indicazione componente. Così si possono controllare
rapidamente i tipi di finale direttamente nel disegno. Al fine di definire
individualmente uno spazio immaginario bisogna eseguire un clic destro sul
campo desiderato del dato fondamentale. Adesso lì è disponibile l’opzione
"definire spazio immaginario...". Selezionandola si apre la gestione degli
spazi immaginari in cui si definisce il nome desiderato per lo spazio
immaginario. Con la gestione degli spazi immaginari lo spazio immaginario
definito individualmente può essere inserito come testo CAD oppure usato
nell’indicazione componente. Inoltre con un clic destro nella parte degli
“spazi immaginari definiti in modo individuale” si possono rinominare o
cancellare gli spazi immaginari esistenti. Un altro esempio sarebbe quello
della struttura degli strati di un corpo di solaio. Se nel dato fondamentale
del corpo di solaio si definisce come spazio immaginario la struttura di
strati inserendolo ad esempio nell’indicazione componente significa che
muovendo il mouse sul corpo di solaio vengono indicati tutti gli strati. Nel
caso di uno spazio immaginario che non può essere valutato appare un
trattino (-). Questo trattino sparisce nella pervisione stampa (visione
Layout) e non viene stampato.
<Filmato - Indicazione componente e spazio immaginario>
Gli spazi immaginari definiti in modo individuale possono essere importati
ed esportati attraverso l’opzione „importare/esportare impostazioni "
(strumenti, opzioni).
- Usando lo schema di colori “Windows Aero” in Windows Vista o Windows 7,
significa che con l’avvio di SEMA V11.4 si passa da „Windows Aero“ a
„Windows Base“. Con lo schema di colori „Windows Aero“ ci possono essere
perdite di prestazione in determinate parti del programma. Questo cambio
automatico può essere attivato o disattivato nella barra di simboli
superiore in strumenti/opzioni/SEMA-interno scegliendo „spegnere effetti
Aero con l’avvio del programma“. Sema però consiglia di non disattivare
questa impostazione, ma piuttosto di mantenerla.
- Si è perfezionata la funzionalità per modificare singolarmente più
componenti evidenziati. Adesso si salvano correttamente in tutti i casi le
modifiche eseguite. Lasciando il comando con ESC adesso appare la richiesta
se i dati modificati devono essere ripresi o meno. (ditta IKB)
PIA, CAD, QUO, MCAD
- È stato migliorato il calcolo di poligono di più fori all’interno di un
corpo di estrusione. (Francia)
- Nella versione 11.4 sono disponibili tutti gli oggetti di quotatura e
CAD nelle rappresentazioni Open-GL (rappresentazione superfici con spigoli,
rappresentazione superfici a colori e rappresentazione testurata). Quindi è
possibile quotare tutti i componenti o disegnare gli oggetti CAD desiderati
nelle visioni orizzontali e verticali come anche nelle visioni 3D (nord,
sud, est, ovest e vista dall’alto). Si possono inserire anche componenti
CAD. Nelle visioni possono essere altrettanto importati e rappresentati i
file DXF e DWG. Così non è più necessario copiare ad esempio le visioni 3D
in un’immagine per quotarle. Questo risparmia molto tempo nel creare un
progetto di richiesta ligenza nella rappresentazione superfici con spigoli.
In questo contesto l’uso degli oggetti di quotatura e CAD nelle
rappresentazioni GL non si distingue da quello nella rappresentazione
graticola. Le visioni modificate possono essere salvate attraverso i
pulsanti “salvare visione 3D” nelle visioni 3D ovvero “salvare sezione”
nella sezione. Le visioni vengono archiviate con il relativo nome nella
gestione disegno nella cartella “3D” e possono essere assegnate come al
solito a qualsiasi progetto. Così si possono realizzare delle visioni molto
impegnative in pochissimo tempo.
<Filmato - CAD e quotatura nella
visualizzazione>
Disposizione di puntoni
- È stata perfezionata la rappresentazione precisa dei fori tenone giunto
frontale. (Francia)
- Usando in 3CAD un componente con descrizione con il comando "componente
in legno", adesso si salva correttamente la descrizione. (ditta Arba)
- Non va persa più la descrizione nel suddividere i componenti con
descrizione (ad es. joists) nella trama d’edificio. (ditta Landmark)
- Adesso nel 3D rimangono nella loro posizione originale ad esempio i
numeri di EL che vengono spostiati in 2D. (Italia)
- Invece di un taglio aprticolare ora ricevno un taglio semplice gli
elementi ad angolo retto in pianta tagliati semplicemente (puntoni
displuvio, compluvio. (Italia)
- Si è perfezionata notevolemente l’intersezione automatica del taglio di
colmo di puntoni con gli spigoli del tetto o gli spigoli di componente quali
puntoni displuvio o compluvio. Così ad esempio il falso puntone anima riceve
automaticamente un taglio a smusso presso i puntoni displuvio adiacenti.
- Si sono eseguiti notevoli perfezionamenti e correzioni nell’ambito
dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Lignum, ditta Lebonplan,
ABZ Schönbuch, ditta Steyer, ditta Keilhofer, ditta Darms, ditta Huber& Kroh,
ditta Hilzinger, Francia, Italia….)
Parete solatio 3D
- Si è perfezionata la ramificazione di testi con un componente,
soprattutto sui livelli di costruzione. (ditta Zehrer)
- Dalla versione 11.2 si possono rappresentare le pareti congiungenti
nella visione della parete. Al fine di rendere ancora più flessibile la
rappresentazione è possibile impostare a parte la rappresentazione delle
pareti congiungenti e la rappresentazione della sezione orizzontale. A tale
scopo nelle regolazioni di indicazione (F7) in "immagini+autotaglio/3D",
"sezione orizzontale" si è messa a disposizione l’opzione „colore“. Con le
opzioni „immagine sezione“ e „originale“ si può influenzare l’aspetto delle
pareti congiungenti, quindi non è più legato alla sezione orizzontale. Così
la sezione orizzontale può essere rappresentata ad esempio „originale“ e le
pareti congiungenti come „immagine sezione“.
<Filmato - Innovazioni nell’ambito delle
pareti>
- Assegnando per esempio una porta/finestra con piuoli nella
visualizzazione 3D della cartella ottica di porte o finestre significa che i
piuoli vengono rappresentati anche nella rappresentazione 3D „spigoli
nascosti“. Quindi con la copia della visione non bisogna più disegnare
ancora una volta i piuoli nell’immagine.
<Filmato - Innovazioni nell’ambito delle
pareti>
- I testi provenienti dalle preregolazioni (Alt+F7) in valutazioni/varie
che con il trasferimento possono essere scritti sui componenti (legni e
coperture) adesso si riferiscono al perimetro esterno del componente.
<Filmato - Innovazioni nell’ambito delle
pareti>
- I profili liberi nella rappresentazione 3D vengono illustrati sui
legnami come anche sui pannelli. A tal fine si è aggiunta l’opzione
„rappresentare profili in CSC“ alle regolazioni di indicazione in
immagini+visualizzazione/3D. Si può scegliere se i profili vanno
rappresentati su legnami, coperture o su legnami + coperture. Questo ha reso
ancora una volta molto più facile il controllo delle lavorazioni.
- Con la selezione di componenti come strati, pannelli, legnami, finestre
e porte si possono mettere corpi di parete, elementi di solaio e di tetto in
3D usando il comando „visioni di componente“ nella barra disimboli
superiore. In questo contesto il programma passa automaticamente alla
relativa visione in cui è stato inserito il componente selezionato.
<Filmato - Innovazioni nell’ambito delle
pareti>
- Adesso nella distinta del materiale viene valutato il profilo di porte e
finestre.
<Filmato - Innovazioni nell’ambito delle
pareti>
Coperture parete solaio 3D
- I componenti di copertura che vengono archiviati tramite un punto non
vengono più posizionati con due punti nella parete automatica, ma
giustamente con un punto. (Ditta Landmark)
- In un caso speciale adesso i componenti non vengono più moltiplicati
quando si esegue l’ottimizzazione dei pannelli.
(ditta Regnauer)
- Scegliendo nella carftella “al tetto” l’opzione “smusso” per gli strati
nella tabella delle sporgenze strati del corpo di parete, significa che i
pannelli si rapportano ai relativi strati e che ricevono un taglio obliquo
di falso puntone. Ricevono un taglio longitudinale i pannelli per cui
all’angolo di parete è stata fatta un’intersezione a giunto.
<Filmato - Innovazioni nell’ambito delle
pareti>
Nesting
- Per il nesting vengono considerate le superfici di piallatura.
Scale
- Si è perfezionata la funzionalità della profondità di mortasa nei
fianchi. Adesso si possono impostare a parte delle profondità di mortasa per
le pedate e le alzate.
- Con il comando di lavorazione “posizione” ora si possono spostare i
bulloni. Evidenziando un oggetto di collegamento significa che con il
comando “posizione” puó essere spostato in una posizione nuova. Sono
disponibili le istanze "spostare 2D/3D" e "posizione oggetti di
collegamento". La funzione "spostare 2D/3D" è disponibile in 2D, 3D, nella
sezione e nello sviluppo. La funzione "posizione oggetto di collegamento"
può essere eseguita in 2D e 3D. Selezionando il comando di posizione
"spostare 2D/3D" si aprono delle forme di inserimento sensate per la
situazione sullo schermo in basso a sinistra. Con l’istanza "posizione
oggetti di collegamento" è possibile riposizionare o muovere bulloni o
tasselli parallelamente alla pedata. Quindi nel caso di un gradino angolare
è possibile spostare l’oggetto di collegamento da uno spigolo di gradino
oltre l’angolo verso l’altro spigolo di gradino.
<Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
- Nella versione 11.4 ora si possono produrre pedate con tenoni. Nella
cartella “ver” della serie di dati della pedata è possibile assegnare un
tenone a sinistra e a destra per il „collegamento fianco“. Nella cartella
“tipf” è possibile definire un tenone „normale“, „mortasato“ o dinamico. Con
la divisione si stabilisce se il tenone ad esempio nel caso di un gradino ad
angolo va diviso su due superfici (due tenoni con mortasa) oppure se va
creato un tenone sull’intero spigolo della pedata. Nella altre cartelle è
possibile definire a seconda della definizione del tenone la "lunghezza", lo
"spessore", la "mortasa B" (mortasa in basso), la "mortasa A" (mortasa in
alto), la "mortasa ANTD" (mortasa anteriore) e la "mortasa POSI (mortasa
posteriore). In più si può stabilire per un tenone „normale“ e „mortasato“
se va definito „a centro“, „all’interno“ (allineato al centro“, „esterno“
(allineato all’esterno), con „dist.i“ (con distanza dalla parte interna
inserendo un dato) oppure „dist.i.%“ (con distanza dalla parte interna
inserendo un dato percentuale). Per arrotondare il tenone si può impostare
un raggio. Inoltre nelle cartelle „allo“ e „ver“ è possibile combinare il
teneone con un mezzo di collegamento. Nei dati fondamentali nella rubrica
“scale”, “tipo finale”, “tenone”, “tenone dinamco” sono disponibii per le
pedate i tenoni "tenone 20 arrot. din. PED" e "tenone 20 arrot.din. PED
i10-a10". In "scala", "pedata" è stato creato il nuovo grupo „gradini con
tenone“ in cui si trovano pedate esemplari. Naturalmente il tenone è
diponsibile anche per l’export alla macchina.
- Si sono eseguiti dei perfezionamenti per il calcolo dei profili di
longheroni spcialmente sulla superfici di smusso. (ditta Ambauen)
- Si è migliorata la creazione di una ringhiera di collegamento. (ditta
Ambauen)
- Si è perfezionato l’inserimento a fascio di correnti. (ditta Giraudeau)
- Si è perfezionato l’export di corrimano a doppia curvatura prolungati.
(ditta Schilling)
- Si è perfezionata in dettaglio la divisione/unione dei pezzi a doppia
curvatura. (ditta Schilling) <Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
- Si è perfezionato il calcolo di longheroni con superfici di smusso.
(ditta EBS)
- Si è corretta la visione di un fianco in un determinato caso. (ditta
Ambauen) <Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
- Si sono perfezionate le linee di profilo per l’export DXF di un
corrimano a doppia curvatura. (ditta Schilling)
- Si sono perfezionate le mortase sulle pedate in un caso particolare.
(ditta Kaufmann Oberholzer)
- Adesso i corrimano possono essere divisi ad angolo retto o con un angolo
a piacere. Entrambi i tipi di divisione possono essere realizzati con un
“angolo massimo in pianta” oppure indicando il “numero dei pezzi”. In più è
possibile stabilire se la divisione deve avvenire dalla QS (quota
superiore“, dalla „QI“ (quota inferiore) oppure dal „centro“ del pezzo a
doppia curvatura. Si possono collegare l’uno con laltro i componenti divisi
a mano o in automatico. Così si può determinare a piacere la formazione e la
lugnhezza dei pezzi a doppia curvatura di fianchi, corrimano, correnti e
longheroni. <Filmato - Pedate con tenone>
Oggetti 3D
- Si è perfezionata la ramificazione di testi con un componente,
soprattutto sui livelli di costruzione. (ditta Zehrer)
- È stata perfezionata la struttura di gruppo degli oggetti 3D (ditta
Dittus)
Vano
- Finora per un vano venivano valutate le seguenti superfici nella
distinta materiale: la superficie lorda, la superficie netta, l’altezza, il
perimetro ed il volume lordo. In più si valutava il limite di sistema.
Nella versione 11.2 è stato ritoccato ed ampliato in maniera notevole il
comando di creazione „vano“. Per ciascun vano si considerano anche i
seguenti corpi e superfici: la superficie del pavimento del vano, la
superficie della parete del vano, la superficie del solaio del vano e le
superfici oblique del vano. Inoltre si valutano il cosiddetto totale limite
di sistema.
Per le nuove superfici del vano si valutano i seguenti dati:
Per la superficie del pavimento del vano si valutano la superficie lorda, la
superficie netta ed il perimetro della superficie del pavimento. Per
calcolare la superficie del pavimento del vano si usa la superficie di
taglio del pavimento del vano con la superficie sottostante dello strato di
solaio più in alto. Con la superficie taglio si considerano anche i ritagli
dello strato di solaio più alto. Secondo le preregolazioni (Alt+F7) per la
superficie netta della superficie di pavimento del vengono detratte anche le
aperture come ad esempio i fori di solaio. Le aperture non vengono
considerate per la superficie lorda della superficie di pavimento del vano.
Per la superficie di parete del vano si valutano la superficie lorda e la
superficie netta. Per calcolare le superfici di parete del vano si usa la
superficie di taglio della superficie del vano verticale con la relativa
superficie dello strato della parete piu interno. Con la superficie di
taglio della superficie del vano verticale e lo strato più inerno si
considerano anche le aperture dello strato di parete interno. Affinché si
riconosca correttamente la superficie di parete del vano la distanza tra
livello del vano e strato di parete più interno non deve superare 5mm. Per
la superficie lorda non si considerano le aperture di porte e finestre. Per
la superficie viene eseguita e calcolata l’intersezione della superficie del
vano verticale con lo strato di parete più interno. Quindi per la superficie
netta si considerano anche la struttura del pavimento e del solaio. Secondo
le preregolazioni (Alt+F7) per la superficie netta si detraggono le aperture
di porte e finestre. Per la superficie di solaio del vano si valutano la
sueprficie lorda, la suprficie netta ed il perimetro della superficie di
solaio. Per calcolare la superficie di solaio del vano si usa la superficie
di taglio di solaio del vano e la superficie soprastante dello strato di
parete più in basso. Con la superficie di taglio si considerano anche le
aperture dello strato di solaio più in basso. Secondo le preregolazioni
(Alt+F7) per la superficie netta della superficie di solaio del vano si
considerano anche le aperture come i fori di solaio..
Per le superfici oblique del vano si valutano la superficie lorda e la
superficie netta della superficie del tetto. Per calcolare le superfici
oblique del vano si usano le superfici di taglio delle superfici di vano
oblique con la relativa superficie del tetto. Secondo le preregolazioni per
le superfici oblique del vano si considerano anche le aperture di camino e
lucernari nella superficie del tetto. Per la superficie netta delle
superfici oblique del vano si detraggono le aperture. Le superfici del tetto
di abbaini vengono trattate come le superfici del tetto principali ed
aggiunte alle superfici oblique del vano.
<Filmato - Progettatista vani>
Il totale limite di sistema viene calcolato dalla somma di tutti i limite di
sistema compreso le superfici di pavimento e corpi di parete.
- Per rappresentere in maniera visuale tutte queste innovazioni si è
aggiunta la cartella „A“ (strati e divisione) al dato fondamentale.
In questa cartella si possono assegnare cosiddetti strati di vano per
pareti, pavimenti e tetti. A tale scopo nel dato fondamentale in
“pareti/solaio/element-CT” è stato integrato il nuovo gruppo „strato del
vano“. In questo gruppo si possono creare strati di vano che poi vengono
assegnati al relativo componente. Gli strati del vano stessi hanno un
rimando a tutti i componenti del pannello integrati in SEMA (coperture/PL,
materiale).
Gnerando automaticamente un vano nel programma bisogna scegliere come finora
i relativi vani dai dati fondamentali. È nuova per la creazione automatica
dei vani la richiesta del limite di sistema dato fondamentale alla fine del
comando. Il limite di sistema è l’intero involucro dell’edificio, ovvero di
tutti i vani. Anche a questo si può assegnare uno strato di vano per le
pareti. Nel caso del limite di sistema si tratta di un dato fondamentale
particolare. Creando un nuovo dato fondametnale nei dati fondamentali in
"pareti/solai/elementi-CT " nel gruppo „vano“, viene chieso il “tipo di
vano”. In questa circostanza si può selezionare se si tratta di un „vano
standard“ oppure di un limite di sistema. Solo i dati fondamentali
dichiarati limite di sistema possono essere utilizzati per la suddivisione
automatica del vano per il limite di sistema.
Avendo generato tutti i vani significa che si sono messi strati di vano su
tutti ci componenti definiti (pareti, solai, pavimenti e tetti) toccati dal
vano. Il vano si riduce automaticamente dello spessore del vano assegnato al
per le pareti. Le porte o finestre integrate successivamente nell’edificio o
spostate tramite il comando di lavorazione “posizione” aggiornano gli strati
completamente in automatico. Lo strato del vano viene creato sempre sullo
strato più interno, più in alto ovvero die corpi di solaio, elementi di
solaio, pareti, tetti o elementi del tetto. Lo strato del vano delle pareti
può essere modificato, allungato o accorciato allo stesso modo come gli
strati di pareti normali nella visione dall’alto in 3D pareti/strati.
Naturalmente è possibile modificare gli strati del vano di pareti anche
nella visione della parete. Alzando una parete con uno strato del vano
significa che in „parete“, „modificare perimetro/strati” si possono
selezionare e modificare gli strati del vano. Per selezionare gli strati si
sono contrassegnati con una „R/V“ gli strati del vano. La particolarità di
questi strati è che possono essere divisi/colegati, ritagliati o aggiunti a
piacere. È anche possibile evidenziare questi strati e di influenzarli
direttamente con il comando di lavorazione “modificare”. Così si può
cambiare in modo facile e rapido il materiale dello strato. Così si riesce
ad esempio a creare facilmente e rapidamente un quadro di mattonelle in una
cucina. Bisogna solo dividere lo strato ed assegnare il materiale
“mattonelle”.
È una completa innovazione nell’ambito degli strati del vano che una parete
all’interno di un livello possa portare due strati diversi. Questo significa
che una parete separata da una parete a T può portare due strati del vano
diversi con due spessori diversi. Gli strati del vano messi per pavimenti o
solai possono essere modificati attraverso “perimetro solaio”, “modificare
strati”. La superficie base della porta viene aggiunta al vano opposto a
seconda della battuta della porta. Adesso è possibile modificare gli strati
di vano messi sotto il tetto evidenziando e mettendo la rispettiva
superficie del tetto tramite il comando „visioni del compoennte“ (simbolo
dell’occhio) nella barra di simboli superiore. Nella sueprficie del tetto
messa attraverso “pareti perimetro” – “modificare strati” poi si possono
modificare ed adattare in modo individuale gli strati del vano. Modificando
(ritagliando, aggiungendo) successivamente una superficie del tetto che già
porta uno strato del vano significa che appare un messaggio in cui si può
scegliere se si deve fare un calcolo nuovo dello strato del vano o meno.
Facendo un calcolo nuovo dello strato del vano si ripristina lo stato
originale. Le aperture come “camino”o “lucernario” creano automaticamente
un’apertura nello strato del vano e non si respingono le modifiche manuali.
Naturalmente sono visibili in 3D tutti gli strati del vano dove si possono
anche modificare. Con il comando di lavorazione “testura 3D” si può
modificare in modo facile e rapido la testura dello strato. Si possono
assegnare in modo facile e rapido le testure anche tramite i container di
dati fondamentali. Inoltre tutti gli strati del vano in 3D possono essere
divisi, ovvero colelgati con il comando “dividere”. Per il vano è stata
adattata la funzione della visibilizzazione nella barra di simboli in basso.
Evidenziando un vano e usando la funzione “rendere visibili solo i pezzi
evidenziati” sono visibili solo il vano ed i suoi strati del vano.
Alle regolazioni di indicazione (F7) in "strati di parete, "strati di
solaio" e "strati del tetto" si sono aggiunte rispettivamente uno strato del
vano sinistro, ovvero destro, in alto, ovvero in basso.
Alla lista parziale “vano” nella distinta del materiale nella cartella
„distinta del materiale e scala“ si sono aggiunte le nuove superfici del
vano. La lista parziale „vano“ è stata suddivisa nei seguenti gruppi
subordinati:
Superfici del vano, superfici del vano raggruppate, limite di sistema,
superficie abitabile, superficie abitabile per piano, superficie abitabile
totale, superfici lorde, sperfici lorde totale, superfici tette, superfici
nette totale, volume lordo, volume netto. In più è stata messa a
disposizione la nuova „lista vani“ nella quale vengono valutate
esplicitamente solo le superfici del vano.
Nella lista parziale „superfici del vano“ sono elencate ed ordinate secondo
i piani tutte le superfici del vano che vi appartengono (superficie di
solaio del vano, superficie di pavimento del vano, superficie di parete del
vano e superficie obliqua del vano).
La lista “ superfici vano raggruppati“ è strutturata in modo che si
raggruppano i materiali della superficie vano di un vano. Così ad esempio si
può valutare rapidamente quanti metri quadrati di una superficie di parete
ci sono con quale materiale per ciascun vano.
Nella lista parziale „limite di sistema“ sono elencati singolarmente tutti i
limiti di sistema per edificio. In questa lista parziale viene valutata
addizionalmente anche il “totale limite di sistema”..
La lista parziale “superficie abitabile” è strutturata in modo che si valuti
la superficie netta di ogni singolo vano. Nei due gruppi subordinati
„superficie abitabile per piano“ e „superficie abitabile totale“ è elencata
la superficie netta per piano, ovvero sono elencate tutte le superfici nette
dei vani dell’edificio.
La lista parziale „SBN superficie base netta“ viene calcolata dalla
sujperficie lorda del limite di sistema. La „superficie base lorda“ è la
somma delle superfici basi di tutti i piani di un edificio. Per la
“superficie base lorda” non si considerano le superfici delle pareti. La
lista parziale è strutturata in modo che si valuta la superficie lorda per
ciascun piano. Nel gruppo subordinato „SBL superficie base lorda totale“
viene sommata e valutata la superficie lorda di tutti i piani.
La lista parziale „SBN superficie base netta“ viene calcolata dalla
superficie lorda di „vano“. La „superficie base netta“ è la somma di tutte
le superfici base di tutti i livelli di pianta. Qui si considerano anche le
superfici di pareti. Questa è la differenza principale tra „superficie base
lorda“ e „superficie base netta“. In questa lista parzial si valuta la
superficie lorda del „vano“ per ciscun piano. Nel gruppo subordinato „SBN
superficie base netta“ viene sommata e valutata la superficie lorda del
„vano“ di tutti i piani.
La lista parziale „VLL volume lordo“ viene calcolata dal volume lordo del
„limite di sistema totale“. Il „volume lordo“ è formato dalla somma di
volumi dell’edificio tramite la superficie base lorda. Sono compresi la
superficie limite esterna della soglia costruttiva dell’edificio, le pareti
esterne ed i tetti compreso gli abbaini. Nella lista parziale “VLL volume
lordo“ viene quindi valutato il volume dell’intero edificio.
La lista parziale “VLN volume netto” viene calcolata dal volume lordo del
“vano”. Il “volume netto” risulta dai volumi liberi di tutti i vani, le
superfici basi di cui fanno parte della „superficie base netta“. In questa
lista parziale viene valutato il volume lordo di tutti i vani nell’intero
edificio.
Alle preregolazioni (Alt+F7) in „valutazioni“ si è aggiunta la cartella
„superfici vano“. Per la valutazione delle superfici del vano sono possibili
le seguenti impostazioni:
Superfici di pavimento: Qui si può impostare generalmente se si devono
detrarre le aperture per la superficie netta della superficie di paviemnto
del vano o meno. Inoltre è possibile selezionare se si devono detrarre tutte
le aperture oppure solo le aperture con un determinato numero di metri
quadrati. Superfici di parete, superfici di solaio e superfici oblique: qui
si può impostare generalmente se per la superficie netta si devono detrarre
le aperture o meno. Inoltre è possibile selezionare se si devono detrarre
tutte le aperture oppure solo le aperture con un determinato numero di metri
quadrati.
<Filmato - Progettatista vani>
Fisica dell’edilizia
- Dalla versione 11.2 c’è la possibilità di farsi valutare nella distinta
materiale le superfici rilevanti nell’ambito della fisica dell’edilizia. Il
programma riconosce completamente in automatico i cosiddetti seguenti “tipi
della fisica dell’edilizia”: finestra esterna, finestra interna, porta
esterna, porta interna, parete esterna, parete interna, pavimento, solaio,
superfici del tetto e disposizione controcatene. Ciascuno di questi „tipi
della fisica dell’edilizia“ valuta nella distinta del materiale una
cosiddetta „superficie fisica dell’edilizia“. La superficie fisica
dell’edilizia di porte e finestre risulta dalla larghezza e l’altezza dei
componenti. La superficie di pareti esterne ed interne risulta dalla
lunghezza e l’altezza dello strato H0. Per il calcolo si usa sempre la
lunghezza massima di una parete. Per la superficie fisica dell’edilizia non
si considerano le aperture di porte e finestre. La superficie fisica
dell’edilizia dei corpi di pavimento e solaio risulta dalla lunghezza e
larghezza del componente. Nemmeno qui si considerano le aperture. La
superficie di una disposizione di converse risulta dall’intersezione tra
limite di sistema e solaio. Per le superfici del tetto si usa l’intersezione
tra limite di sistema e le singole superfici del tetto.
Per finestre esterne, porte esterne, pareti esterne e superfici del tetto si
può inolstra fare valutare anche un allineamento. Con il comando „visione“,
„rappresentazione-3D“, „stabilire direzione nord“ si può definire questo
allineamento. Il programma determina automaticamente nella distinta del
materiale l’allineamento die componenti sopraelencati secondo i punti
cardinali nord, sud, est e ovest.
Inoltre si può assegnar un cosiddetto “valore U” a ciascun componente nella
cartella della lista del materiale. Anche questo può essere valutato con il
trasferimento nella distinta del materiale. Nella distinta del materiale
possono essere trasferiti ad esempio al programma Excel tutti i dati
valutati usando il comand „file“, „export distinte materiale“, „Microsoft
Excel“.
- Nella versione 11.4 si sono perfezionati i seguenti tipi della fisica
dell’edilizia: superfici pareti esterne – vano, superfici pareti interne -
vano, superfici pareti - sistema, superfici pavimento - vano, superfici
solaio – vano e superfici oblique - vano. Le pareti esterne del vano vengono
calcolate dallo strato del vano interno di una parete esterna. Le superfici
di parete interna del vano vengono calcolate dallo strato del vano delle
pareti interne. Le superfici di parete – sistema risultano dallo strato del
vano di una parete esterna la quale è creata dal limite di sistema. Per
tutti e tre i tipi della fisica dell’edilizia si considerano e detraggono
finestre e porte. La superficie pavimento – vano e la superficie solaio –
vano si calcolano dallo strato del vano del pavimento, ovvero del solaio. Le
superfici oblique – vano si calcolano dallo strato del vano delle superfici
oblique. La particolarità di questi nuovi tipi della fisica dell’dilizia è
questi vengono valutati per vano. Nella distinta del materiale è stata messa
a disposizione una relativa lista per la fisica dell’edilizia. Questa può
essere create nella barra di simboli superiore con „creare nuovo
formato/lista cartelle“. Lì sono stati predefiniti i seguenti gruppi: fisica
dell’edilizia singola, fisica dell’edilizia raggruppata, fisica
dell’edilizia riferita al vano singola e volume di costruzione.
Nel gruppo “fisica dell’edilizia singola” sono elencati in dettaglio tutti i
tipi della fisica dell’edilizia. Nel gruppo “fisica dell’edilizia
raggruppato” vengono valutati tutti i tipi della fisica dell’edilizia
sommati per gruppo. Nel gurppo "fisica dell’ediliza riferito alla fisica
dell’ediliza" vengono sommati i nuovi tipi della fisica dell’edilizia
singolarmente. In tutti i tre gruppi si creano gruppi subordinati in cui
sono elencati ancora una volta singolarmente tutti i tipi della fisica
dell’edilizia. Nel gruppo "volume di costruzione " si valuta il „totale
limite di sistema“.
Dati fondamentali componenti contenuto assistenza
- Ai dati fondamentali delle pareti si è aggiunto il cosiddetto „strato
del vano“. In questo gruppo sono offerti alcuni esempi di materiale per lo
strato come “mattonella”, “parchetto”, “intonaco” ecc…
<Filmato - Progettatista vani>
- Le superfici utili ed abitabili dei vani sono stati provvisti di rimandi
ai materiali di strato sopraelencati.
- Si sono ampliati i dati fondamentali delle scale. Nel gruppo "tenone
dinamico" presso i tipi finali, sono offerti i seguenti tenoni addizionali:
" tenone 20 din.arrot. PED", "tenone 20 din. PED i10- a10".
Nel nuovo gruppo ”gradini con tenone” sono elencati i gradini "42 con
tenone" e "42 tenone mortasato" i quali sono dotati dei tipi finali
sopraelencati.
<Filmato - Pedate con tenone>
Dati fondamentali componente programma
- Si è perfezionata la denominazione automatica di dati fondamentali e
componenti. (assegnazione nome con parametro dati). A partire da questo
momento sono disponibili gli spazi immaginari d’inserimento
"materiale-statica" e "valore-U". Così si può generare automaticamente il
nome di un componente dalla registrazione “materiale-statica” nella cartella
LM. Il componente poi si chiama ad esempio "10-18 C40".
Elementi
- Nelle “regolazioni generali” per l’export PBA o SPM è possibile
ingrandire il pezzo grezzo indicando un valore desiderato. Il componente
grezzo viene creato in qualità di „rettangolo min-max“ introno al
componente. Quindi adesso non occorre più ingrandire a mano i componenti
esportati per il „Nesting-Hundegger“.
- Perfezionamento nella trasformazione di intestature in profili esterni
per l’export PBA. (ditta Haudenschild)
- Si è perfezionato l’export di intestature non rettangolari alla PBA.
(ditta MHP)
- Si sono eseguiti perfezionamenti in dettaglio per l’export di incastri
alla K2. (ABZ Schönbuch, ditta Hilzinger, ditta Steyer)
- Perfezionamenti dei profili arrotondati per l’export K2.
- Nuove informazioni per l’export BTL. Esportando una parete con più
livelli di lavorazione c’è nel file BTL per l’edizione: "prefabrication“"
(prefabbricazione). Per i componenti senza strati, come ad esempio un
puntone, resta chiuso il campo dietro “Edition”.
- Nel caso dell’evidenziamento limitato con tipo e testo ora si può
disattivare l’evidenziamento.
- Nelle regolazioni generali per la macchina HHH-PBA adesso si può
scegliere nelle „lavorazioni“ in „chiodatura“ l’apparecchio di chiodatura o
l’aggraffatrice. (ditta MHP)
- Si è perfezionato l’export K2 degli incastri ad angolo acuto che vengono
creati con il tipo „tipo finale“ „giunto a tallone terminante“. (ditta
Zehrer)
- È stato perfezionato l’export PBA delle intestature che si trovano sullo
spigolo esterno. (ditta Haudenschild)
- Alle regolazioni generali per l’export Hundegger PBA/SPM-Export si è
aggiunta la lavorazione „chiodatura“. Così si possono esportare le
chiodature alla Hundegger PBA/SPM, se queste sono attivate nelle regolazioni
generali.
Sistemi di misurazione
- Si è perfezionato il formato import Leica. (Italia)
Innovazioni V11.3 Build 6000
Generalità
- Adesso vengono valutati correttamente determinati spazi simbolici di
scrittura. (ditta Regnauer)
- È stato implementato un trattamento di errore nella lettura di progetti.
(ditta Heidelbach)
- È stato aggiornato il calcolo per la rappresentazione foto-realistica.
- Si sono corrette alcune traduzioni. (Francia)
- Si è perfezionata la visibilità dei fori sui componenti
con un profilo A. (ditta Schwarz)
Adesso viene rappresentata in modo corretto l’uscita dei fori a coda di
rondine con l’impostazione „illimitato“, particolarmente se si trova più
alto lo spigolo superiore del contropezzo. (Francia)
Si è corretta la descrizione F7 „misura falso puntone, ritaglio“
specialmente per le traverse di gronda. (ditta Schnitzer)
I profili tondi descritti nei montanti creano di nuovo un foro nei
componenti colpiti. (ditta HMS)
Si è corretto in determinato caso il livello di taglio del taglio 3D. (ditta Hammer)
In un determinato caso non si potevano marcare i nodi di fori a coda di
rondine. Questi nodi ora possono essere evidenziati, modificati e quindi
anche disattivati. (ditta Sebalex)
Si è migliorata la funzionalità del taglio 3D, specialmente per la
smussatura di pareti in legno massiccio. (ditta HMS)
L’intersezione di una trave di solaio con un profilo-I creava errori nel
trasferimento alla distinta del materiale. Questo è stato eliminato. (ditta
Fischer)
Si è corretta la lavorazione che crea la trave di aggancio „JANE-TU16“. (Francia)
Si è perfezionata la creazione di puntoni smussati con angoli di base molto
ridotti. (Italia)
Si è corretta in alcuni casi la rappresentazione ottica di componenti e le
loro lavorazioni. (ditta Merotto, ditta Reining …)
Si sono eseguiti ampi miglioramenti e correzioni nell’ambito delle
intersezioni di incastri, intestature e intersezioni di componenti. (ditta Strüby, ditta Bächi, ditta Romelli, ditta Renggli, ditta Hirsch, ditta Merkle, ditta M.C.D., Francia, Italia…)
- Possibilità avanzate per la conversione di segni in dati-SEMA (progetti,
dati fondamentali) più vecchi (prima della 11.2) per clienti con versioni di
lingua differenti (sistema operativo / SEMA). (ad esempio versione SEMA
inglese su sistema operativo greco).
- Si è corretto il Z-Laser export (ditta Wigo)
<Filmato - Scambio dati 3D ed
import di linee e punti 3D DXF>
- Si è perfezionato il comando „modifica passi scala“ nella visione Layout
nell’ambito dell’inserimento di punto e virgola. (ditta Schubauer)
- Dopo aver trasformato un progetto in un progetto progettisti, adesso si
rappresentano correttamente le linee di misura nelle immagini.
- Si è perfezionata la funzione ricerca (Ctrl+F). Si è allargata la
finestra dei dati del componente nei criteri di filtraggio. Così si possono
leggere meglio i testi nella cartella LM.
- Adesso funziona correttamente l’ordinamento dei piani se per il
programma si stabilisce l’unità di misura „feet/inch” (piedi/pollici).
Stampare & plottare
- Sono stati risolti i problemi di stampa con HP Designjet 500. (ditta Zarbl, Arnold Haus, ditta Pret)
PIA, CAD, QUO, MCAD
- Adesso si rappresentano in 3D i fori nei poligoni di
pianta.
- È stato eliminato un problema di programma nello spostare i testi CAD. (ditta
Büdenbender) <Filmato - Innovazioni CAD>
- Ai comandi di lavorazione della versione 11.3 in „varie“ si è aggiunto
il comando „ridurre punti d’appoggio poligono“. Con questo nuovo comando si
possono ridurre i punti di appoggio superflui per poligoni-CAD,
poligoni-MCAD e per il terreno/area. Dopo aver evidenziato il relativo
oggetto ed aver eseguito il nuovo comando è possibile immettere come valore
nello spazio inserimenti un rispettivo „coefficiente di correzione“. Il
coefficiente di correzione può essere influenzato anche tramite un
regolatore a scorrimento. Il massimo coefficiente di correzione corrisponde
a “100” il minimo a „0“. Più alto è il coefficiente di correzione più punti
d’appoggio si riducono. In questo contesto il programma cerca di conservare
completamente in automatico la forma dell’oggetto originale. Riducendo però
molti punti d’appoggio può variara la forma dell’oggetto creato nuovo da
quello originario. Inserendo il coefficiente di correzione o azionando il
regolatore a scorrimento si vede subito il risultato aggiornato sullo
schermo. Nello spazio inserimento c’è inoltre l’opzione (Alt+1) se l’oggetto
esistente va conservato o respinto.
<Filmato - Innovazioni CAD>
- Si è perfezionata l’autoquotatura nell’ambito di situazioni speciali di
pareti. (ditta Skaletzka)
Terreno/area
- I Layer creati in „terreno/area“ vengono indicati correttamente nelle
impostazioni di indicazione (F7) e si possono fare funzionare
rispettivamente. Inoltre nelle preregolazioni (Alt+F7) in „generalità“,
„varie“ si possono predefinire dei Layer-CAD liberi per il terreno. (ditta
Dittus&Lutter)
Parete solaio 3D
Coperture 3D parete solaio
- È stata corretta la rappresentazione delle coperture nello strato H0
disposte manualmente. (ditta Bliem)
Nesting
- Per Nesting si intende la disposizione di più componenti in un
componente subordinante finalizzat a risparmiare spazio. I componenti
desiderati vengono integrati nel componente subordinante in modo che si
risparmia più spazio possibile. In questo modo si nestano ad esempio singole
pareti in legno massiccio che devono essere tagliate o fresate da un
pannello dii legno compensato (pannello-BSP).
Oltre alla disposizione dei componenti considerando le fasi di lavorazioni
successive si tiene in modo particolare alla riduzione dello sfrido.
Il manager del Nesting è un modulo nuovo che si apre attraverso „strumenti“,
„Nestingmanager“. In caso di necessità si può naturalmente come al solito
l’icona di comando può essere tirata dal menu di adattamento e posizionata
in un luogo qualsiasi all’interno della barra di simboli.
Fondamentalmente il Nestingmanager si comporta come un recipiente di dati
fondamentali. Può essere agganciato sulle quattro parti dello schermo, come
può essere disposto anche in modo sospeso sullo schermo. Il Nestingmanager
agganciato può essere o „agganciato aperto“ o „agganciato automaticamente
nascosto“. Nel caso di „agganciato-automaticamente-nascosto“ si vede una
cartella che si apre quando viene toccato con il mouse e fa entrare la gamma
nello schermo.
Il Nestingmanager si divide in due parti: nella parte superiore l’archivio
nesting, nella parte inferiore la gestione del componente grezzo nesting.
Nell’archivio nesting vanno a finire tutti i componenti (ad esempio pareti
in legno massiccio, pannelli, puntoni ecc…) che vengono aggiunti al
Nestingmanager. Nella “gestione componente grezzo nesting” vengono creati,
gestiti e modificati i componenti grezzi (ad esempio pannelli in legno
massiccio, pannelli in legno compensato, pannelli a tre strati ecc…).
- Si è aggiunta la cartella nesting a tutti i componenti, tenendo presente
che una cartella nesting di un componente grezzo nesting può avere altre
informazioni rispetto alla cartella nesting di un componente nesting.
Fondamentalmente vanno nell’archivio nesting solo i componenti con
l’impostazione „attivo sì”. Quindi non si nestano i componenti con
l’Impostazione „attivo no“. Volendo aggiungere dei componenti all’archivio
nesting, bisogna prima evidenziare i componenti poi cliccare il pulsante
„aggiungere componenti evidenziati all’archivio nesting“, disponibile nello
“archivio nesting”. Così l’archivio nesting riceve tutti i componenti
evidenziati con l’impostazione „attivo sì” nei parametri nesting.
Dato che in un edificio ci sono vari materiali rifiniti anche da diversi
pannelli grezzi, è importante che un determinato componente vada a finire
nel pannello grezzo giusto. A tale scopo nel componente nesting e nel
componente nesting grezzo è disponibile come criterio di filtraggio „tipo“ e
„nome“. In più è disponibile nel componente grezzo il criterio di filtraggio
„riprendere/assumere“ con le impostazioni „tutti i componenti“ e „solo tipo
uguale“. Essendo impostato nel componente grezzo „assumere tutti i
componenti“ significa che non si considerano i criteri di filtraggio „tipo“
e „nome“.
- È ammesso che tutti i componenti nesting vadano a finire nel componente
grezzo nesting. Si può usare questa impostazione se si ottimizzano ad
esempio dei componenti differenti per una stampa. Essendo però impostato
„solo tipo uguale“ nel componente grezzo nesting, significa che devono
corrispondere le informazioni inserite per il componente nesting in „nome“ e
„tipo“ con le informazioni per il component grezzo nesting in „nome“ e
„tipo“. Se le informazioni non corrispondono non è possibile nestare il
componente nel componente grezzo.
- Per rendere questo otticamente riconoscibile questi componenti vengono
contrassegnati con una croce rossa. Per „tipo“ e „nome“ vi è la voce „info“
sia nel componente nesting che nel componente grezzo nesting.
Qui si possono inserire anche altre informazioni, che devono apparire nel
manager nesting. A questi campi si possono allocare anche degli spazi
simbolici.
Altre impostazioni della cartella nesting: con l’impostazione „fibra“ nel
componente è possibile definire il senso della fibra del componente. Sono
disponibili le opzioni „direzione X“, „direzione Y“ e „libero“ (angolo
libero). Nel prossimo campo „a fibra“quando va posizionato il componente si
può definire se il componente si deve allineare con la sua direzione della
fibra alla fibra del componente grezzo nesting o meno.
Con la „ParteRif“ (parte di riferimento) si può stabilire quale parte del
componente si deve trovare sopra nel componente grezzo nesting. Un’altra
impostazione definisce se il componente nesting può essere specchiato o
meno. Importante: queste informazioni vengono considerate anche per l’export
alla macchina, ad esempio alla PBA.
Impostazaioni nella „cartella nesting“ nel componente grezzo nesting: con la
voce „riprendere/assumere“ si definisce quali componenti vanno messi nel
componente grezzo nesting. Nel caso dell’impostazione „tutti i componenti“
possono essere differenti i criteri di filtraggio („nome“ e „info“) del
componente nesting e del componente grezzo nesting. Quanto all’impostazione
„solo tipo uguale“ devono corrispondere i criteri di filtraggio per poter
mettere un componente nesting nel componente grezzo nesting.
- Con „adattare.“ si può stabilire se è come ridurre o ingrandire il
componente grezzo nesting. Maggiormente il componente grezzo nesting nei
dati fondamentali viene creato con le sue dimensioni massime, ad esempio
2,5m x 5m (pannello a tre strati). Mettendo adesso i componenti nesting nel
componente grezzo nesting, spesso rimane un pezzo del componente grezzo
nesting, in cui non si mette alcun componente. Ora per avere il pannello
veramente necessario questo può essere adattato con le impostazioni
„lunghezza“ (ridurre o ingrandire il componente grezzo nesting solo in
lunghezza), „larghezza“ (ridurre o ingrandire il componente grezzo nesting
solo in larghezza) e „L + l“ (ridurre o ingrandire il componente grezzo
nesting in lunghezza e larghezza). Il comando „adattare nestings selezionati
a dimensione necessaria“ che si trova nel Nestingmanger della „gestione
componente grezzo nesting“ fa scattare l’adattamento. Essendo nel campo
„estensione“ impostato „no“ (sono fisse la larghezza e la lunghezza del
componente grezzo nesting), significa che non si può adattare il componente
grezzo nesting. Sono disponibili le impostazioni „direzione Y“, „direzione
X“ e „libero“.
Inoltre nel componente grezzo nesting sono disponibili anche delle distanze.
Volendo ad esempio posizionare dei componenti nesting sempre con una
determinata distanza dallo spigolo esterno del componente grezzo nesting, è
possibile creare delle linee ausiliari con „dist. B“ (distanza in basso), „dist.
A“ (distanza in alto), „dist. D“ (distanza a destra) e „dist. S“ (distanza a
sinistra) che rappresentano la distanza inserita.
Se occorre una distanza tra i componenti, è possibile definirla con
l’inserimento „dist.inter/tra“ (distanza tra i componenti nesting.). Quando
si esegue il posizionamento si crea una cornice attorno al componente
nesting. Rispetto al componente la cornice ha la metà del valore inserito in
“dist.inter/tra”. Mettendo due componenti l’uno all’altro con la „cornice“
si genera il valore inserito in „dist.inter/tra“.
Nella cartella „Ne“ del componente grezzo nesting si determinano la
lunghezza, la larghezza e lo spessore del componente grezzo nesting.
Essendo l’archivio riempito dei componenti nesting necessari e creato un
componente grezzo nesting adatto significa che si può cominciare a nestare.
A tale scopo bisogna prima attivare con un doppio clic il componente grezzo
nesting desiderato. Poi si deve selezionare con un clic del mouse
nell’archivio nesting. Il componente nesting adesso è agganciato al mouse e
può essere posizionato nel componente grezzo nesting. In basso a sinistra ci
sono due forme d’inserimento: „componente con un punto di riferimento“ e
„componente girato“. Nel caso di tutte e due le forme d’inserimento si
possono come al solito attivare altre opzioni d’inserimento usando il tasto
interspazio. Nello spazio inserimenti sono disponibili più pulsanti
opzionali per poter posizionare il componente in modo facile:
„Componente da nestare con/senza definizione della distanza“ (Alt+1): Avendo
assegnato nel componente grezzo nesting una “dist.inter/tra”, significa che
si può eseguire l’inserimento con “Alt+1” con o senza distanza.
„Usare involucro“ (Alt+2): Per ogni componente nesting viene creato un
rettangolo massimale. Con „Alt+2“ si può passare dal componente originale
all’involucro del rettangolo.
„Cambiare punto di riferimento“ (Alt+3) „cambiare punto di riferimento
(indietro)“ (Alt+4): Con questo si possono cambiare i punti d’inserimento.
Con „Alt+3“ si cambiano i punti di inserimento contro il senso orario, con
„Alt+4“ nel senso orario.
„Cambiare spigolo per direzione di riferimento del componente“ (Alt+5):
Muovendo un componnte nesting in un componente grezzo nesting si presenta un
mirino con una freccia al mouse. Con „Alt+5“ ora si può cambiare lo spigolo
di riferimento per l’inserimento dell’angolo. Otticamente questo si vede
alla freccia del mirino.
„ruotare“ (Alt+6): Il „componente nesting“ può essere ruotate intorno al
punto di riferimento usando „Alt+6“. Il componente può essere ruotato per
90°, ovvero 180°, dipendentement da se per il componente nesting nella voce
„a fibra“ è stato impostato „sì“ o „no“.
„Voltare/ruotare“ (Alt+7), „voltare/ruotare“ (Alt+8): con questo si può
ruotare il componente nesting una volta intorno all’asse X (Alt+7) o intorno
all’asse Y (Alt+8). Se per il componente nesting in „specchiare“ è stato
stabilito „no“, diventa disattivo il pulsante, perché il componente non va
specchiato.
- „Osservare direzione fibra materiale (Alt+9) “: Con questo si attiva o
disattiva la direzione della fibra quando si posiziona il componente nesting.
Questo è necessario se è importante la direzione della fibra ma si vuole
ruotare il componente leggermente dalla direzione della fibra per ridurre lo
sfrido.
- Colendo modificare successivamente la posizione di componenti nesting
già posizionati è naturalmente disponibile il comando di posizionamento.
Cancellando dei componenti nesting che si trovano già nel componente grezzo
nesting significa che vanno a finire di nuovo nell’archivio nesting.
In seguito si spiegano i pulsanti e le funzioni del nestingmanager.
Nel bordo sinistro in alto del menu del Nestingmanager si trovano i comandi
„chiudere tutte le finestre disattive “, „disporre l’una sotto l’altra la
finestra” e la “rappresentazione 3D“. Con questi comandi si riesce a
rappresentare molto bene il componente grezzo nesting ed a posizionarlo in
modo ordinato sullo schermo.
- Nel rigo sotto viene indicato a titolo informativo quanti componenti
nesting si trovano nell’archivio nesting.
Nell’archivio nesting ci sono ulteriori comandi:
„Aggiungere componenti evidenziati all’archivio nesting“: Con questo si
aggiungono allo „archivio nesting“ tutti i componenti evidenziati per i
quali è attivo il nesting.
„Evidenziare tutti i componenti nell’archivio nesting“: Si evidenziano tutti
i componenti nesting che si trovano nell’archivio nesting.
„Vai al componente originale“: Essendo evidenziato un componente nesting e
premendo il pulsante „vai al componente originale“ il programma passa al
luogo in cui è stato creato originariamente. Nel caso di un legname di
parete sarebbe la visione della parete, nel caso di un puntone sarebbe la
disposizione di puntoni ........
„Eliminare i componenti selezionati dall’archivio nesting“: Con questo si
eliminano tutti i componenti nesting evidenziati dall’archivio nesting.
„Rappresentazione simbolo“: Nell’archivio nesting si possono rappresentare i
componenti in modo diverso: „simboli particolarmente grandi“, „simboli
medi“, „simboli piccoli“ e „dettagli“.
Con la rappresentazione dei simboli “dettagli” vengono elencati in una
tabella i componenti con gli attributi “tipo”, “nome” ed “info”.
„Visualizzare come indicazione le informazioni addizionali“: Essendo premuto
questo pulsante significa che per il componente nesting viene creato un HINT
in cui vengono aperti in dissolvenza il nome, il tipo e l’informazione del
componente.
Con la “barra di separazione” si può modificare il rapporto dimensionale
dell’archivio nesting con la gestione componente grezzo nesting.
Comandi nella gestione componente grezzo nesting:
„Creare nesting nuovo“: Questo comando apre la gestione di dati
fondamentali. Qui si può creare un nuovo componente grezzo nesting o
selezionare uno esistente. SEMA ha aggiunto il gruppo “nesting” alla
gestione di dati fondamentali. Lì si trovano alcuni dati esemplari per
componenti grezzi nesting. Confermando il dato fondamentale con „OK“, si
crea un nuovo componente grezzo nesting con un nuovo numero nesting nella
tabella della gestione componenti grezzi nesting..
„Apre nesting per la modifica in una finestra“: Qui si apre il componente
grezzo nesting in una finestra individuale. Così è possibile aprire e
modificare più componenti grezzi nesting in diverse finestre.
- „evidenziare tutti i nesting“: Con questo si evidenziano tutti i
componenti grezzi nesting esistenti.
„adattare nesting selezionati a dimensione necessaria“: Questo comano fa
effetto solo se nel componente grezzo nesting in „estens“ (estensione) è
stato impostato “L e l min”, “L min” o “l min.”. Premendo questo pulsante si
riduce il componente grezzo nesting alla dimensione necessaria. Nel caso
del’impostazione „L e.l min“ si riducono lunghezza e larghezza del
componente grezzo nesting, nel caso di „L min.“ solo la lunghezza e nel caso
di „l min“ solo la larghezza.
„modificare nestings selezionati“: si possono modificare i componenti grezzi
nesting evidenziati.
„cancellare nestings selezionati“: Con questo pulsante si cancellano i
componenti grezzi nesting evidenziati.
„Export alla macchina di lavorazione elementi“: I componenti grezzi nesting
evidenziati vengono esportati con i componenti nesting integrati alla
macchina per la lavorazione degli elemeti.Sono disponibili tutte le macchine
elencate in „Alt F7“ in „liste/elmenti“, „elementi“, „macchina di
lavorazione elementi attuale “. Se ci sono componenti di scale nel
componente grezzo nesting significa che per il momento questi non vengono
estportati. Quest’ultimi sono presenti nella lista delle lavorazioni
successive.
- „Export delle scale alla macchina“: Con questo pulsante si inviano i
componenti della scala desiderati al sistema CAM impostato in „Alt F7“.
Momentaneamente partecipano allo „export scale alla macchina“ solo i
componenti della scala.
„Trasferimento dati alla distinta del materiale“: Qui si può avviare il
trasferimento dei dati alla distinta del materiale. Si può scegliere tra
„solo nestings evidenziati“ oppure „tutti i nestings“.
„Gestione componente grezzo nesting“: Qui sono disponibili le colonne „no.“,
„tipo“, „nome“e “info“. Le colonne possono essere ingrandite a piacere e
ridotte ad una determinata dimensione.Ogni colonna dispone di una funzione
di messa in ordine con cui si riesce a mettere in ordine alfabetico in modo
crescente o decrescente.
- In F7 (regolazioni di indicazione) sotto la voce „generali“ c’è la nuova
rubrica „Nesting“. Questa è suddivisa nei punti „generalità“, „Nesting“
(componente grezzo Nesting) ed “elementi” (componente nesting). Per le
regolazioni generali si offre il solito funzionamento Layer per “QUO”, “CAD”
e “MCAD”. In più si possono attivare o disattivare i soliti numeri di
valutazione.
- Per le regolazioni di Nesting si possono inoltre attivare o disattivare
„numeri di valutazione“, „tipo“, „nome“, „info“, „abbreviazione valore“,
„lunghezza e larghezza“, altezza ed addizionalmente la rappresentazione
„linee per distanza laterale“, „linee per distanza intermedia” e direzione
fibra.
„Per le regolazioni degli elementi sono disponibili „abbreviazione valore“,
„lunghezza e larghezza“, „altezza“ e la rappresentazione „direzione fibra“.
- I nestings finiti vengono raccolti nella gestione del disegno. A
quest’ultima si è aggiunta la cartella “Nestings“. Qui si trova la ista dei
disegni Nesting esistenti della pianta della casa attuale. Quindi sono
disponibili dei disegni nesting anche per la stampa del progetto.
Nella distinta del materiale ci sono i nuovi campi „Nesting numero“, „Nesting
tipo“, „Nome di nesting e „riferimento nesting“ per creare una maschera. In
„formato“, „creare nuova cartella/lista“ sono disponibili i modelli „lista
elementi legno e copertura“ e “distinta del materiale e scale” con lista di
nesting integrata.
- Adesso vengono scritti sempre in orizzontale i valori F7
aperti in dissolvenza per i componenti nesting.
Per i componenti Nesting in F7 è disponibile il campo „info“. (ditta HMS)
È stato sotituito dal termine „adattare“ il campo „estens.“ che si trovava
nella cartella nesting del componente grezzo nesting.
<Filmato - Nesting per
costruzioni in legno e montaggio tetto>
L’impostazione “L/l fissa” è diventata „no“, „L min“ è diventata „lunghezza“,
„l.min“ è diventata „larghezza“ e „L + l. min” è diventata “L + l”. Con
questa modifica ora è possibile non solo di ridurre i componenti grezzi
nesting ma anche ingrandirli. (Fa. HMS)
Innovazioni nell’ambito delle scale
- Si è perfezionato il calcolo della ripresa della
curvatura dal fianco al corrimano. (ditta Ambauen)
- Si è perfezionato il calcolo CSG di componenti di tavole in combinazione
con mezzi di collegamento. (ditta Menuisiersdelestuaire)
Si è migliorato l’export alla macchina di tenoni e fori di tenone sulle
superfici smusso. (ditta EBS)
- Si è perfezionato il calcolo di bulloni tra pedata e montante. (ditta
Ammann)
- Se si inseriva un corrimano più largo di un montante appartenente si
creava un problema di programma. Questo è stato eliminato. (ditta EBS)
- Se si modifica un fianco mortasato in un fianco con distanza adesso sono
corretti i tipi di spigolo. (ditta Ambauen)
- Si sono corrette le linee di fresatura preliminare nel montante. (ditta
EBS)
- Si è perfezionato il taglio di steccati sulle superfici di componente. (ditta
Lederbauer)
-
Intaccatura del montante in caso di montanti
d’uscita. Nella serie di dati del montanti della cartella „COL“ è possibile
scegliere l’intaccatura di montante. Nel menu dell’intaccatura del montante
si può definire una tasca con il riferimento ai vari punti di riferimento.
-
Riferimento sopra e sotto: così si definisce
l’altezza dell’intestatura. Sono disponibili rispettivamente i punti di
riferimento „QS PD “ (quota superiore pedata), “QI PD“ (quota inferiore
pedata), „PAVF“ (pavimento finito) e „QS solaio grezzo“ (quota superiore
solaio grezzo). Con la distanza si definisce la dimensione d’intestatura in
Y. Con i valori positivi l’intestatura si sposta in alto e con i valori
negativi in basso.
-
„Riferimento montante parte interna-esterna“:
così si definisce la larghezza dell’intestatura. Essendo inserito 0.00
significa che si è raggiunta la massima larghezza dell’intestatura. Con i
valori positivi si riduce l’intestatura.
<Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
-
Con l’opzione „profondità d’intaccatura
montante“ si definisce la profondità dell’intestatura.
-
Riferimenti nuovi per l’intersezione degli
incastri a tallone sui fianchi. Essendo nella serie di dati dei fianchi,
nella cartella „ver“, presso „collegamento“ definito un incastro a tallone
sopra o sotto, significa che per „incastro a tallone“ sono disponibili i
nuovi riferimetni „QS PD“ (quota superiore pedata) „QI PD“ (quota inferiore
pedata).
-
Perfezionamento della prestazione. Si è
perfezionato il calcolo della risoluzione per rappresentare i profili di
corrimano descritti, specialmente nell’ambito dei corrimano a doppia
curvatura. Questo significa che le descrizioni nel corrimano vengono fatte
con una risoluzione sempre doppia rispetto ai componenti a forma di tavola.
-
Export della scala alla macchina: per
l’export alla macchina ore è disponbile una „legenda“ per ciascun
componente. La legenda può essere attivata, disattivata nel file INI. Si può
anche impostare con la tecnologia degli spazi simbolici a seconda delle
esigenze individuali.
Qui un esempio con una pedata: con „LEGENDA_PD=“ si può attivare o
disattivare la legenda.
<Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
LEGENDA_PD=1 |
0: non si stampa la legenda di testo
1: si stampa la legenda di testo |
- Per la legenda ci deve essere un tipo di spigolo a parte. Sono
disponibili i codici identificativi 1089 per le pedate, 2089 per le alzate,
3089 per i fianchi, 4089 per i longheroni, 5089 per i corrimano, 6089 per i
correnti , 8089 per gli steccati, 3504 per i fianchi a doppia curvatura,
4504 per i longheroni a doppia curvatura, 5504 per i corrimano a doppia
curvatura, 6504 per i correnti a doppia curvatura.
TS_LEGENDAPEDATA |
Tipo di spigolo gradino spigolo anteriore |
IDNR=1089 |
Identifica lo spigolo (assegnato in modo fisso) |
COLORE=1 |
Numero di colore come in ACAD 0..255 |
LTIPO=ESTRATTO |
Tipo, uno della lista all’inizio |
LNOME=LEGENDAPEDATA |
Nome della linea (da inserire a piacere) |
LAYER=LEGENDAPEDATA |
Nome del Layer (da inserire a piacere) |
PLINE=5 |
0: uscita in linee singole
1: uscita in polilinea
3: uscita in archi, ovvero in linee singole
4: uscita in archi, ovvero in polilinea
5: uscita in polilinea con archi integrati |
- Con „LPARAM_STR_*=“ si stabilisce in che ordine seguono i valori, ovvero
gli spazi simbolici. Si possono usare tutti gli spazi simbolici che fanno
senso.
LPARAM_STR_0= |
INI FILE PERCORSO: @SC_INI_PERCORSO@ |
LPARAM_STR_1= |
INI FILE NOME: @SC_INI_NOME@ |
LPARAM_STR_2= |
INI FILE VERSIONE: @SC_INI_VERSIONE@ |
LPARAM_STR_3= |
SEMA VERSIONE: @S-BUILD@ |
LPARAM_STR_4= |
EXPORT DATA: @S-DATA@ @S-ORARIO |
- Nella versione 11.3 si possono rappresentare i componenti delle scale in
2D con le aree riempite. Il pulsante „rappresentare componenti in 2D
riempiti“ nella barra standard adesso agisce anche sui componenti delle
scale. Essendo premuto questo pulsante si riempiono automaticamente tutti i
componenti con il coloro schiarito del loro profilo. Il colore del profilo
dei componenti è stabilito nelle regolazioni generali dei colori e si può
impostare in maniera individuale. Die Si è aggiunto un campo di rimando per
il riempimento e per il tratteggiato del taglio alle impostazioni di colori
per tutti i componenti delle scale. Qui si possono definire globalmente i
riempimenti o tratteggiati individuali per i componenti desiderati. Il
rimando di riempimento per i componenti delle scale non è allocato
generalmente; essendo premuto il pulsante „rappresentare componenti in 2 D
in modo riempito“ si genera automaticamente il riempimento.
Nella rappresentazione riempita il progetto appare molto più chiaro già a
prima vista. Visualmente si riescono a distinguere molto meglio i
componenti. Diventa notevolmente più facile „trovare“, evidenziare e
moldificare i componenti, soprattutto per chi comincia a lavorare con il
programma. Siccome il colore di riempimento appare schiarito e trasparente
si riconoscono ancora in modo chiaro i tipi finali e le lavorazioni dei
componenti delle scale. Si riempiono in modo trasparente anche le aree
tratteggiate come il legno frontale. Poprio insieme ai tratteggiati si
generano immagini di dettagli molto belle e chiare (dettaglio del
taglio....).
<Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
- Il pulsante „rappresentare componenti in 2D in modo riempito“ viene
introdotto automaticamente nella barra standard. Inoltre il pulsante si
trova come al solito nel menu di adattamento in “comandi”, “visione”. Questa
impostazione può essere attivata o disattivata anche in F7 in „immagini +
3D“, „rappresentazione“.
Con questo pulsante si stabilisce altrettanto se si riempiono i componenti
per la stampa del disegno. Per il caso in cui l’utente non volesse mai
stampare i componenti con le aree riempite, vi è una relativa impostazione
nelle opzioni generali del programma (Alt+F7). In „genralità“, „ottica“,
„opzioni varie“ si può stabilire se si deve stampare il riempimento
automatico „come impostato in F7“o meno.
- Si è ampliata la cartella ottica dei componenti delle scale. Adesso si
possono impostare in modo individuale il profilo, il riempimento, ovvero il
tratteggiato dei vari componenti delle scale. Vuol dire che ad esempio
determinati componenti di una scala, come i gradini, i corrimano o
longheroni possono essere impostati con un’altro colore di profilo e di
riempimento, cosa che aumenta in modo notevole la chiarezza dei progetti. In
questo modo assegnando un colore o un tratteggiato si possono rendere
riconoscibili già nella vista dall’alto ad esempio i fianchi di legno
impiallacciato.
- Segue l’ampiamento della cartella ottica con l’esempio di un fianco.
Nei rimandi attuali per la visualizzazione ed una descrizione si trova
l’impostazione per il profilo del componente. Globalmente „sì“ significa che
si riprende l’aspetto del fianco dalle impostazioni nelle regolazioni
generali del colore. Quindi di conseguenza si disattivano le ulteriori
impostazioni per il profilo. Per globalmente “no” prevalgono ora le
impostazioni per esattamente questo fianco. Si definicono il colore del
profilo, lo spessore della linea ed il tipo della linea. Tra questi ci sono
i campi di rimando per il riempimento/campione di riempimento nella visione
dall’alto e nella rappresentazione in sezione. Non essendo alloati i campi
di rimano significa che prevalgono le impostazioni nelle regolazioni
generali di colori.
<Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
- Al fine di poter allocare in modo individuale i campi di rimando si è
programmato il nuovo dato fondamenale „riempimento“ il quale è strutturato
come segue. Intanto si distingue tra le aree vuote, completamente riempite o
tratteggiate. Impostando „vuoto“ significa che non ci sarà nessun
riempimento per il componente. Si bloccano tutti gli altri inserimenti nel
dato fondamentale. Nel caso dell’impostazione „pieno“ si rendono attivi i
campi per definire il sottofondo. Nella trasparenza del riempimento completo
della superficie (sì/ no) si trova la solita selezione del colore. Oltre
alla possiblità di mischiare colori individuali si offrono anche determinate
opzioni per definire il colore: „niene colore“, non si esegue alcun
riempimento. „Colore come profilo“, per il riempimento si usa il colore del
profilo. „Colore come profilo ma schiarito“, per il riempimento si usa
automaticamente il colore del profilo ma più chiaro. „Colore automatico“, si
usa il colore del profilo schiarito automaticamente, se è attivo il pulsante
„rappresentare in modo riempito i componenti in 2D“. Nel caso
dell’impostazione „tratteggiato“ si attivano i campi per definire il
tratteggiato. Intanto attraverso alla voce “tipo” si accede alla selezione
del tratteggiato, dove si può prelevare il tratteggiato desiderato. La
dimensione del tratteggiato può essere messa a „zoom“ o „costante“. Poi si
imposta il coefficiente dimensionale del tratteggiato come anche l’angolo di
rotazione. Infine si definisce il colore del tratteggiato. Adesso nella
versione il tratteggiato può essere disegnato addizionalmente con un coloro
di fondo. Le impostazioni possibili sono già state descritte con
l’impostazione „pieno“ (vedi sopra).
Naturaolmente nei dati fondamentali si trovano alcuni esempi in merito a
riempimenti e tratteggiati. (riempimento/campione di riempimento, standard).
- Nuovo comando di posizionamento per punti d’appoggio o di comando. Nella
visione del componente come quella dello sviluppo è disponibile l’opzione
„evidenziare dettagli dell’oggetto“. Essendo attivo questo modo significa
che si può seleionare il nuovo comando di posizionamento „spostare con i
tasti freccia “. Quindi scegliento un punto di appoggio o di comando può
essere mosso con i tasti freccia. Con le lettere „E“ + „R“ si passa dal
punto di appoggio al punto di comando. Scegliendo „E“ si fa il passaggio in
senso orario, con „R“ contro il senso orario. Con le lettere „D“ + „F“ si
passa da punto di comando al punto di appoggio. Scegliendo „D“ si fa il
passaggio in senso orario, con „F“ contro il senso orario. Grazie a questa
nuova funzione si può modificare molto facilmente la curvatura del
componente.
<Filmato - Innovazioni generali per le
scale>
Oggetti 3D
- Con MCAD in automatico (F5) si respingono di nuovo correttamente gli
oggetti 3D che sono stati depositati come componente con un oggetto MCAD.
(Italia)
Dati fondamentali componenti programma
- Quando si rinomina il dato fondamentale il nome viene indicato per
esteso.
- È stata perfezionata la modifica di componenti nel campo di rimando.
(ditta Regnauer)
Dati fondamentali componenti contenuto aggiornamento
- Si sono creati alcuni esempi di „punti di misura“ per il nuovo modulo
„sistemi di misurazione“ nella rubrica „visualizzazione/3D oggetti“, nel
gruppo „punti di misurazione“.
- Nei dati fondamentali c’è la nuova rubrica „Nesting“. Qui sono stati
creati dei componenti grezzi nesting per le pareti in legno massiccio.
- Nei dati fondamentali delle pareti in legno massiccio si sono messe a
disposizione una parete esterna ed una parete interna per il Nesting.
- Si è creato anche il componente „parete in legno massiccio Nesting“ per
gli elementi (parete legno massiccio, parete).
Distinta del materiale
- Nella distinta del materiale ricevono di nuovo il No.L, ovvero il No.El
corretto le descrizioni in legnami o in pannelli. (ditta Bien-Zenker)
- Si è perfezionata la funzionalità per integrare la distinta del
materiale nel progetto. (ditta Gröber)
- Per la funzione „export Excel con modello" si è creato un nuovo modello
Excel ed un modello per una cartella distinta del materiale. Questi due
modelli sono sintonizzati in modo ottimale l’uno con l’altro e indicano
delle possibilità usando questa funzione export con cui si possono creare
dei preventivi e dei calcoli perfetti premendo solo un pulsante.
<Filmato - Modelli Excel per
offerte e calcolo delle opere>
Elementi
- Si è corretto il cono del foro tenone coda di rondine per l’export BTL
(V 10.0-V10.4). (ditta Stampfl, Frankreich)
- Si trasmettono di nuovo correttamente al programma K2 i testi
provenienti dai campi della lista ottimizzazione elementi. (ditta Regnauer)
- Si è perfezionato il trasferimento di tasche 3D speciali alla K2. (ditta
Baisotti)
- Si sono corretti i marcaggi doppi (in un caso specifico su un arcareccio)
per l’export BTL. (ditta Riget)
- Si è perfezionata la descrizione di segmenti di profilo per l’export
BTLW.
Per più componenti in un rigo della distinta del materiale nel caso
dell’export BTL si esporta anche la descrizione per ciascuno di questi
componenti.
I componenti di strato e paerete vengono esportati senza taglio iniziale e
finale.
- È stato perfezionato l’export – BTL delle varianti.
- Si è perfezionato ancora una volta il trasferimento del tipo finale „testa
di profilo“ alla macchina di lavorazione elementi. (Holzbau Ingerl)
- È stato perfezionato il trasferimento alla K2 di un determinato incastro.
(ditta Röhrig)
- È stato corretto l’export alla K2di una determinata lavorazione
d’intestatura. (ditta Chauvin)
- Per l’export BTL si può stabilire nelle regolazioni generali in „profilo
libero“ affinché i profili vengano esportati senza piano di riferimento.
(ditta Weinmann, ditta Essetre)
- Per l’export alla Hundegger PBA si sono programmati i seguenti
perfezionamenti:
- I tagli con inclincazione vengono trasferiti in modo integrati nel
profilo.
- Profili interni, profili o intestature wvengono trasferiti in modo
integrati nel profilo.
- I tagli longitudinali vengono trasferiti in modo integrati nel
profilo.
- È stata ottimizzata la funzione per la parte da cui si producono le
intestature e le tasche.
- A partire dalla Hundegger PBA versione V9 le finestre/porte, ovvero i
profili finestra/porte vengono trasferiti automaticamente come profilo
interno e se possibile integrati nel profilo.
- Alla cartella LM di componenti si è aggiunta l’impostazione della
qualità (qualità di produzione). Ecco le impostazioni possibili: automatico,
visibile e veloce/rapido. Questa impostazione viene trasferita alla
Hundegger PBA e nel caso dell’export BTL. Conviene scegliere le impostazioni
„visibile“ e „veloce/rapido“ solo se la macchina da comandare riesce anche a
valutare questo parametro.
Interfaccia DXF I3
- Con l’export DXF si esportano di nuovo correttamente le informazioni
Layer. (ditta Regnauer)
Sistemi di misurazione
- Il nuovo modulo „sistemi di misurazione“ permette lo scambio di dati di
punti misurati tra il teodolito con software di comando ed il software per
costruzioni in legno SEMA.
Questo può avvenire con l’aiuto di un file salvato oppure „online“. Con un
clic destro sulla parte delle barre simboli si apre il menu di adattamento
in cui si può attivare la barra icone per il nuovo modulo “sistemi di
misurazione”.Questa viene poi fissata automaticamente sul bordo sinistro
dello schermo.
- Con l’icona „inserire punti di misurazione“ si possono creare i punti di
misurazione 3D. Cliccando l’icona si apre il dato fondamentale per il nuovo
punto di misurazione 3D. Da parte di SEMA qui si offrono dati fondamentali
esemplari. Per il punto di misurazione sono disponibili una cartella ottica
ed una cartella LM. Nella cartella ottica si può selezionare il colore.
Nella cartella LM ci sono i campi „denominazionee“, „nota“ e „descrizione“.
I campi allocati nella cartella LM possono essere usati come criteri di
filtraggio nell’export dei punti di misurazione.
- Avendo impostato il punto di misurazione nella serie di dati come
desiderato si può iniziare a posizionare i punti di misurazione. Nel 3D si
possono scegliere le opzioni di insiermento “ „posizionare punto con piano
di riferimento“ (Ctrl+1) e „su due superfici di riferimento “ (Ctrl.+5). Nel
2D c’è solo la forma d’inserimento „mettere punto“ (Ctrll+1). Con il comando
“posizione” si può modificare successivamente la posizione dei punti di
misurazione. Con l’icona “rendere visibili/invisibili punti di misurazione”
si possono aprire o chiudere in dissolvenza i punti di misurazione. In F7
nella voce „3CAD“, „punti di misurazione“ si può attivare o disattivare la
denominazione.
Essendo attiva la denominazione si crea sul punto di misurazione una
bandierina con il colore ed il testo impostato (denominazione)..
Scambio di dati con l’aiuto di un file salvato:
L’icona „importare punti di misurazione “ apre l’ononimo menu
d’importazione. Così si possono importare e salvare i punti di misurazione
ripresi da un teodolito. Momentaneamente si può scegliere tra i formati
„SEMA dati di misurazione“ (sxd), „file testo Leica “ (txt), „Leica CSV“ (csv),
„Leica DXF“ (dxf) e „file FlexiJet“ (fxj).
- Con l’icona „esportare punti di misurazione“ si apre il menu „export
dati di misurazione “. Qui si può scegliere se si esportano i punti di
misurazione messi da tutto il fondo della casa, dall’attuale piano o
dall’attuale parete. Con la rubrica “selezionare punti di misurazione” è
possibile filtrare quali punti di misurazione vanno esportati. Sono
disponibili con un campo d’inserimento i criteri di filtraggio
„denominazione“, „nota“ e „descrizione“. Al di sotto si può inserire a mano
il percorso export o l’indice desiderato. Con il pulsante „OK“ si avvia
l’export, con „annulla“ si chiude il menu senza export.
Importare i punti di misurazione, ovvero le coordinate online dal teodolito:
<Filmato - Misurazione di
teodolite>
- Essendo collegata un’attrezzatura di misurazione con il computer via
cavo o interfaccia Bluethooth ed installato sul PC da parte del costruttore
dell’attrezzatura di misurazione il software di comando necessario, si
possono importare i punti di misurazione direttamente dal teodoolito nello
spazio inserimenti SEMA. Questo vuol dire che con il teodolito si punta ad
un punto di misurazione desiderato. Confermando il punto di misurazione sul
teodolito significa che queste coordinate vengono inviate allo spazio
inserimenti SEMA. Per lo spazio inserimenti è disponibile la nuova opzione
„inserire/disinserire modo misurazione“. Così si può stabilire se si torna
indietro dopo un „inserimento da – a“ o se l’inserimento si trova sempre di
nuovo su „a“. A seconda del comando su cui ci si trova si può inserire una
parete con la ripresa di due punti di misurazione con un teodolito, ad
esempio una parete. Nella visione di parete si potrebbero mettere porte e
finestre con la ripresa delle misurazione usando il teodolito. Con l’aiuto
di un teodolito si può fare anche l’inserimento di un poligono di pianta.
Per l’inserimento del poligono è disponnibile nello spazio inserimenti la
nuova opzione „chiudere poligono“. Avendo selezionato la funzione „inserire
punti di misurazione“ significa che si possono posizionare anche dei punti
di misurazione 3D.
<Filmato - Misurazione di
teodolite>
Innovazioni V11.2 Build 5800
Generalità
-
Per le abbreviazioni di tastiera si sono valutati di nuovo gli
inserimenti sul blocco NUM della tastiera. (ditta Chalets)
-
Si è corretta la messa in ordine dei piani. (ditta Chalets)
-
Adesso nello Hint delle voci della cartella lista materiale
viene indicato il relativo spazio simbolico che può essere ramificato con il
disegno (ad esempio @DENOMINAZIONE-C@ in testi CAD)
-
È impossibile cancellare la base attuale della casa. Se in
progetto ci sono più basi di case, significa che si possono cancellare solo
quelli che non sono attivi.
-
Richiamando di nuovo il comando la forma di inserimento (in
basso a sinistra nel comando) viene proposta nel modo in cui è stata
terminata l’ultima volta.
-
È stato perfezionato l’import/export 3D nel formato VRML
1.0/2.0 File (*.wrl). (Repubblica Ceca).
-
Si eseguono modifiche delle seguenti impostazioni F7 senza
dover riavviare il programma: dettaglio sommario, parete sommaria, dettaglio
sommario sezione, componenti fondamentali
-
Nell’evidenziare/prendere componenti si esegue il casello
evidenziatore solo quando sarà superiore a 5 pixel. Così si evidenziano
singoli componenti con il clic del mouse anche se si muove un pò il mouse
nel momento del clic.
-
Nella barra di simboli superiore si è perfezionato il
comando „controllo“. Eseguendo questo comando e selezionando l’istanza
„controllo componente“ (Ctrl+4) nello spazio inserimenti significa che nello
Hint vengono indicati il raggio e la misura dell’arco di cerchi.
-
Alla barra simboli superiore si è aggiunto il comando
„spostare valori“. Adesso con questo comando si possono spostare le misure
di spigoli per corpi di parete, coperture di pareti e vani che si attivano
nelle indicazioni di impostazioni (F7) (Francia).
-
Si è ritoccata e perfezionata notevolmente la
rappresentazione „spigoli nascosti“ nella visione 3D. I componenti ora
vengono illustrati in modo ancora più preciso e dettagliato. Inoltre si è
accelerato in modo straordinario il tempo di calcolo dei componenti. La
differenza nella versione 11.2 si nota particolarmente nel caso di progetti
di costruzioni più ampi. Così si riescono a disegnare edifici completi con
spigoli nascosti in pochissimo tempo.
<Filmato - Ottimizzazione
rappresentazione 3D "spgoli nascosti">
- Nella gestione del disegno si sono aggiunti i seguenti punti ai progetti:
Innovazioni generali:
- Alla gestione del progetto si sono aggiunte le colonne: progetto
no., indice, denominazione, nota, nota di modifica, disegnatore e data.
- È possibile modificare la larghezza delle colonne. Con un clic del
mouse sotto il nome della colonna e mantenendo premuto il tasto si può
cambiare anche l’ordine delle colonne.
- L’ordine delle colonne può essere definito con un clic del mouse sul
nome della colonna in modo crescente o decrescente.
- Adesso nella gestione del disegno è possibile modificare anche la
larghezza della finestra.
- Nel rigo titolo viene indicato (tra parentesi) il numero di progetti
nella pianta della casa.
- Un progetto nuovo riceve automaticamente il numero 1, se non è stato
indicato nient’altro. Il prossimo progetto nuovo riceve poi il numero 2.
Inserendo invece il numero 100 per il primo progetto, significa che al
secondo progetto nuovo viene assegnato il numero 101.
- Alla colonna dell’indice si fa riferimento in un secondo tempo. (vedi
in basso)
- Le colonne nome del progetto, denominazione, nota, nota di modifica
e disegnatore sono colonne di testo. Qui si può inserire qualsiasi testo.
Volendo „creare nuovo“ o „modificare“ un progetto come al solito con un
clic destro si può accedere allo spazio simbolico. Così il contenuto di
queste colonne può essere composto a piacere. Inoltre nel menu del clic
destro è disponibile „grande inserimento testo“.
- Nella colonna per la data si può inserire una data.
- Archiviando il progetto „come modello“ si archiviano anche gli/i
spazi simbolici/testi usati nelle colonne. Così è possibile creare una
struttura predefinita per i modelli di progetto.
- Innovazioni progetto di revisione
- Che cosa è il progetto di revisione? Il progetto di revisione è un
progetto più aggiornato che sostituisce il piano precedente che ha lo
stesso contenuto.
- La gestione dei progetti di revisione è stata integrata nella
gestione di progetti. Con la voce del menu „revisione“ sulla parte
destra è possibile creare un progetto di revisione per un progetto
esistente. Il progetto di revisione viene contrassegnato attraverso
l’indice. In realtà il primo progetto non ha mai un indice, perciò come
standard viene indicato con „0“. Le altre revisioni di un progetto poi
ricevono il numero 1, 2, 3 ecc… . Sotto la voce del menu „opzioni“ è
possibile impostare l’uscita dei dati dell’indice, o in modo numerico o
alfabetica, tenendo presente che lo “0” del “primo piano” può essere
anche chiuso in dissolvenza. Per le revisioni si può anche tralasciare
il numero del progetto.
- Le colonne della gestione di progetto si suddividono in due tipi. Le
colonne il cui contenuto è uguale per il progetto e per il progetto di
revisione (numero del progetto, nome del progetto, descrizione, nota) e
le colonne che possono variare per ciascun progetto di revisione (indice,
nota di modifica, disegnatore e data).
- Sulla parte destra nella gestione del progetto è possibile
determinare un filtro per i progetti. Il filtro ha per conseguenza che
non vengono indicati che i progetti con l’indice maggiore.
- Come al solito con la tecnologia degli spazi simbolici si può
accedere ai contenuti della colonna per i progetti ed i progetti di
revisione anche nel disegno.
- Innovazioni „spazi immaginari/simbolici“ per la gestione di progetto
- Per gli spazi simbolici si è creato il nuovo argomento „gestione di
progetto“ nella selezione, dove si trovano i seguenti spazi simbolici:
Progetto no.
Indice progetto attuale
Indice revisioni
Nome del progetto
Descrizione
Nota
Nota di modifica progetto attuale
Nota di modifica revisione
Disegnatore progetto attuale
Disegnatore revisione
Data progetto attuale
Data revisione
Formato progetto attuale
Formato revisione
Dimensione foglio progetto attuale
Dimensione foglio revisione
Stampante progetto attuale
Stampante revisione
- Per gli „spazi simbolici di revisione“ si può indicare la/il rispettivo/-a
revisione/indice da cui si deve riprendere il valore.
Se si deve prendere ad esempio la nota di modifica dell’indice 2 (b),
bisogna indicare lo spazio simbolico come segue: @SPS_NOTADIMODIFICA$R2@.
Adesso dopo aver cliccato lo spazio simbolico desiderato si può inserire
l’indice della „revisione gestione progetto“ nel menu spazio simbolico.
<Filmato - Ampliamento gestione
ed impostazione progetti SEMA>
Per operare con i progetti di revisione nei dati fondamentali nel gruppo
legende-componenti -> progetto -> si sono messi a disposizione due esempi (revisione
1 e revisione 2). In queste legende di componenti si sono utilizzati gli
spazi simbolici in maniera esemplare.
-
Quando si aprono i progetti campione ora cis i trova automaticamente
nelle immagini della gestione di disegno. Si sono integrate le immagini
della grafica di previsione.
-
Si è perfezionato l’import di dati DXF e DWG. Adesso si possono
importare in modo ancora più preciso i file DXF e DWG.
Barre di simboli/gamme
-
Ai contenitori di dati fondamentali delle gamme si sono
aggiunti i tipi di dati fondamentali: tipi finali – collegamenti, tipo
finale – scale, testure – visualizzazione/oggetti3D e
visualizzazione/oggetti3D – porte finestre.
Con l’aggiunta di questi tipi di dati fondamentali si è creato un modo molto
rapido per la creazione/assegnazione di dati fondamentali a
componenti/oggetti (soluzione-1-clic).
Così, ad esempio, dopo la selezione del tipo finale non bisogna che
evidenziare le estremità dei componenti destinatari e subito il componente
riceve il tipo finale selezionato.
Come al solito i singoli dati fondamentali di questi tipi di dati
fondamentali possono essere archiviati anche in qualità di pulsanti-utente
(pulsanti individuali). In questo modo si possono raggruppare favoriti
individuali dei dati fondamentali richiesti più frequentemente (ad es. tipi
finali ecc…) e sistemandoli a piacere in una barra simboli o gamma di
comandi sullo schermo.
Dalla versione 10.4 con la voce del menu -> visione -> barre di simboli ->
definire comandi è possibile definire determinati comandi su un
“pulsante-utente” (pulsante individuale), (troverete il relativo filmato sul
sito Internet di SEMA selezionando punti forti -> generalità -> pulsanti
utente). Dalla versione 11.0 è possibile sistemare i pulsanti utente nelle
gamme di comandi (troverete il relativo filmato sul sito Internet di SEMA
selezionando punti forti -> generalità -> uso perfetto delle barre di
simboli). In questo filmato viene anche illustrato come si creano le gamme e
quali impostazioni si possono fare in questo contesto.
<Filmato - Tipi finali individuali e con rapidità>
PIA, CAD, QUO, MCAD
-
Si è perfezionata la velocità nel posizionare i punti di misura. (ditta
Renggli)
-
Nel caso delle lavorazioni MCAD, come ad esempio per i fori,
quando fa l’inserimento nello spazio inserimenti viene chiesto che
profondità ovvero che diametro deve avere il foro. Se poi si voleva
modificare queste inserimenti bisognava cercare successivamente il
rispettivo parametro nella formula MCAD e poi modificarlo. Per facilitare
questo modo di procedere è stata integrata nella versione 11.2 una
cosiddetta „tecnica di richiesta MCAD“, la quale facilita in modo notevole
la modifica dei parametri. Volendo modificare successivamente questi
parametri non bisogna che evidenziare il relativo MCAD e selezionare
l’istanza „richiesta MCAD“ sotto il comando „varie“. In questo modo appaiono
nello spazio inserimenti di nuovo le richieste desiderate ed i valori quali
“profondità del foro“ e „diametro del foro“ e possono essere editati a
piacere. Confermando questi valori modificati con „OK“ vengono aggiornati
automaticamente nella formula MCAD.
<Filmato - Varie innovazioni per le
costruzioni in legno>
-
È stata ampliata la quotatura di finestre e porte. Quindi
nella versione V11.2 è possibile fare quotare porte e finestre sempre
automaticamente al centro. Finora si quotava sempre tutta la larghezza. Nel
dato fondamentali delle linee di misura nella prima cartella „linea di
misura“ nel componente „menu selezione componente“ si può impostare per le
finestre e porte se si devono quotare in „larghezza“ o „a centro“. Creando
una linea di misura a mano ed assegnando una relativa “quotatura zona” viene
quotato sempre il centro di porte e finestre. Inoltre nell’autoquotatura nel
dato fondamentale nella prima cartella “auto” è stata messa a disposizione
l’opzione “visione parete dall’alto”, “porte/finestre”. È possibile
stabilire se le finestre e le porte vanno quotate a centro o in larghezza.
Così si possono quotare automaticamente al centro tutte le porte e finestre.
Inoltre si sono ampliate le impostazioni di indicazione (F7) in “pareti 3D”,
“finestre” e “porte”. Con l’opzione „larghezza/altezza“ si possono
illustrare nella visione dall’alto la larghezza e l’altezza delle porte e
finestre. Questa opzione è stata perfezionata. È possibile selezionare se
larghezza e altezza vanno indicate come finora, cioè „standard“ oppure se
larghezza e altezza vanno illustrate a centro asse, cioè ad „asse“. Nel caso
dell’impostazione “asse” si crea una striscia a centro dell’asse per porte e
finestre. Sulla parte sinistra, ovvero superiore della striscia viene
apportata sempre la larghezza del relativo componente. Sulla parte sinistra,
ovvero inferiore viene apportata sempre l’altezza del componente. (Austria)
<Filmato - Varie innovazioni per
le costruzioni in legno>
-
Cerchi ed archi vengono rappresentati con il tipo di linea
„ISO“ tratteggiata e possono anche essere stampati in questa maniera. (ditta
Regnauer)
-
È stato perfezionato notevolmente l’inserimento di testi a
più righi. Si è ingrandito lo spazio d’inserimento per il testo in modo tale
da poter inserire in maniera molto chiara anche dei testi a più righi. Se il
testo è lungo si può scorrere in su o in giù usando la rotella del mouse
oppure i tasti freccia. Il testo inserito viene indicato nello Hint, la
dimensione del testo viene illustrata con l’aiuto di un rettangolo nel
disegno. Inoltre nello spazio inserimenti si può passare al grande editore
usando il comando „avvia editore“ (Alt*2). Si possono inserire ed elaborare
testi anche in questo „editore“. Usando il comando „da file“ nell’editore vi
è la possibilità di importare dei testi da un documento di testo e di
riprenderli direttamente nel testo desiderato. Come finora con il comando
“inserire spazio simbolico” nello spazio inserimenti è possibile selezionare
ed inserire uno spazio immaginario. Anche questa opzione è stata messa a
disposizione nello „editore“. In più i testi possono essere anche allineati.
A tale scopo si sono messi a disposizione tre nuovi pulsanti opzionali nello
spazio inserimenti. Con queste nuove opzioni si può prendere il testo
potendolo „allineare a sinistra“ (Alt+3), allineare „centrale (Alt+4) o
„allineare a destra“ (Alt+5). In questo modo si offrono delle possibilità di
impostazione del tutto nuove nel momento in cui si crea un progetto. Inoltre
con l’opzione „cambiare punto riferimento testo“ Alt+1) si può cambiare in
modo chiaro il punto di riferimento di un testo a più righi. Una volta
inserito e formattato il testo nel modo desiderato si posiziona il testo con
„OK“. Con il tasto „TAB“ si può passare direttamente dal campo inserimenti a
„OK“ e confermare con „ENTER“. Con il comando di lavorazione „posizione” si
possono ancora elaborare i testi già inseriti. A tale scopo nello spazio
inserimenti sono disponibili le opzioni “cambiare punto riferimento testo”
(Alt+1), “allineare a sinistra (Alt+3), allineare “centrale” (Alt+4) e
“allineare a destra” (Alt+5). Se il testo è stato inserito con una linea
guida è inoltre disponibile l’opzione “linea guida costante per testo“
(Alt+2). Così si possono formattare e modificare i testi anche
successivamente. <Filmato - Varie
innovazioni per le costruzioni in legno>
-
Si sono perfezionate le dimensioni di testi e linee di
misura. La dimensione di scrittura minima possibile da inserire adesso
corrisponde a 0,01mm. Questo offre dei vantaggi enormi per la descrizione e
la quotatura di un dettaglio con la combinazione dimensione “zoom” e
dimensione “libero”..
-
Si è perfezionato il comando di posizionamento oggetti 3D
con riferimento (clic) alle linee di misura. (ditta Sebalex)
Assonometria
-
Nella versione 11.2 adesso si possono disegnare singole
superfici di tetto con una testura individuale. A tale scopo si è aggiunta
una cartella ottica al dato fondamentale della superficie del tetto. Questa
cartella contiene un campo rimando per una tesatura che poi viene usata
nella rappresentazione 3D testurata e naturalmente nella rappresentazione
foto-realistica. La tesatura nel campo rimando della superficie del tetto di
conseguenza prevale alla tesatura tegole impostata in modo globale nelle
regolazioni generali di colori. Le superfici di tetto senza rimando di
tesatura usano come finora la tesatura tegole globale. La tesatura della
superficie di tetto nello strato più alto viene disegnata anche con la
struttura del tetto attivata.
Usando il comando testura adesso è ancora più facile e comodo impostare
l’ottica della superficie del tetto. Quindi con il comando di lavorazione
“tesatura” si può assegnare un dato fondamentale di testura qualsiasi alla
superficie del tetto evidenziata. La registrazione nel dato fondamentale del
tetto avviene automaticamente.
Così si possono visualizzare perfettamente le costruzioni di tetto come ad
esempio gli abbaini rivestiti di stagno, vetri di sporgenze o giardini
invernali, rinverdimenti sui tetti e superfici di tetto scandolate ecc.
(ditta Röhrig, ditta Jobega, dita Staudenschreiner e tante altre)
<Filmato -Superfici di tetto con testure differenti>
Stampa & Plottaggio
- In „strumenti“ > „opzioni“ è disponibile una cosiddetta calibratura
della stampante. Questa serve per poter reagire alle differenze di misura
tra la visione Layout nel programma ed il disegno su carta. Modo di
procedere: si deve stampare in scala 1:1 un rettangolo che va bene su una
pagina di stampa. Dopodiché si controlla lo stampato. Nel menu „calibratura
stampante“ bisogna prima impostare l’apparecchio desiderato. Dopodiché si
inseriscono le „misure nominali“ e le „misure effettive“ in senso X/Y. Il
programma calcola in modo autonomo il “coefficiente di correzione”.
Terminando il menu con „OK“ si salva la „correzione“ per l’apparecchio
impostato.
Calcolo vani
- Finora per un vano nella distinta materiali venivano valutate le
seguenti superfici: superficie lorda, superficie netta, altezza,
circonferenza e volume lordo. In più si valutava il limite di sistema.
Nella versione 11.2 è stato ritoccato ed ampliato notevolmente il comando di
creazione „vano“. Per ciascun vano vengono si considerano i seguenti corpi e
superfici: la superficie pavimento del vano, la superficie parete del vano,
la superficie solaio del vano e le superfici oblique del vano. In più viene
valutato il cosiddetto limite di sistema.
Per le nuovi superfici del vano vengono valutati i seguenti dati:
Per la superficie pavimento del vano vengono valutate la superficie lorda,
la superficie netta e la circonferenza. Per calcolare la superficie
pavimento del vano si usano la superficie di taglio del pavimento del vano
con la superficie sottostante dello strato più alto del solaio. Con la
superficie di taglio si tengono in considerazione le cavità dello strato più
alto del solaio. Anche le cavità come le aperture di solaio vengono detratte
dalla superficie pavimento del vano secondo le preregolazioni (Alt+F7). Le
aperture non vengono considerate per la superficie lorda della superficie
pavimento del vano.
Per la superficie parete del vano vengono valutate la superficie lorda e la
superficie netta. Per calcolare le superfici parete del vano si usa la
superficie di taglio della superficie verticale del vano con la relativa
superficie dello strato di parete più interno. Attraverso la superficie di
taglio della superficie verticale del vano e lo strato più interno vengono
considerate anche le perforazioni dello strato di parete interno. Al fine
che si riconosca correttamente la superficie parete del vano la distanza tra
piano del vano e strato più interno di parete non deve superare 5mm. La
superficie lorda e la superficie netta si distinguono come segue: Per la
superficie lorda si parte dall’altezza massima tra pavimento e solaio,
dopodiché la superficie subisce un’intersezione ed un conteggio con lo
strato di parete più interno. Per la superficie lorda non vengono
considerate le cavità per porte e finestre. Per la superficie netta si
esegue un’intersezione ed un conteggio della superficie verticale del vano
con lo stato di parete più interno. Quindi per la superficie netta si
considera anche la struttura di pavimento e solaio. Le aperture di porte e
finestre per la superficie netta vengono detratte secondo le preregolazioni
(Alt+F7). Per le aperture momentaneamente si usa la dimensione strato zero
per il calcolo della superficie da detrarre.
Per la superficie solaio del vano vengono valutati la superficie lorda, la
superficie netta e la circonferenza della superficie di solaio. Per il
calcolo della superficie solaio del vano si usano la superficie di taglio
del solaio del vano e la superficie sovrastante dello strato di solaio più
inferiore. Attraverso la superficie di taglio vengono considerate anche le
perforazioni nello strato di solaio più inferiore. Per la superficie netta
della superficie solaio del vano vengono considerate anche le cavità come le
aperture di solaio secondo le preregolazioni (Alt+F7).
Nel caso delle superfici oblique del vano vengono valutate la superficie
lorda e la superficie netta della superficie del tetto. Per calcolare le
superfici oblique del vano si usano le superfici di taglio delle superfici
obliqui del vano con la relativa superficie del tetto. Le cavità come le
aperture per camino o lucernari nella superficie del tetto vengono
considerate per le superfici oblique del vano secondo le preregolazioni.
(Alt+F7). Per la superficie netta delle superfici oblique del vano vengono
detratte le aperture, per la superficie lorda invece si calcolano. Le
superfici di abbaini vengono trattate come le superfici di detto principale
e aggiunte alle superfici oblique del vano.
Il limite di sistema totale viene calcolato dalla somma di tutti i limiti di
sistema compreso le superfici di pavimento e corpi di solaio..
Nella distinta del materiale alla lista parziale „vano“ si sono aggiunte
nella cartella „distinta materiale e scale“ le nuove superfici del vano. La
lista parziale “vano” è stata suddivisa nei seguenti gruppi subordinati:
Superfici vano, superfici vano ordinati per superficie, limite di sistema,
superficie abitabile, superficie abitabile per piano, superficie abitabile
totale, SBL superfici base lorde, SBL superfici base lorde totale, SBN
superfici base nette, SBN superfici base nette totale, VLT volume lordo
totale e VNT volume netto totale. In più è stata messa a disposizione la
nuova lista „lista vani“, nella quale vengono valutate esplicitamente solo
le superfici del vano.
Nella lista parziale “superfici vano” vengono elencate e messe in ordine per
piano tutte le superfici del vano appartenenti (superficie tetto vano,
superficie pavimento vano, superficie parete vano e superficie obliqua) per
ciascun vano.
La lista parziale „superfici vano ordinate per superficie“ è strutturata
come la lista parziale „superfici vano“: l’impostazione di questa lista
provvede l’ordine per superfici vano (superficie solaio vano, superficie
pavimento vano, superficie parete vano e superficie obliqua vano) e per
piano. Così ad esempio è possibile analizzare rapidamente quanti metri
quadri di superficie parete ci sono per ciascun edificio.
Nella lista parziale „limite di sistema“ vengono elencati a parte tutti i
limiti di sistema per ciascun edificio. Inoltre in questa lista viene
valutato anche il “limite di sistema totale”.
La lista parziale „superficie abitabile“ è strutturata in modo che si valuti
la superficie netta di ciascun singolo vano. Nei due gruppi subordinati
“superficie abitabile per piano” e “superficie abitabile” totale vengono
elencate per tutto l’edificio la superficie netta per piano, ovvero tutte le
superfici dei vani.
La lista parziale „SBL superficie base lorda“ si calcola dalla superficie
lorda del limite di sistema. La „superficie base lorda“ è la somma delle
superfici base di tutti i piani di un edificio. Per la „superficie base
lorda“ non vengono considerate le superfici delle pareti. La lista parziale
è strutturata in modo che si valuta la superficie lorda per ciascun piano.
Nei gruppi subordinati „SBLT superficie base lorda totale“ si valuta e si fa
la somma della superficie lorda di tutti i piani.
La lista parziale „SBN superficie base netta“ viene calcolata dalla
superficie lorda del „vano“. La „superficie base netta“ è la somma delle
superfici base di tutti i piani della pianta. Qui vengono considerate anche
le superfici di pareti. Questa è la differenza principale tra “superficie
base lorda” e “superficie base netta”. In questa lista parziale viene
valutata la superficie lorda del „vano“ per ciascun piano. Nel gruppo
subordinato „SBN superficie base netta totale“ si valuta e si fa la somma
della superficie lorda del „vano“ di tutti i piani.
La lista parziale „CLV contenuto/volume lordo del vano“ viene calcolato dal
volume lordo del „limite di sistema totale“. “. Il „volume lordo del vano“
forma la somma di tutti i volumi dei vani dell’edificio su tutta la
superficie base lorda. Racchiude la superficie limite esterna del suolo
costruttivo dell’edificio, le pareti esterne ed i tetti compresi gli
abbaini. Nella lista parziale „CLV contenuto lordo del vano“ viene quindi
valutato il volume lordo di tutto l’edificio.
La lista parziale „CNV contenuto/volume netto del vano“ viene calcolato dal
volume lordo del „vano“. Il „volume netto del vano“ risulta dalla luce del
volume di tutti i vani, le cui superfici base appartengono alla „superficie
base netta“. In questa lista parziale viene valutato il volume lordo di
tutti i vani nell’intero edificio.
-
Alle preregolazioni (Alt+F7) si è aggiunto nelle
„valutazioni“ la cartella „superfici vano“. Si possono fare le seguenti
impostazioni per la valutazione delle superfici vano:
Superfici pavimento: qui generalmente si può stabilire se si devono detrarre
o meno le cavità/aperture dalla superficie netta della superficie pavimento
del vano. Inoltre è possibile selezionare se si devono detrarre tutte le
cavità/aperture oppure se si devono detrarre a partire da un certo numero di
metri quadrati. In più è possibile definire, se le superfici base di porte
vanno sommate con la superficie lorda, la superficie lorda o con la
superficie lorde e netta. La superficie base della porta viene aggiunta al
vano opposta, a seconda della battuta della porta. In questo contesto si usa
l’intera superficie (spessore di parete + spessore strati + larghezza della
porta). Selezionando questa opzione si aumenta automaticamente la
circonferenza della superficie pavimento del vano, cioè si aggiungono la
larghezza della porta + gli spessori degli stati. Anche qui si considera la
battuta della porta.
Superfici parete, superfici solaio, superfici oblique: qui si può stabilire
se si devono detrarre o meno le cavità/aperture dalla superficie netta.
Inoltre è possibile selezionare se vanno detratte tutte le cavità/aperture o
solo le cavità/aperture a partire da un certo numero di metri quadrati.
-
Nella versione V11.2 è stato perfezionato il dato
fondamentale del corpo di solaio. Nella cartella „ottica“ è possibile
impostare se il corpo di solaio sulla parte inferiore nella visualizzazione
va rappresentato „aperto“ (come finora) o „chiuso“. Questa nuova funzione
risalta particolarmente in 3D quando si tratta di solaio massicci. Con la
relativa impostazione della testura è possibile disegnare con un ottica
diversa la parte superiore, la parte inferiore e le parti laterali.
<Filmato - Calcolo vani>
Fisica dell’edilizia
-
Nella versione 11.2 vi è la possibilità di farsi analizzare
nella distinta del materiale le superfici interessanti dal punto di vista
della fisica dell’edilizia. Il programma riconosce automaticamente i
cosiddetti „tipi della fisica dell’edilizia“ seguenti: finestra esterna,
finestra interna, porta esterna, porta interna, parete esterna parete
interna, pavimento, solaio, superfici tetto e disposizione di
converse/controcatene. Ciascuno di questi “tipi della fisica dell’edilizia”
valuta nella distinta materiale una cosiddetta “superficie della fisica
dell’edilizia”. La superficie fisica dell’edilizia di porte e finestre
risulta dalla larghezza e l’altezza dei componenti. La superficie di pareti
esterne ed interne risulta dalla lunghezza e l’altezza del corpo di parete.
Per il calcolo viene usata sempre la lunghezza massima di una parete. Per la
superficie fisica dell’edilizia non vengono considerate le cavità/aperture
di porte e finestre. La superficie fisica dell’edilizia dei corpi di
pavimento e solaio risulta dalla lunghezza e la larghezza del componente.
Anche qui non vengono considerate le cavità/aperture. La superficie di una
disposizione di converse risulta dall’intersezione del limite di sistema e
del solaio. Per le superfici tetto si usa l’intersezione tra il limite di
sistema e le singole superfici tetto.
Per le finestre esterne, le porte esterne, le pareti esterne e le superfici
del tetto si può fare valutare anche un allineamento. Questo allineamento
può essere definito con il comando „visione“, „rappresentazione-3D“,
„definire direzione nord“.
<Filmato - Ampliamento fisica
dell’edilizia>
-
Il programma poi nella distinta del materiale
stabilisce automaticamente l’allineamento in base ai punti cardinali nord,
sud, est e ovest per i componenti sopraelencati.
In più è possibile assegnare un cosiddetto “valore U” a ciascun componente
nella cartella della distinta del materiale. Anche questo può essere
valutato con il trasferimento alla distinta del materiale. Nella distinta
del materiale poi ad esempio usando il comando „file“, „export-distinte
materiali“, „Microsoft-Excel” è possibile trasferire al programma Excel
tutti i dati analizzati.
<Filmato - Ampliamento fisica
dell’edilizia>
Coperture parete solaio 3D
-
Nella versione 11.2 è stato perfezionata la sezione
orizzontale nella visione della parete. Adesso vi è la possibilità di
rendere visibili le pareti congiungenti nella sezione orizzontale. La
condizione per poter rappresentare le pareti congiungenti è un collegamento
logico della parete. Così è possibile controllare in modo comodo e rapido
nella visione della parete se ad esempio si è fatta un’intersezione corretta
degli strati. Inoltre con il comando di lavorazione „modificare“ si possono
eseguire modifiche dirette delle pareti congiungenti nella sezione
orizzontale. Alle impostazioni di indicazione (F7) si è aggiunta l’opzione
„rendere visibili pareti congiungenti“ in „immagini + 3D“, „auto-sezione“.
Le pareti congiungenti vengono rappresentate in sezione orizzontale solo nel
momento in cui si attiva questa opzione. In più in questa opzione è
possibile inserire la profondità di rappresentazione delle pareti
congiungenti. (ditta Vario)
<Filmato - Varie innovazioni per le costruzioni in legno>
-
Si è perfezionato il „disegno complessivo generale“ nella
finestra della quotatura carpenteria, ovvero nella rappresentazione
elementi. Adesso in questo disegno complessivo generale è possibile
rappresentare anche delle coperture. A tale scopo si è aggiunta la voce del
menu „coperture“ alle relative impostazioni di indicazione. Adesso è
possibile scegliere se nel disegno complessivo generale le coperture vanno
rappresentate “tutte” oppure “solo quelle evidenziate”. (impostazioni di
indicazione (F7), elementi, quotatura carpenteria ed elementi, disegno
complessivo generale).
-
Con il comando di lavorazione “unire/dividere a linea di
separazione” per i pannelli nella visione della parete viene memorizzata la
distanza inserita per ultima. Così non bisogna inserire di nuovo la distanza
quando è la stessa e si vogliono unire/dividere più volte i pannelli. (ditta
Büdenbender)
Elementi
-
Nella versione 11.2 sono disponibili come lavorazione MCAD
il collegamento „Tiroler Schloss con rana“ ed il “collegamento a calice“.
Inoltre si sono disposti i relativi componenti angolari per questo. Queste
due lavorazioni nuove si basano sul “normale” collegamento “Tiroler Schloss”
e vengono comandati solo attraverso parametri supplementari. Il
„collegamento a calice“, come anche il collegamento „Tiroler Schloss con
rana“ sono stati disposti in modo tale che le lavorazioni sono visibili
anche in 3D. Vi è la possibilità di creare il componente MCAD alla fine o
all’inizio della parete nella visione della parete oppure di assegnare il
relativo MCAD alla parete. I parametri sono già tutti preallocati in modo
che le lavorazioni MCAD possano essere usate direttamente. Con l’indicazione
supplementare di parametri si possono comunque adattare le lavorazioni in
modo flessibile ed individuale. Le lavorazioni vengono calcolate partendo
dall’inizio, ovvero dalla fine del legno.
Per i collegamenti “Tiroler Schloss con rana” e “collegamento a calice” si
devono tener presente le seguenti particolarità:
-
La posizione della lavorazione sul mezzo legno superiore o
inferiore (non importa se il mezzo legno è più grande, più piccolo oppure
uguale al 50 % del legno intero) viene calcolata automaticamente e la
lavorazione viene creata rispettivamente sulla parte giusta.
-
Calcolo automatico dell’altezza del legno intero.
-
Calcolo automatico della larghezza del legno del componente
opposto.
-
Se non viene indicata alcuna sporgenza, significa che viene
messa a zero.
-
Indicando solo la scanalatura, significa che la lunghezza
(lunghezza di ricoprimento) viene stabilita in modo che sia uguale alla
“larghezza del componente – scanalatura + sporgenza”. In questo caso rimane
fissa la scanalatura per le pareti più larghe e si ricalcola automaticamente
la lunghezza di ricoprimento.
-
Indicando solo la lunghezza di ricoprimento, significa che
la scanalatura viene determinata in modo che „la larghezza del componente –
scanalatura „ sia uguale a „la lunghezza di ricoprimento + sporgenza“. Se in
questo contesto la distanza dallo spigolo di riferimento diventa uguale a 0
e la lunghezza di ricoprimento è superiore alla „larghezza di componente +
sporgenza“, significa che si riduce la lunghezza di ricoprimento.
-
Indicando lunghezza di ricoprimento e scanalatura, significa
che la lunghezza di ricoprimento viene interpretata come lunghezza di fresa
massima e la profondità della scanalatura come profondità di scanalatura
minima. Quindi a seconda della larghezza dei legnami utilizzati o si aumenta
automaticamente la profondità della scanalatura o si riduce automaticamente
la lunghezza di ricoprimento in modo che si possa utilizzare lo stesso MCAD,
ovvero lo stesso componente angolare anche per le pareti con spessori
differenti.
<Filmato - Costruzione a blocchi: Tiroler Schloss, incastro a calice ed a rana>
-
Per il „collegamento a calice“ bisogna tener presente le
seguenti particolarità.
-
Nel caso del collegamento a calice la distanza dallo spigolo
di riferimento, ovvero la profondità dell’intestatura a scanalatura viene
calcolata automaticamente tramite la lunghezza di ricoprimento, ovvero la
lunghezza di fresa.
-
Per il collegamento a calice è importante che il raggio del
componente a forma di arco (il collegamento a calice) corrisponda alla fresa
del collegamento a calice.
-
La differenza deve corrispondere tra la lunghezza di
ricoprimento, ovvero la lunghezza di fresa e la sporgenza, ovvero la
lunghezza eccessiva del componente a forma di arco della fresa.
-
La sporgenza, ovvero la lunghezza eccessiva deve essere al
massimo così grande come la parte orizzontale della fresa.
-
La differenza tra lunghezza di ricoprimento e sporgenza deve
far risultare sempre la lunghezza di fresa.
-
Nuova lavorazione elementi testa a profilo (106). La nuova
testa a profilo è disponibile per l’export BTL- e BVN. Nelle versioni BTL
precedenti o nel caso dell’export BVN viene esportata in qualità di profilo
convesso/concavo oppure in qualità di testata. A partire dall’export BTL
10.4 può essere esportata come lavorazione individuale. Se il profilo varia
da un quarto di cerchio, significa che viene esportato in qualità di
“profilo libero”.
<Filmato - Nuovo tipo finale „testa di profilo“>
Macchine PREF
- Si è ampliato l’export PREF in „file“, „export“, „export-PREF (F12)“. Si
è reso possibile l’export alla macchina „MACH“. Le impostazioni per questa
macchina si possono fare nelle preregolzioni (Alt+F7) in import/export PREF,
BOSMOB/MACH. Per l’export alla macchina “MACH” si esportano esclusivamente
gli assi delle aste.
Calcolo veloce
- Si è migliorato l’arrotondamento dei valori. (ditta Gohm)
Distinta del materiale
- Se per una lista parziale è stato stabilito (proprietà liste parziali)
che va esportata con „l’export Excel con modelli“ significa che ciò sarà
segnalato da un relativo simbolo davanti al nome della lista parziale.
Profilo
Dati fondamentali componenti programma
- Per i comandi di creazione nella disposizione di travi e nella visione
della parete (elemento libero, posizionare elemento ecc…) si è ritoccata la
cosiddetta proposta di gruppo (quali elementi di quale gruppo vengono
proposti per i vari comandi. (ditta Weiss)
- È possibile dare un altro nome al dato fondamentale facendo un clic
destro e usando il comando „rinomare “.
- Si è corretto l’adattamento, ovvero la presa di mezzi di collegamento. (ditta
Schwörer)
Dati fondamentali componenti contenuto assistenza
- Nei dati fondamentali è stato creato il nuovo gruppo “teste di profilo”.
I tipi finali esistenti provenienti dal gruppo “profilo concavo” e “profilo
convesso” sono stati spostati nel gruppo “teste di profilo” e si sono
cancellati i gruppi “profilo concavo” e “profilo convesso”. Il gruppo “testa
di profilo” ora contiene i profili convessi e concavi esistenti finora, come
anche alcuni esempi per il nuovo tipo finale “testa profilata” .
<Filmato - Nuovo tipo finale „testa di profilo“>
- Ai dati fondamentali della versione 11.2 si sono aggiunte le travi della
ditta STEICO. Base di questa travè è un oggetto 3D che è stato modificato
dal dato fondamentale di una trave - I (visualizzazione, oggetti 3D vari,
STEICO joist, trave STEICO). In questo dato fondamentale si può stabilire in
„tipo“ inserendo „putrella“. Se è così, significa che nella cartella ottica
si libera un secondo campo di rimando per una testura. Questa testura
determina l’aspetto dell’anima centrale della putrella.
In elementi, profili è stato disposto il grupppo delle travi STEICO per
permettere un inserimento facile di una disposizione di travi. Qui si è
integrata tutta la gamma di prodotti STEICO offerti per la costruzione di
solaio con putrelle.
Adesso è possibile accedere a queste putrelle con tutti i comandi di
creazione nella disposizione di travi (ad esempio, elemento libero,
suddividere zona, ecc…).
<Filmato - Putrelle>
- Si sono messi a disposizione nei dati fondamentali dei rispettivi esempi
per la costruzione di abbaini a padiglione, ovvero a falda ridotta.
- Ai componenti MCAD del gruppo „casa prefabbricata“, „EL“ si sono
aggiunti i seguenti componenti: scrittore, profilo libero e punto di
marcaggio.
- Nei modelli di progetto è stato integrato il nuovo modello „A1 di
traverso progetto di richiesta licenza con legenda di revisione“. In questo
modello viene messa a disposizione la nuova legenda di revisione “revisione
1”.
<Filmato - Ampliamento gestione
ed impostazione progetti SEMA>
- È stato perfezionato ed adattato alle nuove possibilità il progetto
modello per la fisica dell’edilizia.
- Ai dati fondamentali in „CAD/MCAD“, „componenti-MCAD“, „lavorazioni“ si
sono aggiunte le nuove lavorazioni a blocchi „costruzione a blocchi rana “,
„costruzione a blocchi incastro a calice scanalatura cost.“, „costruzione a
blocchi incastro a calice fresa cost.“ e „costruzione a blocchi incastro a
calice orizzontale. Inoltre in „pareti/solai/elementi-CT“, „pareti“, „costruzione
a blocchi“, „costruzione a blocchi a macchina“ si sono aggiunte le pareti
„blocco 160x180 LI e „blocco 160x180 ML“. In più si sono integrati nei
componenti angolari e nell’angolo automatico gli angoli „rana“, „incastro a
calice scanalatura costante“, „incastro a calice lunghezza di fresa costante“
e „incastro a calice orizzontale.
<Filmato - Costruzione a blocchi: Tiroler Schloss, incastro a calice ed a rana>
- Si è integrato il nuovo modello „A1 orizzontale progetto per richiesta
con legenda di revisione“ nei progetti modello. In questo modello è
disponibile la nuova legenda di revisione „revisione 1“.
- Si è ritoccato il progetto modello per la fisica edile adattandolo alla
nuove possibilità.
- Ai dati fondamentali in „CAD/MCAD“, „componenti --MCAD“, „lavorazioni“
si sono aggiunte le nuove lavorazioni a blocchi „costruzione a blocchi rana
“, „costruzione a blocchi incastro a calice scanalatura costante“,
„costruzione a blocchi incastro a calice fresa costante“ e „costruzione a
blocchi incastro a calice orizzontale“. Inoltre in „pareti/solai/elementi
copertura tetto “, „pareti“, „costruzione a blocchi“, „costruzione a blocchi
con macchina“ si sono aggiunte le pareti
„blocco 160x180 LI e „blocco 160x180 MZL“. Inoltre si sono inseriti gli
angoli „rana“, „incastro a calice scanalatura costante“, „incastro a calice
lunghezza fresa costante“ e „incastro a calice“ nei componenti angolari e
negli angoli automatici.
Statica
- Per la statica di puntoni dalla gestione di profili (profilo/abbaino>
puntone-statica) adesso viene trasferito correttamente e valutato in
relazione il materiale definito per il puntone (ad. es. C 40, GL 24 C).
- Il comando „calcolo statico“ è stato integrato nel menu “strumenti” (barra
menu principale) della versione 11.2. Finora il comando si trovava in file>
export. Si può continuare ad utilizzare l’abbreviazione di tasti (short key)
del comando „maiusc+F11“.
- Adesso viene salvata correttamente la norma di calcolo costruzione in
legno predefinita in Alt F7, ad es. EN5-Ö-2209 (Alt F7, statica, Frilo).
- Adesso si trasferiscono correttamente al programma di statica i carichi
di superfici con un valore di carico negativo aggiunti addizionalmente.
(ditta Steico)
Disposizione di puntoni
-
Nella versione 11.2 si è reso possibile il disegno di
abbaini a padiglione/falda, ovvero di abbaini a falde ridotte
nell’assistente profilo . Gli abbaini a padiglione/falda sono stati inseriti
nella gestione profili (raggiungibile attraverso “profili/abbaini”) nella
selezione del programma. Cliccando l’abbaino a padiglione/falda nella
gestione di profili significa che sic rea subito un modello standard che poi
può essere editato a piacere nell’assistente.
Nell’assistente all’abbaino viene intanto assegnato il profilo di tetto
principale.
Nella cartella per la listellatura si può assegnare all’abbaino la struttura
del tetto.
Nella cartella “abbaino“ si definisce prima la posizione dell’abbaino a
padiglione/falda sulla superficie del tetto principale. A tale scopo si
propongono tutte le combinazioni degli inserimenti seguenti: spigolo
superiore legno parapetto, sporgenza legno parapetto, linea di colmo e linea
da spigolo esterno appoggio sul muro. I dati dell’abbaino vengono definiti
con la mezza larghezza dell’abbaino, l’altezza della finestra (in
alternativa lo spigolo superiore della banchina) nonché l’inclinazione
dell’abbaino. I valori disattivi vengono ricalcolati continuamente e servono
per controllo e per la maggiore chiarezza. Altezza di gronda e sporgenza
possono essere prelevati dai valori proposti, nel caso di una listellatura
variabile possono essere inseriti a mano.
I legnami desiderati dell’abbaino sono integrati nelle cartelle seguenti (arcarecci
e legnami). Per realizzare un inserimento più rapido si sono „tirati fuori“
dal campo di rimando i dati importanti come larghezza, altezza ecc. e
possono così essere inseriti “direttamente”.
L’abbaino può essere prodotto a scelta o con tavoloni compluvio con puntoni
compluvio. Si crea automaticamente una relativa apertura nel tetto
principale.
Per definire l’abbaino a padiglione/falda è determinante la cartella
„padiglione/falda“. In „cosa è noto?“ si possono selezionare tutte le
combinazioni possibili da „misura base“, „altezza colmo“, „altezza gronda“,
„lunghezza sporgenza“, „inclinazione tetto“, „spigolo superiore banchina“, e
„spigolo superiore puntone su appoggio muro“. È impossibile inserire
l’altezza di colmo, il valore corrisponde logicamente all’altezza di colmo
dell’abbaino. Per tutti gli altri inserimenti con l’aiuto dell’impostazione
addizionale „come abbaino“ si può riprendere il valore dalla superficie
dell’abbaino, cosa che rende notevolmente più facile definire la falda o la
falda ridotta. Per l’inclinazione si può impostare semplicemente
l’inclinazione del tetto principale selezionando l’impostazione „come TP“.
Al di sotto seguono gli inserimenti per i puntoni della falda, la banchina
della falda ed il puntone displuvio della falda, ovvero della falda ridotta.
Così è molto facile e comodo disegnare superfici di falde o falde ridotte.
Gli inserimenti nell’assistente sono appoggiati come al solito da
un’immagine dati in continuo aggiornamento. In questo contesto sono
disponibili le visioni in facciata e laterali completamente quotate, il
tavolone compluvio, ovvero il puntone compluvio, il puntone displuvio e
naturalmente la rappresentazione 3D testurata dell’abbaino a
padiglione/falda.
Dopo aver terminato l’abbaino a padiglione/falda nell’assistente è possibile
stampare il disegno dell’abbaino partendo dalla gestione del profilo. Le
varie visione del disegno dell’abbaino possono essere perfezionate a piacere
con CAD o la vuotatura manuale. A tale scopo esiste un Layer individuale per
ciascuna visione.
L’inserimento nella disposizione di puntoni viene eseguita con il comando
nuovo “abbaino a padiglione/falda" (disposizione puntoni, abbaini). Qui
viene proposto subito l’abbaino creato nel profilo e può essere posizionato
inserendo pochi valori nello spazio degli inserimenti.
Come anche per il profilo o per altri abbaini non è assolutamente necessaria
la creazione nell’assistente; si può accedere anche ad un “abbaino a
padiglione/falda libero” proveniente dai dati fondamentali. A tale scopo si
sono aggiunti alcuni abbaini esemplari ai dati fondamentali.
È possibile accedere di nuovo ai dati dell’abbaino a padiglione/falda
posizionato nella disposizione di puntoni usando la presa degli abbaini. In
questo modo si rendono possibili tutti i comandi di lavorazione
„modificare", „posizione", „copiare", „calcolare", „componente“ e
naturalmente „cancellare".
<Filmato - Assistente per abbaino a
padiglione>
-
È stato migliorato il tipo finale „intestatura di colmo“.
Nei campi „altezza contropezzo“ e „inclinazione contropezzo“ è stata
integrata l’impostazione „in automatico“. Quindi non è più necessario
inserire l’inclinazione e l’altezza del componente del controprofilo a mano
o cliccando sul contropezzo. Il programma ora calcola questi valori in
automatico. I valori calcolati vengono inoltre indicati nello Hint. Così si
possono disegnare in modo facile e comodo le intestature speciali come le
pieghe a mansarda, scanalature orizzontali, sfaldature, collegamento
intestatura di colmo tra arcareccio e puntone nella zona della faldatura
ridotta, o coppie di puntoni con inclinazione disuguale.
<Filmato - Perfezionamento tipo finale "intestatura di colmo">
-
Ai tipi finali si è aggiunto il nuovo tipo finale „testa di
profilo”. Con questo tipo finale ora è possibile di assegnare un secondo
arrotondamento. Sono disponibili le combinazioni concavo/convesso,
concavo/concavo, convesso/convesso convesso/concavo. È possibile scegliere
la combinazione desiderata tramite un immagine. Inoltre sono disponibili
un’intestatura addizionale e delle distanza per entrambi gli arrotondamenti.
Si è perfezionata anche la definizione degli arrotondamenti. Adesso oltre al
“quarto di cerchio” sono disponibili la “sopraelevazione” e la “lunghezza
X/Y”. Nei dati fondamentali ne sono archiviati alcuni esempi.
<Filmato - Nuovo tipo finale „testa di profilo“>
-
Si sono eseguiti ampi perfezionamenti e correzioni
nell’ambito dell’intersezione di incastri e componenti. (ditta Röhrig, ditta
Bethel, ditta Zimmermann, ditta Haudenschild, ditta Sebalex, ditta Hilzinger,
ditta Gröschel, Italia, Francia…)
-
Si è corretta in determinati casi la rappresentazione 3D con
le lavorazioni. (ditta Sebalex, ditta Hirsch)
-
Si è reso possibile un foro speziale sulla parte frontale di
un montante (asse del foro si trova sulla superficie di smusso). (ditta
Röhrig)
-
Inserendo degli spazi simbolici nel campo „denominazione“
della cartella LM, significa che adesso possono essere scritti sul progetto
tramite il funzionamento F7. (Russia)
- Nella versione 11.2 si è perfezionata la funzionalità dei cosiddetti
punti nodali. Adesso è possibile elaborare nel modo dei nodi le intersezioni
d’intestatura automatiche che vengono create automaticamente sui componenti
tramite l’impostazione „duro, medio o morbido“.
Per rendere visibili ovvero elaborabili i punti nodali è stato introdotto il
nuovo modo „evidenziare punti nodali” nel campo utente in basso del
programma (in „oggetto – evidenzia dettagli“).
Passando a questo modo è possibile visualizzare i nodi per i componenti
desiderati (evidenziati) usando il comando accanto „indicare nodi“.
Dopo aver eseguito questo comando si vedono i nodi sul componente
evidenziati precedentemente. I nodi sono illustrati a sfere blu e si possono
rendere visibili ed elaborare in tutte le visioni. È particolarmente chiara
la lavorazione dei punti nodali nella rappresentazione 3D testurata con
rappresentazione trasparente dei legni (pulsante nella barra icone 3D). Nel
modo nodale si possono prendere solo i nodi. Volendo chiudere in dissolvenza
con l’aiuto della funzione di visibilizzazione in modo tale da ottenere una
maggiore chiarezza, significa si possono evidenziare con „maiusc+ tasto
sinistro del mouse (vedi la descrizione più dettagliata dei punti nodali nel
filmato della versione 10.5 „punti nodali“ sul sito di SEMA in punti forti>
sommario> V10.5 12/ 2008)
In seguito si elabora il nodo di un’intersezione automatica innestatura, ad
es. traverse e montanti (entrambi “morbido”), in una parete. Il contenuto
del nodo viene descritto nella previsione (hint) quando il mouse viene
posizionato sul nodo. Ad esempio nel caso di un’intersezione automatica
innestatura il contenuto (lo hint) dice: intersezione TRAVERSA- MONTANTE;
TRAVERSA: intestatura ar (40-3-3); MONTANTE: intestatura ar (40-3-1).
Evidenziando il nodo è disponibile il „comando – modifica“. Nella finestra
aperta di dati fondamentali del nodo si potrebbero sopprimere completamente
prima le singole intestature. (produrre: sì/no)
Nella versione 11.2 è nuova la programmazione dell’accesso alle impostazioni
del punto di collegamento. Adesso è possibile girare la posizione
dell’intestatura stabilita automaticamente dal programma. È possibile anche
modificare la profondità dell’intestatura (lo standard è „a centro“)
inserendo una misura a mano o in percentuale. Le modifiche vengono
illustrate correttamente ed aggiornate sullo schermo subito durante
l’inserimento nel dato fondamentale. Così l’utente vede il risultato
desiderato dell’intersezione prima che si confermi il comando. Quindi
qualora per motivi costruttivi fosse necessario cambiare la posizione
dell’intersezione automatica dell’intestatura, oppure spostare la posizione
fuori dal centro, lo si può fare con il punto nodale in maniera facile e
chiara.
<Filmato - Perfezionamento punti nodali: posizione e profondità di intestatura>
- Gli elementi come il puntone displuvio, puntone compluvio o puntone
timpano che sul colmo si trovano su un arcareccio smussato adesso ricevono
l’incastro preciso da quest’ultimo (perpendicolarità e superficie di smusso
dell’arcareccio). Si comportano in questa maniera anche i puntoni abbassati
o girati. (Italia)
- I fori 3CAD ora hanno effetto su tutta l’altezza di puntoni displuvio,
ovvero compluvio. (ditta Hilzinger)
- Adesso sono visibili nella visione dall’alto i mezzi di collegamento che
sono stati ancorati sui tipi finali di componenti in legno 3D. (Francia)
Scale
- Per le „scale architetto si è abilitata l’opzione „arrotondare elementi
di marcia“. Così si possono disegnare le cosiddette scale a tromba anche nel
“modo architetti”, (ditta Regnauer)
<Filmato - Lavorazione pezzo a doppia curvatura con fresa di profilo>
- Si è abilitata l’opzione „arrotondare elementi di marcia” per la „scala
architetti“. Questo significa che si possono disegnare le cosiddette scale a
tromba anche nel „modo per architetti“. (ditta Regnauer)
Oggetti 3D
- Nella versione 11.2 è stato perfezionato e sviluppato in modo notevole
l’import di oggetti 3D. Adesso è possibile scomporre l’oggetto 3D importato
(ad es. 3ds, 3D dxf...) nei suoi singoli elementi, sempre se l’oggetto 3D
creato altrove è stato suddiviso in singoli componenti. I singoli pezzi
possono essere trasformati in legni e superfici di detto “veri”. Così, ad
esempio, si può importare nel programma SEMA un edificio intero creato in un
altro programma e trasformarlo in progetto SEMA completo con componenti in
legno 3D e superfici di tetto facendo pochi clic.
Per rappresentare in maniera facile le singole operazioni necessarie per la
trasformazione dell’oggetto 3D si è creata la nuova barra simboli „componente
da oggetto“. Questa può essere attivata con un clic destro nella zona delle
barre simboli.
Il primo comando nella nuova barra simboli è l’import 3D. Questo comando
corrisponde al conosciuto comando import 3D nel menu 3CAD. Nella finestra si
può selezionare il file dxf o 3ds desiderato e si possono eventualmente
impostare le dimensioni dell’import. Il posizionamento dell’oggetto avviene
con le forme di inserimento conosciute nello spazio inserimenti. Adesso è
possibile continuare ad elaborare l’oggetto importato, ad esempio in 3D. Con
il prossimo comando „scomporre oggetto 3D“ l’oggetto viene scomposto nei suo
singoli componenti. Questa scomposizione viene eseguita tutta in automatico
è può essere seguita nella finestra del calcolo. Dopo la scomposizione si
possono evidenziare i singoli “componenti terzi” dell’oggetto importato.
Intanto si devono trasformare le superfici di tetto dell’oggetto importato
in superfici di tetto SEMA corrette. Al fine di poter evidenziare in maniera
facile e comoda le superfici di tetto dell’oggetto importato si è
programmato il terzo pulsante della nuova barra simboli: „evidenziare tutti
i componenti con lo stesso colore di profilo“. Una volta evidenziate tutte
le „superfici tetto dell’oggetto“ può essere cliccato il seguente comando
nella barra simboli „superficie tetto da oggetto“. IL nuovo comando „superficie
tetto da oggetto“ è stato integrato anche nei comandi di creazione
dell’assonometria. Nella riga inserimento del comando non bisogna che
confermare “OK”. Inoltre nel comando sono disponibili due pulsanti opzionali.
„Respingere oggetto esistente (Alt+1)“: qui si decide se si deve respingere
o meno l’oggetto 3D originario.
“Usare superfici inferiori dell’oggetto 3D (Alt+2)“: qui si stabilisce il
piano di riferimento in cui poi si deve trovare la superficie di tetto SEMA.
Quindi le superfici di tetto dell’oggetto importato vengono trasformate in
vere e proprie superfici di tetto SEMA.
Per prossimo si possono trasformare in veri e propri componenti in legno 3D
SEMA i legnami che in realtà sono ancora oggetti 3D. A tale scopo si possono
evidenziare i legnami oggetto allo stesso modo come prima le superfici di
tetto, usando il nuovo pulsante evidenziatore. Il quarto comando nella nuova
fascia di simboli “componente in legno da oggetto” viene offerto anche per i
comandi di creazione del menu 3CAD. Anche qui nello spazio inserimenti non
bisogna che confermare “OK”. Qui è disponibile anche il pulsante opzionale
descritto precedentemente “respingere oggetto esistente (Alt+1)“.
I legnami oggetto trasformati ora sono “veri” componenti in legno SEMA.
Inoltre esiste la possibilità di assegnare i legnami oggetto ad un piano di
costruzione. A tale scopo bisogna creare un piano di costruzione sul luogo
desiderato, ad esempio su una capriata, prima di trasformare i legnami
oggetto in legni SEMA (attivare visione dettagliata dell’oggetto 3D terzo:
F7, 3CAD, oggetti 3D (resto)). Se poi i legnami oggetto vengono evidenziati
e trasformati in componenti in legno SEMA saranno assegnati automaticamente
al piano di costruzione. Questo è naturalmente un grande vantaggio per
l’ulteriore elaborazione del progetto nonché per la valutazione della
distinta del materiale.
<Filmato - Import 3D generale di legnami, superfici di tetto e capriate>
Import RCE
- Adesso nel programma SEMa si possono importare dati del programma per
capriate „RoofCon“ della ditta CSCE. Il file RCE generato da RoofCon può
essere introdotto tramite l’ultimo pulsante della nuova barra simboli
„componente da oggetto“. Si può accedere alla funziona altrettanto
attraverso „file“, „import“, „import RCE“.
Dopo aver selezionato il file RCE da importare i dati vengono introdotti
direttamente e completamente in automatico nel programma SEMA (superfici di
tetto, capriate, legnami di capriata e pannelli di chiodatura appartenenti
ecc.) e trasformati in relativi componenti SEMA già durante l’import. Si
generano automaticamente superfici di tetto, piani di costruzione (per
capriata) ed i relativi legnami di capriata. Si creano altrettanto pannelli
di chiodatura in qualità di oggetti 3D. I componenti introdotti ricevono
automaticamente le informazioni addizionali definite nel formato RCE tramite
le registrazioni nella cartella distinta del materiale.
Quindi con questo import si possono creare enormi quantitativi di dati nel
modo più semplice (1 comando) e con un livello di dettaglio elevato (si
generano veri e propri componenti SEMA, ad es. legnami con doppio taglio).
<Filmato - Import RCE / Import MXF>
Import MXF
- Nel programma SEMA ora si possono importare anche i dati della ditta
MiTek. Si può leggere il file MXF usando l’ultimo pulsante della nuova barra
di simboli „componente da oggetto“. Si può accedere a questa funziona anche
attraverso „file“, „import“, „import-MXF“.
Dopo aver selezionato il file MXF da importare i dati (superfici di tetto,
capriate, legnami di capriate e pannelli chiodatura appartenenti ecc..)
vengono inseriti direttamente e completamente in automatico nel programma
SEMA e trasformati in relativi componenti SEMA già durante l’import. Si
creano automaticamente delle superfici di tetto, piani di costruzione (per
ciascuna capriata) ed i relativi legnami di capriata. Si creano altrettanto
pannelli di chiodatura in qualità di oggetti 3D. I componenti inseriti
ricevono automaticamente le informazioni addizionali definite nel formato
MXF per mezzo delle registrazioni nella cartella della lista del materiale.
Così con questo import si possono creare grossi quantitativi di dati nella
maniera più facile (1 comando) e molto dettagliata (si creano veri
componenti SEMA, ad esempio legnami con tagli doppi).
Dopo l’import si possono prelevare dal protocollo importa anche delle
informazioni importanti. Fra l’altro viene indicato il numero preciso di
capriate, legnami o altri oggetti 3D importati. Naturalmente bisogna
controllare i legnami, le capriate ecc… che sono state importate
automaticamente.
<Filmato - Import RCE / Import MXF>
Import XML-SCI
- Si è ampliato l’import XML-SCI. Quindi è possibile comandare ed
importare abbaini a padiglione ed abbaini triangolari. Vi è l’opzione di
inserire la lunghezza di sporgenza e l’inclinazione per un abbaino a due
falde, ovvero un abbaino triangolare.
Si può comandare anche il rimando dati fondamentali di suddivisione di una
parete. Si possono creare i legnami di parete e solaio tramite sei punti 2D.
Si è altrettanto resa possibile la creazione di componenti in legno 3CAD e
piani di costruzione.
Parete solaio 3D
- È stata perfezionata la sistemazione di listelli nel caso di pareti con
riferimento di suddivisione „su legno“ e con il tipo di copertura „lgn.listel.tutti”.
(ditta Faeton)
- Se un legne che si trova in un elemento di tetto o solaio non ha
contatto a vista significa che non avviene alcuna chiodatura. (ditta
Weissenseer) <Filmato - Varie
innovazioni per le costruzioni in legno>
Presenter
- Nel SEMA Presenter ora è possibile creare sezioni verticali ed
orizzontali. (ditta Röhrig, ditta Bien-Zenker)