Innovazioni V20-2 Build 9800

Generalità

  • Distribuendo i calcoli finanche a otto Threads (Multithreading) si sono accelerati notevolmente i tempi di calcolo dei componenti e delle loro lavorazioni. Il calcolo contemporaneo in alcuni Thread in determinate costellazioni comporta un risparmio di tempo finanche del 50 % rispetto alla versione precedente.
  • È stato reso più veloce anche l’import di progetti. Qui il risparmio di tempo medio fino alla prima composizione dell’immagine è del 15% al 20%.
  • Nella cartella „progetti“ della gestione del disegno si sono aggiunti dei campi attributivi liberi. Adesso con un clic destro nello spazio dei titoli delle colonne, è possibile aggiungere fino a massimo 20 ulteriori colonne per attributi di progetto accanto alle colonne degli spazi immaginari. Aggiungendo un attributo di progetto, prima si definisce il nome (titolo della colonna) dell’attributo. Poi si genera a destra della colonna, dove è stato eseguito il clic destro, una nuova colonna con il titolo definito. Nei campi d’attributo editabili si può inserire un testo qualsiasi oppure con un clic destro anche uno spazio immaginario.
    Per i campi d’attributo di progetto sono disponibili nella rubrica „gestione di progetto della gestione degli spazi immaginari“ i nuovi spazi immaginari „@PL-FREI01@“ fino a „@PL-FREI20@“. Con questi spazi immaginari gli attributi di progetto possono essere ad esempio integrati e valutati in una legenda del progetto.
    Le colonne degli attributi di progetto sono salvati in modo globale e sono disponibili in ogni progetto.
    Grazie a questa innovazione è possibile eseguire senza difficoltà una codificazione del progetto secondo varie direttive ed indicazioni. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>
  • Si sono accelerati notevolmente i tempi di composizione dell'immagine per le sezioni orizzontali aperte in dissolvenza. Questo si ripercuote soprattutto sui grandi progetti con un elevato numero di piani che si trovano alla stessa altezza.
  • È stata resa più veloce l’installazione di dati fondamentali Così il tempo di durata dell’installazione della versione 20-2 si è ridotto finanche del 25 %, secondo la dotazione dello Hardware presente.
  • Per trovare ancora più facilmente e rapidamente gli spazi immaginare è stato integrato un campo di ricerca in alto a destra del menu di selezione. Ci si può inserire il nome desiderato dello spazio immaginario, dopodiché si può selezionare direttamente. Cercando, ad esempio, la parola “lordo”, vengono elencati tutti gli spazi immaginari che possono valutare una superficie lorda. Si può cercare o nel nuovo argomento „(tutti)“ in cu si trovano tutti gli spazi immaginari, oppure in un determinato argomento, come ad esempio „parete“. È altrettanto nuova la facoltà di poter adattare la dimensione della finestra e di indicare in colonne la descrizione ed il nome dello spazio immaginario. In più è stato integrato un sommario di spazi immaginari in “strumenti” della barra superiore dei simboli. Così si può verificare rapidamente quali spazi immaginari sono disponibili nel SEMA. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>
  • Nella versione 20-2 è stato integrato un sistema di visibilità per i piani. Grazie a questa funzione nuova è possibile salvare e riaprire in qualsiasi momento lo stato della visibilità dei piani (piani disattivi invisibili, piani disattivi rappresentati in grigio, tutti i piani rappresentati normalmente). Nella gestione del disegno vengono prima definiti a piacere tutti i piani (disattivo, grigio o normale) usando il sistema della visibilità. Poi si può salvare questo stato dei piani esistenti in modo durevole usando l’icona al di sopra del funzionamento della visibilità. Dopo aver azionato il pulsante per il salvataggio si può scegliere un nome a piacere per lo stato della visibilità. È altrettanto possibile salvare la visibilità di piani speciali. Un esempio potrebbero essere alcuni piani con il nome „DXF" Si vogliono salvare in modo invisibile solo questi piani. Prima si scelgono questi piani per mezzo della ricerca nella gestione del disegno Salvando ora lo stato della visibilità, ciò interessa solo i piani DXF indicati. Inoltre in questo menu è possibile cancellare e sovrascrivere anche delle impostazioni già salvate. Con la seconda icona accanto si può riaprire in qualsiasi momento lo stato della visibilità archiviato. Se durante l’operazione si aggiungono altri piani, questi possono essere riaperti solo se vengono archiviati nuovamente lo stato attuale compreso i nuovi piani. È stata altrettanto inserita l’icona per aprire il funzionamento della visibilità nella barra di simboli superiore accanto alle icone per la gestione del piano. Così è possibile aprire con rapidità e facilità uno stato di visibilità salvato mentre si lavora nel programma. È chiaro che nel caso di un progetto modello con esso vengono archiviati anche i funzionamenti di visibilità salvati e quindi non devono essere creati di nuovo per ogni progetto di costruzione. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>
  • Nella barra di simboli superiore in „modificare“ si trova il nuovo comando „esportare rappresentazione come immagine“. Selezionando questa funzione, si apre un dialogo di salvataggio in cui si può indicare sia il nome che il tipo di file (Bitmap, JPEG, PNG o WMF) per l’immagine. Dopodiché la rappresentazione viene salvata come immagine, che sia pianta o 3D. Il programma si ricorda l‘ultimo percorso con cui si è archiviata l’immagine e lo riutilizza se si esegue un nuovo richiamo. Così è possibile archiviare le rappresentazioni in modo rapido e non complicato. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>
  • Da subito è possibile specchiare pareti, capriate, piani di costruzione, solai, legnami 3CAD, terreni, sezioni e quotature. Quanto a pareti, capriate, solai e piani di costruzione con essi vengono specchiati automaticamente anche i legnami, oggetti CAD e la quotatura che vi sono contenuti. Naturalmente dopo la specchiata viene modificata correttamente anche la relativa battuta di finestre, porte e macro. Si spiegano da sé le varie forme d’inserimento per la specchiata il risultato viene reso evidente in una previsione con i rispettivi indicatori del mouse già durante il comando. Dopo aver selezionato il componente che va specchiato e l'istanza desiderata, l'asse di specchiamento è indicato con una linea rossa tratteggiata al mouse. Per rendere più facile l'inserimento viene rappresentato contemporaneamente anche una previsione del componente specchiato. Con il tasto "spazio" si può richiamare come al solito un campo d'inserimento addizionale per definire la distanza. L'inserimento della distanza si riferisce alla distanza dal componente nuovo specchiato. Specchiando legnami con formule MCAD depositate oppure oggetti 3D ancorati, come ad esempio mezzi di collegamento, tutti i componenti specchiati sono elencati nel centro di controllo. Adesso si possono controllare i componenti come al solito nel centro di controllo e si possono continuare ad elaborare. Naturalmente la specchiata di tutti i componenti menzionati funziona anche in 3D. <Filmato - Specchiamento di pareti>

Presenter

  • Adesso è possibile accedere contemporaneamente al progetto. Con il SEMA Presenter si può accedere ai progetti protetti in scrittura.
    Se il progetto stato creato con lo stato di Presenter, adesso vi è la possibilità che il progetto può essere aperto con il Presenter da un numero qualsiasi di utenti, seppure in questo momento si trovi ancora in elaborazione. Il Presenter apre lo stato del progetto di costruzione che è stato salvato con l’ultima chiusura del progetto di costruzione. Se serve l’ultimissima versione operativa basta chiudere il progetto di costruzione e riaprirlo con il Presenter. Una condizione fondamentale per questa funzione é il lavoro nel modo di progetto 2 o 3.
    Con il SEMA Presenter è disponibile sempre il progetto attuale, che sia sul cantiere, allo stabilimento per la lavorazione degli elementi o direttamente dal cliente. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>

Stampare & plottare

  • All’uscita PDF nella gestione del disegno in „progetti“ è stata aggiunta l’uscita di un PDF plurilaterale Essendo evidenziati alcuni progetti, si attiva nella „uscita progetto“ la nuova opzione „PDF plurilaterale“, pronta per essere selezionata. Confermando con „OK“ si apre il dialogo „salvare in…“ e si può selezionare un luogo qualsiasi per il salvataggio. In questo contesto viene usato sempre il percorso di salvataggio Windows usato per ultimo. Tutti i progetti evidenziati vengono uniti e salvati in un file PDF. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>

Rappresentazione 3D Visualizzazione

  • È stata perfezionata ulteriormente la rappresentazione delle testure in 3D. ad esempio Ad esempio le superfici del tetto con testura di tegole vengono osservate anche da una distanza più lontana, in modo focalizzato e disegnate senza distorsione. Non si presenta più il cosiddetto effetto Moiré.

PIA, CAD, QUO, MCAD

  • È stata ritoccata la specchiata di oggetti-CAD. Adesso vi sono le stesse possibilità come per la specchiata di legnami. Si possono specchiare contemporaneamente i legnami e gli oggetti-CAD
  • Nell’ambito delle linee MCAD orA si può lavorare, ad esempio, con la parola chiave „SFNETTA = SUPERFICIE“. Se nella formula la linea ottiene una lunghezza ed una larghezza, il programma calcola automaticamente una superficie netta. La formula per questo potrebbe essere composta come segue:
    MATERIALE
    POS = MCAD
    QNT = 1
    DENOMINAZIONE = superficie_intonaco
    LUNGHEZZA = LUNGO
    LARGHEZZA = ? (larghezza :) 0,25
    SFNETTA = SUPERFICIE
    FINE
    Con questa formula si calcola automaticamente la lunghezza della linea ed il programma richiede la relativa larghezza. In seguito nella distinta del materiale esce automaticamente la superficie NETTA. (ditta DFH)
  • Con le formule MCAD ora è possibile calcolare con la parola chiave „SPESSORESTRATO". Sono ammesse le operazioni fondamentali: addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione (+, -, *, /). Se, ad esempio, non si vuole pregiudicare la pellicola che si trova sotto il pannello di cartongesso, si potrebbe lavorare con la seguente formula
    WEINMANN
    STRATO = ATTUALE
    RIFERIMENTO = PARETE
    TST ***foro_presa elettrica***
    BOZ x1,y1,68,spessore strato-1;
    FINE
    Così il foro non perforerebbe il pannello di cartongesso e finirebbe 1 mm prima (ditta Elk) (ditta Elk)
  • Per l’autoquotatura è stata perfezionata la quotatura di sporgenze di strati nella visione di parete. (ditta Zeh)
  • È stata perfezionata la rappresentazione del simbolo di quotatura dell’altezza. (ditta Stork & Hänsler)
  • Formule MCAD: Si sono rese possibili le quattro operazioni fondamentali (+, -, *, /) anche per le parole chiave „LARGO“, „LARGHEZZA“, „INCLINAZIONE“, „LUNGO“, „RAGGIO“, „DIAMETRO“, „SUPERFICIE“ e „CIRCONFERENZA“.

Disposizione di puntoni

  • Il tenone giapponese (tenone a falce) è un tipo finale per collegamenti longitudinali completamente nuovo. A ciò è stato aggiunto un nuovo gruppo per i tipi finali nei dati fondamentali ed è stato inserito un esempio. L’immagine di dati in continuo aggiornamento e l’immagine di aiuto supportano come sempre tutti gli inserimenti. Nel dato fondamentale del tenone giapponese intanto viene determinato il tipo di tenone “tenone” oppure “foro tenone”.
    La geometria del tenone viene determinata con un valore percentuale o con l’inserimento di una misura usando altri parametri di inserimento come le varie larghezze e profondità, la spianatura centrale, la mortasa ed il cono
    Per mettere il tenone correttamente sul componente sono disponibili per l’inserimento la „direzione del tenone“ e la „distanza dallo spigolo di riferimento“
    Inoltre è possibile definire il tenone giapponese con un giunto rientrante.
    (ditta Fujian ChaoJu Construction, ecc.) <Filmato - Nuovi tipi finali>
  • Nel gruppo “giunti” dei tipi finali nei dati fondamentali è stato aggiunto un’altro tipo di giunto. Il nuovo tipo di giunto "giunto bilaterale angolo retto obliquo" può essere selezionato tramite l'immagine in "tipo. Con questo giunto il legno entra ad angolo retto nella parte frontale del componente opposto e in modo bisettrico con una profondità definibile nella parte in fondo.
    È possibile elaborare perfettamente o fresare la lavorazione opposta, come anche per gli altri tipi di giunto. È altrettanto possibile la costruzione con tenone e foro. Nei dati fondamentali ci sono i relativi esempi. (ditta Veron Diet) <Filmato - Nuovi tipi finali>
  • Un'altro tipo finale nuovo è l'intestatura angolare francese (detta anche intestatura a pressione). Si usa principalmente per i collegamenti angolari nella costruzione a traliccio tradizionale.
    Per creare un collegamento ad accoppiamento di forma devono essere identiche le sezioni trasversali dei legnami.
    Nella seconda cartella si può definire un foro per l'intestatura angolare. I dettagli costruttivi per questo collegamento angolare impegnativo si vedono nell'immagine di aiuto Nel gruppo "intestature aumentate" è stato creato un esempio per questo tipo finale. (Steinbeisschule, ed altri) <Filmato - Nuovi tipi finali>
  • Per migliorare il trasferimento di carico attraverso i fianchi nel caso di un collegamento a coda di rondine si è reso possibile l’inserimento di un gioco tra lo spigolo inferiore del foro e lo spigolo inferiore del tenone. Questa impostazione si trova nel dato fondamentale nella seconda cartella in “gioco sotto” . (ditta Leiz, ecc.) <Filmato - Nuovi tipi finali>

Parete Solaio

  • Per la versione 20-2 è stato sviluppato un nuovo manager di caricamento Questo utensile nuovo permette di sistemare comodamente le pareti in spazi di carico flessibili con l’uscita automatica del piano/programma. Oltre alle pareti si possono caricare anche gli elementi di tetto e solaio, capriate, oggetti-3D ed arcarecci.
    Nella cartella „varie“ del rispettivo componente è stato integrato il titolo „programma di caricamento“ per stabilire se il componente va caricato o meno. In „stato“ si possono selezionare le seguenti opzioni.
    Componente da carico/caricamento: se il componente ottiene questa impostazione, viene trasferito nel manager di caricamento sviluppato nuovo. Ottengono questa possibilità di selezione le pareti, gli elementi di tetto e solaio, le capriate, gli oggetti-3D e gli arcarecci.
    Irrilevante: selezionando questa impostazione non si trasferisce il relativo componente nel manager di caricamento Un esempio per questo sarebbero le pareti di muratura o le finestre all’interno di una parete che si montano solo sul cantiere stesso.
    Partecipare: Ad esempio porte e finestre hanno questa opzione. Con questa si può predefinire che quando si carica un corpo di parete vanno trasferite anch’esse nel Manager. Quindi quest’opzione serve quando porte e finestre vengono già montate nello stabilimento.
    È stato integrato un ordine di disposizione, per poter sistemare in seguito i componenti nel modo più ragionevole all’interno di uno spazio di carico. Con questo numero si può stabilire in precedenza in che ordine poi saranno messe le pareti. Così si riesce quindi ad evitare che le pareti siano poi sistemate nello spazio di carico in maniera che sul cantiere poi non si possono raggiungere. Questo numero può essere definito liberamente in precedenza, oppure assegnato poi con facilità e rapidità in modo semiautomatico nel Manager.
    Nel caso di un numero elevato di pareti è possibile ottimizzare l’elaborazione nello stabilimento usando il numero di produzione. Anche questo numero può essere assegnato a piacere in precedenza, oppure sarà individuato in seguito nel Manager di caricamento in base alla posizione all’interno dello spazio di carico. Se si vuole che i componenti poi nel Manager non ricevano alcun numero di produzione, lo si può predefinire con l’impostazione „no. prod. Manager". Selezionando l’opzione “no”, significa che i componenti non partecipano quando si determina il numero di produzione nel Manager di caricamento. Quanto all’ordine di produzione si tratta di un campo che si può definire liberamente. Con la combinazione di spazi immaginari si può definire in modo ancora più dettagliato l’ordine di produzione nello stabilimento. Un esempio sarebbe la combinazione degli spazi immaginari del progetto di costruzione (@PR-COMANDO2@), del piano (@P-PIANO@) ed il numero di produzione (@P-TRFI-NOPROD@). I prossimi campi come spazio di carico, numero, denominazione, veicolo, posizione e zona sono riscritti automaticamente sul componente originale dopo aver caricato il componente e non possono essere definiti liberamente in precedenza.
    Quanto all’imballaggio/involucro di protezione è possibile assegnare a tutte le sei parti di ciascun elemento una misura aggiuntiva che si può definire liberamente, in quanto non sempre vengono disegnati (modellati) veramente tutti le parti integranti di un elemento, oppure non hanno le dimensioni originali precise. Esempi possono essere le finestre con davanzale, porte con un balcone francese oppure elementi protettivi di componenti visibili sulla parete.
    Dopo aver predefinito correttamente tutti i componenti, si riesce a richiamare il nuovo Manager di carico in „strumenti“ nella barra di simboli superiore. Il Manager di caricamento è stato integrato in un container e quindi si possono adattare liberamente la sua dimensione e la sua posizione. Le funzioni delle icone superiori nel Manager sono le seguenti:
    Con la prima icona nella pianta si possono trasferire al Manager i componenti, evidenziati. Con la seconda icona si trasferiscono automaticamente al Manager tutti i componenti nella base della casa che hanno lo stato "componente da carico". In seguito si ottiene un messaggio con il numero dei componenti da caricare nella pianta della casa, quanti pezzi si trovano già in uno spazio di carico ovvero il numero di componenti che vanno aggiunti. Con queste funzioni si genera automaticamente una visione 3D. Così si garantisce che poi i componenti vengono sistemati nello spazio di carico al più preciso e dettagliato possibile
    Con le prossime quattro opzioni si possono evidenziare tutti i componenti nel Manager. Si passa al componente originale Il componente può essere modificato o cancellato,dal Manager.
    Con le due icone successive è possibile influenzare la rappresentazione dei componenti all’interno del Manager ed indicare dettagli supplementari nell’indicazione del componente (Hint).
    Come già menzionato, con l’ultima funzione si può avviare la numerazione manuale. Nello spazio d’inserimento più in basso bisogna prima scegliere se si deve generare l’ordine di disposizione o il numero di produzione. In seguito si devono assegnare un valore e la relativa lunghezza del passo. Ora è possibile numerare i componenti l’uno dopo l’altro. Perciò il comportamento è identico alla funzione esistente “numerazione progressiva”.
    Una volta che i componenti desiderati si trovano tutti nel Manager, vengono elencati sulla parte superiore della lista. Passando con il mouse sui componenti, si mette in evidenza il relativo componente nella pianta. Con un clic destro sulle colonne superiori si presenta inoltre la possibilità di influenzare la classificazione, aggiungere nuove colonne, rinominare le colonne o cancellare le colonne. Con il tasto sinistro del mouse premuto si riesce naturalmente ad adattare anche l’ordine delle colonne.
    Al di sotto dei componenti da caricare si trova l’area degli elementi di distanza. Questi elementi possono essere usati più tardi con il caricamento per bilanciare le sporgenze su finestre e porte. Forma e dimensione di questi elementi di distanza possono essere impostate in modo completamente libero. A ciò vanno creati degli oggetti 3D ed archiviati in „visualizzazione/oggetti 3D“ del gruppo „elementi di distanza“ nei dati fondamentali. Si possono archiviare singoli oggetti 3D, ma anche un gruppo composto da alcuni oggetti. È importante solo che l‘oggetto sia salvato nel gruppo giusto.
    Nel capitolo „spazi di carico“ si possono creare e gestire nuovi spazi di carico. Con la prima icona si può creare o uno spazio di carico solo oppure, usando la freccia di selezione sull’icona, anche più spazi di carico. Con la seconda icona si apre lo spazio di carico selezionato o in alcune visioni o solo nella finestra favorita. La vista dall’alto è la favorita predefinita per gli spazi di carico verticali, la vista laterale quella per gli spazi di carico orizzontali. Con le prossime icone si evidenziano, modificano o cancellano tutti gli spazi immaginari.
    Con un clic destro sulle colonne superiori si ottiene inoltre la possibilità di aggiungere nuove colonne, rinominare le colonne oppure cancellare delle colonne. Naturalmente con il tasto sinistro del mouse premuto si può adattare a piacere anche l’ordine di disposizione.
    Per ragione di maggior chiarezza si scrive sempre in grassetto il numero dello spazio di carico attuale. Dopo aver azionato la prima icona “creare spazio di carico nuovo” si aprono i dati fondamentali. Nel nuovo gruppo “caricamento” ora si può scegliere lo spazio di carico desiderato. Sono disponibili spazi di carico verticali ed orizzontali. Gli spazi orizzontali vengono usati spesso per caricare elementi di tetto e solaio. In genere le pareti vengono caricate piuttosto in verticale. Naturalmente è completamente a piacere dell’utente se vuole caricare le pareti in verticale o in orizzontale. Inoltre ci sono spazi di carico con un numero diverso di zone. La prassi è spesso quella di utilizzare uno spazio di carico con due zone ed un montante al centro. Il dato fondamentale “verticale con montante esterno” copre questa variante. Per gli spazi di carico con alcune zone ci sono inoltre le varianti “esterno” e “interno”. Per gli spazi di carico distinti per “interno” i componenti da caricare vengono messi dal montante verso l’esterno. Per gli spazi di carico distinti per „esterno“ si carica dall’esterno verso il montante. Quanto alla variante „esterno“ è possibile garantire che le pareti che per il montaggio servono prima, si trovino all’esterno e che quindi si può rispettare l’ordine di disposizione.
    Per lo spazio di carico „orizzontale“ vi è inoltre la possibilità di caricare da sopra a sotto, oppure da sotto a sopra. Anche qui con la variante “da sopra “ si può garantire che le pareti che per il montaggio servono prima si trovano sopra e che quindi si può rispettare l’ordine di montaggio.
    Il campo „veicolo“ , come anche la cartella del materiale servono per descrivere meglio lo spazio di carico. Riguardo all’altezza zero si determina l’altezza dal pianale fino allo spigolo superiore dello spazio di carico. Questo valore si compensa con l’altezza dei componenti da carico e fa risultare poi un’altezza di trasporto corretta. Si possono assegnare delle lunghezze, larghezze, altezze e nomi di zona, secondo lo spazio di carico. Qualora uno spazio di carico avesse alcune zone, è possibile definire se poi sul programma si crea una lista per l’intero spazio di carico (impostazione „totale“) oppure una lista di valutazione per ogni zona (impostazione “gruppo di zona”).
    Nella cartella LM si possono inserire come al solito le informazioni per la distinta del materiale. Nel campo “peso” si definisce il peso vuoto di uno spazio di carico. Questo poi si compensa poi con il peso di tutti i componenti che si trovano all’interno dello spazio di carico.
    Dopo aver selezionato uno spazio di carico si aprono tre ulteriori finestre oltre alla finestra attiva oppure la visione favorita. Si vede lo spazio di carico in una vista obliqua, nella vista dall’alto ed in una vista laterale. Ora i componenti possono essere collocati completamente a piacere in queste viste. Adesso bisogna evidenziare il componente da carico desiderato nella lista superiore. Avendo selezionato uno spazio di carico con una sola zona, significa che il componente da carico è agganciato direttamente al mouse e può essere collocato nello spazio. Per uno spazio di carico con due zone, bisogna prima scegliere la zona di carico (sinistra o destra). Ora azionando il tasto „Enter“ si colloca il componente da carico automaticamente all’inizio della zona. Per collocare il prossimo componente da carico il programma propone automaticamente un piano di riferimento. Per gli spazi di carico orizzontali il programma propone automaticamente lo spigolo superiore del primo componente. Per lo spazio di carico verticale sarebbe lo spigolo esterno del primo componente. Con l’opzione „un piano indietro“ (Alt+2) e „un piano avanti“ (Alt+3) si può passare rapidamente da un piano all’altro dei componenti precedenti. Con „Enter“ il programma analizza automaticamente la geometria del componente precedente e colloca il prossimo componente automaticamente dietro a questo. Se si vuole avere una distanza tra i due componenti, la si può dare indicando un valore nello spazio inserimenti oppure collocando con il mouse. Inoltre con l’opzione „girare per 180°“ è possibile girare ogni componente. In più è possibile modificare i punti di riferimento dei componenti da carico (alt+4 – Alt+6) o ruotare il componente (Alt+7 - Alt+9). Gli elementi di distanza possono essere collocati a piacere e in base alla necessità all’interno dello spazio di carico come anche i componenti da carico. Cancellando un componente dallo spazio di carico, questo ritorna automaticamente nella lista del Manager. Naturalmente è possibile spostare anche in seguito gli elementi di distanza oppure i componenti da carico all’interno dello spazio di carico. A tale scopo bisogna evidenziare i componenti e selezionare il comando di lavorazione “posizione”. Con il caricamento dei componenti ora bisogna naturalmente fare anche attenzione all’ordine di montaggio. Comunque l’utente è completamente libero di scegliere dove collocare quale componente. Caricati tutti i componenti si potrà individuare il numero di produzione progressivo dei componenti all’interno dello spazio di carico.
    Nell’area più bassa del Manager di caricamento viene generata automaticamente una tabella in cui sono elencati tutti i componenti che si trovano nello spazio di carico attivo. Questa è la cosiddetta lista di carico/caricamento sulla base di cui poi si potrà caricare l’autocarro. Con le icone è possibile invertire l’ordine, modificare il componente originale o cancellare un componente. Cancellando il componente, questo ritorna automaticamente nella lista dei componenti da caricare. Inoltre è possibile adattare l’ordine del componente all’interno dello spazio di carico tenendo cliccato il tasto sinistro del mouse. È altrettanto possibile aggiungere altre colonne, e modificare o cancellare il nome. Questa lista di caricamento poi potrà essere indicata con il programma quando si esegue la stampa degli spazi di carico. Perciò qui bisogna fare attenzione che ci siano tutte le informazioni ed i titoli necessari.
    Ora per portare gli spazi di carico sul programma, bisogna evidenziare il relativo spazio di carico e selezionare l’ultima icona per l’uscita del programma. Naturalmente è possibile fare uscire più spazio di carico in una volta. In seguito si può scegliere se i programmi/piani vanno stampati direttamente, salvati in formato PDF o indicati in una finestra. Inoltre si possono creare dei file-PDF plurilaterali oppure aprire i file-PDF subito dopo per controllo. Selezionando l’opzione „indicare programmi nelle finestre“, si apre come al solito la visione Layout. Nel caso di uno spazio di carico orizzontale sul programma ci sono la vista laterale, la parte frontale e la visione 3D. Nel caso degli spazi di carico verticali nel programma invece della vista laterale si apre la vista dall’alto dello spazio di carico. Nelle proprietà della cornice di posizione è possibile predefinire quale visione si apre nella cornice di posizione. Inoltre è possibile assegnare un modello di programma/piano ad ogni spazio di carico. Così si garantisce che per la stampa si usa sempre il programma/piano adatto con le visioni desiderate. A ciò è stato creato un rimando in „impostare pagina“ per ramificare un programma/piano con uno spazio di carico. Naturalmente è possibile depositare anche più modelli di programma/piano per uno spazio di carico. La scelta del programma/piano si fa direttamente nel dato fondamentale dello spazio di carico, e cioè nella seconda cartella “programma/piano”. Per fornire automaticamente varie informazioni ai programmi/pian si sono messi a disposizione alcuni spazi immaginari sotto l’argomento “componente”.
    Alle regolazioni di indicazione (F7) in „generalità“ si è aggiunta la voce „caricamento“. In „generalità“ si riesce a rendere visibile l’imballaggio/l’involucro di tutti i componenti nella costruzione. Inoltre lì è possibile definire se i componenti vanno rappresentati testurati o a colori. Con l’impostazione „a colori“ il programma accede ai colori predefiniti nelle impostazioni di colori. Nello spazio di carico e nel componente da carico si possono rendere visibili le lunghezze, il peso, l’altezza zero ed altri valori. In componente da carico, rappresentazione è inoltre possibile determinare se per i componenti da carico si rappresentano il materiale messo, gli strati oppure il materiale e gli strati. Per l’impostazione ottica degli spazi di carico e dei componenti da carico si è aggiunta la cartella „caricamento“ alle impostazioni di colori. Queste impostazioni di colori vengono usati per il componente da carico quando nelle regolazioni di indicazione (F7) in componente da carico, rappresentazione si usa l’opzione “strati”.
    Alla cartella „distinta del materiale e scale“ della distinta del materiale si è aggiunta la lista parziale „spazio di carico“. Lì sono elencati tutti gli spazi di carico con il loro contenuto. In più si sono messi a disposizione i seguenti campi di maschera per la distinta del materiale: ordine di montaggio, numero di produzione, ordine di produzione, numero dello spazio di carico, zona e posizione di zona. Grazie a questo utensile importante ora è possibile creare dei programmi/piani di carico perfetti e nel contempo ottimizzare la produzione. <Filmato - Programmazione di caricamento>
  • Il calcolo del centro di gravità, il quale prima andava impostato sotto la voce del peso nella cartella della distinta del materiale, è stato integrato nella cartella “varie” per la programmazione del carico. Se il componente ora ha lo stato “partecipare” oppure “componente da carico” vuol dire che partecipa al calcolo del centro di gravità.
  • Nella versione 20-2 si è resa possibile la copia di corpi di solaio.
  • Nel container per gli inserti elettrici e l'elettricità è stata integrata l'impostazione tramite "asse di parete" nella prima cartella "lavorazioni". Cambiando una combinazione elettrica da sinistra a destra, adesso si può stabilire, se si deve cambiare o meno anche la lavorazione MCAD.

Vano/spazio

  • È stata ottimizzata l’intersezione di uno spazio/vano speciale (ditta Holzbau Kreativ)

Lamiera

  • Adesso è possibile perforare in modo conico i componenti in lamiera (pannelli) su tutta la superficie. Sullo spigolo perforato questi ricevono automaticamente la piega inserita lateralmente. Il criterio per la versione di piega laterale sullo spigolo perforato è l'angolo della perforazione da -15 a +15 gradi. Se l’angolo è superiore si assegna automaticamente la piega all’inizio/alla fine. Con questa innovazione è diventato facilissimo, coprire con i pannelli ad esempio il tetto rotondo di una torre. Creando l’assonometria in modo che lo spigolo della gronda delle superfici non superi la superficie di copertura del pannello, significa che questi possono essere creati automaticamente in modo conico con pochi clic nella superficie del tetto. <Filmato - Pannelli conici>
  • È stata ritoccata fondamentalmente anche la circostanza della piega di aggiunta agli spigoli sull’inizio/sulla fine del componente, degli spigoli di componente ritagliati in modo conico e sui ritagli che sforano lo spigolo esterno del componente. Questi ora possono essere evidenziati nel modo 2D/3D „dettagli oggetto“ e modificati con il comando di lavorazione „modificare“. Così per la prima volta si possono assegnare nuove pieghe e modificare le pieghe esistenti. Se non vi è stata assegnata ancora nessuna piega/aggraffatura è possibile evidenziare direttamente lo spigolo ed assegnare una piega o un’aggraffatura. <Filmato - Pannelli conici>
  • Per i componenti che coprono tutta la superficie è stato abilitato il comando di lavorazione „calcolare“. Evidenziando un componente in lamiera e calcolando con il comando “calcolare”, si respingono tutte le modifiche manuali di pieghe e aggraffature per questo componente. Si conservano i tagli e le perforazioni.
  • Alle „regolazioni di indicazione“ (F7) per i componenti in lamiera è stata aggiunta l’opzione „rappresentazione di spigoli piegati aggiuntivi“. Mettendo il segno nel disegno di sviluppo, lo spigolo iniziale e lo spigolo finale di una piega sono indicati in modo tratteggiato con un colore di profilo schiarito. L’impostazione è integrata nell’area “rappresentazione” delle regolazioni di indicazione (F7) rispettivamente in tetto/parete/solaio – coperture – coperture lamiera profili di lamiera con spigoli. <Filmato - Pannelli conici>
  • Per lo sviluppo dei componenti in lamiera è stata svolta un’autoquotatura. Così tutti i componenti in lamiera ricevono un disegno di sviluppo con quotatura automatica. A ciò è stato inserito nella cartella “quotatura” di „generalità" delle „preregolazioni“ (Alt+F7) il nuovo campo di rimando “sviluppo del componente in lamiera”. Come standard qui si fa riferimento al nuovo dato fondamentale dell’auto-quotatura “sviluppo lamiera”. Questo dato fondamentale contiene rimandi alle linee di misura e ad un dato fondamentale di un blocco dati "sviluppo dati lamiera”.
    Le linee di misura create automaticamente quotano il profilo, le perforazioni e le lavorazioni di aggiunta considerando l’accorciamento della piega. Il blocco dati “sviluppo dati lamiera” in più scrive i dati inseriti direttamente nel disegno, ad esempio per aggraffature e pieghe. Così l’utente ritrova nel disegno le sue misure inserite e contemporaneamente ottiene le misure risultanti considerando l’accorciamento di piega sulle linee di misura. <Filmato - Pannelli conici>

PRF macchine

  • È stata ottimizzata la lavorazione del profilo di strato per le macchine con un solo gruppo di fresa. A tale scopo è stata integrata nella cartella „MC“ la nuova colonna "profilo". Ora si può mettere nel campo di rimando un poligono di fresatura che serve per la lavorazione sullo strato. In questo contesto il programma va a prendere la formula depositata dal MCAD e la usa poi per export. Il poligono di fresatura ha il vantaggio che per l’export-PRF si crea una lavorazione individuale continua, indipendentemente dal numero dei successivi spigoli di profilo dello strato. Quindi il gruppo non si deve fermare quando lavora il componente e può elaborare il profilo dello strato in una operazione. Siccome le linee di sega o di fresatura possiedono solo un punto iniziale ed un punto finale, qui non si devono usare queste lavorazioni. Con le lavorazioni nel rimando „profilo“ ora si riesce inoltre a riconoscere, se nello strato ci sono aperture/cavità con la profondità fino al fondo. In caso affermativo si perfora automaticamente il poligono di fresatura nell’ambito della cavità/apertura. Così le cavità/aperture vengono integrate automaticamente nel profilo ed elaborate senza che il gruppo si fermi. (ditta Höfle)

Scale

  • Con la nuova funzione „lavorazione 3D con informazione+DXF“ è possibile impostare nell’intestatura 3CAD, quale geometria di lavorazione va esportata al sistema CAM.
    Nella serie di dati dell’intestatura 3D, nella cartella „lav“ c’è la nuova categoria „scala export macchina con l’impostazione „produrre lavorazioni con“. Sono disponibili “fresa”, „sega“, oppure un „ID“.
    Con l’informazione „fresa“ si esporta una tasca.
    Con l’informazione „sega“ si esportano delle linee geometriche differenti secondo l’impostazione del file-INI. Nel file-INI sono disponibili 15 informazioni di linea diverse per elaborare la tasca con una sega o con una testa di aggraffatura. Si esporta , ad esempio, con una linea sul fondo dell’intestatura la parte interna, la parte esterna o la parte centrale della lavorazione dell’intestatura, secondo il parametro di linea che è stato stabilito.
    Con l’informazione „ID“ è possibile inserire un numero identificativo desiderato (numero ID“ per l’intestatura 3D. Quindi sarebbe possibile creare nel file INI tutte e15 le varianti d’export con il rispettivo numero ID individuale e pilotarli con il numero ID nell’intestatura 3D. <Filmato - Dettagli importanti per la costruzione di scale>
  • Questa innovazione permette un’elevata flessibilità per l’export alla macchina.
  • Al comando per l’unione/divisione dello sviluppo totale della scala è stata aggiunta l’opzione „smusso“ e „raggio di arrotondamento“.
    Se gli spigoli dei componenti a tavola (fianchi, longherone, corrimano, corrente) sono stati elaborati nello sviluppo totale in modo che si crea una piega, si può eseguire una divisione/unione a smusso sulla piega del componente usando il comando per l’unione/divisione. Volendo arrotondare la piega si può fare qesto inserendo un raggio di arrotondamento. <Filmato - Dettagli importanti per la costruzione di scale>

Elementi individuali

  • Adesso si possono inserire delle informazioni nel campo „data di consegna“ nel programma Hundegger K2. Nelle regolazioni generali per l’export-K2 è disponibile nella rubrica „00 generalità“ un nuovo campo per la data di consegna. Qui si può scegliere se inserire un’informazione fissa o valutare uno spazio immaginario.
  • Alle „regolazioni generali“ per l‘export BVX2 si sono aggiunti il foretto libero per l’incastro del puntone displuvio ed il foretto per gli incastri nascosti. Le nuove impostazioni si trovano tra le lavorazioni dell’incastro. Per il foretto libero dell’incastro puntone displuvio sono possibili le opzioni “niente foretto libero”, “foretto libero esterno” e “foretto libero interno”.
    Per il „foretto libero incastro nascosto“ sono possibili le opzioni „niente foretto libero“, „in direzione-Y“, in direzione-X“, „in direzione-Z“ e „diagonale“.

Interfaccia DXF

  • Per l’export-DXF ora i fori nei componenti vengono esportati correttamente come „DXF-Circle“ e non più come poligono convesso regolare. Inviando, ad esempio, dei dati DXF a chi costruisce con l’acciaio, quest’ultimo potrà inserire i dati direttamente nella produzione. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>
  • È stato ampliato l’import dei file DXF/DWG e adesso è possibile importare dei tratteggiati ed importare i file DXF/DWG come grafica.
    Sulla parte destra del menu d’importazione c’è la nuova opzione „importare tratteggiati“. Attivando questa opzione, si importano tutti i tratteggiati che si trovano in un file. Inoltre viene indicato nell’angolo in basso a sinistra il numero delle linee tratteggiate addizionali. Importando i tratteggiati come CAD, bisogna tenere presente che questi possono pregiudicare la velocità nel progetto di costruzione. Importando più di mille linee tratteggiate addizionali, per sicurezza si ottiene un messaggio se si devono importare veramente i tratteggiati.
    È altrettanto nuovo che nel menu d’importazione vi è la possibilità di importare i file DXF/DWG come grafica. Il vantaggio è che ai file DXF/DWG importati come grafica occorre meno tempo per comporre l’immagine. Si consiglia di importare i disegni DXF tramite il comando per la grafica, proprio quando nel progetto servono molti disegni DXF oppure disegni DXF molto dettagliati. I punti di riferimento possono essere presi; I Layer possono essere disinseriti, è impossibile solo la lavorazione di singoli elementi, come le linee e la ripresa dei Layer. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>

Import/Export IFC

  • All’import/export IFC è stato aggiunto il formato IFC 4. Per l’import è possibile selezionare anche i file IFC con il formato IFC 4, oppure si possono importare nel programma SEMA con l’opzione “Drag&Drop (prendi e lasci). Al dialogo export è stata aggiunta l’impostazione „versione-IFC“. Si può scegliere tra IFC 2x3 e IFC 4. I file IFC 4 possono esere salvati come al solito nel dialogo di salvataggio come *.ifc, *.ifczip ed anche come *.ifcxml e *.ifcxmlzip.
  • Alle impostazioni-export delle pareti si è aggiunta l’opzione „con geometria 3D“. Essendo messo il segno, la parete viene esportata come finora con il corpo di parete come geometria 3D. Senza questo segno si esporta solo l’asse di parete come geometria 2D. L’ultima impostazione va usata ad esempi per esportare le pareti in legno massiccio. Così, ad esempio, nel Viewer viene indicato il massello e non più il massello con il corpo di parete. <Filmato - Sviluppi di dettagli importanti>

Sistemi di misurazione

  • Si sono perfezionate le regolazioni di indicazione (F7) per le nuvole di punti. Importando alcune nuvole di punti, come ad esempio alcuni scan (riprese locali) di un edificio, queste possono esse rese visibili o invisibili a parte nelle regolazioni d indicazione (F7. Ogni nuvola di punti importata ottiene in generalità, 3CAD, nuvole di punti, il suo funzionamento F7 individuale con l’appartenente „visibilità in varie visioni” ed i suoi “dettagli”. Così si riesce a controllare individualmente la rispettiva „densità di punti“, „dimensione di punti“ o il „colore della nuvola di punti“.
    Questa funzione perfeziona la prestazione e la chiarezza nell’ambito della costruzione con più nuvole di punti.
    Un esempio sarebbe quello di non raggruppare in una grande nuvola di punti le varie riprese scan di un edificio, ma di salvare come nuvola di punti individuale ogni scan. Le varie nuvole di punti possono essere importate e ricevono il loro funzionamento F7 individuale. Costruendo a dettaglio si possono rendere visibili solo le nuvole di punti che sono necessarie per la progettazione al dettaglio. Siccome adesso bisogna indicare meno punti, si può aumentare la densità delle nuvole di punti indicate. Se invece per ragioni di orientamento occorrono comunque tutte le nuvole di punti si possono indicare ad esempio con la densità massima tutte le nuvole di punti che servono per la progettazione al dettaglio e con una densità minore quelle che servono per l'orientamento. Così si aumenta enormemente la flessibilità riguardo al lavoro con le nuvole di punti.